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All Eyes On Me – il focus sul 16° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della sedicesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Sedicesimo turno: Liverpool ancora al fotofinish, l’Aston Villa si impone anche sull’Arsenal. Rialza la testa il City.

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CRYSTAL PALACE 1-2 LIVERPOOL (57′ (rig.) Mateta, 76′ Salah, 91′ Elliott)

Ancora nel finale, ancora con un ragazzo nato e cresciuto nelle giovanili Reds. Dopo Alexander-Arnold una settimana fa contro il Fulham, infatti, a prendersi la scena è Harvey Elliott contro un’altra squadra londinese, il Crystal Palace.

Corsi e ricorsi storici al termine dei quali c’è un’unica sentenza: il Liverpool è il nuovo padrone di questa Premier League, nonostante una gara giocata sotto ritmo, maledettamente sofferta ed un avversario che avrebbe certamente meritato di più. La seconda vittoria esterna a stretto giro, considerato lo 0-2 di Sheffield nell’infrasettimanale, sprigiona certamente emozioni e prospettive scostanti e discordanti, ma sta di fatto che i Reds con un super Alisson, tornato dall’infortunio, il solito Salah ed il 2003 in maglia 19 conquistano tre punti di importanza capitale.

La squadra di Klopp riesce a scuotersi soltanto nell’ultimo quarto d’ora, dopo non aver praticamente mai calciato in porta, complice il doppio giallo sventolato in faccia ad Ayew che stende ingenuamente proprio Elliott con un intervento scriteriato a metà campo. Dopo neanche sessanta secondi da questo episodio Salah livella il rigore procurato e trasformato da Mateta con un sinistro secco dall’altezza del dischetto, deviato dall’ex Clyne, che gli vale il suo duecentesimo gol con la maglia dei rossi. Al 91′, a completamento dell’opera, Harvey Elliott esplode il sinistro da fuori area a culmine di una bella serpentina trovando la rete che gli mancava in campionato dall’agosto 2022.

Il Liverpool trova, dunque, il quarto successo esterno nel torneo e si assicura il primato in solitaria ritrovando certezze, Alisson su tutte, ma scoprendosi in alcuni tratti ancora carente nel limitare gli avversari, vedasi il fallo di Quansah, schierato per l’occasione dal 1′ al fianco di Van Dijk, che porta all’assegnazione del penalty tramite Var.

Le Eagles escono a testa alta ma con il grande rimpianto di non aver incamerato neanche un punto in un match in cui tutto è andato storto. Il quarto ko interno consecutivo, nonché il secondo il pochi giorni, è solo la punta dell’iceberg considerati gli infortuni in appena 45 minuti di Edouard, Lerma e Johnstone, a cui si somma quello del portiere titolare Henderson, e la squalifica di Ayew. Senza contare che i prossimi tre avversari saranno Manchester City, Brighton e Chelsea.

ASTON VILLA 1-0 ARSENAL (7′ McGinn)

“Eat, sleep, win 1-0, repeat”. Sembra essere diventato questo il mantra in casa Aston Villa, quantomeno negli scontri con le compagini divenute ormai dirette concorrenti per il titolo d’Inghilterra. 1-0 firmato Bailey contro il City mercoledì, 1-0 targato McGinn contro l’Arsenal per i Villans che ottengono la quindicesima vittoria interna consecutiva stabilendo un nuovo record per il club.

Seppur il risultato finale ed i calciatori impiegati dal 1′ siano gli stessi, il tasso atletico e l’intensità messi in campo dai padroni di casa sono di gran lunga inferiori rispetto al successo di misura contro i campioni in carica. Si assiste ad una gara diversa, meno sovrastante della squadra di Emery che comunque trova immediatamente il vantaggio grazie al quarto gol in questa Premier di McGinn che si reinventa centravanti tramutando in gol da posizione centrale la fuga palla al piede del solito Bailey.

Probabilmente proprio in virtù di questo la prestazione complessiva dell’Aston Villa risulta meno impattante: contro il City la rete decisiva era arrivata al 74′, qui al 7′ e, considerati anche gli impegni molto ravvicinati, sembra comprensibile puntare principalmente sulla conservazione piuttosto che sull’incremento del risultato, tentato concretamente soltanto una volta con Watkins nella ripresa, contro un avversario di altissimo livello.

I Gunners, con l’undici praticamente al completo, sfiorano il pari in un paio di circostanze senza, però, mai dare una sensazione di continuità. Prima Odegaard da posizione favorevole si fa ipnotizzare da Martinez, poi lo stesso portiere di casa rischia un clamoroso autogol da corner facendo carambolare la palla sulla schiena di Watkins, ed infine Havertz che troverebbe anche l’1-1 se non fosse per un tocco di polso ravvisato dal Var.

La vittoria finale permette ai Villans di accorciare a -2 dalla vetta e a -1 proprio dall’Arsenal che incassa il secondo ko di misura in campionato dopo il contestatissimo 1-0 di Newcastle.

