Esteri
L’Italia e l’Inghilterra non si erano mai odiate così tanto
Quella fra Italia e Inghilterra è una rivalità storica, trasversale a tutto il tessuto sociale e che spesso valica i confini calcistici.
L’Italia e il Regno Unito si sono affrontati in due guerre, prima di ritrovarsi mano nella mano sotto l’egida atlantista e della NATO. Nonostante questo, i sentimenti che dividono stivale e manica sono più profondi di una semplice rivalità. Qualunque italiano emigrato in Inghilterra, anche solo per brevi periodi, può raccontare quanto gli inglesi disprezzino gli italiani.
Un’antipatia viscerale che ha profonde radici culturali e sociali, oltreché geopolitiche. Dal punto di vista calcistico, la finale degli ultimi Europei di Calcio ha contribuito a esacerbare in maniera irreparabile gli animi.
Perdere una finale in casa contro l’Italia è senza dubbio la peggiore umiliazione calcistica mai subita dai Tre Leoni. Da quel momento l’acredine che gli inglesi provano nei confronti degli italiani è aumentata in maniera esponenziale e negli ultimi mesi ne stiamo vedendo gli echi.
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“Italia? Loro squadre non pulite“
Gary Neville e Roy Keane, assieme a Jamie Carragher e Ian Wright, si sono ritrovati a parlare di calcio allo “Stick To Football” podcast, patrocinato da Sky Bet. Le due leggende del Manchester United si sono scagliate duramente contro le squadre italiane, in particolare contro quelle affrontate dalla squadra di Ferguson nei primi anni duemila.
Di seguito, le parole di Neville:
❝Penso che ci siano state alcune squadre contro cui abbiamo giocato che non erano pulite. Una volta sono uscito dal campo contro una squadra italiana e mi dicevo: ‘Mi dispiace, ma c’è qualcosa che non va’. E so che anche un altro paio di ragazzi la pensava come me. Non posso fare nomi o accusare gente, ma quando ti guardi indietro e vedi cosa è uscito fuori con i medici in altri sport…❞
Di seguito, le parole di Keane:
❝Io contro alcune squadre mi consumavo, uscivo distrutto. Poi guardavo le squadre italiane e loro sembrava non avessero neanche giocato la partita…❞
“I soliti italiani“
Thiago Motta, in un’intervista rilasciata circa una settimana fa, ha parlato della situazione attuale del suo Bologna. Il tecnico italo-brasiliano ha regalato parole al miele nei confronti del terzino danese Viktor Kristiansen.
Di seguito, le sue parole:
❝È un ragazzo fantastico. Amo il suo atteggiamento quando perde la palla, perché simile al mio quando avevo 16 anni ed ero a Barcelona. Nella reazione dopo lo sbaglio, nel cercare di recuperare la palla. È fantastico, è questo che voglio vedere e sono molto contento di lui.❞
Nonostante la palese stima che Motta ripone nel ragazzo e nel campionato di altissimo livello che quest’ultimo sta disputando, i media italiani continuano a rimbalzare la voce secondo la quale la dirigenza del Bologna non sarebbe convinta di riscattarlo in quanto reputerebbe eccessiva la richiesta del Leicester.
Cifra, che, ricordiamolo, lo stesso club felsineo ha concordato con le foxes in estate. La notizia, ovviamente, è arrivata anche oltremanica e ha fatto infuriare i tifosi del Leicester. Sui social i commenti di scherno si sprecano.
“Tipico degli italiani: vogliono qualcosa ma in cambio non offrono nulla.”
Un altro utente scrive: “Tipico delle squadre italiane. Vogliono i nostri giocatori ma soltanto a prezzi da Aldi“. L’ALDI è una multinazionale tedesca, attiva nel campo della grande distribuzione.
Italia “succursale” della Premier?
I tifosi del Leicester hanno ancora negli occhi due precedenti non edificanti per le squadre italiane. La trattativa che avrebbe dovuto portare Riyad Mahrez alla Roma, con i giallorossi “nowhere near” alla valutazione che le foxes facevano dell’algerino, e il tentativo estivo della Juventus per Castagne.
