I nostri Social

Premier League

All Eyes On Me – il focus sul 14° turno di Premier League

Pubblicato

il

All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della quattordicesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Quattordicesimo turno: Arsenal ancora al comando, Newcastle di misura sullo United. Liverpool e Tottenham al cardiopalma

All Eyes On Me

ARSENAL 2-1 WOLVERHAMPTON (6′ Odegaard, 13′ Saka, 86′ Cunha)

Quinta vittoria consecutiva tra campionato e Champions per l’Arsenal che consolida il primato in solitaria. Dopo averne rifilati sei al Lens in Europa i Gunners superano di misura il Wolverhampton sprecando molto e rischiando la beffa finale.

I ragazzi di Arteta sfoderano il miglior primo tempo della stagione ritrovando quel calcio ispirato e rapidissimo che li aveva contraddistinti per gran parte dello scorso anno. Questi primi quarantacinque minuti si tramutano in un doppio vantaggio, raccolto in realtà dopo appena tredici giri di lancetta, grazie al quinto gol in questa Premier di Saka e alla settima realizzazione stagionale complessiva dell’ormai ristabilito Odegaard, la cui maestria nel dettare i tempi di inserimento e giro palla sembra essere sempre più imprescindibile.

Entrambe le reti scaturiscono da manovre sviluppate a velocità supersonica, una sulla destra e una sulla sinistra, grazie ad accurati tocchi di prima nello stretto: quelli dei due terzini Tomiyasu e Zinchenko si rivelano smarcanti e decisivi. Proprio da una leggerezza del laterale ucraino, però, nasce il 2-1, dopo due pali colpiti rispettivamente da Martinelli e Nketiah a cui vanno sommate svariate occasioni cestinate davanti a Bentley, di Matheus Cunha. Il brasiliano approfitta del recupero palla di Semedo per scaricare in porta un mancino potente e piazzato imprendibile per Raya.

Il secondo acuto consecutivo del 12 dei Wolves mette in apprensione i padroni di casa che, nonostante il brivido per il presunto tocco di braccio di Gabriel nel cuore dell’area a tempo scaduto, portano comunque a casa il risultato meritatamente. I lupi d’oltremanica cadono per la terza volta nelle ultime quattro ed ora devono guardarsi le spalle, sperando di recuperare José , uscito al 23′ per problemi alla schiena, in vista dell’impegno infrasettimanale contro il Burnley e Pedro Neto per il prossimo weekend.

LIVERPOOL 4-3 FULHAM (20′ (aut.) Leno, 24′ Wilson, 38′ Mac Allister, 48’pt Tete, 80′ Decordova-Reid, 87′ Endo, 88′ Alexander-Arnold)

Per la prima volta in campionato il Liverpool mette a referto quattro gol e ne subisce tre, ma alla fine riesce ad avere la meglio contro un Fulham duro a morire.

Succede di tutto nel match di Anfield che consegna ai Reds il secondo posto in solitaria a due lunghezze dall’Arsenal. Dopo aver certificato il primo posto nel girone di Europa League con un secco 4-0 al LASK i ragazzi di Klopp sembrano mettere sin da subito in discesa anche lo scontro interno con il Fulham grazie alla meravigliosa punizione calciata da Alexander-Arnold che entra in porta con la complicità della schiena di Leno.

Ma i Cottagers ritrovano la verve offensiva dei giorni migliori (una vera e propria sorpresa considerando i 13 gol realizzati nelle 13 partite, di cui tre nell’ultima giornata con il Wolverhampton) e rispondono colpo su colpo prima con l’ex Wilson che non esulta, e poi con la testata di Tete che pareggia nuovamente i conti al tramonto del primo tempo dopo il primo, splendido acuto in maglia Reds di Mac Allister.

In entrambe le reti ospiti risulta determinante l’incertezza di Kelleher, vice di Alisson, il cui rientro post-infortunio sembra programmato per la prossima settimana. Lo stesso non si può dire, però, sul 2-3 di DecordovaReid, bravo al minuto 80 nel prendere il tempo a Tsimikas sul cross di Cairney, che gli vale la terza gioia del suo campionato.

Proprio quando la dea bendata sembra aver voltato le spalle ai rossi dopo la traversa colpita da Nunez davanti a Leno, i beniamini di casa si riscoprono, però, immortali: in appena un minuto Endo, anche lui alla prima esultanza con la nuova maglia, e ancora AlexanderArnold, nuovamente decisivo dopo l’1-1 siglato settimana scorsa in casa del Man City, la ribaltano marchiando la settima vittoria interna consecutiva in Premier League.

Nell’infrasettimanale gli uomini di Klopp faranno visita al fanalino di coda Sheffield United dovendo però rinunciare ancora ad Alisson, Jota e Robertson, oltre che a Matip, uscito anzitempo per un problema al ginocchio. Il Fulham, invece, ospiterà il Nottingham nella speranza di dare continuità in termini di gol e prestazione.

MANCHESTER CITY 3-3 TOTTENHAM (6′ Son, 9′ (aut.) Son, 31′ Foden, 69′ Lo Celso, 81′ Grealish, 90′ Kulusevski)

Furore agonistico, ritmi elevatissimi, sei gol, spettacolo, rimonte e polemiche finali. Tutto come da programma, dunque, nel big match di giornata dell’Etihad.

Il protagonista dei primi dieci minuti di gioco è senza dubbio Son: al 6’ conduce e finalizza una ripartenza da corner avversario iniziata da Gil e rifinta da Kulusevski, trafiggendo Ederson dopo aver bruciato sulla corsa Doku, trovando il nono gol in campionato. Al 9’ infila Vicario con un maldestro tocco di coscia sul cross da piazzato di Julian Alvarez, permettendo al City di rimettersi immediatamente in carreggiata.

Dopo l’1-1 è un monologo della formazione di casa che costringe gli Spurs nella loro metà campo praticamente fino al 45’ inoltrato. La traversa colpita da Doku ed il palo su cui si infrange il diagonale di Alvarez vengono preceduti da un clamoroso errore di Haaland a porta praticamente sguarnita, ed intervallati dal 2-1 di Foden al termine di una combinazione nello stretto che porta il ragazzo di Stockport praticamente dentro la porta del malcapitato Vicario.

