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All Eyes On Me – il focus sul 7° turno di Premier League 2024-25

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Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 7°giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Settimo turno: “In My Life”

All Eyes On Me

LIVERPOOL: MINIMA SPESA, MASSIMA RESA

Il Liverpool non brilla come spesso è capitato in questo inizio stagione, ma riesce comunque ad ottenere la sesta vittoria nelle prime 7 di campionato, la nona nelle prime 10 stagionali (di cui 6 senza concedere gol), che fa di Slot il primo tecnico nella storia dei Reds a raggiungere tale score nelle sue prime 10 uscite sulla panchina del Merseyside.

I rossi in tenuta bianca per l’occasione espugnano Selhurst Park grazie al secondo centro nel torneo di Diogo Jota (assistito da un Gakpo schierato per la prima volta dal 1′) che festeggia al meglio la sua 100esima titolarità con il Liverpool, rientrando, inoltre, nella top 10 dei calciatori con la più alta percentuale di tiri convertiti in gol (43 su 224, 19,2%, il primo è Haaland con il 26,6%).

Dal 9′, minuto dello 0-1, l’undici di Slot perde progressivamente metri, specie nella ripresa in cui i rischi targati Eze e Mateta arrecano più di qualche apprensione, oltre che Mac Allister e Alisson, entrambe costretti ad uscire anzitempo dal campo in favore di Szoboszlai e Jaros (terzo portiere ceco classe 2001 all’esordio) a causa di problemi fisici. Se per l’argentino non sembra essere nulla di grave, lo stesso non si direbbe per il brasiliano, per cui si sospetta l’interessamento del legamento del ginocchio.

I Reds restano, dunque, in vetta, al netto di qualche patema di troppo in continuità con quanto visto contro il Bologna nell’ultima gara di Champions League, così come il Crystal Palace, ancora a secco di vittorie, al diciottesimo posto.

VITTORIA CON BRIVIDO INATTESO PER CITY E ARSENAL

Dopo l’agevole 0-4 rifilato allo Slovan Bratislava in Champions League il Manchester City torna al successo anche in campionato dopo i due pareggi con Arsenal e Newcastle, contro un ottimo Fulham che dà continuità ad un altrettanto lodevole inizio di stagione.

I Cottagers si portano in vantaggio al 26′ con Andreas Pereira (per la prima volta a referto dopo i 3 gol e i 7 assist dello scorso anno), smarcato da un illuminante colpo di tacco di un risplendente Raul Jimenez, approfittando di una fase difensiva del City nuovamente traballante (a certificarlo gli 8 gol incassati fin qui). Gli ospiti, infatti, sfiorano il raddoppio qualche istante dopo con Adama Traoré (che a fine partita di occasioni sprecate a tu per tu con Ederson ne conterà 3), ma vengono ripresi prima dell’intervallo da Kovacic, il cui tiro dal limite viene provvidenzialmente deviato da Andersen.

I Citizens sfruttano l’onda lunga del pari e al secondo minuto della ripresa mettono la freccia ancora con il centrocampista croato (la cui unica marcatura multipla in carriera risaliva al 2014 quando ai tempi dell’Inter ne fece due agli islandesi dello Stjarnan in Europa League), stavolta bravo a pescare da fuori l’angolo alla destra di Leno.

Nel finale l’undici di Guardiola sembra chiuderla con un super gol di Doku (anche per lui il primo in campionato), ma vengono costretti alla sofferenza finale da Rodrigo Muniz, bravo a sfruttare l’assist dell’ex Arsenal Reiss Nelson.

Gli Sky Blues ottengono, dunque, il loro 50esimo risultato utile interno consecutivo (quarto club nella storia del calcio inglese) e il 30esimo complessivo in campionato, eguagliando il record da loro stessi precedentemente stabilito. La formazione di Marco Silva incassa il secondo ko stagionale (l’altro era arrivato sempre a Manchester nel primo turno), ma esce da questa sfida con consolidate consapevolezze.

Tiene il passo anche l’Arsenal che, come accaduto anche nella scorsa giornata contro il Leicester, rischia seriamente di complicarsi la vita contro un avversario sulla carta nettamente inferiore e in evidente difficoltà nelle prime uscite: il Southampton dell’ex Ramsdale.