In entrambi i casi la dirigenza del Leicester è parsa “frustrata” dal continuo mendicare denari delle squadre italiane, rivolgendosi poi altrove (al Manchester City e al Fulham nello specifico) per i due giocatori.
Due club di Premier League che, non a caso, hanno pagato senza batter ciglio la cifra richiesta dalle volpi. Sintomatico della siderale differenza, a livello economico, che vige attualmente fra il campionato italiano e inglese.
Una differenza talmente ampia che il Southampton, squadra militante nella seconda divisione inglese, può permettersi di trattare una delle squadre più rinomate del campionato nostrano come fosse la sua succursale.
Stabilendo con lei un rapporto di subordinazione simile a quello che gli stessi bianconeri avevano stabilito con il Frosinone. In mezzo anche la “battuta” del direttore sportivo dei Saints, Jason Wilcox, che ha quasi “preso in giro” la Juventus affermando di “aver mandato lì Alcaraz per farlo crescere e poterlo avere a disposizione maturato per il ritorno in Premier League“.
Che si sia trattato di una battuta infelice, di una frase male interpretata o di un semplice errore di traduzione poco cambia. Fatto sta che gli inglesi, ora che la Premier League è diventata l’equivalente moderno di ciò che era la Serie A nei primi anni duemila, vedono il calcio italiano come il cimitero degli elefanti e le sue squadre come dei mendicanti in cerca d’elemosina.
Premier League
Tottenham, Postecoglou rassicura i tifosi: “Capisco le loro preoccupazioni, ma…”
Il tecnico del Tottenham Ange Postecoglou è intervenuto in conferenza stampa anche per tranquillizzare i tifosi, attualmente delusi dalla campagna acquisti.
Di seguito le parole in merito da parte del mister degli Spurs.
Postecoglou sul mercato
“In questo periodo dell’anno è piuttosto difficile per i tifosi perché non hanno tutte le informazioni. È giusto dire che c’è molta disinformazione in giro, quindi è difficile valutare.
Stiamo lavorando duramente per portare i giocatori e questo è un processo con cui a volte bisogna avere pazienza. Ma per quanto riguarda gli obiettivi che ci siamo prefissati, il piano è ancora quello e bisogna essere disciplinati. A volte le tempistiche non funzionano, non si verificano con la rapidità che si desidera e non si ottengono nel momento ideale. Ma è molto importante rimanere disciplinati e non scappare per inseguire altre cose.”
Premier League
Manchester United: Ten Hag ha il suo nuovo numero 9
Il Manchester United ha il suo nuovo numero nove per la stagione 2024-2025. Scopri con noi di chi si tratta e il motivo della scelta di Ten Hag.
Nonostante il recente acquisto di Joshua Zirkzee, il Manchester United ha deciso di affidare la maglia numero 9 a Rasmus Hojlund. L’ex Atalanta ha ufficializzato il cambio numero con un post sui social.
Il nuovo nove del Manchester United
I Red Devils hanno affidato la storica maglia numero 9 a Rasmus Hojlund, liberatasi dopo l’addio di Anthony Martial. Il giovane attaccante danese ha lanciato così un chiaro segnale al neo acquisto Joshua Zirzkee. Dopo aver vestito la maglia numero 11 nella prima stagione con i Red Devils, la punta è pronto ad indossare il numero 9: come già successo ai tempi dello Sturm Graz.
Premier League
Leicester, Cooper vara un inedito 3-4-3: si è liberato uno slot sull’ala destra…
Alla prima uscita stagionale, il Leicester di Steve Cooper ha stupito con un sistema di gioco inatteso e che strizza l’occhio al mercato.
In attesa di completare il mercato, ieri sera il Leicester ha disputato la prima amichevole estiva a porte aperte dopo quella a porte chiuse con il Villareal. Sparring partner di serata lo Shrewsbury, squadra militante nella League One (l’equivalente inglese della Serie C nostrana) che ha permesso a Cooper di “sperimentare”.
