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All Eyes On Me – il focus sul 15° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della quindicesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Quindicesimo turno: Arsenal e Liverpool vincenti in trasferta, cade il City al Villa Park. Si rilancia lo United.

All Eyes On Me

LUTON 3-4 ARSENAL (20′ Martinelli, 25′ Osho, 45′ G. Jesus, 49′ Adebayo, 57′ Barkley, 60′ Havertz, 97′ Rice)

La maglia giallo fluo continua ad essere sinonimo di vittorie sofferte, ottenute all’ultimo respiro. E non importa se lo 0-1 di Brentford targato Havertz al 90′ sia agli antipodi del 3-4 di Luton griffato Rice, peraltro sempre di testa, perché i Gunners quest’anno sembrano voler conquistare il titolo in questo modo, piazzando la zampata finale proprio quando nessuno se l’aspetta più.

A decidere, quindi, l’ennesima partita folle di quest’ultimo periodo è proprio l’acquisto più oneroso della storia dell’Arsenal, pagato 117 milioni in estate, che svetta al 97′ nel cuore dell’area tramutando in gol il tracciante di Odegaard. Non è la prima rete nel recupero di Rice, a segno anche con il Man United al 96′, e non è l’unica rete di testa del match, anzi.

Di marcature aeree ne arrivano altre tre: quella di Gabriel Jesus, a secco in Premier dalla gara contro i Red Devils dello scorso 3 settembre, per l’1-2 su assist del reintegrato dal 1′ White, e le due del Luton, entrambe da angolo, di Osho per l’1-1 e Adebayo, agevolato dalla mal calibrata uscita di Raya per il proprio terzo acuto stagionale, che fissa il punteggio sul 2-2.

Le responsabilità del portiere spagnolo risultano evidenti anche sul momentaneo 3-2 di Barkley, che torna a segnare nel massimo campionato inglese dopo un anno e mezzo, immediatamente livellato dalla terza marcatura nelle ultime quattro di un ritrovato Havertz, bravo a sfruttare l’amnesia collettiva della difesa di casa e la precisa assistenza di Gabriel Jesus.

La squadra di Arteta, inizialmente portata in vantaggio dal piattone di Martinelli smarcato da un’iniziativa funambolica di Saka, ottiene la sesta vittoria consecutiva in tutte le competizioni e consolida il primato in vista del temibile trittico di sfide con Aston Villa, Brighton e Liverpool. Gli Hatters, invece, restano con nulla in mano, anche complice un pizzico di sfortuna, dopo aver tenuto inaspettatamente testa ad una delle squadre più forti del torneo.

SHEFFIELD UNITED 0-2 LIVERPOOL (37′ Van Dijk, 94′ Szoboszlai)

Passa il Liverpool, come da pronostico, a Bramall Lane contro il sempre più ultimo Sheffield United. Due gol, uno per tempo, che permettono ai Reds di allungare sul Man City e tenere il passo dell’Arsenal, centrando l’ottavo risultato utile consecutivo in campionato.

L’undici di Klopp concede agli avversari una concreta opportunità da gol solamente in apertura con la sbavatura di Gomez, schierato a sinistra per l’occasione, non sfruttata da McAtee a tu per tu con Kelleher, comunque bravo ad opporsi. Da lì in poi è un monologo ospite che si concretizza nello 0-1 al 37’ con il piattone destro al volo di capitan Van Dijk, a cui il gol in trasferta mancava dal 26 dicembre scorso, perfettamente innescato dal corner arcuato di AlexanderArnold. Da sottolineare, in merito, come Ahmedhodzic, nel tentativo di tenere stretta la marcatura su Gakpo, inciampi sulla gamba destra del difensore olandese che, quindi, si ritrova indisturbato nel battere a rete.

Da angolo, sempre meravigliosamente calciato dal 66 in rosso, scaturiscono altre due occasioni: la prima ancora con Van Dijk, impreciso nel tentativo aereo, mentre la seconda, nella ripresa, con Salah che vede sbarrarsi la strada da un superlativo intervento di Foderingham.
L’estremo difensore delle Blades, però, non può nulla al tramonto della gara sul tentativo ravvicinato di Szoboszlai, a secco in campionato dal 3 settembre, smarcato dal suggerimento di Nunez, che per la prima volta mette a referto un assist non destinato a Salah.

Il Liverpool prosegue, dunque, la propria marcia, ma continua a perdere pezzi: dopo Alisson e Jota (rientri previsti a breve), oltre che Matip (certificata la rottura del legamento crociato), è stato il turno di Mac Allister, uscito al 57’ per un problema al ginocchio.

I padroni di casa incassano la sesta sconfitta interna in otto match disputati e con 41 gol subìti risultano essere per distacco la peggior difesa del torneo. Negativa, dunque, la prima uscita del nuovo tecnico Wilder, chiamato a sostituire Heckingbottom proprio il giorno prima di questa sfida. Per il 56enne inglese si tratta di un romantico ritorno, considerato il positivo quinquennio 2016-2021 trascorso alla guida delle Blades.

ASTON VILLA 1-0 MANCHESTER CITY (74′ Bailey)

Quattordicesimo successo interno consecutivo per lo strepitoso Aston Villa di Emery che balza al terzo posto in solitaria e prepara l’assalto al primato dell’Arsenal, prossimo avversario in campionato.