Dopo un primo tempo in modalità gestione senza concedere nulla, creando il giusto senza concretizzare, i Gunners vanno sotto al 55′, al secondo tiro in porta concesso, complice la terza rete in maglia Saints (la prima in Premier League) dell’ex Aston Villa e Sheffield United Cameron Archer, abile nello sfruttare contemporaneamente l’assist di Mateus Fernandes e il posizionamento rivedibile della retroguardia di casa.

Lo svantaggio scuote l’undici di Arteta che torna sul livello del mare dopo appena tre minuti e ribalta il risultato dopo dieci. A guidare la rimonta è il solito Saka che sforna due assist al bacio prima per Havertz (sesta marcatura stagionale, la quarta in campionato) e poi per Martinelli (entrato al 60′ in sostituzione di uno spento Sterling, all’esordio dal 1′) e infine la chiude all’88’ con un secco diagonale destro che si spegne all’angolino, arrivando a toccare tre coinvolgimenti diretti in gol in un singolo match per la seconda volta in carriera.

La super prestazione del 7 dell’Arsenal (3 gol e 7 assist complessivi in 10 gare stagionali) permette ai suoi di bissare il 2-0 rifilato al PSG in Champions League e di restare a -1 dalla vetta. Ventesima gara di Premier League senza vittoria, invece, per il Southampton (nuovo record negativo per il club) che resta all’ultimo posto in coabitazione con il Wolverhampton.

IL CHELSEA LA RIPRENDE CON MADUEKE MA NON BASTA, NESSUN GOL E POCHE EMOZIONI TRA VILLA E UNITED

Si interrompe a cinque la serie di vittorie consecutive tra campionato e coppe del Chelsea che a Stamford Bridge impatta sul pareggio con il Nottingham, all’ennesima ottima prestazione di questa prima parte di stagione.

Dopo un primo tempo soporifero, le due squadre danno vita a una ripresa elettrica, aperta dalla zampata di Chris Wood, al decimo gol in trasferta dall’inizio della scorsa stagione, sulla sponda aerea di Milenkovic, e arricchita dal pari al 57′ di Madueke, al quinto centro stagionale (già a -1 dai 6 del 2023-24), bravo a battere Sels con un mancino affilato sul secondo palo.

Il Forest resta in dieci al 78′ per la doppia ammonizione inferta a Ward-Prowse, reo di aver bloccato il pallone con le mani per fermare Jackson lanciato in porta, e nel maxi recupero (13 minuti) succede di tutto: Sels compie una doppia parata mostruosa su Palmer, a cui ne allega altre due altrettanto clamorose su Jackson e Malo Gusto, mentre Sanchez cancella l’1-2 con due interventi super su Neco Williams e Jota Silva all’ultimo istante.

I Blues rallentano, ma restano al quarto posto, la formazione di Espirito Santo conferma il proprio status con il quarto pari in sette gare stanziandosi a quota 10 in classifica.

Tanto rumore per nulla: così potrebbe essere riassunto lo scontro tra Aston Villa e Manchester United, entrambe reduci da probanti impegni europei rispettivamente contro Bayern Monaco (vittoria per 1-0 con il quinto gol da subentrato di Duran), e Porto (3-3 dopo aver gettato al vento il doppio vantaggio ed essere tornati sul livello del mare grazie a Maguire).

Proprio il centrale inglese parte dal 1′ in coppia con Evans (rumorose le esclusioni di De Ligt e Martinez), ma è costretto ad abbandonare il campo dopo l’intervallo causa infortunio, così come Konsa dall’altra parte. Rashford e Rogers ci provano nel primo tempo, ma non inquadrano la porta. Bruno Fernandes e Tielemans fanno lo stesso nella ripresa, ma vengono fermati dalla traversa prima e da Onana poi.

Un pari giusto per i valori espressi, il secondo in campionato per entrambe: i Villans ottengono il primo clean sheet stagionale in terra nazionale e restano alle porte della zona Champions, i Red Devils, invece, mettono a referto il peggior avvio nelle prime sette giornate dal 1989-90 (in quel caso i punti ottenuti furono 7 e l’annata si concluse con un 13esimo posto sotto la guida di Ferguson).

RIMONTA DA IMPAZZIRE DEL BRIGHTON SUL TOTTENHAM, IL NEWCASTLE NON VA OLTRE LO 0-0 A GOODISON PARK

Come spesso accaduto nella propria storia proprio nel momento in cui sembra poter spiccare il volo il Tottenham cade rovinosamente. Questa volta lo scenario è quello dell’American Express Stadium di Brighton in cui gli Spurs, reduci da cinque vittorie consecutive tra campionato e coppe, tracollano nella ripresa incassando per la decima volta una rimonta da situazione di doppio vantaggio: nessun club ne ha subite altrettante in Premier League.