LUTON 1-2 MANCHESTER CITY (47’pt Adebayo, 62′ B. Silva, 64′ Grealish)

Si rialza, seppur a fatica, il Manchester City dopo i tre punti nelle ultime quattro giornate. Lo fa su un campo abbordabile solamente sulla carta considerato il pareggio e la sconfitta all’ultimo respiro messe a referto dal Luton in casa rispettivamente con Liverpool e Arsenal.

Per l’occasione i Citizens ritrovano dal 1′ Rodri, ma devono rinunciare ad Haaland, oltre al già infortunato Doku, e il primo tempo non lascia presagire nulla di buono. Manovra sterile degli ospiti, complice anche una sopraffina disposizione dei padroni di casa sempre pronti al recupero palla alto e attenti a mantenere i reparti strettissimi, che si rendono pericolosi solamente con tiri da fuori, due di Foden e uno proprio del centrocampista spagnolo, agevolmente sventati da Kaminski. E sugli sviluppi dell’ultima azione vanno addirittura sotto con il colpo di testa in area piccola di Adebayo, sul cross di Townsend, che bissa la rete di martedì all’Arsenal trovando il quarto centro stagionale.

La ripresa si apre senza alcun cambio e l’undici di Guardiola ci mette un po’ per reagire al colpo subìto. Prima Ruben Dias esalta i riflessi di Kaminski costringendolo a deviare il suo tiro ravvicinato sulla traversa e poi Rodri, non a caso, dà il via all’azione che porta allo splendido mancino a giro di Bernardo Silva, a secco dal 4 novembre, che vale l’1-1. Il definitivo 1-2 lo fissa Grealish, assente nella trasferta di mercoledì al Villa Park, imbeccato sul secondo palo da Julian Alvarez, assente ingiustificato per il resto del match, a cui va anche il merito di aver recuperato palla in una zona nevralgica.

Nel finale il Luton sfiora il pari da corner sull’uscita a vuoto di Ederson e con l’iniziativa personale di Barkley, molto simile a quella che aveva portato al gol, ma oltre ai doverosi complimenti per una prestazione caparbia non riesce a portare a casa nient’altro, allontanandosi a -4 dal quartultimo posto. Gli Sky Blues tornano a -4 dalla vetta, guadagnando terreno anche sull’Arsenal.

TOTTENHAM 4-1 NEWCASTLE (26′ Udogie, 38′, 60′ Richarlison, 85′ (rig.) Son, 91′ Joelinton)

Torna a sorridere il Tottenham dopo le quattro sconfitte maturate nelle ultime cinque uscite. Vittoria roboante contro una diretta concorrente per il quarto posto che evidenzia l’estrema bontà dell’idea di calcio proposta che, senza gli errori grossolani commessi negli ultimi match, dimostra di poter potenzialmente mettere in difficoltà qualunque avversario.

Gli Spurs, tornati a poter contare anche su Sarr dall’inizio, si portano avanti di due già nel primo tempo grazie ad un incontenibile Son, delizioso nel servire due palloni con su scritto “push me” a Udogie, che riscatta lo svarione costato la débacle con il West Ham, e Richarlison, anche lui al rientro dal 1′, che torna al gol dopo due mesi e mezzo.

Nella ripresa l’undici di Postecoglu arrotonda il risultato ancora con il brasiliano, pescato dal filtrante di Pedro Porro, che punisce l’incomprensibile uscita di Dubravka siglando una doppietta che gli mancava da settembre 2022, e con Son che si conquista e trasforma un calcio di rigore tagliando il traguardo della doppia cifra in termini di realizzazioni.

Oltre al gol della bandiera di Joelinton arrivato a tempo scaduto resta davvero poco altro al Newcastle, ancora con mezza squadra in infermeria e tremendamente zoppicante in trasferta. Ora i Magpies si proietteranno alla sfida decisiva con il Milan per provare ad approdare agli ottavi di Champions, mentre il Tottenham consolida il quinto posto e aprirà il prossimo turno di Premier al City Ground di Nottingham.

MANCHESTER UNITED 0-3 BOURNEMOUTH (5′ Solanke, 58′ Billing, 73′ Senesi)

Piomba nuovamente nel baratro il Manchester United. Questa volta la caduta è fragorosa perché arriva ad Old Trafford (quarta sconfitta nelle nove gare di campionato disputate), con tre gol di scarto e contro un avversario nettamente inferiore in termini di qualità.

I Red Devils certificano per l’ennesima volta l’incostanza in termini di prestazioni e risultati che li contraddistingue da ormai svariati anni, non entrando, di fatto, mai in partita, se non con tre tentativi sporadici di Reguilon, Maguire e Dalot, tre quarti della difesa. Reparto arretrato che attacca, ma che praticamente non difende e reparto offensivo che definire sterile sembra quasi un eufemismo: non funziona praticamente nulla, al contrario di quanto mostrato nell’infrasettimanale contro il Chelsea.