I Villans completano l’operazione sorpasso ai danni del Manchester City costringendolo nella propria metà campo per larga parte del match come mai era accaduto nell’era Guardiola.

La seconda rete consecutiva, la quinta complessiva nel torneo, di Leon Bailey, agevolato dalla deviazione di Ruben Dias sul suo destro potente ma centrale, permette ai padroni di casa di suggellare una prestazione monumentale del collettivo, in grado di esaltare numerosi singoli tra cui, appunto, il giamaicano, imprendibile e più volte vicino al gol, Douglas Luiz, che colpisce un palo e vede cancellarsi la marcatura dal guardalinee nel primo tempo e da Ederson nella ripresa, e Tielemans, schierato al posto di uno tra Zaniolo e Diaby dal 1’ da Emery per infoltire la mediana e garantire maggiore equilibrio in entrambe le fasi, tramutando il consueto 4-4-2 in un 4-4-1-1 muscolare e ricco di qualità nella zona centrale.

Al Manchester City, resosi pericoloso solamente all’11’ con il doppio tentativo di Haaland sventato da Martinez, non resta altro che leccarsi le ferite e capire quali siano le cause del calo di condizione andato intensificandosi nell’ultimo mese, come dichiarato anche da Guardiola nel post-partita.
Le quattro partite di fila senza vittoria in Premier League, dato che non si verificava da sei anni e mezzo, fanno scivolare i Citizens a -6 dalla vetta e attestano la totale dipendenza da Rodri: nei quattro match saltati per squalifica dal centrocampista spagnolo, infatti, sono arrivate altrettante sconfitte, tre in campionato e una in Coppa di Lega.

Al netto degli ultimi risultati negativi, figli di un (naturale) momento di flessione, non è, però, proprio tutto da buttare, anzi: i campioni d’Inghilterra e d’Europa in carica, eccezion fatta per questa gara che fa il paio con quella dell’Emirates, perse entrambe a causa di un tiro deviato, continuano a sfornare prestazioni di ottimo livello offensivo e sperano di poter tornare a contare al più presto anche su Grealish e Doku, oltre che su De Bruyne, assenti di lusso nella trasferta di Birmingham.

TOTTENHAM 1-2 WEST HAM (11′ Romero, 52′ Bowen, 74′ Ward-Prowse)

Il Tottenham crea, il West Ham vince ed espugna la tana degli Spurs per la terza volta negli ultimi dieci anni.

Brutta battuta d’arresto per i ragazzi di Postecoglu, la quarta negli ultimi cinque match disputati, vittime ancora una volta di loro stessi. Non basta, infatti, il vantaggio siglato in apertura dal rientrante Romero, dopo le tre giornate di squalifica scontate, perfettamente pescato nel cuore dell’area dall’angolo calciato da Pedro Porro, per evitare la terza sconfitta consecutiva tra le mura amiche e limitare i contraccolpi negativi scaturiti dalle ripetute occasioni mancate da Richarlison, Lo Celso e Bissouma e dal clamoroso errore di Udogie che spalanca la strada al definitivo 1-2 di WardProwse.

Il terzino italiano macchia la sua buona prima parte di stagione con la seconda leggerezza che costa cara ai suoi: se contro il Chelsea aveva lasciato la squadra in nove, contro gli Hammers serve malissimo all’indietro Vicario costringendolo all’uscita bassa su Bowen, la cui azione di disturbo è decisiva per far terminare la sfera tra i piedi di WardProwse che insacca a porta vuota il suo terzo gol in campionato. Per l’1-1, invece, il Tottenham può appellarsi alla sfortuna; la conclusione di Kudus, schierato addirittura punta per l’occasione, sbatte prima su Romero, poi su Davies e smarca Bowen che davanti a Vicario non ha difficoltà a realizzare il suo nono centro nel torneo.

I bianchi di Londra perdono, dunque, terreno dalla zona Champions e vengono agganciati dal Manchester United al quinto posto. Nel weekend affronteranno in casa il Newcastle in uno scontro da dentro o fuori. Il West Ham, dal canto suo, ottiene anche con un pizzico di fortuna il quarto successo esterno del proprio campionato che coincide con la quinta vittoria nelle ultime sei uscite complessive, portandosi a -3 proprio dagli Spurs.

MANCHESTER UNITED 2-1 CHELSEA (19′, 69′ McTominay, 45′ Palmer)

Il Manchester United c’è. Il messaggio mandato dal campo è inequivocabile ed indirizzato a tutti, specie ai quattro giornalisti esponenti di quattro delle principali testate inglesi a cui è stato vietato l’ingresso alla conferenza stampa pre-match per aver sospettato, dopo il ko di Newcastle, che i calciatori giocassero contro Ten Hag.

I Red Devils rispondono alle (giuste nel limite del rispetto del mestiere altrui) critiche piovute dopo la spenta prova di St. James’ Park sfornando una prestazione intrisa di carattere, abnegazione e qualità contro un avversario dei più ostici. L’emblema della reazione al periodo no è l’attitudine propositiva e sfrontata mostrata dopo il sesto rigore sbagliato in carriera sui 56 calciati da Bruno Fernandes, causato dallo “step on foot” di Enzo Fernandez su Antony e assegnato con l’ausilio del Var.