Come accennato, l’undici di Postecoglou si porta sullo 0-2 tra il 23′ e il 37′ grazie al sesto centro di fila di Brennan Johnson (solamente Kane ci era riuscito con i londinesi nel 2019) che supera già il suo personale score della scorsa stagione (5) e al secondo di Maddison con la forte complicità di Verbruggen, ma incassa la rimonta in appena 18 minuti.

Al 48′ Minteh sfrutta il liscio di Udogie per mettere a referto il primo gol in carriera in Premier League, al 58′ Rutter fa lo stesso capitalizzando l’imbucata di Mitoma e al 66′ sempre il francese acquistato in estate dal Leeds approfitta della dormita di Bentancur per smarcare Welbeck che di testa spinge in porta il suo quarto acuto in campionato.

I Seagulls tornano al successo in Premier dopo un mese e mezzo (l’ultimo era datato 24 agosto contro il Manchester United) e balzano al sesto posto, così come il Tottenham che torna a far registrare una sconfitta per la prima volta dal 15 settembre. L’espressione sconcertata del tecnico australiano a fine gara è sintomatica del momento Spurs.

Un altro 0-0, ma tutt’altro tipo di vivacità rispetto alla sfida del Villa Park in quella andata in scena a Goodison Park tra Everton e Newcastle.

Il match si apre con l’occasionissima di Bruno Guimaraes cancellata da Ndiaye sulla riga di porta e prosegue con la rete annullata a Doucouré tramite Var per posizione irregolare sul traversone panoramico di Garner. Circa dieci minuti più tardi il direttore di gara Pawson viene nuovamente chiamato al monitor per valutare il vigoroso strattone di Tarkowski ai danni Tonali, giudicato falloso. Dal dischetto va il grande ex Gordon (già a segno dagli undici metri settimana scorsa contro il Manchester City) che si fa, però, ipnotizzare da Pickford che neutralizza il nono sui 63 fronteggiati in carriera.

Nella ripresa è il turno di Pope che sventa un tiro a botta sicura di Calvert-Lewin, e nel finale ancora Gordon cestina una grande opportunità non centrando la porta da posizione ravvicinata.

I Toffees ottengono, dunque, il terzo risultato utile consecutivo, mentre i Magpies frenano ancora: sono solamente due i punti raccolti nelle ultime tre gare.

BRENTFORD E WEST HAM DANNO SPETTACOLO. PRIMO SUCCESSO PER IL LEICESTER

Otto gol, continue emozioni e sistemi difensivi più che rivedibili al Brentford Community Stadium tra Bees e Wolverhampton.

L’undici di Frank questa volta impiega due minuti per mettere a referto l’1-0 (anziché uno come nelle ultime tre uscita) con Collins, ma vengono ripresi dopo due minuti dal terzo centro in campionato di Matheus Cunha. Al 20′ Mbeumo realizza dagli 11 metri il sesto acuto personale in questa Premier, al 26′ Strand Larsen la pareggia ancora finalizzando il cross di Ait-Nouri.

I padroni di casa allungano nuovamente al 28′ con la prima rete di Norgaard e si portano sul più due nel recupero con il colpo di testa di Pinnock da angolo. Nella ripresa ci pensano l’ex Liverpool Fabio Carvalho da una parte e Ait-Nouri dall’altra a ritoccare definitivamente il risultato: solamente una volta nella storia otto calciatori diversi erano andati a segno in una singola gara.

Il Brentford torna, dunque, alla vittoria per la prima volta dal 31 agosto, mentre i Wolves restano in ultima posizione con ben 21 reti incassate in appena sette uscite.

Rialza finalmente la testa il West Ham che centra la prima vittoria casalinga in campionato con un sonoro 4-1 ai danni dell’Ipswich.

Antonio sblocca la sfida aprendo il proprio conto stagionale al 1′, Delap la livella dopo cinque minuti salendo a quota 4 in classifica marcatori. Poco prima dell’intervallo Kudus sigla il 2-1 e nella ripresa si illumina la stella di Bowen che torna sui propri livelli battendo Muric con un potente destro in diagonale e servendo il secondo assist di giornata a Paquetà per il definitivo 4-1.

Gli Hammers ottengono un successo con tre gol di scarto che mancava di dicembre, mentre i Tractor Boys restano ancora a secco dopo quattro pari consecutivi.