Proprio l’ottimo portiere italiano ad inizio ripresa sventa con superlativo riflesso il “puntazo” di Bernardo Silva, scaturito proprio da un suo errore in impostazione, tenendo in vita i suoi. Con il passare dei minuti l’undici di Guardiola, che nel frattempo perde Doku uscito zoppicante, sembra voler gestire, ma perde le distanze tra i reparti e i bianchi di Londra, sornioni, ne approfittano con il secondo acuto consecutivo di Lo Celso che pesca il jolly da fuori area sfoderando un mancino piazzato che bacia il palo e batte Ederson. “Don Pep”, dunque, decide di restituire equilibrio al reparto centrale inserendo Lewis per Foden, e la mossa dà i propri frutti: a dieci minuti dal 90’ la pressione asfissiante degli Sky Blues permette a Rodri di recuperare palla nei pressi della trequarti avversaria, servire Haaland che, a sua volta, premia il rimorchio di Grealish, subentrato a Doku: l’ex Aston Villa apre il piattone e insacca il 3-2.

Il primo gol stagionale del 10 inglese sembra essere la spallata definitiva al match, ma i ragazzi di Postecoglu dopo tre sconfitte consecutive non ne vogliono sapere di perdere ancora. Qualche istante prima della segnalazione del recupero Brennan Johnson sfugge sulla sinistra e disegna un arcobaleno che si spegne sulla testa di Kulusevski. Lo svedese prende il tempo ad Akè, in campo da appena tre minuti, e supera Ederson con la complicità del montante alto.

Nel finale arroventato di partita esplode la polemica: al 93’ il direttore di gara Hooper ferma Grealish lanciato a rete per assegnare una punizione a favore del City trenta metri più indietro per un fallo su Haaland, dopo aver concesso mimicamente il vantaggio. Errore da matita rossa.

Il folle match tra Manchester City e Tottenham termina, dunque, 3-3 dopo quasi cento minuti “da non perdere” come li aveva definiti Guardiola alla vigilia. Terzo pari consecutivo per i Citizens che sembrano aver smarrito quella compattezza difensiva che li aveva contraddistinti nell’ultimo anno; la rete di Son, praticamente sovrapponibile a quella di Openda in Champions, ed i dieci gol incassati nelle ultime quattro uscite complessive ne sono l’emblema. Gli Spurs, invece, sperano di ripartire da questo punto conquistato con ardore e con l’ormai atavica spada di Damocle delle numerosissime assenze.

BOURNEMOUTH 2-2 ASTON VILLA (10′ Semenyo, 20′ Bailey, 52′ Solanke, 90′ Watkins)

Pari spettacolo anche al Vitality Stadium tra Bournemouth e Aston Villa. Un 2-2 che esalta molte delle peculiarità di entrambe le squadre, e che, inaspettatamente, rappresenta un rimpianto più per i padroni di casa che per gli ospiti.

Le Cherries, reduci da tre vittorie nelle ultime quattro, sintomo della tangibile sterzata data ad una stagione iniziata malissimo, passano in vantaggio al 10’ con la terza rete in campionato di Semenyo, imbeccato da Christie sull’errore in disimpegno di Diego Carlosche non ha problemi nel battere Martinez da distanza ravvicinata. La risposta dei Villans è immediata ed affidata all’estro ed alla rapidità d’esecuzione di Leon Bailey, a secco dal 22 ottobre, che livella il punteggio dopo appena dieci minuti con un violento mancino angolato.

Nei restanti 25 minuti della prima frazione agli ospiti viene annullata la rete del vantaggio dal Var per un fuorigioco di Pau Torres, mentre tra le fila rossonere è sempre Semenyo a risultare protagonista in positivo, con un’azione personale sventata da Martinez, ed in negativo, rischiando il doppio giallo per una trattenuta reiterata ai danni di Bailey.

La ripresa si apre con l’ottava marcatura stagionale di Solanke, bravo nello sfruttare il piede perno sul cross basso di Kerkez per prendere posizione e tempo ai centrali avversari, e prosegue con la legittimazione del vantaggio acquisito da parte dei ragazzi di Iraola, vicini al 3-1 ancora con il numero 9 stoppato solamente da un grande intervento di Martinez.

L’undici di Emery riesce ad evitare il ko allo scadere grazie al solito Watkins che con un colpo di testa da vero e proprio ariete d’area di rigore spedisce il pallone alle spalle dell’incolpevole Neto, centrando già l’obiettivo doppia cifra per quanto concerne le reti in stagione.

L’Aston Villa sarà ora chiamato ad ospitare Man City e Arsenal in tre giorni per misurare le proprie effettive chances di approdo alla prossima Champions. I rossi di Birmingham mantengono comunque il quarto posto, incamerando un punto prezioso in una gara simile a quella persa a Nottingham.

Al Bournemouth, oltre al punto conquistato, resta la consapevolezza di aver messo alle corde uno dei top team del torneo e di aver trovato la giusta quadra.

NEWCASTLE 1-0 MANCHESTER UNITED (55′ Gordon)

Operazione sorpasso completata per il Newcastle che miete l’ennesima vittima illustre nel proprio fortino, avvicinandosi sensibilmente alla zona Champions.

Dopo Aston Villa, Man City, PSG, Arsenal e Chelsea anche il Manchester United paga la tassa St. James’ Park al termine di una gara principalmente condotta dai Magpies sin dalle prime battute. L’undici di Howe, dopo il pari incassato al 97′ al Parc des Princes con un rigore dubbio e ancora fortemente condizionato dalle tante assenze, mette a repentaglio lo 0-0 già nei primi dieci minuti con Gordon e Isak, e nei successivi venti con Almiron e Trippier i cui tentativi si infrangono rispettivamente su Onana e traversa.

Il risultato si sblocca ad inizio ripresa complice il recupero palla alto di Trippier su un tentativo di uscita verticale degli ospiti; dopo aver scaricato la palla centralmente lo stesso terzino inglese si libera sulla corsia e mette in mezzo un cross basso e teso spinto in porta senza difficoltà dal solito Anthony Gordon, già a quota sei nella classifica marcatori.

In seguito al vantaggio i padroni di casa legittimano il risultato sfiorando a più riprese il raddoppio, ma al minuto 86 perdono Pope per infortunio (probabile lussazione della spalla e ipotesi operazione ancora da scongiurare) e due minuti dopo rischiano di gettare tutto alle ortiche con il pareggio di Antony annullato per la deviazione di Maguire partito da posizione irregolare.