A prendersi la gloria è ancora Scott McTominay, diventato insostituibile dopo l’infortunio di Casemiro, che sigla la seconda doppietta stagionale dopo quella realizzata negli ultimi minuti della sfida interna con il Brentford. Lo scozzese permette ai suoi di sbloccarla al 19’ spedendo in porta con il mancino il pallone reso vagante dalla respinta di Cucurella sul tentativo di Maguire, eletto nel frattempo giocatore del mese di novembre nella perplessità generale, e di tornare in vantaggio al 69’ con un colpo di testa dei suoi sul cross pennellato da Garnacho a compimento dell’evidente predominio in termini di occasioni create.

Al Chelsea non basta il quinto acuto in campionato di Palmer, il primo su azione, per evitare la sesta sconfitta che sa già di resa in termini di rincorsa all’Europa considerati gli 11 punti di ritardo dal quarto posto. Il mancino incrociato in buca d’angolo del 21enne inglese cresciuto nel City lo rende l’unico, finora, ad aver punito entrambe le squadre di Manchester in questa stagione. La sensazione, tornando al collettivo, è che la squadra di Pochettino soffra di un’incostanza cronica che molto probabilmente le impedirà di centrale l’obiettivo stagionale.

Lo United, unica squadra a non aver mai pareggiato in questa Premier, nonostante i soli 18 gol messi a referto, i tantissimi infortuni ed una prima parte di stagione non esaltante, compresa la brusca eliminazione in Coppa di Lega e la quasi certa estromissione dalla Champions, centra l’ottava vittoria con una sola rete di scarto sulle nove ottenute fin qui in campionato e si porta a sole tre lunghezze dal quarto posto.

EVERTON 3-0 NEWCASTLE (79′ McNeil, 86′ Doucouré, 96′ Beto)

Accade tutto negli ultimi undici minuti più recupero a Goodison Park dove l’Everton trova la quarta vittoria nelle ultime sei di Premier restituendo il passivo di tre ad un Newcastle dimezzato dalle assenze che si era imposto nello stadio blu per 1-4 lo scorso aprile.

Decisivi, dopo 79 minuti piuttosto soporiferi, i due errori di Trippier in impostazione. L’ex Tottenham e Atletico Madrid regala palla a McNeil per l’1-0 e a Harrison, lucido poi nel servire Doucouré a centro area, per il 2-0. Entrambi i marcatori bravi a superare Dubravka rispettivamente con un tiro da fuori ed una conclusione da distanza ravvicinata impossibili da sventare.

Se McNeil (due) e Doucouré (cinque) avevano già trovato la via del gol in campionato, lo stesso non si poteva dire per Beto, a segno solamente all’esordio con la nuova maglia nel match di Coppa di Lega con il Doncaster. L’ex Udinese sfoggia il proprio cavallo di battaglia, ovvero la fuga in campo aperto, per tramutare in assist il suggerimento verticale di Patterson e suggellare un successo che sa di definitiva rinascita per i suoi.

La formazione di Dyche esce nuovamente dalla “relegation zone”, dimostrandosi per nulla intimorita dai dieci punti di penalizzazione ed un gruppo dalle radicalmente cambiate qualità attitudinali rispetto allo scorso anno.

I Magpies, invece, confermano il loro mal di trasferta (due successi stagionali a fronte degli undici match disputati) e scivolano al settimo posto. Inoltre Howe nella conferenza pre-gara ha confermato che Pope dovrà operarsi alla spalla anticipando, molto probabilmente, il termine della propria stagione: quattro interventi chirurgici nel complesso ed un tasso elevatissimo di problemi muscolari che pesano come un macigno su una squadra rimasta praticamente senza alternative, come certificato dalle uniche due sostituzioni effettuate al 90′ in questa partita.

BRIGHTON 2-1 BRENTFORD (27′ (rig.) Mbeumo, 31′ Gross, 52′ Hinshelwood)

Rialza la testa anche il Brighton dopo il probante impegno perso con il Chelsea, con un 2-1 sofferto ma meritato ai danni del Brentford, ritrovando la vittoria che davanti al proprio pubblico in campionato mancava dal 24 settembre.

A dare un ulteriore boost al campionato dei Seagulls, portatisi a -5 dalla zona Champions, ci pensano i due terzini di giornata, Gross e Hinshelwood. che ribaltano il rigore causato dall’intervento falloso di Van Hecke sulla penetrazione interna di Janelt e trasformato da Mbeumo, stanziatosi così a quota sette nella classifica marcatori.

Il pari di Gross, schierato a sinistra complice le ormai consuete defezioni, arriva cinque giri d’orologio dopo il penalty delle Bees con un mancino incrociato dal limite dell’area in buca d’angolo imprendibile per Flekken. La rete del definitivo 2-1 giunge ad inizio ripresa con Hinshelwood, questa volta posizionato a destra per far rifiatare Veltman, che, dopo aver salvato sulla linea il tentativo di Wissa, subentrato all’infortunato Mbeumo, punisce ancora Flekken con un colpo di testa angolato sul traversone disegnato proprio da Gross. Primo, storico gol in carriera per il 2005 inglese.