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Cooper sulle orme di Maresca
La nomina di Steve Cooper come nuovo allenatore aveva fatta storcere qualche bocca. Non solo perché la trattativa per rendere Graham Potter il timoniere del nuovo corso delle foxes è saltato a un passo dall’agognata firma sul contratto, ma anche perché la posizione pubblica del board thailandese era quella di volere un allenatore che avrebbe “continuato il percorso iniziato da Enzo Maresca“.
E Cooper, che nel suo biennio alla guida del Nottingham Forest si è messo in luce per la sua praticità e per il suo pragmatismo, non sembrava certo il profilo ideale. Eppure, la prima amichevole stagionale del Leicester ci racconta una storia diversa. Stante che potrebbe tranquillamente trattarsi di un esperimento estemporaneo, data anche l’assenza dei tanti nazionali che sono tornati ad allenarsi con il gruppo soltanto negli scorsi giorni.
Tuttavia, Cooper sembra intenzionato a ripercorrere il sistema fluido (a metà fra la difesa a tre e la difesa a quattro) che Maresca ha introdotto al Seagrave. Il primo Leicester di Cooper impostava a tre e difendeva a quattro, come praticamente tutte le squadre moderne, ma con delle novità interessati rispetto al passato.
Photo Source: LCFC.com
Il Leicester si prepara all’arrivo di Soulé
In casa Leicester si è dibattuto a lungo su dovesse possa giocare Matias Soulé, talento argentino della Juventus in procinto di traslocare nell’East Midlands. Giocatore eclettico e a cui viene riconosciuta una capacità (grazie soprattutto alle sue doti tecniche) di giocare anche centralmente, ma che sin qui ha espresso le cose migliori partendo largo a destra per poi venire dentro il campo a giocare con il macino.
Praticamente le stesse caratteristiche di Abdul Fatawu, grande protagonista della promozione in Premier League e sicuro titolare per la prossima stagione. Soulé rischiava quindi di essere una “riserva” fin troppo costosa per il Leicester, sin quando Cooper non ha stupito tutti nell’amichevole vinta contro lo Shrewsbury.
Se con Maresca il Leicester, in fase d’impostazione, si schierava in campo con una sorta di 3-5-1-1 e con i due esterni offensivi (Fatawu e Mavididi) larghissimi e a piede invertito, Cooper vuole qualcosa di diverso. In fase di costruzione, Fatawu è scalato a fare il tutto fascia a sinistra: liberando uno slot a destra nel tridente.
Soulé-Mavididi-Fatawu assieme: i tifosi del Leicester sognano
Largo a destra nel tridente ha giocato Kasey McAteer. Giocatore che, per caratteristiche, sarebbe stato più adatto di Fatawu a ricoprire il ruolo di esterno a tutta fascia. Tanto che Brendan Rodgers, nei suoi esordi con la prima squadra delle foxes, lo fece giocare addirittura terzino. La scelta di Cooper di “forzare” l’adattamento di Fatawu sembra un chiaro tentativo di far coesistere tutti i suoi giocatori di maggior talento.
Del resto lo stesso Cooper, nella serata di domenica, aveva affermato di “essere a conoscenza del fatto che la società stesse lavorando duramente all’acquisto di nuovi giocatori” e soprattutto che “fosse ottimista sulla possibilità di abbracciarne di nuovi in tempi brevi“. Una dichiarazione rilasciata il giorno prima che circolasse la notizia dell’accordo raggiunto fra Juventus e Leicester per il trasferimento di Soulé.
Una consecutio temporum che non lascia spazio a interpretazioni. Staremo a vedere se Cooper manterrà questo assetto anche con il ritorno dei vari nazionali, sino a pochi giorni fa impegnati a Euro2024. Stando a quanto raccolto dalla nostra redazione, nel frattempo la Roma avrebbe alzato la sua offerta per il fantasista argentino. L’unica cosa certa è che il duello fra volpi e lupi è al fotofinish: vedremo chi la spunterà.
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