 

Vince anche il Leicester, di misura sul Bournemouth centrando il primo successo in questa Premier grazie al secondo centro di Facundo Buonanotte, bravissimo a sterzare e battere Kepa con un collo mancino che si infila sotto la traversa.

Nella ripresa le Cherries vedono annullato il gol del pari di Cook per un fuorigioco giudicato attivo di Senesi e vengono condannati al terzo ko nelle ultime quattro con le Foxes che accorciano a -2.

Top & Flop

TOP

1) Mateo Kovacic – La marcatura multipla gli mancava da dieci anni. Adempie perfettamente all’infausto compito di sostituire Rodri, con la speranza per Guardiola che possa continuare a farlo con continuità.

2) Bukayo Saka – Un gol e due assist contro il Southampton, tre gol sette assist in dieci presenze complessive. Un avvio di stagione straripante per il 7 dei Gunners.

3) Jarrod Bowen – Finally! Direbbe Dwayne “The Rock” Johnson. Dopo i 16 gol e i 6 assist della scorsa stagione il 20 degli Hammers torna a fare la differenza fornendo due assist e andando a segno in occasione del 3-1. Una cosa è certa: molte delle speranze di Lopetegui passano dalle sue giocate.

FLOP

1) Adama Traoré – “Se nel calcio non ci fossero le porte sarebbe il migliore” così si è espresso a suo riguardo il telecronista Sky Andrea Marinozzi, e come dargli torto?! Ne sbaglia tre a tu per tu con Ederson recitando un ruolo focale in negativo nella sconfitta del Fulham a Etihad.

2) Anthony Gordon – Sbaglia il penalty davanti ai suoi ex tifosi. Fischiatissimo, fallisce un’altra grande opportunità da distanza ravvicinata non inquadrando la porta nella ripresa. La prima giornata no della sua stagione.

3) Craig Dawson – Del totale disastro della fase difensiva del Wolverhampton è probabilmente colui che conta le maggiori responsabilità. In almeno tre dei gol incassati c’è anche un suo errore.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool

18 7 6 0 1  13:2 +11
2 Manchester City 17 7 5 2 0  17:8 +9
3

Arsenal

17 7 5 2 0  15:6 +9
4

Chelsea

14 7 4 2 1 16:8 +8
5

Aston Villa

14 7 4 2 1 12:9 +3
6

Brighton

12 7 3 3 1 13:10 +3
7

Newcastle

12 7 3 3 1 8:7 +1
8

Fulham

11 7 3 2 2 10:8  +2
9 Tottenham 10 7 3 1 3 14:8 +6
10 Nottingham Forest 10 7 2 4 1 7:6 +1
11 Brentford 8 7 3 1 3 13:13 0
12

West Ham

8 7 2 2 3 10:11 -1
13

Bournemouth

8 7 2 2 3 8:10 -2
14

Manchester United

8 7 2 2 3 5:8 -3
15

Leicester

6 7 1 3 3 9:12 -3
16

Everton

5 7 1 2 4 7:15 -8
17

Ipswich Town

4 7 0 4 3 6:14 -8
18

Crystal Palace

3 7 0 3 4 5:10 -5
19

Southampton

1 7 0 1 6 4:15 -11
20

Wolverhampton

1 7 0 1 6 9:21 -12

Prossimo turno:

Sabato 19 ottobre

Tottenham 13:30 West Ham

Ipswich Town 16:00 Everton

Manchester United 16:00 Brentford

Fulham 16:00 Aston Villa

Newcastle 16:00 Brighton

Southampton 16:00 Leicester

Bournemouth 18:30 Arsenal

Sabato 20 ottobre

Wolverhampton 15:00 Manchester City

Liverpool 17:30 Chelsea

Lunedì 21 ottobre

Nottingham Forest 21:00 Crystal Palace

Premier League

Arsenal, il DS Edu vicino all’addio

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Premier League

Grazie a grandi operazioni di mercato, ha costruito una squadra che l’anno scorso ha sfiorato il titolo. Ora però il DS Edu potrebbe lasciare l’Arsenal.

Arsenal, i motivi dell’addio di Edu

Edu è stato un buon centrocampista. Ha aperto e chiuso la sua carriera in patria con il Corinthians, nel mezzo le esperienze in Europa con Arsenal e Valencia. Direttore sportivo dei Gunners dal 2022, ha messo sotto contratto giocatori di grande spessore: Leandro TrossardJorginho, Jakub Kiwior, Kai Havertz, Declan Rice, David Raya, Riccardo Calafiori, Mikel Merino e Raheem Sterling. Ha inoltre ringiovanito la rosa, che per Transfermarkt ha un’età media di 25,5.