Infatti il Bournemouth la sblocca dopo appena cinque minuti con Cook che ruba tempo e palla a McTominay per poi servire Solanke che di destro anticipa Maguire e punisce Onana trovando il suo ottavo centro in campionato. Le altre due reti arrivano nella ripresa, entrambe di testa: al 58′ Phil Billing, uno degli elementi di maggior talento a disposizione di Iraola, svetta nel cuore dell’area su Shaw sfruttando il cross di Tavernier e al 73′ Senesi chiude i giochi siglando il secondo gol consecutivo dopo quello al Crystal Palace sull’angolo ancora di Tavernier. Alle tre realizzazioni vanno aggiunti il palo colpito da Solanke nel primo tempo e lo 0-4 annullato a Sinisterra nel finale per un tocco di mano, a suggellamento di una serata indimenticabile.

Le Cherries danno, dunque, continuità al loro momento magico ottenendo la prima vittoria della loro storia in casa del Man United, nonché la quarta affermazione negli ultimi cinque match disputati, potendo tornare a contare sul miglior Billing, inspiegabilmente regredito nel periodo migliore dei suoi.

La squadra di Ten Hag subisce la settima sconfitta nelle sedici partite giocate e vede nuovamente allontanarsi la zona Champions. La prossima settimana sarà il turno del doppio confronto con Bayern e Liverpool che potrebbe risultare decisivo, positivamente o negativamente, per la permanenza del tecnico olandese sulla panchina della sponda rossa di Manchester.

BRIGHTON 1-1 BURNLEY (45′ Odobert, 77′ Adingra)

Il Brighton bissa il passo falso compiuto quattro giornate fa con lo Sheffield United non andando oltre l’1-1 interno con il Burnley, l’altra ultima forza del campionato.

Al contrario di quanto accaduto contro le Blades, pari deciso dal rosso diretto incassato da Dahoud e lo sfortunato autogol di Webster, questa volta i Seagulls si vedono costretti a rincorrere dopo la prodezza, agevolata dalla deviazione di Milner, qualche istante prima del duplice fischio del 2004 francese Odobert, alla sua seconda marcatura stagionale.

Lo sforzo prodotto dall’undici di De Zerbi, che inserisce ancora una volta al 46′ Mitoma, si traduce in innumerevoli occasioni sprecate da Gross, Ferguson e Adingra, che da distanza ravvicinata spara addosso a Trafford. Proprio l’ivoriano, però, trova la via del pareggio con un colpo di testa, di certo non la suo tratto distintivo, sul traversone profondo di Gross che gli vale il quarto centro nel torneo. Il forcing finale dei padroni di casa produce altra due gigantesche opportunità con protagonisti Mitoma e Hinshelwood, eroe nell’ultima gara contro il Brentford, sventate miracolosamente da un Trafford praticamente imperforabile.

I Seagulls non danno, dunque, seguito ai tre punti conquistati nel turno infrasettimanale ed incappano nel quinto pareggio stagionale in Premier, il quarto tra le mura amiche. Punto d’oro, invece, per i Clarets che muovono la classifica con allegati speciali ringraziamenti al proprio portiere.

FULHAM 5-0 WEST HAM (22′ R. Jimenez, 31′ Willian, 40′ Adarabioyo, 60′ Wilson, 88′ C. Vinicius)

Altro giro, altro 5-0 del Fulham che si è finalmente scrollato di dosso la scarsa prolificità di inizio stagione. Dieci gol in quattro giorni, sedici nelle ultime quattro sfide, che valgono il decimo posto a cinque punti dalla zona Europa.

Spazzato via anche il West Ham a Craven Cottage con cinque reti, dopo le altrettante rifilate al Nottingham, messe a referto da cinque marcatori diversi. Ad aprire i conti è Raul Jimenez, reduce dalla doppietta nell’infrasettimanale, con un’incornata sul cross di Joao Palhinha, il raddoppio porta la firma di Willian, quarto centro stagionale, mentre il tris è ad opera del centrale nigeriano Adarabioyo sul corner calciato da Andreas Pereira.

Nel secondo tempo c’è spazio anche per la perla di Wilson, sinistro a giro dai 25 metri sotto l’incrocio, ed il ritorno al gol di Carlos Vinicius dopo più di due mesi. I Cottagers, come detto, si avvicinano sensibilmente all’Europa e sabato prossimo sono attesi da un importante banco di prova in casa del Newcastle.

Il West Ham torna a casa con le pive nel sacco, conscio di aver sprecato un’importante opportunità per scalare la classifica, e giovedì dovrà assaltare il primo posto nel girone di Europa League nello scontro diretto con il Friburgo.

SHEFFIELD UNITED 1-0 BRENTFORD (46’pt McAtee)

Primo successo della gestione Wilder, tornato sulla panchina dello Sheffield United una settimana fa dopo due anni, per le Blades che provano a ricandidarsi per un posto al sole in zona salvezza.

I padroni di casa controllano la gara per quasi tutti i 90 minuti, sfiorando il vantaggio già nei primi minuti con Hamer che non inquadra di poco lo specchio. A metà tempo Onyeka rischia il rosso per un intervento nettamente in ritardo su Vini Souza, e qualche minuto dopo Maupay vede deviarsi da Robinson una conclusione ravvicinata a botta sicura: qui, di fatto, termina la partita del Brentford.