Il trittico Everton, Tottenham e Milan da affrontare in sei giorni potrebbe rivelarsi proibitivo per i Magpies, destinati a rimanere orfani di praticamente metà rosa ancora per diverse settimane.

Torna a perdere dopo un mese in campionato, invece, lo United che conferma l’ormai atavica difficoltà nel trovare la rete (appena sedici gol in quattordici giornate) e la scarsa funzionalità di alcune scelte come Shaw al posto di Varane o Lindelof. Il rocambolesco 3-3 di Istanbul che potrebbe aver compromesso l’accesso agli ottavi di Champions, sommato allo 0-3 incassato il Coppa di Lega sempre dal Newcastle e a molti degli altri passi falsi stagionali, sembrano non aver insegnato nulla alla squadra, quasi sempre vittima di se stessa. Neanche il giovane Mainoo, questa volta, è riuscito a dare la scossa, perdendo il duello tra “bambini” con Miley.

CHELSEA 3-2 BRIGHTON (17′, 65′ (rig.) E.Fernandez, 21′ Colwill, 43′ Buonanotte, 92′ Joao Pedro)

Dopo il brusco 4-1 subìto per mano del Newcastle il Chelsea torna a vincere in casa in campionato dopo tre mesi, e lo fa contro il sempre insidioso Brighton grazie ai primi due gol in maglia Blues di Enzo Fernandez.

L’MVP del match va senza dubbio al centrocampista argentino, autore di una prova solida, attenta, principalmente votata alla distruzione della manovra avversaria, specie dopo la doppia ammonizione incassata da Gallagher negli ultimi minuti del primo tempo, coronata con una doppietta pesantissima.

I blu di Londra sfogano tutto il loro potenziale offensivo tra il 17’ e il 21’, arco temporale in cui creano quattro nitide occasioni da rete, due sventate da Igor, due terminate alle spalle di Steele, entrambe con uno svolgimento pressoché analogo: corner di Gallagher, sponda in un caso di Badiashile e nell’altro di Jackson e finalizzazione di, appunto, Fernandez e di uno dei tre ex di turno Colwill.

I Seagulls, storditi, ci mettono un po’ per ritrovare fiducia e giusta inerzia, ma riescono comunque a siglare la rete del -1 prima dell’intervallo con il mancino vellutato del 2004 Facundo Buonanotte, che fin qui in Premier League aveva segnato solamente con il Nottingham lo scorso 26 aprile.

Complice la superiorità numerica l’undici di De Zerbi trasforma la ripresa in un monologo, tradotto, però, in possesso palla sterile che si rivela beffardo al 63’ quando il Var richiama l’arbitro Pawson che assegna un calcio di rigore ai Pochettino boys per l’intervento di Milner su Mudryk lanciato in contropiede. Alla trasformazione centrale di Enzo Fernandez il Brighton risponde solamente nei minuti finali con il tentativo pericoloso di Gross deviato da Sanchez e la decima rete stagionale di Joao Pedro sul cross da angolo di Milner.

Le dodici realizzazioni messe a referto dal Chelsea nelle ultime quattro partite fanno ben sperare per il futuro, anche se resta da registrare la difesa, ancora troppo perforabile. Il Brighton torna a casa con zero punti dopo essersi assicurato il passaggio ai sedicesimi di Europa League giovedì scorso. Le defezioni sulla sinistra continuano a pesare, ma senza smarrire la propria identità i Seagulls potranno togliersi belle soddisfazioni anche in questa annata.

WEST HAM 1-1 CRYSTAL PALACE (13′ Kudus, 53′ Edouard)

Dopo il doppio successo esterno dentro e fuori i confini nazionali targato Soucek dell’ultima settimana, il West Ham impatta sul pareggio nel derby casalingo contro il Crystal Palace.

Questa volta l’unica rete degli Hammers non porta la firma del centrocampista ceco, ma dell’altro componente della temibile trequarti insieme a Bowen: Mohammed Kudus, di cui già avevamo tessuto le lodi nelle precedenti settimane. L’ex Ajax graffia per la sesta volta in stagione sbloccando il match al 13’ con la complicità del portiere avversario Johnstone, reo di non trattenere il destro repentino ma centrale del centrocampista ghanese sull’iniziativa di Coufal.

I ragazzi di Moyes gestiscono il vantaggio fino al 53’ quando Mavropanos decide di anticipare il suo regalo di Natale ad Edouard consegnandogli il pallone all’ingresso dell’area di rigore; il francese, anche lui arrivato a quota sei reti, si sposta sapientemente la sfera sul mancino e punisce in diagonale Areola.

Nel finale entrambe le squadre provano a vincerla, gli ospiti ancora con Edouard, i padroni di casa con il rientrante Bowen, ma non c’è nulla da fare. Nonostante l’1-1 finale gli Hammers restano attaccati al treno Europa, così come le Eagles, nuovamente orfane di Eze i cui tempi di recupero si prospettano medio-lunghi, a debita distanza dalla zona retrocessione.

BRENTFORD 3-1 LUTON (49′ Maupay, 56′ Mee, 76′ Brown, 81′ Baptiste)

Torna a sorridere il Brentford dopo le due sconfitte senza gol contro Liverpool e Arsenal, rifilando un pesante tris ad un Luton dalla sorte avversa.

I quattro gol della gara arrivano tutti nella ripresa in seguito ad una prima frazione di studio dalle pochissime emozioni. Il punteggio si sblocca con la girata sottomisura di Maupay, messo in moto dal traversone di Wissa maldestramente deviato da Mengi. Da sottolineare come l’azione nasca da un possibile fallo di Norgaard su Chong, veementemente recriminato dagli ospiti.

Il raddoppio scaturisce da un’altra sfortunata deviazione, questa volta di Morris, sull’angolo di Mbeumo corretto di testa da Mee, al primo gol stagionale, mentre il 3-1 porta la firma del centrocampista classe ’98 Baptiste, a secco dal dicembre 2021, che ripaga la fiducia accordatagli dopo il pochissimo spazio trovato in questa annata. Le Bees salgono a 19 punti e con la giusta continuità di rendimento potrebbero insidiare la zona Europa.

