Esteri
Alvero salva il Lione: 1-1 con il Metz
Il Lione di Grosso, tornato in panchina dopo gli incidenti di Marsiglia, rimanda ancora l’appuntamento con la prima gioia stagionale: solo 1-1 con il Metz.
Skelly Alvero, uno dei volti nuovi del Lione di quest’anno, evita la sconfitta alla sua squadra con un tiro da fuori area. Fabio Grosso torna in panchina dopo i fatti di Marsiglia. Il suo volto emaciato e l’occhio destro ancora nero sono il ritratto del momento (nero, per l’appunto) del Lione, che non va oltre l’uno a uno in casa contro il Metz in uno insolito spareggio salvezza.
Indice
Lione vs Metz: Primo Tempo
Nel gioco del calcio non c’è niente di peggio di una squadra che prova a giocare un calcio alto, estetico e propositivo ma non ci riesce. Grosso rigira la squadra come un calzino. Alla pervicace ricerca della formula magica per tirare fuori il Lione dalla crisi. Difesa a tre. Difesa a quattro. Una o due punte.
Per la delicatissima partita casalinga contro il Metz, Grosso sceglie una squadra “scolastica”. Difesa a tre (che in realtà è a cinque) e centrocampo operaio. Con Caqueret e il giovane Diawara ad agire ai lati di Alvero. Inizialmente fuori i due giocatori di maggior talento della squadra, ovvero Cherki e Nuamah.
Una scelta sintomatica della volontà di Grosso di escludere giocatori refrattari a un sistema tattico tanto rigido. Tuttavia, senza quel briciolo di talento sopravvissuto al dissanguamento estivo, il Lione perde troppo in termini di creatività. Le uniche due occasioni della prima frazione per i Les Gones, infatti, arrivano a ridosso dei due fischi dell’arbitro.
La prima dopo appena trenta secondi. Ripartenza ben orchestrata da Lacazette e Mama Baldè che coglie impreparata la retroguardia del Metz. E la seconda sul finire del primo tempo. Bella percussione centrale del giovane Diawara, che chiede (e ottiene) lo scambio sulla sinistra con Tagliafico per poi calciare malamente al lato tentando un improbabile colpo di punta.
Lione vs Metz: Secondo Tempo
I primi sessanta minuti del Lione sono davvero desolanti. Anthony Lopez viene chiamato a un grande riflesso alle idi della prima frazione e poi deve ripetersi a inizio secondo tempo, quando il Metz bussa due volte e in rapida successione.
A quel punto Grosso scioglie le riserve e ridisegna il suo attacco. Fuori Baldè e il giovane Diawara, dentro Cherki e Nuamah. E qui la partita cambia, con il Lione che alza le linee e piazza le tende nella metà campo avversaria.
Guillaume Dietsch, secondo portiere del Metz all’esordio assoluto in Ligue 1, viene chiamato alla prima (vera) parata della sua partita. Il francese, che è subentrato all’infortunato Oukidja nel primo tempo, respinge un tentativo da fuori area di Nuamah.
Il Lione viene però colpito nel suo miglior momento. Lancio lungo di Lamine Camara per Jallow, che si libera del suo marcatore con una splendida giocata di tacco e poi esplode un formidabile sinistro a giro. La sua conclusione si stampa sul palo interno, ma rimbalza incredibilmente e finisce in rete.
Anche sfortunato il Lione che, obiettivamente, non merita di abbandonare il Groupama con un’altra sconfitta. I ragazzi di Grosso si ribellano al fato e con orgoglio trovano il gol del pareggio. Tacco di Cherki a liberare Alvero per la conclusione da fuori. Palla all’angolino e pubblico di casa che esplode.
La missione di Grosso
Un finale di pura foga agonistica non basta al Lione per trovare la prima vittoria stagionale. La mano di Grosso comincia a vedersi. Mi è piaciuta molto la scelta di abbassare Tagliafico sulla linea dei tre centrali. Jeffinho ha preso il posto di Clinton Mata nell’ambito dell’arrembaggio finale. Il suo pestare con i piedi la linea laterale permetteva all’argentino di venire dentro il campo in fase di costruzione. La fascia sinistra del Lione diventa così intercambiabile, con il brasiliano che, a tratti, ha accentrato la propria posizione per lasciare la corsia alle sovrapposizioni dell’ex-Ajax.
Questo ha garantito maggiore imprevedibilità alla manovra del Lione, unito al surplus di qualità conferito dagli ingressi di Cherki e Nuamah. Il francese si è messo a girare attorno a Lacazette, cosa che prima faceva Mama Baldè ma con molta meno creatività, mentre invece la posizione estremamente larga del ghanese ha dato maggiore ampiezza all’azione dei padroni di casa.
Non so quanto un simile sistema di gioco sia sostenibile alla lunga, ma è stata sicuramente la scelta giusta per la gara di oggi. Il Lione odierno è ancora molto lontano dall’essere una “squadra di Grosso“. Il tecnico romano predica un calcio offensivo e arioso, ma la rosa attualmente a sua disposizione non offre un livello qualitativamente sufficiente.
Con tutto il rispetto per Grosso, che ha tutte le attenuanti del caso e il cui lavoro è ancora lungi dall’essere giudicabile, forse il Lione avrebbe fatto meglio ad affidarsi a qualche vecchio mestierante della panchina. Uomini esperti e navigati, che conoscono a menadito le delicate dinamiche del calcio transalpino. Specialisti in salvezze come Pascal Dupraz, per intenderci.