Lo Sheffield mette la freccia poco prima del duplice fischio con il meraviglioso arcobaleno disegnato da James McAtee, ala inglese classe 2002 di proprietà del Manchester City, imprendibile per Flekken. Nella ripresa l’undici di casa legittima il vantaggio prima con Archer e successivamente con Ben Slimane, entrambe imprecisi a tu per tu con l’estremo difensore ospite.

Tre punti pesanti per lo Sheffield che aggancia il Burnley e si porta a -1 dal Luton, mentre le Bees retrocedono all’undicesimo posto, incassando il quinto ko nelle otto trasferte affrontate fin qui.

EVERTON 2-0 CHELSEA (54′ Doucouré, 92′ Dobbin)

L’Everton si impone per la quarta volta nelle ultime cinque sfide e si allontana sempre di più dalla zona retrocessione. Senza penalizzazione i Toffees sarebbero decimi ad un punto di distanza dal West Ham, sintomo di quanto Dyche abbia inciso e continui ad incidere sulla testa dei calciatori.

Dieci giorni da incorniciare per i blu di Liverpool contraddistinti da nove punti, sei gol fatti e nessuno concesso contro Nottingham, Newcastle e Chelsea. L’undici di casa parte forte già dalle prime battute della disputa con i Blues mettendo in apprensione Sanchez con McNeil e Harrison, ma si scopre eccessivamente nella parte centrale della prima frazione esponendosi alla conclusione pericolosa di Palmer e l’iniziativa personale sulla sinistra di Mudryk, sventate rispettivamente da Pickford e Branthwaite.

Il risultato si sblocca ad inizio ripresa grazie al contropiede guidato da McNeil, fallito da CalvertLewin a tu per tu con Sanchez, e capitalizzato da Doucouré, miglior marcatore della squadra con già sei reti all’attivo, e viene rifinito nel finale sul corner calciato da Garner dal collo mancino del 2003 Dobbin, al primo centro in carriera in Premier League.

Polveri bagnate, invece, in casa Chelsea, alla terza sconfitta nelle ultime quattro e addirittura dodicesimo in classifica. I blu di Londra perdono, anche, in un colpo solo James (ricaduta del problema al tendine del ginocchio), Sanchez (condizioni del ginocchio da verificare) e Cucurella (distorsione alla caviglia).

WOLVERHAMPTON 1-1 NOTTINGHAM FOREST (14′ Toffolo, 32′ M. Cunha)

Pari con un gol per parte al “Molineux” che probabilmente non serve a nessuna delle due. Per il Wolverhampton è il terzo segno X tra le mura amiche, mentre il Nottingham (squadra ad aver ottenuto più pareggi in campionato insieme al Brighton) allunga a cinque la striscia di gare senza vittorie.

Entrambe le reti del match arrivano nel primo tempo: gli ospiti si portano in vantaggio con il colpo di testa di Toffolo, primo gol nella campagna, che svetta sul cross dell’altro esterno tutta fascia Neco Williams, i padroni di casa pervengono al definitivo 1-1 poco dopo la mezz’ora con Matheus Cunha, terzo gol nell’ultime quattro, che finalizza il suggerimento arretrato di Sarabia sull’imbucata di Lemina.

Nella ripresa è il Forest ad andare più vicino al successo con Kouyaté, il cui tentativo sbatte sul piede del rientrante José , e nuovamente con Toffolo che, sempre di testa, non inquadra lo specchio da posizione favorevole.

Nel prossimo turno i lupi d’oltremanica faranno visita al West Ham, mentre il Nottingham ospiterà il Tottenham.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool

37 16 11 4 1 36:15 +21
2

Arsenal

36 16 11 3 2 33:15 +18
3

Aston Villa

35 16 11 2 3 35:20 +15
4

Manchester City

33 16 10 3 3 38:18 +20
5

Tottenham

30 16 9 3 4 33:23 +10
6

Manchester United

27 16 9 0 7 18:21 -3
7

Newcastle

26 16 8 2 6 33:21 +12
8

Brighton

26 16 7 5 4 33:28 +5
9

West Ham

24 16 7 3 6 26:30 -4
10 Fulham 21 16 6 3 7 26:26 0
11 Brentford 19 16 5 4 7 23:22 +1
12

Chelsea

19 16 5 4 7 26:26 0
13

Wolverhampton

19 16 5 4 7 21:26 -5
14

Bournemouth

19 16 5 4 7 21:30 -9
15

Crystal Palace

16 16 4 4 8 15:23 -8
16

Nottingham Forest

14 16 3 5 8 17:28 -11
17

Everton

13 16 7 2 7 20:20 0
18

Luton Town

9 16 2 3 11 17:32 -15
19

Burnley

8 16 2 2 12 16:34 -18
20

Sheffield United

8 16 2 2 12 12:41 -29

*Everton 10 punti di penalizzazione

Prossimo turno:

Venerdì 15 dicembre

Nottingham Forest 21:00 Tottenham

Sabato 16 dicembre

Bournemouth 16:00 Luton

Chelsea 16:00 Sheffield United

Manchester City 16:00 Crystal Palace

Newcastle 16:00 Fulham

Burnley 18:30 Everton

Domenica 17 dicembre

West Ham 15:00 Wolverhampton

Brentford 15:00 Aston Villa

Arsenal 15:00 Brighton

Liverpool 17:30 Manchester United

Premier League

All Eyes On Me – il focus sul 36° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della trentaseiesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Trentaseiesimo turno: Arsenal sul velluto, cinquina City. Scatto salvezza del Forest.