Sconfitta intrisa di sfortuna e deconcentrazione, invece, per gli Hatters il cui margine sulla zona rossa si riduce nuovamente da cinque a due lunghezze considerati i successi di Burnley ed Everton. Il secondo acuto consecutivo di Jacob Brown, match winner contro il Crystal Palace settimana scorsa, questa volta coincide solamente con un’amara illusione, a cui vanno ad aggiungersi gli infortuni occorsi ai 2/3 della difesa titolare Lockyer e Mengi.

NOTTINGHAM FOREST 0-1 EVERTON (67′ McNeil)

Passa l’Everton al City Ground nello scontro salvezza con il Nottingham, ottenendo la prima vittoria dopo il -10 inferto dalla giustizia sportiva.

Al netto di una classifica deficitaria, anche per questioni extra-campo, entrambe le squadre certificano in questo match i notevoli passi in avanti compiuti rispetto alla passata stagione. Un generoso quanto sprecone Nottingham viene piegato dal primo gol in campionato, dopo i sette dello scorso, di McNeil che trafigge l’ormai inamovibile Vlachodimos con un mortifero collo mancino diagonale nel cuore dell’area di rigore sul suggerimento dell’altro esterno Harrison.

I Toffees ottengono così il quarto successo esterno sulle sette partite disputate lontano da Goodison Park e abbandonano l’ultima posizione, mettendo nel mirino il Luton. Ancora orfano di Onana e CalvertLewin, Dyche si affida vanamente a Beto e funzionalmente a Garner che, insieme al doppio intervento di Pickford, blinda i tre punti nel finale.

Resta con il cerino in mano il Forest, al terzo stop di fila, che avrebbe ampiamente meritato il pari. Da premiare Elanga, il più attivo dei suoi, fermato solamente da Pickford e da un pizzico di imprecisione, così come Murillo, centrale di difesa autore di una partita attenta impreziosita dal miracoloso salvataggio nei pressi della riga di porta su McNeil nel primo tempo e di un insidioso tiro dalla distanza negli ultimi minuti. Da rivedere, invece, la prestazione di GibbsWhite, leader tecnico della squadra: il 10 si mette in luce solamente nel finale della prima frazione con un destro da posizione favorevole che si spegne a fil di palo.

BURNLEY 5-0 SHEFFIELD UNITED (1′ Rodriguez, 29′ Bruun-Larsen, 73′ Amdouni, 75′ Koleosho, 80′ Brownhill)

Pesante, pesantissima “manita” rifilata dal Burnley allo Sheffield United nel confronto tra neopromosse, nonché squadre più in difficoltà in questo avvio di stagione.

Cinque gol e cinque marcatori diversi per i Clarets che chiudono, di fatto, la pratica già nel primo tempo con l’incornata di Jay Rodriguez, seconda rete consecutiva, e la perfetta finalizzazione di Bruun Larsen sulla visionaria assistenza di O’Shea. Proprio il centrale irlandese subisce in poco meno di dieci minuti due gomitate dal 9 avversario McBurnie, sanzionato con il doppio giallo al 46′.

La superiorità numerica permette all’undici di Kompany di gestire il match e rifinire il risultato prima con Amdouni, poi con Luca Koleosho ed infine con Brownhill. Primo gol in carriera in Premier League per il classe 2004 italiano. Il Burnley ottiene la prima vittoria casalinga del proprio campionato e spezza la serie negativa di sei sconfitte di fila.

A Heckingbottom, invece, altro non resta che raccogliere le macerie, oltre l’ultimo posto solitario in classifica. Le Blades saranno chiamate ad assorbire questa pesante battuta d’arresto che potrebbe aver già compromesso il cammino verso la salvezza.

Classifica e prossimo turno

1

Arsenal

33 14 10 3 1 29:11 +18
2

Liverpool

31 14 9 4 1 32:14 +18
3

Manchester City

29 14 9 3 2 36:16 +20
4

Aston Villa

29 14 9 2 3 33:20 +13
5

Tottenham

27 14 8 3 3 28:20 +8
6

Newcastle

26 14 8 2 4 32:14 +18
7

Manchester United

24 14 8 0 6 16:17 -1
8

Brighton

22 14 6 4 4 30:26 +4
9

West Ham

21 14 6 3 5 24:24 0
10 Chelsea 19 14 5 4 5 25:22 +3
11 Brentford 19 14 5 4 5 22:19 +3
12

Crystal Palace

16 14 4 4 6 14:19 -5
13

Wolverhampton

15 14 4 3 7 19:25 -6
14

Fulham

15 14 4 3 7 16:26 -10
15

Nottingham Forest

13 14 3 4 7 16:22 -6
16

Bournemouth

13 14 3 4 7 16:30 -14
17

Luton Town

9 14 2 3 9 13:26 -13
18

Everton

7 14 5 2 7 15:20 -5
19

Burnley

7 14 2 1 11 15:32 -17
20

Sheffield United

5 14 1 2 11 11:39 -28

*Everton 10 punti di penalizzazione

Prossimo turno:

Martedì 5 dicembre

Wolverhampton 20:30 Burnley

Luton 21:15 Arsenal

Mercoledì 6 dicembre

Sheffield United 20:30 Liverpool

Fulham 20:30 Nottingham Forest

Crystal Palace 20:30 Bournemouth

Brighton 20:30 Brentford

Manchester United 21:15 Chelsea

Aston Villa 21:15 Manchester City

Giovedì 7 dicembre

Everton 20:30 Newcastle

Tottenham 21:15 West Ham

Premier League

All Eyes On Me – il focus sul 38° turno di Premier League

Pubblicato

il

All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della trentottesima ed ultima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Trentottesimo turno: Manchester City ancora campione, Arsenal e Liverpool chiudono con una vittoria. Il Luton raggiunge Burnley e Sheffield United in Championship.

All Eyes On Me

MANCHESTER CITY 3-1 WEST HAM (2′, 18′ Foden, 42′ Kudus, 59′ Rodri)

Cambiano gli interpreti, passano le stagioni, ma il copione resta lo stesso: il trofeo della Premier League viene sollevato sotto gli occhi di un Etihad Stadium in festa.

Capitan Walker, che ha raccolto in questa stagione la pesante eredità di Gundogan, alza al cielo il quarto titolo consecutivo del Manchester City, mai nessuno ci era riuscito in 135 anni, alla sua presenza numero 300 con la maglia degli Sky Blues, dopo aver sconfitto per 3-1 il West Ham nel segno del neo eletto “Player Of The Season” Phil Foden.