La squadra di De Zerbi, dunque, accorcia sulla zona Europa e spera di recuperare qualcuno dei tanti infortunati in vista dei prossimi impegni. Il Brentford resta ancorato all’undicesimo posto e dovrà fare i conti anche lui con l’ennesimo stop fisico stagionale, quello, appunto, di Mbeumo, uno degli elementi dotati di maggior qualità nel roster a disposizione di Frank.

FULHAM 5-0 NOTTINGHAM FOREST (30′, 73′ Iwobi, 34′, 54′ R. Jimenez, 86′ Cairney)

Nonostante i soli due punti che separano le due squadre in classifica è tutto troppo facile a Craven Cottage per il Fulham di Marco Silva che annienta con un sonoro 5-0 il Nottingham Forest. Mattatori del match Alex Iwobi e Raul Jimenez, autori entrambi di una doppietta.

Continua perciò il momento d’oro a livello realizzativo per i Cottagers, che hanno messo a segno ben 11 reti nelle ultime tre gare.

Da annotare la seconda rete dell’attaccante messicano, arrivata al minuto 54′, che chiude virtualmente i giochi: lancio dalla trequarti offensiva che arriva sul petto dell’ex Benfica e Wolverhampton, il quale di fisico si libera del difensore, supera l’uscita del portiere avversario e di tacco mette a segno una rete bellissima.

Verso la fine del match c’è gioia anche per il capitano e numero 10 del Fulham Cairney, al suo primo gol in campionato, con un sinistro chirurgico all’angolino destro. Il giocatore scozzese sfrutta un errore d’impostazione degli ospiti e, insieme a Andreas Pereira, al suo secondo assist di giornata, confezionano la manita.

Nottingham Forest che non vede la luce alla fine del tunnel e colleziona la quarts sconfitta nelle ultime cinque, con l’ultima vittoria datata 5 novembre.

WOLVERHAMPTON 1-0 BURNLEY (42′ Hee-Chan)

Torna a sorridere il Wolverhampton dopo due sconfitte consecutive superando di misura il Burnley, rilanciato dal 5-0 dello scorso turno inflitto allo Sheffield United.

I Wolves imprimono sin da subito il loro ritmo al match impegnando Trafford in due occasioni con Sarabia, ancora impiegato dall’inizio per sopperire all’assenza di Pedro Neto, protagonista. I padroni di casa rischiano sulla leggerezza di Joao Gomes che perde palla nei pressi della propria area spalancando la strada a Jay Rodriguez, colpevole di sparare addosso a Bentley, miracoloso qualche istante dopo sul conseguente tiro da fuori di capitan Brownhill.

Il doppio intervento del sostituto dell’infortunato José Sà si rivela ulteriormente decisivo qualche minuto dopo perché i padroni di casa la sbloccano sfruttando l’incertezza di Berge, simile a quella di Joao Gomes, capitalizzando la ghiotta opportunità con Hwang HeeChan, smarcato dal tocco di Matheus Cunha.

L’ottavo gol in campionato del coreano, dietro nella classifica marcatori solamente a Son, Salah e Haaland, consegna tre punti pesanti ai lupi d’oltremanica che rilanciano il proprio status di potenziale outsider per l’Europa. Restano al palo, invece, i Clarets, privati anche del talento di Koleosho uscito per un problema muscolare al 36′. La trasferta di Brighton e lo scontro diretto in casa con l’Everton nelle prossime due giornate si profilano già decisivi per Kompany.

CRYSTAL PALACE 0-2 BOURNEMOUTH (25′ Senesi, 91′ Moore)

Vittoria esterna per il Bournemouth a Selhurst Park. Le Cherries proseguono nel loro periodo positivo ottenendo la quarta vittoria nelle ultime sei gare.

A sbloccare il match contro il Crystal Palace ci pensa Marcos Senesi, al primo gol stagionale, sugli sviluppi di angolo. Corner dalla destra battuto dal numero dieci Ryan Christie, la palla arriva nella zona di Sinisterra, il quale allunga la traiettoria di testa e raggiunge l’ex centrale del Feyenoord, che insacca senza problemi.

La timida reazione delle Eagles arriva nel secondo tempo soprattutto con Lerma, uno dei migliori a fine match, sfortunato nel colpire il palo esterno al termine di una notevole azione corale.

A spegnere le flebili speranze dei padroni di casa ci pensa a tempo scaduto Kieffer Moore, subentrato da pochi minuti e abile a colpire di testa da distanza ravvicinata tramutando in rete l’ottimo assist di Billing.

Continua, invece, la crisi per il Crystal Palace, reduce da una sola vittoria nelle ultime otto uscite e privo ancora di Eze. E alla prossima a Londra arriva il Liverpool.