All Eyes On Me

ARSENAL 3-0 BOURNEMOUTH (45′ (rig.) Saka, 70′ Trossard, 97′ Rice)

Gara senza storia all’Emirates dove l’Arsenal si sbarazza facilmente dell’insidioso, quantomeno sulla carta, Bournemouth, reduce da due successi di fila senza incassare reti.

I Gunners, invece, allungano la loro striscia di successi a quota quattro con annesso terzo clean sheet, incrementando ulteriormente la differenza reti, primo parametro da prendere in considerazione in caso di arrivo a pari punti con il Manchester City al termine del campionato. Il dominio dell’undici di Arteta appare evidente sin dalle prime battute, con Travers costretto a superarsi in un paio di occasioni, ma poi principale responsabile dell’assegnazione del calcio di rigore che sblocca il match per un fallo ai danni di Havertz lanciato a rete. Penalty poi trasformato da Saka che fa sei su sei dal dischetto e sedici nel torneo.

Nella ripresa ci pensano Trossard, al terzo centro nelle ultime quattro, e Rice, migliore in campo e a secco dallo scorso 9 marzo, a chiudere definitivamente i giochi tra il 70′ ed il 97′, assicurando all’Arsenal la ventiseiesima vittoria su trentasei match disputati che coincide con il mantenimento della prima posizione in classifica.

Nel prossimo turno i londinesi voleranno ad Old Trafford, mentre le Cherries, al nono ko esterno sui quattordici totali, dicono ufficialmente addio alle proprie chances europee.

MANCHESTER CITY 5-1 WOLVERHAMPTON (12′ (rig.), 35′, 48’pt (rig.), 54′ Haaland, 53′ Hwang Hee-Chan, 85′ J. Alvarez)

Il Manchester City risponde al tris dell’Arsenal con una sonora cinquina rifilata al Wolverhampton, vendicando il 2-1 dell’andata. Fa festa ancora Guardiola che ottiene la vittoria numero 222 in 301 gare da manager dei Citizens in Premier League, nessuno come lui.

Il tecnico spagnolo può ulteriormente sorridere perché sembra poter tornare a contare sulla miglior versione di Haaland, assoluto protagonista del match. Il norvegese cala il suo primo poker in carriera in campionato, dopo le cinque reti siglate in una singola partita contro il Lipsia nella scorsa Champions League ed il Luton nell’attuale FA Cup, con due rigori nel primo tempo, uno splendido stacco aereo sul cross di Rodri sempre nella prima frazione, ed un altrettanto meraviglioso sinistro a giro all’ingresso dell’area di rigore nella ripresa. Con queste quattro marcature l’ex Borussia Dortmund si porta a quota venticinque in classifica marcatori, allungando a più quattro sull’inseguitore più prossimo Palmer.

Gli altri due sussulti della gara portano la firma di Hwang HeeChan, bravo a sfruttare l’incertezza in uscita di Ederson, e di Julian Alvarez che raggiunge la doppia cifra realizzativa in campionato. Nella prossima giornata gli Sky Blues, ancora padroni del loro destino, faranno visita al Fulham, mentre i Wolves, al terzo stop nelle ultime quattro, ospiteranno il Crystal Palace.

LIVERPOOL 4-2 TOTTENHAM (16′ Salah, 45′ Robertson, 50′ Gakpo, 59′ Elliott, 72′ Richarlison, 77′ Son)

Dopo un aprile piuttosto cupo che ha visto sfumare sia l’obiettivo Europa League che il primo posto in campionato il Liverpool torna a sorridere con un pirotecnico 4-2 rifilato al Tottenham ad Anfield.

I Reds dominano letteralmente i primi sessanta minuti di gioco producendo un enorme quantità di occasioni concretizzandone quattro. A sbloccare il punteggio ci pensa il solito Salah, che torna a segnare su azione in campionato dopo più di un mese, bravo a finalizzare di testa l’assist di Gakpo, mentre il raddoppio è ad opera di Robertson, secondo centro consecutivo, che raccoglie la corta respinta di Vicario sul tentativo ravvicinato dell’attaccante egiziano.

Tra il 50′ ed il 59′ arrivano altri due gol: Gakpo mangia in testa a Romero sul cross di Elliott e fa 3-0, il classe 2003, invece, smarcato ancora da Salah, si inventa un pregevole mancino dalla distanza che si infila all’incrocio dei pali. Con questo assist l’ex Roma diventa il primo calciatore nella storia della Premier a mettere a referto una doppia-doppia in termini di gol ed assist per tre stagioni consecutive.