Il numero 47, che si appresta a vivere anche un Europeo da protagonista con l’Inghilterra, firma una pregevole doppietta nei primi diciotto minuti mettendo la gara in discesa, arrivando a toccare quota 27 centri stagionali frantumando il suo precedente record personale di 16 risalente alla stagione 2020-21.

La fantastica rovesciata di Kudus nel finale del primo tempo fa aumentare l’apprensione, ma la stoccata di Rodri (50esima gara di campionato senza sconfitta per lui) con il solito piattone destro dal limite mette la definitiva ipoteca sul decimo titolo nazionale complessivo dei Citizens che scavalcano l’Everton nell’albo d’oro portandosi in solitaria in quarta posizione alle spalle di Arsenal (13), Liverpool (19) e Manchester United (20).

Guardiola solleva, così, la sua sesta Premier League in otto stagioni raggiungendo un’icona come Bob Paisley al secondo posto nella classifica degli allenatori più vincenti nella storia del campionato inglese dietro il solo ed inarrivabile Ferguson fermo a quota tredici.

Il tecnico catalano mette in bacheca il trofeo numero 17 alla guida del Manchester City (con annessi record tra cui i 100 punti della stagione 17-18, il treble domestico della stagione 18-19 a cui va aggiunto il Community Shield, le quattro Coppe di Lega consecutive tra il 2018 ed il 2021, il treble dello scorso anno ed i 90 e più punti raccolti in quattro degli otto campionati disputati), ed il numero 38 in appena quindici anni di carriera da manager (secondo nella graduatoria dei più vincenti di sempre anche qui alle spalle di Ferguson con 49), cifra che potrebbe essere ritoccata sabato nella finale di FA Cup contro il Manchester United nel remake della scorsa stagione.

Festeggia anche la proprietà emiratina al suo successo numero 23 dall’ormai lontano 2008, anno in cui hanno rilevato la società.

ARSENAL 2-1 EVERTON (40′ Gueye, 43′ Tomiyasu, 89′ Havertz)

Non basta, invece, all’Arsenal la vittoria negli ultimi minuti contro l’Everton in un Emirates ricolmo di gratitudine nei confronti di una squadra che ha conteso il titolo fino allo strenuo delle forze ad una corazzata incantando le platee con il suo calcio verticale e sfiorando il record di punti della propria storia fissato a quota 90 dagli invincibili del 2004.

I Gunners vanno sotto al 40′ con la punizione di Gueye deviata da Rice, ma la raddrizzano dopo appena tre giri di lancetta con il secondo centro in campionato di Tomiyasu, potenziale perno per le stagioni a venire. Il solito dominio post pareggio viene concretizzato dalla stoccata di Havertz, nuovamente schierato come riferimento offensivo centrale, che arriva a toccare quota 14 realizzazioni stagionali (miglior stagione da quando è in Inghilterra al pari del 2021-22 con la maglia del Chelsea).

La squadra di Arteta chiude con la miglior difesa del torneo (appena 29 reti incassate), il secondo miglior attacco (91 gol contro i 96 del City), la vittoria numero 28 nelle 38 giornate disputate (questo si, record domestico) e la forte consapevolezza di aver messo delle solide basi per dare nuovamente battaglia ai campioni il prossimo anno.

L’Everton, da par sua, festeggia una larga salvezza con un’altra buona prova che certifica l’ottimo lavoro tattico e psicologico di Dyche nonostante gli 8 punti di penalizzazione.

LIVERPOOL 2-0 WOLVERHAMPTON (34′ Mac Allister, 40′ Quansah)

Il Liverpool saluta Klopp (insieme a Thiago Alcantara e Matip) con una vittoria, la numero 299 in 491 uscite, prima di sciogliersi nel più caloroso degli addii.

Le ultime due reti della quasi decennale gestione del tecnico tedesco portano la firma di due nuovi arrivati: Mac Allister, quinto centro in campionato, e Quansah, classe 2003 cresciuto nel settore giovanile dei Reds e lanciato proprio dal mister tedesco nel corso di questa stagione. Nella ripresa Luis Diaz e Salah sfiorano il 3-0 con il Wolverhampton ridotto in dieci uomini dal 28′ per il rosso diretto sventolato in faccia a Semedo post revisione al Var per un brutto intervento proprio sul 10 argentino.

Jurgen Klopp, dunque, lascia dopo ben nove stagioni, lasso di tempo in cui è riuscito a rialzare e rilanciare le sorti del Liverpool sia in campo nazionale, vincendo il titolo dopo ben 30 anni d’astinenza, che internazionale, portando in dote la Champions League e la Coppa del Mondo per Club dopo 14 stagioni d’attesa.

L’avventura dell’ex Mainz e Borussia Dortmund si conclude con un totale di otto trofei tra cui, oltre quelli già citati, due Coppe di Lega (l’ultima conquistata lo scorso febbraio contro il Chelsea) una FA Cup, un Community Shield ed una Supercoppa Europea, senza contare le tre finali complessive di Champions League ottenute e le stupende battaglie punto a punto con il Manchester City per il titolo. Lascerà spazio ad Arne Slot.

CRYSTAL PALACE 5-0 ASTON VILLA (9′, 39′, 63′ Mateta, 54′, 69′ Eze)

Si chiude con un sonoro 5-0 incassato una stagione che comunque ha garantito all’Aston Villa l’accesso alla prossima Champions League dopo 41 lunghissimi anni.

A Selhurst Park c’è solo una squadra in campo ed è il Crystal Palace che certifica lo straripante stato di forma con una prestazione monstre di tutto il reparto offensivo che vale il decimo posto finale, nonché il sesto successo nelle ultime sette gare di campionato.

L’infermabile Mateta mette a referto la sua prima tripletta in carriera in Premier League facendo registrare un dato impressionante: 14 marcature nelle ultime 16 partite giocate, a fronte delle sole 2 siglate nella prima parte della stagione, che portano il suo bottino stagionale a quota 19 (miglior rendimento realizzativo eccezion fatta per la stagione in Ligue 2 con il Le Havre nel 2017-18).

Ad irrobustire ulteriormente il risultato ci pensa Eze con una doppietta grazie a cui riesce a tagliare il traguardo della doppia cifra in termini di marcature per la seconda stagione consecutiva. La sensazione, però, è che le Eagles potrebbero perdere a fronte di una cospicua offerta sia lui che Olise, destinati a tracciare un importante solco anche in palcoscenici ancor più prestigiosi, nel prossimo mercato.