Classifica e prossimo turno

1

Arsenal

36 15 11 3 1 33:14 +19
2

Liverpool

34 15 10 4 1 34:14 +20
3

Aston Villa

32 15 10 2 3 34:20 +14
4

Manchester City

30 15 9 3 3 36:17 +19
5

Tottenham

27 15 8 3 4 29:22 +7
6

Manchester United

27 15 9 0 6 18:18 0
7

Newcastle

26 15 8 2 5 32:17 +15
8

Brighton

25 15 7 4 4 32:27 +5
9

West Ham

24 15 7 3 5 26:25 +1
10 Chelsea 19 15 5 4 6 26:24 +2
11 Brentford 19 15 5 4 6 23:21 +2
12

Fulham

18 15 5 3 7 21:26 -5
13

Wolverhampton

18 15 5 3 7 20:25 -5
14

Crystal Palace

16 15 4 4 7 14:21 -7
15

Bournemouth

16 15 4 4 7 18:30 -12
16

Nottingham Forest

13 15 3 4 8 16:27 -11
17

Everton

10 15 6 2 7 18:20 -2
18

Luton Town

9 15 2 3 10 16:30 -14
19

Burnley

7 15 2 1 12 15:33 -18
20

Sheffield United

5 15 1 2 12 11:41 -30

*Everton 10 punti di penalizzazione

Prossimo turno:

Sabato 9 dicembre

Crystal Palace 13:30 Liverpool

Wolverhampton 16:00 Nottingham Forest

Brighton 16:00 Burnley

Sheffield United 16:00 Brentford

Manchester United 16:00 Bournemouth

Aston Villa 18:30 Arsenal

Domenica 10 dicembre

Everton 15:00 Chelsea

Fulham 15:00 West Ham

Luton 15:00 Manchester City

Tottenham 17:30 Newcastle

Premier League

All Eyes On Me – il focus sul 36° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della trentaseiesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Trentaseiesimo turno: Arsenal sul velluto, cinquina City. Scatto salvezza del Forest.

All Eyes On Me

ARSENAL 3-0 BOURNEMOUTH (45′ (rig.) Saka, 70′ Trossard, 97′ Rice)

Gara senza storia all’Emirates dove l’Arsenal si sbarazza facilmente dell’insidioso, quantomeno sulla carta, Bournemouth, reduce da due successi di fila senza incassare reti.

I Gunners, invece, allungano la loro striscia di successi a quota quattro con annesso terzo clean sheet, incrementando ulteriormente la differenza reti, primo parametro da prendere in considerazione in caso di arrivo a pari punti con il Manchester City al termine del campionato. Il dominio dell’undici di Arteta appare evidente sin dalle prime battute, con Travers costretto a superarsi in un paio di occasioni, ma poi principale responsabile dell’assegnazione del calcio di rigore che sblocca il match per un fallo ai danni di Havertz lanciato a rete. Penalty poi trasformato da Saka che fa sei su sei dal dischetto e sedici nel torneo.

Nella ripresa ci pensano Trossard, al terzo centro nelle ultime quattro, e Rice, migliore in campo e a secco dallo scorso 9 marzo, a chiudere definitivamente i giochi tra il 70′ ed il 97′, assicurando all’Arsenal la ventiseiesima vittoria su trentasei match disputati che coincide con il mantenimento della prima posizione in classifica.

Nel prossimo turno i londinesi voleranno ad Old Trafford, mentre le Cherries, al nono ko esterno sui quattordici totali, dicono ufficialmente addio alle proprie chances europee.

MANCHESTER CITY 5-1 WOLVERHAMPTON (12′ (rig.), 35′, 48’pt (rig.), 54′ Haaland, 53′ Hwang Hee-Chan, 85′ J. Alvarez)

Il Manchester City risponde al tris dell’Arsenal con una sonora cinquina rifilata al Wolverhampton, vendicando il 2-1 dell’andata. Fa festa ancora Guardiola che ottiene la vittoria numero 222 in 301 gare da manager dei Citizens in Premier League, nessuno come lui.

Il tecnico spagnolo può ulteriormente sorridere perché sembra poter tornare a contare sulla miglior versione di Haaland, assoluto protagonista del match. Il norvegese cala il suo primo poker in carriera in campionato, dopo le cinque reti siglate in una singola partita contro il Lipsia nella scorsa Champions League ed il Luton nell’attuale FA Cup, con due rigori nel primo tempo, uno splendido stacco aereo sul cross di Rodri sempre nella prima frazione, ed un altrettanto meraviglioso sinistro a giro all’ingresso dell’area di rigore nella ripresa. Con queste quattro marcature l’ex Borussia Dortmund si porta a quota venticinque in classifica marcatori, allungando a più quattro sull’inseguitore più prossimo Palmer.

Gli altri due sussulti della gara portano la firma di Hwang HeeChan, bravo a sfruttare l’incertezza in uscita di Ederson, e di Julian Alvarez che raggiunge la doppia cifra realizzativa in campionato. Nella prossima giornata gli Sky Blues, ancora padroni del loro destino, faranno visita al Fulham, mentre i Wolves, al terzo stop nelle ultime quattro, ospiteranno il Crystal Palace.

LIVERPOOL 4-2 TOTTENHAM (16′ Salah, 45′ Robertson, 50′ Gakpo, 59′ Elliott, 72′ Richarlison, 77′ Son)

Dopo un aprile piuttosto cupo che ha visto sfumare sia l’obiettivo Europa League che il primo posto in campionato il Liverpool torna a sorridere con un pirotecnico 4-2 rifilato al Tottenham ad Anfield.