La reazione d’orgoglio degli Spurs si concretizza negli ultimi venti minuti con Richarlison, che ritrova la rete dopo due mesi, ed il solito Son, che nel finale rischia seriamente di riaprirla sfiorando il 4-3.

La formazione di Klopp blinda, così, il terzo posto prima della trasferta al Villa Park, mentre i ragazzi di Postecoglou, al quarto ko consecutivo, vedono allontanarsi sempre di più l’obiettivo Champions League.

BRIGHTON 1-0 ASTON VILLA (87′ Joao Pedro)

Il Brighton centra un successo che mancava dal 10 marzo in campionato contro il Nottingham, anche in quel caso per 1-0, superando meritatamente un Aston Villa visibilmente scosso dal 2-4 incassato nell’andata delle semifinali di Conference League per mano dell’Olympiacos.

I Seagulls tambureggiano già dai primi minuti con un Adingra davvero incontenibile che prima impensierisce Olsen, e poi smarca Gross a tu per tu con il portiere svedese che riesce ad ipnotizzarlo, ma la stoccata vincente sembra mancare, come troppe volte è capitato in questa stagione.

Stoccata che sembra arrivare a metà ripresa proprio con il centrocampista tedesco che vede, però, annullata la propria rete per un millimetrico fuorigioco sul cross teso di Joao Pedro. Discorso analogo per quanto riguarda il capitano dei Villans McGinn, reo di trovarsi di poco oltre rispetto a Dunk sul tocco di Bailey.

Alla fine l’undici di De Zerbi riesce a passare con il rigore provocato da un fallo di Konsa sull’imprendibile Adingra e ribadito in porta da Joao Pedro, a secco dal 3 febbraio anche per via dell’infortunio patito, dopo la prima respinta di Olsen.

I tre punti, probabilmente, non serviranno al Brighton per tornare in Europa, ma rappresentano comunque una boccata d’ossigeno considerando anche gli ultimi impegni da affrontare con Newcastle, Chelsea e Manchester United. La sconfitta non complica più di tanto, invece, la situazione di classifica della squadra di Emery, ancora a +7 con una partita in più sul quinto posto, a cui basterà una vittoria nelle ultime due per tornare a competere nella più importante competizione continentale.

BURNLEY 1-4 NEWCASTLE (19′ Wilson, 35′ Longstaff, 40′ B. Guimaraes, 55′ Isak, 86′ O’Shea)

Quarto successo nelle ultime cinque con annessi quattordici gol all’attivo per il Newcastle che si conferma il quarto attacco del campionato e rafforza il proprio status di contendente all’Europa.

Tutto troppo facile a Turf Moor per i Magpies che, nonostante concedano una buona opportunità a Bruun Larsen in apertura, chiudono i giochi già nel primo tempo. Apre le danze il tap-in di Wilson che ribadisce in porta la corta respinta di Muric sul destro di Isak, prosegue Longstaff, settimo centro stagionale, che tramuta in gol il cross arretrato di Murphy e sublima il tutto Bruno Guimaraes, terzo acuto nelle ultime cinque, bravo a piazzare sul primo palo l’assist di Gordon.

Ad inizio ripresa, dopo un calcio di rigore fallito, arriva anche lo 0-4 di Isak che si porta a quota venti in classifica marcatori, insidiando il secondo posto occupato da Palmer. L’1-4 di O’Shea nel finale serve solo per le statistiche.

Il Burnley, infatti, vede ampliarsi a cinque punti il distacco dal quartultimo posto e, di conseguenza, incombere su di sé lo spettro della retrocessione, mentre i ragazzi di Howe scopriranno il loro futuro tra due settimane.

CHELSEA 5-0 WEST HAM (15′ Palmer, 30′ Gallagher, 36′ Madueke, 48′, 80′ Jackson)

Il Chelsea vuole crederci fino in fondo: dopo aver sconfitto il Tottenham nella gara di recupero di giovedì la squadra di Pochettino vince, anzi stravince, un altro derby, questa volta contro il West Ham.

Incontenibili i Blues, guidati dal solito Cole Palmer che sblocca il risultato con un piattone mancino potente e preciso da centro area imprendibile per Areola, toccando quota ventuno gol in campionato, e da capitan Gallagher, tre centri e due assist nell’ultimo mese, che lascia impietrito il portiere francese con un ammirevole destro al volo con palla a scendere.

Madueke, anche per lui tre reti nell’ultimo mese, chiude i giochi già al 36′ correggendo in porta l’incornata di Thiago Silva sul corner calciato da Mudryk. Nel secondo tempo trova la gloria anche Nicolas Jackson, a cui la  marcatura doppia gli mancava dalla tripletta al Tottenham dello scorso 6 novembre, che porta le segnature dei padroni di casa a cinque e le proprie a tredici. Per il West Ham ci prova solamente Bowen, costretto ad arrendersi alla sfortuna considerate le tre traverse colpite.