I Villans chiudono, invece, al quarto posto stabilendo il record di punti interno (68), con il miglior assist-man del torneo (Watkins con 13), ma con solamente una vittoria nelle ultime otto uscite complessive tra campionato e coppa. Ad Emery resta, certamente, il rammarico legato all’eliminazione in Conference League, ma con qualche ulteriore buon innesto potrà togliersi delle soddisfazioni anche il prossimo anno.

SHEFFIELD UNITED 0-3 TOTTENHAM (14′, 65′ Kulusevski, 59′ Pedro Porro)

Il Tottenham chiude con il sorriso la propria stagione blindando il quinto posto e tornando conseguentemente in Europa dopo un anno di purgatorio.

Gli Spurs sbrigano agevolmente la pratica Sheffield United grazie alla seconda doppietta in carriera in Premier League di Kulusevski (l’altra è datata 22 maggio 2022 contro il Norwich, sempre all’ultima giornata) che rompe un digiuno da gol che durava dallo scorso 17 febbraio, e al terzo centro in campionato, il primo fuori casa, di Pedro Porro che pareggia il conto realizzativo con la passata stagione in cui comunque era arrivato nel mercato di gennaio.

Con la ventesima vittoria nel torneo i bianchi di Londra concludono a quota 66 punti e andranno a disputare l’Europa League che potrebbe vederli protagonisti, specie se Postecoglou ed il suo staff riusciranno a limitare gli infortuni muscolari (vera spada di Damocle stagionale) con una preparazione adeguata e se i nuovi acquisti riusciranno ad essere ben integrati.

Le Blades, invece, stabiliscono un nuovo record negativo: nessuno prima d’ora aveva mai incassato 104 reti in un campionato. Superato lo Swindon stagione 1993-94 che si fermò a quota 100. Sventato, quantomeno, il record negativo di punti appartenente al Derby County stagione 2007-08 pari a 11 punti.

CHELSEA 2-1 BOURNEMOUTH (17′ Caicedo, 48′ Sterling, 49′ (aut.) Badiashile)

Quinta vittoria consecutiva del Chelsea che ottiene il sesto posto al termine di un’encomiabile rincorsa e, proprio come il Tottenham, tornerà in Europa dopo un anno senza coppe, considerato il dodicesimo posto della scorsa stagione.

Al contrario degli Spurs, però, i Blues dovranno attendere la finale di FA Cup tra Man City e Man United per capire a cosa equivarrà questa sesta posizione: in caso di successo dei Citizens sarà Europa League, mentre in caso di vittoria dei Red Devils sarà Conference League.

Il 2-1 sul Bournemouth è la ciliegina sulla torta di un ottimo finale di stagione che lascia ben sperare in vista della prossima, considerata la sola, per quanto sonora, sconfitta con l’Arsenal per 5-0 nelle ultime quindici di campionato. L’ultima uscita a Stamford Bridge porta in dote una clamorosa rete di Caicedo (la prima con la sua nuova maglia) che da centrocampo si inventa uno splendido arcobaleno atto a punire la sventurata uscita fuori area di Neto, ed il ritorno al gol in casa di Sterling, a secco davanti ai propri tifosi in campionato addirittura dal 12 novembre.

Utile solo per le statistiche l’autogol di Badiashile sul tentativo di Enes Unal che rimette in partita un Bournemouth comunque coriaceo e certamente appagato dalla miglior stagione mai disputata in Premier League in termini di punti.

Al termine della sfida tifosi, calciatori, allenatore e staff hanno dedicato il loro saluto a Thiago Silva, vincitore di una Champions League nel 2021 con i Blues, che farà ritorno al Fluminense. Inevitabile nota di merito per Cole Palmer che, oltre ad esser stato premiato come miglior giovane della stagione, chiude con numeri irreali, specie se si pensa che questa è stata la prima annata da titolare in Premier League: 22 gol (2° posto dietro Haaland con 27), e 11 assist (2° posto dietro Watkins).

BRENTFORD 2-4 NEWCASTLE (21′ Barnes, 36′ Murphy, 38′ Isak, 48′ Janelt, 70′ Wissa, 77′ B. Guimaraes)

Termina con una vittoria anche il Newcastle che protegge il settimo posto dall’attacco dello United e, così come il Chelsea, dovrà attendere l’esito della finale di FA Cup per capire se il prossimo anno giocherà la Conference League o meno.

I Magpies ne rifilano quattro a domicilio al Brentford, di cui tre nel primo tempo con Barnes, Murphy (entrambe a secco da marzo) e Isak che si porta a quota 21 centri in campionato completando il podio della classifica marcatori. A chiudere i giochi, dopo le reti di Janelt e Wissa che rimettono in discussione il risultato, ci pensa Bruno Guimaraes, alla sua miglior stagione in carriera con 7 reti ed 8 assist all’attivo ed unico, vero perno (37 presenze da titolare su 38) di un centrocampo che è andato sfaldandosi tra gli infortuni di Joelinton e Longstaff e la lunga squalifica inferta a Tonali.

Come per il Tottenham le tantissime e prolungate defezioni hanno condizionato la stagione del grande ritorno in Champions League, ma il lavoro di Howe ha comunque dimostrato di saper pagare bene, considerati anche gli 85 gol messi a referto che fanno dei bianconeri il quarto miglior attacco del torneo alle spalle di Liverpool (86), Arsenal e Manchester City, certamente tre squadre di una caratura superiore.

Se il giovane tecnico inglese resterà siamo certi che il Newcastle continuerà a far bene. Discorso analogo per Frank, mister delle Bees, in grado di ottenere tre salvezze tranquille consecutive, che, però, dovrà probabilmente prepararsi a perdere Ivan Toney.

BRIGHTON 0-2 MANCHESTER UNITED (73′ Dalot, 88′ Hojlund)

Vince il Manchester United sul campo del Brighton, ma non basta per superare il Newcastle: ora i Red Devils dovranno fare all-in sulla FA Cup per riscattare una stagione deludente (mai prima d’ora erano arrivate 14 sconfitte in un singolo campionato, di cui 6 in casa), ed entrare in Europa.