I Reds dominano letteralmente i primi sessanta minuti di gioco producendo un enorme quantità di occasioni concretizzandone quattro. A sbloccare il punteggio ci pensa il solito Salah, che torna a segnare su azione in campionato dopo più di un mese, bravo a finalizzare di testa l’assist di Gakpo, mentre il raddoppio è ad opera di Robertson, secondo centro consecutivo, che raccoglie la corta respinta di Vicario sul tentativo ravvicinato dell’attaccante egiziano.

Tra il 50′ ed il 59′ arrivano altri due gol: Gakpo mangia in testa a Romero sul cross di Elliott e fa 3-0, il classe 2003, invece, smarcato ancora da Salah, si inventa un pregevole mancino dalla distanza che si infila all’incrocio dei pali. Con questo assist l’ex Roma diventa il primo calciatore nella storia della Premier a mettere a referto una doppia-doppia in termini di gol ed assist per tre stagioni consecutive.

La reazione d’orgoglio degli Spurs si concretizza negli ultimi venti minuti con Richarlison, che ritrova la rete dopo due mesi, ed il solito Son, che nel finale rischia seriamente di riaprirla sfiorando il 4-3.

La formazione di Klopp blinda, così, il terzo posto prima della trasferta al Villa Park, mentre i ragazzi di Postecoglou, al quarto ko consecutivo, vedono allontanarsi sempre di più l’obiettivo Champions League.

BRIGHTON 1-0 ASTON VILLA (87′ Joao Pedro)

Il Brighton centra un successo che mancava dal 10 marzo in campionato contro il Nottingham, anche in quel caso per 1-0, superando meritatamente un Aston Villa visibilmente scosso dal 2-4 incassato nell’andata delle semifinali di Conference League per mano dell’Olympiacos.

I Seagulls tambureggiano già dai primi minuti con un Adingra davvero incontenibile che prima impensierisce Olsen, e poi smarca Gross a tu per tu con il portiere svedese che riesce ad ipnotizzarlo, ma la stoccata vincente sembra mancare, come troppe volte è capitato in questa stagione.

Stoccata che sembra arrivare a metà ripresa proprio con il centrocampista tedesco che vede, però, annullata la propria rete per un millimetrico fuorigioco sul cross teso di Joao Pedro. Discorso analogo per quanto riguarda il capitano dei Villans McGinn, reo di trovarsi di poco oltre rispetto a Dunk sul tocco di Bailey.

Alla fine l’undici di De Zerbi riesce a passare con il rigore provocato da un fallo di Konsa sull’imprendibile Adingra e ribadito in porta da Joao Pedro, a secco dal 3 febbraio anche per via dell’infortunio patito, dopo la prima respinta di Olsen.

I tre punti, probabilmente, non serviranno al Brighton per tornare in Europa, ma rappresentano comunque una boccata d’ossigeno considerando anche gli ultimi impegni da affrontare con Newcastle, Chelsea e Manchester United. La sconfitta non complica più di tanto, invece, la situazione di classifica della squadra di Emery, ancora a +7 con una partita in più sul quinto posto, a cui basterà una vittoria nelle ultime due per tornare a competere nella più importante competizione continentale.

BURNLEY 1-4 NEWCASTLE (19′ Wilson, 35′ Longstaff, 40′ B. Guimaraes, 55′ Isak, 86′ O’Shea)

Quarto successo nelle ultime cinque con annessi quattordici gol all’attivo per il Newcastle che si conferma il quarto attacco del campionato e rafforza il proprio status di contendente all’Europa.

Tutto troppo facile a Turf Moor per i Magpies che, nonostante concedano una buona opportunità a Bruun Larsen in apertura, chiudono i giochi già nel primo tempo. Apre le danze il tap-in di Wilson che ribadisce in porta la corta respinta di Muric sul destro di Isak, prosegue Longstaff, settimo centro stagionale, che tramuta in gol il cross arretrato di Murphy e sublima il tutto Bruno Guimaraes, terzo acuto nelle ultime cinque, bravo a piazzare sul primo palo l’assist di Gordon.

Ad inizio ripresa, dopo un calcio di rigore fallito, arriva anche lo 0-4 di Isak che si porta a quota venti in classifica marcatori, insidiando il secondo posto occupato da Palmer. L’1-4 di O’Shea nel finale serve solo per le statistiche.

Il Burnley, infatti, vede ampliarsi a cinque punti il distacco dal quartultimo posto e, di conseguenza, incombere su di sé lo spettro della retrocessione, mentre i ragazzi di Howe scopriranno il loro futuro tra due settimane.

CHELSEA 5-0 WEST HAM (15′ Palmer, 30′ Gallagher, 36′ Madueke, 48′, 80′ Jackson)

Il Chelsea vuole crederci fino in fondo: dopo aver sconfitto il Tottenham nella gara di recupero di giovedì la squadra di Pochettino vince, anzi stravince, un altro derby, questa volta contro il West Ham.

Incontenibili i Blues, guidati dal solito Cole Palmer che sblocca il risultato con un piattone mancino potente e preciso da centro area imprendibile per Areola, toccando quota ventuno gol in campionato, e da capitan Gallagher, tre centri e due assist nell’ultimo mese, che lascia impietrito il portiere francese con un ammirevole destro al volo con palla a scendere.