Finale di campionato che si preannuncia incandescente per i blu di Londra, al contrario degli Hammers, le cui vittorie nel 2024 in campionato restano sempre tre a fronte dei diciassette match disputati, i cui gol incassati sono arrivati ad essere addirittura settanta e la cui separazione da Moyes a fine stagione appare inevitabile.

CRYSTAL PALACE 4-0 MANCHESTER UNITED (12′, 66′ Olise, 40′ Mateta, 58′ Mitchell)

Clamoroso e roboante 4-0 a Selhurst Park del Crystal Palace ai danni di un Manchester United praticamente mai sceso in campo.

Il monday night del 36° turno consacra il talento di Michael Olise che con due gol, uno più bello dell’altro, si conferma l’assoluta stella delle Eagles, oltre che un calciatore destinato a palcoscenici decisamente importanti. Sono nove i centri in campionato in appena diciassette presenze (causa infortunio) per il classe 2001 che già in estate potrebbe approdare in un top team.

Ad arrotondare il risultato ci pensano Mitchell, bravo a sfruttare una palla vagante da piazzato, e Mateta, alla quinta rete nelle ultime quattro, che si inventa un coast to coast figlio del suo grande periodo di forma.

La squadra di Ten Hag si fa viva dalle parti di Henderson solamente al quarto d’ora della ripresa con la rete annullata per fuorigioco a Casemiro, davvero troppo poco per una squadra in lotta per un posto in Europa, ora scivolata addirittura in ottava posizione.

Quarto successo nelle ultime cinque per i ragazzi di Glasner che stanno chiudendo alla grande la stagione, mentre per i Red Devils si fa sempre più dura.

BRENTFORD 0-0 FULHAM

Partita avara di emozioni al Brentford Community Stadium tra Brentford e Fulham, due squadre che non hanno più nulla da chiedere al campionato.

Nell’altro derby di Londra di giornata le occasioni si condensano quasi tutte nel primo tempo, una per parte: prima Iwobi calcia di poco alto dal limite dell’area e poi Mbeumo colpisce la traversa sugli sviluppi di un’interessante ripartenza da lui condotta. Nella ripresa c’è spazio solamente per la buona opportunità sciupata da posizione favorevole da Raul Jimenez che non riesce a trovare il proprio primo gol nel 2024.

Quarto pareggio nelle ultime sette per le Bees, dunque, mentre è il secondo consecutivo per i Cottagers che restano in tredicesima posizione.

LUTON 1-1 EVERTON (24′ (rig.) Calvert-Lewin, 31′ Adebayo)

Termina in pareggio la gara di apertura della 36° giornata a Kenilworth Road tra Luton ed Everton.

I Toffees partono meglio creando i presupposti per il vantaggio già nei primi dieci minuti di gara con McNeil e Garner poco lucidi nei pressi della porta avversaria. Vantaggio che si concretizza al 24′ con il rigore assegnato dopo revisione al Var da Robinson per una vistosa trattenuta di Mengi ai danni di Branthwaite e trasformato da CalvertLewin, al quarto centro nelle ultime cinque.

Gli Hatters riescono a reagire immediatamente ed a pervenire al pareggio dopo appena sette minuti con il rientrante Adebayo, assente dal 10 febbraio, che addomestica di petto lo spiovente di Sambi Lokonga e scarica in porta un mancino che non lascia scampo a Pickford.

Nella ripresa la squadra di Edwards ci prova, specie nel recupero, prima con Berry e poi con l’ex di turno Barkley, ma anche per via di un pizzico di sfortuna non riesce a portare a casa l’intera posta.

Con questo pari il Luton resta in vita, ma la distanza dal Nottingham quartultimo è ora di tre punti e la salvezza si fa sempre più complicata, mentre l’Everton, assicuratosi già un posto nel prossimo campionato, ottiene il quarto risultato utile consecutivo.

SHEFFIELD UNITED 1-3 NOTTINGHAM FOREST (17′ (rig.) Brereton Diaz, 27′, 65′ Hudson-Odoi, 51′ Yates)

Vittoria di capitale importanza, la prima fuori casa nel 2024, per il Nottingham Forest sul campo del già retrocesso Sheffield United che vale l’allungo a +3 sulla zona rossa.

Le Blades passano al 17′ con il rigore guadagnato e trasformato da Brereton Diaz, ma la squadra di Espirito Santo risponde dopo appena dieci minuti con un favoloso gol di HudsonOdoi che butta giù la porta con un interno destro da fuori area imprendibile per Foderingham.

Il Forest la vince nella ripresa grazie alla prima rete in carriera di Yates in Premier League e al secondo acuto di giornata di HudsonOdoi alla prima doppietta in carriera nel massimo campionato inglese che assicura ai suoi un buon margine di vantaggio sul Luton a due giornate dal termine.

Il Nottingham sarà chiamato a sfruttare questo vantaggio contro Chelsea e Burnley.