All’American Express Stadium gli uomini di Ten Hag rischiano di andar sotto in più di un’occasione ma un po’ per i riflessi di Onana e un po’ per la scarsa precisione di Adingra e Joao Pedro la fanno franca, per poi mettere la freccia al 73′ con il secondo centro, il primo nel 2024 in Premier League, di Diogo Dalot che prima di questa sfida aveva segnato sul campo dello Sheffield United e su quello del Wigan in FA Cup.

Ipoteca la vittoria il decimo acuto in campionato di Hojlund, il terzo nell’ultimo mese, forse eccessivamente criticato nel corso della stagione. Si concluderà, probabilmente, sabato l’avventura di Ten Hag a Manchester: il tecnico olandese non è riuscito a dare continuità alla prima, buona stagione conclusa con un terzo posto, una Coppa di Lega ed una finale di FA Cup persa 2-1.

Discorso analogo per De Zerbi che termina all’undicesimo posto, anche a causa della scarsa abitudine da parte della squadra ad affrontare il doppio impegno settimanale, e lascia il Brighton dopo un anno e mezzo con l’ovazione di tutto lo stadio.

LUTON 2-4 FULHAM (43′ A. Traoré, 46’pt (rig.) Morris, 48’pt, 49′ R. Jimenez, 55′ Doughty, 68′ Wilson)

Si conclude con una sconfitta interna l’avventura della favola Luton in Premier League, la sesta nelle ultime nove, la ventiquattresima complessiva, davvero troppe per sperare in una salvezza che sembrava complicata già ai blocchi di partenza.

A Kenilworth Road non bastano l’undicesimo centro di Morris ed il secondo di Doughty (che potrebbe avere un buon mercato in estate) contro un Fulham a cui la vittoria mancava dallo scorso 14 aprile e le quattro reti in trasferta dall’8 marzo 2022 data dell’1-5 inferto allo Swansea in Championship.

Marco Silva può sorridere per il ritorno al gol di Raul Jimenez, a secco dal 31 dicembre, oltre che per il pregevole acuto di Adama Traoré ed il conseguente tredicesimo posto con ben 47 punti all’attivo.

Per gli Hatters ci auguriamo che sia un arrivederci alla Premier League, con la consapevolezza che mister Edwards difficilmente avrebbe potuto fare di più con l’organico a disposizione.

BURNLEY 1-2 NOTTINGHAM FOREST (2′, 14′ Wood, 72′ Cullen)

Il Nottingham festeggia la seconda salvezza consecutiva, ottenuta meritatamente nonostante la penalizzazione di quattro punti ed il cambio di guida tecnica in corsa, espugnando Turf Moor centrando il quarto successo esterno del campionato.

Il Forest chiude i giochi già nel primo quarto d’ora con la seconda doppietta stagionale di Chris Wood, assoluto protagonista della permanenza in Premier League con i suoi 14 gol in campionato. I due centri ravvicinati del neozelandese permettono ad Espirito Santo di toccare quota 22 punti ottenuti sotto la sua gestione in 21 gare a confronto dei 14 nelle prime 17 uscite.

I Clarets di Kompany, invece, fanno ritorno in Championship dopo appena un anno così come Sheffield United e Luton con soli 10 punti ottenuti tra le mura amiche (peggior rendimento interno al pari delle Blades). Sicuramente in virtù del dominio dello scorso anno nella seconda lega inglese ci si aspettava qualcosa in più.

Classifica finale

1

Manchester City

91 38 28 7 3 96:34 +62
2 Arsenal 89 38 28 5 5 91:29 +62
3

Liverpool

82 38 24 10 4 86:41 +45
4

Aston Villa

68 38 20 8 10 76:61 +15
5

Tottenham

66 38 20 6 12 74:61 +13
6

Chelsea

63 38 18 9 11 77:63 +14
7 Newcastle 60 38 18 6 14 85:62 +23
8

Manchester United

60 38 18 6 14 57:58  -1
9 West Ham 52 38 14 10 14 60:74 -14
10 Crystal Palace 49 38 13 10 15 57:58 -1
11 Brighton 48 38 12 12 14 55:62 -7
12

Bournemouth

48 38 13 9 16 54:67 -13
13

Fulham

47 38 13 8 17 55:61 -6
14

Wolverhampton

46 38 13 7 18 50:65 -15
15

Everton

40 38 13 9 16 40:51 -11
16

Brentford

39 38 10 9 19 56:65 -9
17

Nottingham Forest

32 38 9 9 20 49:67 -18
18

Luton Town

26 38 6 8 24 52:85 -33
19

Burnley

24 38 5 9 24 41:78 -37
20

Sheffield United

16 38 3 7 28 35:104 -69

– Everton 8 punti di penalizzazione

– Nottingham Forest 4 punti di penalizzazione

 

Ringrazio tutti i lettori a nome mio e dell’intera redazione di Calcio Style. L’appuntamento con “All Eyes On Me” e la Premier League è per sabato 17 agosto. A presto!

Continua a leggere

Premier League

Il Manchester City è campione d’Inghilterra! Tutti i verdetti della Premier League

Pubblicato

il

Manchester City

Il Manchester City è campione d’Inghilterra per la decima volta, ma non solo: tutti i verdetti dell’ultimo turno di Premier League.

Indice

Manchester City campione, battuto l’Arsenal al fotofinish

Il Manchester City vince la Premier League per la decima volta nella sua storia, l’ottava negli ultimi dodici anni. La squadra di Guardiola era padrona del proprio destino, in quanto gli bastava una vittoria a Etihad contro il West Ham per festeggiare. Partita indirizzata quasi subito, grazie alla doppietta di Foden in avvio di partita.

Nemmeno venti minuti e i Citizens si sentono già campioni. Forse per questo abbassano un filo la tensione e, alla fine del primo tempo, incassano la rete di Kudus (splendida rovesciata in mischia su sviluppo di calcio d’angolo) che riapre la partita. Le speranze dell’Arsenal vengono frustrate quasi subito. La rete di Rodri, che buca le mani di Areola con un gran destro dal limite dell’area di rigore, chiude la contesa al quarto d’ora del secondo tempo.

Vittoria di pirro invece per i Gunners, che vanno sotto alla fine del primo tempo. Gueye realizza (con evidente deviazione della barriera) su calcio di punizione, ma, due minuti dopo, la squadra di Arteta pareggia subito con la rete di Tomiyasu: appoggio preciso su servizio di Odegaard. L’Arsenal trova anche, nel finale di partita, la vittoria grazie alla rete di Havertz, ma non serve per evitare l’ennesima delusione.