Madueke, anche per lui tre reti nell’ultimo mese, chiude i giochi già al 36′ correggendo in porta l’incornata di Thiago Silva sul corner calciato da Mudryk. Nel secondo tempo trova la gloria anche Nicolas Jackson, a cui la  marcatura doppia gli mancava dalla tripletta al Tottenham dello scorso 6 novembre, che porta le segnature dei padroni di casa a cinque e le proprie a tredici. Per il West Ham ci prova solamente Bowen, costretto ad arrendersi alla sfortuna considerate le tre traverse colpite.

Finale di campionato che si preannuncia incandescente per i blu di Londra, al contrario degli Hammers, le cui vittorie nel 2024 in campionato restano sempre tre a fronte dei diciassette match disputati, i cui gol incassati sono arrivati ad essere addirittura settanta e la cui separazione da Moyes a fine stagione appare inevitabile.

CRYSTAL PALACE 4-0 MANCHESTER UNITED (12′, 66′ Olise, 40′ Mateta, 58′ Mitchell)

Clamoroso e roboante 4-0 a Selhurst Park del Crystal Palace ai danni di un Manchester United praticamente mai sceso in campo.

Il monday night del 36° turno consacra il talento di Michael Olise che con due gol, uno più bello dell’altro, si conferma l’assoluta stella delle Eagles, oltre che un calciatore destinato a palcoscenici decisamente importanti. Sono nove i centri in campionato in appena diciassette presenze (causa infortunio) per il classe 2001 che già in estate potrebbe approdare in un top team.

Ad arrotondare il risultato ci pensano Mitchell, bravo a sfruttare una palla vagante da piazzato, e Mateta, alla quinta rete nelle ultime quattro, che si inventa un coast to coast figlio del suo grande periodo di forma.

La squadra di Ten Hag si fa viva dalle parti di Henderson solamente al quarto d’ora della ripresa con la rete annullata per fuorigioco a Casemiro, davvero troppo poco per una squadra in lotta per un posto in Europa, ora scivolata addirittura in ottava posizione.

Quarto successo nelle ultime cinque per i ragazzi di Glasner che stanno chiudendo alla grande la stagione, mentre per i Red Devils si fa sempre più dura.

BRENTFORD 0-0 FULHAM

Partita avara di emozioni al Brentford Community Stadium tra Brentford e Fulham, due squadre che non hanno più nulla da chiedere al campionato.

Nell’altro derby di Londra di giornata le occasioni si condensano quasi tutte nel primo tempo, una per parte: prima Iwobi calcia di poco alto dal limite dell’area e poi Mbeumo colpisce la traversa sugli sviluppi di un’interessante ripartenza da lui condotta. Nella ripresa c’è spazio solamente per la buona opportunità sciupata da posizione favorevole da Raul Jimenez che non riesce a trovare il proprio primo gol nel 2024.

Quarto pareggio nelle ultime sette per le Bees, dunque, mentre è il secondo consecutivo per i Cottagers che restano in tredicesima posizione.

LUTON 1-1 EVERTON (24′ (rig.) Calvert-Lewin, 31′ Adebayo)

Termina in pareggio la gara di apertura della 36° giornata a Kenilworth Road tra Luton ed Everton.

I Toffees partono meglio creando i presupposti per il vantaggio già nei primi dieci minuti di gara con McNeil e Garner poco lucidi nei pressi della porta avversaria. Vantaggio che si concretizza al 24′ con il rigore assegnato dopo revisione al Var da Robinson per una vistosa trattenuta di Mengi ai danni di Branthwaite e trasformato da CalvertLewin, al quarto centro nelle ultime cinque.

Gli Hatters riescono a reagire immediatamente ed a pervenire al pareggio dopo appena sette minuti con il rientrante Adebayo, assente dal 10 febbraio, che addomestica di petto lo spiovente di Sambi Lokonga e scarica in porta un mancino che non lascia scampo a Pickford.

Nella ripresa la squadra di Edwards ci prova, specie nel recupero, prima con Berry e poi con l’ex di turno Barkley, ma anche per via di un pizzico di sfortuna non riesce a portare a casa l’intera posta.

Con questo pari il Luton resta in vita, ma la distanza dal Nottingham quartultimo è ora di tre punti e la salvezza si fa sempre più complicata, mentre l’Everton, assicuratosi già un posto nel prossimo campionato, ottiene il quarto risultato utile consecutivo.

SHEFFIELD UNITED 1-3 NOTTINGHAM FOREST (17′ (rig.) Brereton Diaz, 27′, 65′ Hudson-Odoi, 51′ Yates)

Vittoria di capitale importanza, la prima fuori casa nel 2024, per il Nottingham Forest sul campo del già retrocesso Sheffield United che vale l’allungo a +3 sulla zona rossa.

Le Blades passano al 17′ con il rigore guadagnato e trasformato da Brereton Diaz, ma la squadra di Espirito Santo risponde dopo appena dieci minuti con un favoloso gol di HudsonOdoi che butta giù la porta con un interno destro da fuori area imprendibile per Foderingham.

Il Forest la vince nella ripresa grazie alla prima rete in carriera di Yates in Premier League e al secondo acuto di giornata di HudsonOdoi alla prima doppietta in carriera nel massimo campionato inglese che assicura ai suoi un buon margine di vantaggio sul Luton a due giornate dal termine.

Il Nottingham sarà chiamato a sfruttare questo vantaggio contro Chelsea e Burnley.