Classifica e prossimo turno

1

Arsenal

83 36 26 5 5 88:28 +60
2 Manchester City* 82 35 25 7 3 87:33 +54
3

Liverpool

78 36 23 9 4 81:38 +43
4

Aston Villa

67 36 20 7 9 73:53 +20
5

Tottenham*

60 35 18 6 11 69:58 +11
6

Newcastle*

56 35 17 5 13 78:56 +22
7

Chelsea*

54 35 15 9 11 70:59 +11
8

Manchester United*

54 35 16 6 13 52:55  -3
9 West Ham 49 36 13 10 13 56:70 -14
10 Bournemouth 48 36 13 9 14 52:63 -11
11 Brighton* 47 35 12 11 12 53:57 -4
12

Wolverhampton

46 36 13 7 16 49:60 -11
13

Fulham

44 36 12 8 16 51:55 -4
14

Crystal Palace

43 36 11 10 15 49:57 -8
15

Everton

37 36 12 9 15 38:49 -11
16

Brentford

36 36 9 9 18 52:60 -8
17

Nottingham Forest

29 36 8 9 19 45:63 -18
18

Luton Town

26 36 6 8 22 49:78 -29
19

Burnley

24 36 5 9 22 39:74 -35
20

Sheffield United

16 36 3 7 26 35:100 -65

– Everton 8 punti di penalizzazione

– Nottingham Forest 4 punti di penalizzazione

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Sabato 11 maggio

Fulham 13:30 Manchester City

Everton 16:00 Sheffield United

West Ham 16:00 Luton

Bournemouth 16:00 Brentford

Wolverhampton 16:00 Crystal Palace

Tottenham 16:00 Burnley

Newcastle 16:00 Brighton

Nottingham Forest 18:30 Chelsea

Domenica 12 maggio

Manchester United 17:30 Arsenal

Lunedì 13 maggio

Aston Villa 21:00 Liverpool

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Premier League

Manchester United, si riparte da Hojlund per il futuro

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Premier League, Hojlund ai tempi dell'Atalanta

Il Manchester United lavora sodo per tornare sul tetto d’Europa

Chi non ricorda i tempi della squadra guidata da un certo Sir Alex? I campioni che hanno calcato l’Old Trafford sono molti ma nell’era post-Ferguson qualcosa sembra essersi interrotto. Dopo i ventisette anni d’amore l’erede fu David Moyes che, però, durò molto poco nonostante la Supercoppa vinta. Dal 2013 sono solo sei i trofei conquistati dai Red Devils, pochi per un club glorioso come questo. La finale contro i cugini del Manchester City può dare la svolta e può aprire una piccola speranza in ottica futura. In estate è stato acquistato Rasmus Hojlund per 74 milioni di euro.

L’attaccante nato a Copenaghen si è inserito molto bene nella squadra inglese riuscendo a non sentire più di tanto l’impatto con la Premier League. Il contratto scade nel 2028 ma è inserita una clausola di opzione per il rinnovo fino al 2029. In trentotto partite ha segnato 14 gol e dispensato 2 assist, il tutto a 21 anni. Il Manchester United ripartirà proprio da lui con la consapevolezza di aver preso un ipotetico crack per il futuro, con la speranza di tornare sul tetto d’Inghilterra – prima – e d’Europa per tornare ad essere grandi come un tempo.

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Premier League

Lopetegui, niente Milan: è fatta con il West Ham

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Milan, opzione Lopetegui

Julen Lopetegui, stando a quanto riportato oltremanica, avrebbe trovato l’accordo con il West Ham per la prossima stagione.

Lopetegui al West Ham: i dettagli

Julen Lopetegui è pronto a tornare in Inghilterra dopo la fugace esperienza semestrale al Wolverhampton.

E’ infatti di oggi la notizia secondo la quale il tecnico spagnolo avrebbe trovato un accordo per allenare il West Ham nella prossima stagione. Gli hammers saluteranno David Moyes (il cui contratto scadrà il prossimo 30 Giugno) a fine stagione e si sta muovendo oramai da settimane per individuare il profilo del suo successore.

Negli scorsi giorni sembrava fatta per l’arrivo di Ruben Amorim, con tanto di viaggio oltremanica documentato del tecnico portoghese, ma la possibilità di arrivare a un allenatore pluridecorato come l’ex-Real Madrid era un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare.

L’ostacolo principale nella trattativa che avrebbe dovuto portare l’attuale tecnico dello Sporting Lisbona a Londra sarebbe la presenza nel suo contratto di una clausola rescissoria da 15 milioni di euro.

Troppi per il West Ham, che (come confermato anche da Fabrizio Romano) avrebbe virato su profilo libero da oneri contrattuali. Lopetegui era stato accostato con forza anche al Milan, ma i dubbi in seno alla dirigenza e una protesta incomprensibile da parte della tifoseria hanno spinto il Diavolo a fare un brusco passo indietro.

Amorim, all’indomani del campionato vinto, ha fatto sapere che rimarrà il tecnico dei lusitani anche nella prossima stagione per giocare la Champions League. Invece, per quanto concerne la panchina dei rossoneri, nelle ultime ore è balzato in pole l’ex-Roma Paulo Fonseca: conteso anche dal Marsiglia.

Lopetegui

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