La corsa all’Europa premia Chelsea e Newcastle, ma…

Il Chelsea batte il Bournemouth ed è certo di tornare a giocare le coppe europee dopo un anno di assenza. A stabilire quale sarà il derby di Manchester nella finale di F.A. Cup, che potrebbe ribaltare la classifica. Il gran gol da centrocampo di Caicedo apre le marcature a metà del primo tempo, poi la rete di Sterling a inizio secondo tempo sembrava averla chiusa ma un minuto dopo l’autorete di Badiashille regala patemi inattesi.

I Blues chiudono comunque al sesto posto in classifica, che varrà i preliminari di Conference League in caso di vittoria del Manchester United in finale di F.A. Cup. Red Devils che hanno vinto due a zero sul campo del Brighton, con le reti di Dalot e dell’ex-Atalanta Hojlund. La squadra di Erik ten Hag finisce il campionato all’ottavo posto in classifica, dato che ha vinto anche il Newcastle sul campo del Brentford.

I Magpies partono benissimo, trovandosi avanti di tre reti alla fine del primo tempo, ma le Bees, sostenute dal proprio encomiabile pubblico, vanno a un passo dal pareggiarla. Janelt accorcia subito le distanze a inizio secondo tempo, poi Wissa rimette tutto in discussione prima del rigore guadagnato da Lewis Hall. Il VAR cancella il penalty, in quanto il contatto si materializza al di fuori dell’area di rigore, ma il Newcastle trova comunque la rete del definitivo 4-2. Bruno Guimaraes sfrutta una respinta incerta di Flekken con un tap-in a porta vuota.

Manchester City

Tutti i verdetti della stagione di Premier League

Nessun altro verdetto è stato emesso questa giornata, con Liverpool e Aston Villa già certi di giocare in Champions League il prossimo anno. Tottenham certo dell’Europa League, mentre retrocedono le tre squadre che erano state promosse: ovvero lo Sheffield United, il Luton Town e il Burnley.

L’ultimo appuntamento stagionale del calcio inglese è la finale di F.A. Cup, che si giocherà settimana prossima a Wembley, e che potrebbe rivedere le graduatorie della zona europea. Un’eventuale vittoria del City libererebbe il settimo posto, con l’effetto di qualificare il Newcastle ai preliminari di Conference League e di “promuovere” il Chelsea (che altrimenti giocherebbe i preliminari di Conference) direttamente in Europa League.

La vincente della F.A. Cup si qualifica direttamente per l’Europa e per questo motivo l’eventuale vittoria di una squadra già qualificata (come il City) genera uno slot supplementare. In caso di vittoria dello United, che invece è ottavo in classifica e fuori da tutto, i Diavoli Rossi si qualificherebbero per la prossima Europa League. A rimanere fuori da tutto sarebbe il Newcastle, con il Chelsea che manterrebbe il suo posto in Conference.

Continua a leggere

Premier League

Liverpool, Klopp: “Prenderò una lunga pausa. Sulla Premier League…”

Pubblicato

il

Liverpool

Il tecnico del Liverpool Jurgen Klopp, ha salutato il club inglese dopo il suo addio e ha rilasciato delle dichiarazioni, su quale sarà il suo futuro.

Klopp, Liverpool

Di seguito le parole di Jurgen Klopp rilasciate dopo aver salutato il Liverpool, che abbandonerà a fine stagione, di cui è stato una vera e propria bandiera, relative al suo futuro:

Sarà sicuramente una lunga pausa. Potrebbe anche essere così.

Il mio periodo in Inghilterra è definitivamente finito perché non allenerò un’altra squadra qui“.

Continua a leggere

Ultime Notizie

Esteri14 minuti fa

Brasile, dietrofront Dorival: convocato Bremer

Visualizzazioni: 27 Il ct del Brasile Dorival torna sui suoi passi e dopo l’iniziale esclusione dai convocati per la Copa...

Fiorentina Fiorentina
Serie A19 minuti fa

Fiorentina, scelto il DS

Visualizzazioni: 19 Fiorentina: Roberto Goretti dovrebbe essere il sostituto di Nicolas Burdisso, secondo Sky Sport è pronto a firmare un...

Paulo Dybala Paulo Dybala
Competizioni29 minuti fa

Paulo Dybala, niente Coppa America

Visualizzazioni: 71 Paulo Dybala escluso dai convocati dell’Argentina per la Coppa America 2024, questa è stata la scelta del tecnico...

Fiorentina Fiorentina
Calciomercato35 minuti fa

Fiorentina, niente rinnovo: cessione obbligata

Visualizzazioni: 101 La Fiorentina al termine della stagione dovrà rivoluzionare la propria rosa, a partire dal tecnico. In casa viola...

Saudi Pro League54 minuti fa

Gennaro Gattuso verso l’Arabia Saudita?

Visualizzazioni: 46 Rino Gattuso avrebbe ricevuto un’offerta irrinunciabile dalla Saudi Pro League. L‘allenatore ex Napoli è pronto per una nuova...

Calciomercato1 ora fa

Napoli, occhi puntati su un difensore del Real Madrid

Visualizzazioni: 64 In attesa del nuovo allenatore e del verdetto riguardante la Conference League, il Napoli, con il nuovo ds...

Serie A1 ora fa

Bologna – Juventus, le formazioni ufficiali

Visualizzazioni: 86 Bologna-Juventus, al Dall’Ara va in scena il secondo posticipo della penultima giornata tra felsinei e bianconeri. Le formazioni...

Calciomercato2 ore fa

Parma, Mihaila si conferma: le dichiarazioni

Visualizzazioni: 71 Parma, l’attaccante rumeno Valentin Mihaila, classe 2000 si conferma per la prossima stagione in gialloblu: le sue dichiarazioni....

Torino, Cairo Torino, Cairo
Serie A2 ore fa

Torino, Cairo: “Con i viola rapporti distesi”

Visualizzazioni: 78 Torino: il presidente granata Urbano Cairo ha rilasciato alcune dichiarazioni durante il workshop “Il calciomercato ai tempi dell’intelligenza...

Milan Milan
Calciomercato2 ore fa

Milan, un centrocampista potrebbe finire in Arabia Saudita

Visualizzazioni: 160 Stando a quanto emerso nelle ultime ore, un centrocampista del Milan potrebbe dire addio al club milanese, per...

Le Squadre

le più cliccate