Classifica e prossimo turno

1

Arsenal

83 36 26 5 5 88:28 +60
2 Manchester City* 82 35 25 7 3 87:33 +54
3

Liverpool

78 36 23 9 4 81:38 +43
4

Aston Villa

67 36 20 7 9 73:53 +20
5

Tottenham*

60 35 18 6 11 69:58 +11
6

Newcastle*

56 35 17 5 13 78:56 +22
7

Chelsea*

54 35 15 9 11 70:59 +11
8

Manchester United*

54 35 16 6 13 52:55  -3
9 West Ham 49 36 13 10 13 56:70 -14
10 Bournemouth 48 36 13 9 14 52:63 -11
11 Brighton* 47 35 12 11 12 53:57 -4
12

Wolverhampton

46 36 13 7 16 49:60 -11
13

Fulham

44 36 12 8 16 51:55 -4
14

Crystal Palace

43 36 11 10 15 49:57 -8
15

Everton

37 36 12 9 15 38:49 -11
16

Brentford

36 36 9 9 18 52:60 -8
17

Nottingham Forest

29 36 8 9 19 45:63 -18
18

Luton Town

26 36 6 8 22 49:78 -29
19

Burnley

24 36 5 9 22 39:74 -35
20

Sheffield United

16 36 3 7 26 35:100 -65

– Everton 8 punti di penalizzazione

– Nottingham Forest 4 punti di penalizzazione

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Sabato 11 maggio

Fulham 13:30 Manchester City

Everton 16:00 Sheffield United

West Ham 16:00 Luton

Bournemouth 16:00 Brentford

Wolverhampton 16:00 Crystal Palace

Tottenham 16:00 Burnley

Newcastle 16:00 Brighton

Nottingham Forest 18:30 Chelsea

Domenica 12 maggio

Manchester United 17:30 Arsenal

Lunedì 13 maggio

Aston Villa 21:00 Liverpool

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Premier League

Manchester United, si riparte da Hojlund per il futuro

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Premier League, Hojlund ai tempi dell'Atalanta

Il Manchester United lavora sodo per tornare sul tetto d’Europa

Chi non ricorda i tempi della squadra guidata da un certo Sir Alex? I campioni che hanno calcato l’Old Trafford sono molti ma nell’era post-Ferguson qualcosa sembra essersi interrotto. Dopo i ventisette anni d’amore l’erede fu David Moyes che, però, durò molto poco nonostante la Supercoppa vinta. Dal 2013 sono solo sei i trofei conquistati dai Red Devils, pochi per un club glorioso come questo. La finale contro i cugini del Manchester City può dare la svolta e può aprire una piccola speranza in ottica futura. In estate è stato acquistato Rasmus Hojlund per 74 milioni di euro.

L’attaccante nato a Copenaghen si è inserito molto bene nella squadra inglese riuscendo a non sentire più di tanto l’impatto con la Premier League. Il contratto scade nel 2028 ma è inserita una clausola di opzione per il rinnovo fino al 2029. In trentotto partite ha segnato 14 gol e dispensato 2 assist, il tutto a 21 anni. Il Manchester United ripartirà proprio da lui con la consapevolezza di aver preso un ipotetico crack per il futuro, con la speranza di tornare sul tetto d’Inghilterra – prima – e d’Europa per tornare ad essere grandi come un tempo.

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Premier League

Lopetegui, niente Milan: è fatta con il West Ham

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Milan, opzione Lopetegui

Julen Lopetegui, stando a quanto riportato oltremanica, avrebbe trovato l’accordo con il West Ham per la prossima stagione.

Lopetegui al West Ham: i dettagli

Julen Lopetegui è pronto a tornare in Inghilterra dopo la fugace esperienza semestrale al Wolverhampton.

E’ infatti di oggi la notizia secondo la quale il tecnico spagnolo avrebbe trovato un accordo per allenare il West Ham nella prossima stagione. Gli hammers saluteranno David Moyes (il cui contratto scadrà il prossimo 30 Giugno) a fine stagione e si sta muovendo oramai da settimane per individuare il profilo del suo successore.

Negli scorsi giorni sembrava fatta per l’arrivo di Ruben Amorim, con tanto di viaggio oltremanica documentato del tecnico portoghese, ma la possibilità di arrivare a un allenatore pluridecorato come l’ex-Real Madrid era un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare.

L’ostacolo principale nella trattativa che avrebbe dovuto portare l’attuale tecnico dello Sporting Lisbona a Londra sarebbe la presenza nel suo contratto di una clausola rescissoria da 15 milioni di euro.

Troppi per il West Ham, che (come confermato anche da Fabrizio Romano) avrebbe virato su profilo libero da oneri contrattuali. Lopetegui era stato accostato con forza anche al Milan, ma i dubbi in seno alla dirigenza e una protesta incomprensibile da parte della tifoseria hanno spinto il Diavolo a fare un brusco passo indietro.

Amorim, all’indomani del campionato vinto, ha fatto sapere che rimarrà il tecnico dei lusitani anche nella prossima stagione per giocare la Champions League. Invece, per quanto concerne la panchina dei rossoneri, nelle ultime ore è balzato in pole l’ex-Roma Paulo Fonseca: conteso anche dal Marsiglia.

Lopetegui

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