Arsenal

Sarebbero in corso dei colloqui con i vertici del club. Non sembrano chiari i motivi della sua scelta: potrebbe essere una decisione personale o una modifica di distribuzione del potere nella società dei Gunners.

Tuttavia, secondo il Daily Mail quest’ultima ipotesi “è troppo semplicistica“. Nei prossimi giorni potrebbero emergere maggiori informazioni. Di sicuro l’allenatore Mikel Arteta rischia di salutare una figura molto importante per i suoi piani.

Enrico Villani

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Premier League

Manchester United-Chelsea, le ultimissime sulle formazioni

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manchester united

La 10ª giornata di Premier League offre una sfida affascinante: Manchester United e Chelsea si affrontano all’Old Trafford oggi domenica 3 novembre, con calcio d’inizio alle ore 17:30.

Manchester United

MANCHESTER, ENGLAND : Old Trafford stadium on December 26th, 2014 in Manchester, England. Old Trafford is home to Manchester United football club one of the most successful clubs in England

Le due squadre arrivano a questo appuntamento in condizioni diverse e con obiettivi urgenti.

Il Manchester United, che ha recentemente esonerato Erik ten Hag dopo la sconfitta per 2-1 contro il West Ham, ha affidato la guida della squadra a Ruud van Nistelrooy come allenatore ad interim.

L’ex bomber olandese ha iniziato con un incoraggiante successo per 5-2 in Carabao Cup contro il Leicester, portando entusiasmo in un ambiente scosso dai recenti risultati negativi in campionato.

Dall’altra parte, il Chelsea di Enzo Maresca cerca di risollevarsi dopo l’eliminazione dalla Coppa di Lega, avvenuta per mano del Newcastle (2-0), nonostante proprio contro i Magpies avesse vinto in Premier League lo scorso weekend con un 2-1 a Stamford Bridge.

I Blues, attualmente quinti in ltri passi falsi se vogliono rimanere in corsa per un piazzamento nelle prime posizioni.

Questa sfida rappresenta un banco di prova fondamentale per entrambe le squadre: lo United spera in una nuova identità sotto la guida di Van Nistelrooy, mentre il Chelsea punta a consolidare il proprio posto tra le big della Premier.

Manchester United-Chelsea: le probabili formazioni

Manchester United (4-2-3-1): Onana; Dalot, Lindelof, De Ligt, Martinez; Casemiro, Ugarte; Rashford, Fernandes, Garnacho; Zirkzee. All.: Van Nistelrooy.

Chelsea (4-2-3-1): Sanchez; Malo Gusto, Fofana, Colwill, James; Caicedo, Lavia; Madueke, Palmer, Neto; Jackson. All: Maresca.

Dove vederla

La partita sarà visibile in diretta tv su Sky, oltre che in streaming su Sky Go e Now Tv.

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Premier League

Arsenal, Arteta amareggiato: “Abbiamo meritato di perdere. Contro l’Inter…”

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Calafiori

Il tecnico dell’Arsenal Mikel Arteta ha commentato la sconfitta dell’Arsenal al St. James’ Park contro il Newcastle ai microfoni di Premier League Productions.

Di seguito le sue parole.

L’analisi di Arteta

“Meritavamo di perdere oggi. Pensavo che fossimo partiti molto bene e fossimo stati davvero dominanti. Non abbiamo difeso bene l’area. Complimenti a loro. Hanno segnato un grande gol con un bel passaggio”, ha esordito Arteta.

Proseguendo: “Poi la partita cambia e inizi a giocare un’altra partita. Devi adattarti e non lo abbiamo fatto abbastanza bene. Sono molto frustrato. Siamo stati trascinati in un gioco che loro cercano costantemente e non siamo riusciti a giocare come volevamo. Abbiamo avuto due grandi occasioni: Mikel ne ha avuta una importante, Declan (Rice, ndr) ne ha avuta un’altra. Ci sono mancati i giusti aggiustamenti.

Possiamo dire quello che vogliamo. Oggi avremo difficoltà a trovare le parole. Dobbiamo dimostrarlo in campo mercoledì sera. Devi essere al tuo meglio ogni volta per darti una possibilità di vincere.”

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