Sicuramente un nome poco altisonante e non del tutto allineato con la politica societaria del nuovo board dirigenziale del Lione, ma al Lione in questo momento serve un uomo in grado di tenere la barra dritta. E’ troppo presto per dire se Grosso possa farlo a sua volta o meno. Certo è che il Lione ha bisogno di infilare la testa nel carro armato e di lottare punto su punto per regalarsi una salvezza quanto più tranquilla possibile.
E non è detto che questa squadra, viste le premesse e il modo in cui è stata costruita, sia in grado di farlo. La necessità di arrivare al risultato tramite una espressione corale elevata è spesso una condanna a certe latitudini della classifica. La missione di Grosso è proprio questa.
Il Lione attuale è una squadra composta per lo più da giovani inesperti. Da reietti del calcio di alto livello. Da buoni calciatori ma assolutamente non abituati a lottare con le unghie e con i denti per sopravvivere. Trasformare questo agglomerato di figurine in un gruppo unito, capace di lottare su ogni pallone come fosse l’ultimo, è l’ingrato compito che Grosso ha accettato.
Bundesliga
Bayern Monaco, per la panchina spunta Vincent Kompany
Al Bayern Monaco regna il caos più totale dopo i rifiuti arrivati dagli allenatori sulla lista di Eberl per sostituire Tuchel. L’ultima idea porta a un giovane.
Bayern Monaco, clamorosa idea Kompany: la situazione
La ricerca del nuovo allenatore si sta facendo più dura del previsto per il club bavarese. I no incassati da Nagelsmann, Flick, Rangnick, Zidane, lo stesso Tuchel e tanti altri, stanno costringendo la dirigenza a virare su nomi meno altisonanti.
Tra questi, come riporta il famoso insider Florian Plettenberg, c’è quello di Vincent Kompany. L’allenatore belga è appena retrocesso dalla Premier League col Burnley.
⤵️✔️Confirmed again: Vincent Kompany, a concrete option for FC Bayern now! 🔴
Talks ongoing. No final decision yet. @SkySportDE 🇧🇪 https://t.co/Bf3CETGwPG
— Florian Plettenberg (@Plettigoal) May 21, 2024
L’opzione è più che concreta e la trattativa ora entra nel vivo. I rischi sono multipli, soprattutto vista la poca esperienza dell’ex Manchester City in campo internazionale. La clamorosa idea potrebbe diventare realtà nelle prossime settimane, infatti la deadline fissata da Eberl dovrebbe aggirarsi poco prima dell’inizio degli Europei.
Il tecnico belga avrebbe ricevuto una chiamata direttamente dalla dirigenza del Bayern e sarebbe onorato di accettare l’incarico. La trattativa è sul punto di proseguire, nuovi sviluppi sono attesi a breve.
Premier League
Ultim’ora Chelsea, UFFICIALE l’addio di Pochettino
Mauricio Pochettino non è più l’allenatore del Chelsea. Raggiunto un accordo per la risoluzione consensuale. L’ex PSG lascia i blues con effetto immediato.
Chelsea, Pochettino fa le valigie: atteso il comunicato
Secondo quanto riporta il Telegraph, Mauricio Pochettino avrebbe raggiunto un accordo con la società per la risoluzione consensuale del contratto che lo legava ai blues.
Una decisione maturata pochi giorni dopo la conclusione della Premier League in sesta posizione e col ritorno al calcio europeo dopo un anno di assenza.
Il club e l’allenatore hanno ritenuto opportuno interrompere i rapporti al termine di una stagione travagliata caratterizzata da un mercato faraonico che non ha ripagato.
La società londinese ora comincerà la ricerca del nuovo allenatore con tanti candidati sulla lista. I nomi altisonanti non mancano e probabilmente arriverà un nome grosso.
Bundesliga
Bundesliga, annunciato il Player of the Season: ecco chi è
La Bundesliga ha annunciato il vincitore del premio Giocatore della Stagione. Vista l’incredibile annata non poteva che vincerlo lui: ecco di chi si tratta.
Bundesliga, il Giocatore della Stagione è del Bayer Leverkusen
L’incredibile stagione degli uomini di Xabi Alonso non si è ancora conclusa e l’obiettivo resta vincere tutto. Due finali attendono i Campioni di Germania ma terminata la Bundesliga, senza sconfitte, è tempo dei riconoscimenti per alcuni membri della rosa.
La lega tedesca ha assegnato il premio POTS al giocatore che più si è contraddistinto durante la stagione per prestazioni e qualità individuali. Una scelta del genere si è rivelata molto difficile visto il rendimento oltre ogni aspettativa del Bayer Leverkusen. In conclusione, il premio è stato assegnato all’astro nascente Florian Wirtz.
Flo #Wirtz ist 𝐁𝐮𝐧𝐝𝐞𝐬𝐥𝐢𝐠𝐚 “𝐒𝐩𝐢𝐞𝐥𝐞𝐫 𝐝𝐞𝐫 𝐒𝐚𝐢𝐬𝐨𝐧 𝟐𝟑/𝟐𝟒” 🏆
Herzlichen Glückwunsch, Flo. Wir sind sehr stolz auf dich! 👏#BundesligaPOTS | #Bundesliga | #Bayer04 | #Werkself pic.twitter.com/TwyUXCka62
— Bayer 04 Leverkusen (@bayer04fussball) May 20, 2024
Il trequartista classe 2003 ha collezionato 47 presenze segnando 18 gol e fornendo 19 assist. Un rendimento decisamente da Top Player ma che rappresenta solo l’inizio della carriera del tedesco.
Tecnica sopraffina, visione di gioco, tocco elegante, freddezza sotto porta e ottimo controllo palla sono solo alcune delle caratteristiche emerse durante questa trionfante stagione. Un mix tra un attaccante e un centrocampista che ne fanno una delle gemme più preziose attualmente nella vetrina del calcio europeo.
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