Mondiali
Italia, i convocati di Spalletti per le qualificazioni al Mondiale

L’Italia ha reso nota la lista dei calciatori convocati dal commissario tecnico Luciano Spalletti per gli incontri di qualificazione al Mondiale contro Norvegia e Moldavia.
L’Italia si appresta ad iniziare il suo cammino per raggiungere il Mondiale del 2026 negli Stati Uniti. Gli azzurri saranno impegnati nelle prime due partite di qualificazione del gruppo I. Il primo avversario sarà la temibile Norvegia di Haaland, già a punteggio pieno nel girone dopo aver battuto Israele e Moldavia. La gara si giocherà ad Oslo il prossimo 6 giugno. Mentre il 9 giugno l’Italia ospiterà la Moldavia a Reggio Emilia. Il Commissario tecnico della Nazionale, Luciano Spalletti, ha diramato l’elenco dei calciatori convocati per il doppio impegno. Sono 27 i giocatori chiamati dal ct.
Qualche novità e rientri importanti, per giocatori che erano rimasti fuori dal giro degli azzurri. Grande ritorno per Francesco Acerbi. Il difensore dell’Inter, tornato in Nazionale a 38 anni, avrà il difficile compito di limitare nuovamente Haaland, come fatto nella finale di Champions League di Istanbul. Si rivede anche Davide Zappacosta, fuori dalla Nazionale da oltre tre anni. È presente anche Riccardo Orsolini, protagonista di una grande annata con il suo Bologna. Sorprendenti le chiamate di Matteo Gabbia e soprattutto di Diego Coppola dell’Hellas Verona. Grande soddisfazione per il giovane difensore, che prenderà parte all’Europeo con l’Under 21.
Italia, l’elenco dei convocati per le sfide contro Norvegia e Moldavia
I 27 giocatori che prenderanno parte alle sfide dell’Italia raggiungeranno il ritiro di Coverciano in momenti diversi. Il primo gruppo da 21 calciatori si ritroverà sabato 31 maggio presso il Centro Tecnico Federale. Mentre lunedì 2 giugno, si aggregheranno i sei giocatori impegnati sabato sera nella finale di Champions League: gli interisti Acerbi, Barella, Bastoni, Dimarco e Frattesi e Donarumma, portiere del PSG. Di seguito l’elenco completo dei giocatori chiamati da Spalletti.
Portieri: Gianluigi Donnarumma (Paris Saint-Germain), Alex Meret (Napoli), Guglielmo Vicario (Tottenham);
Difensori: Francesco Acerbi (Inter), Alessandro Bastoni (Inter), Alessandro Buongiorno (Napoli), Andrea Cambiaso (Juventus), Diego Coppola (Hellas Verona), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Dimarco (Inter), Matteo Gabbia (Milan), Federico Gatti (Juventus), Destiny Udogie (Tottenham), Davide Zappacosta (Atalanta);
Centrocampisti: Nicolò Barella (Inter), Cesare Casadei (Torino), Davide Frattesi (Inter), Manuel Locatelli (Juventus), Samuele Ricci (Torino), Nicolò Rovella (Lazio), Sandro Tonali (Newcastle);
Attaccanti: Moise Kean (Fiorentina), Lorenzo Lucca (Udinese), Daniel Maldini (Atalanta), Riccardo Orsolini (Bologna), Giacomo Raspadori (Napoli), Mateo Retegui (Atalanta).
𝑵𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒂𝒍𝒆 🇮🇹
📋💙 La lista dei 27 convocati del Ct Spalletti per le sfide di qualificazione al Mondiale contro Norvegia e Moldova 🙌🏻 #Nazionale #Azzurri #VivoAzzurro pic.twitter.com/ZqKOgRGggZ
— Nazionale Italiana ⭐️⭐️⭐️⭐️ (@Azzurri) May 26, 2025
Mondiali
Mondiali 2002: una spedizione sfortunata, con un finale da non credere

Esattamente 23 anni fa, il 18 giugno 2002, la Nazionale Italiana -nello stupore più assoluto- usciva dai Mondiali di Corea e Giappone per mano dei coreani.
L’Italia abbandonava la contesa internazionale negli ottavi di finale, contro la Corea del Sud, a c ausa di un Golden Gol e a un direttore di gara tutt’altro che all’altezza della manifestazione.

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Mondiali 2002: il prologo
Dei segnali sulla possibilità di un Mondiale italiano sottotono si erano già visti nella fase a gironi. L’Italia fa fatica perdendo contro la Croazia, con due gol annullati ma regolarissimi. Col Messico soltanto un pareggio, e qualificazione agguantata all’ultima partita, grazie soprattutto alla sconfitta dei croati. L’avversario negli ottavi è la Corea del Sud.
La compagine asiatica nel suo girone è arrivata prima, grazie soprattutto alla vittoria contro il Portogallo in 11 contro 9. Dopo gli errori nel girone, la squadra di Giovanni Trapattoni vorrebbe un arbitro esperto per il match. Tutto questo non avviene e viene designato Byron Moreno.
Italia-Corea del Sud
L’Italia si schiera con: Buffon; Panucci, Iuliano, Maldini, Coco; Tommasi, Zanetti, Zambrotta; Totti; Del Piero, Vieri.
La Corea risponde con: Lee W. J.; Choi, Kim T. Y., Hong (C); Kim N. I., Lee Y. P., Song, Yoo; Park, Seol, Ahn.
Il Daejeon World Cup Stadium è una vera e propria bolgia dantesca, un catino infernale in cui 40.000 coreani urlano a ritmo di tamburo. E nonostante questo rivangano la vittoria che nel 1966 ci buttò fuori dal torneo disputato in Inghilterra, nonostante gli artefici del miracolo siano stati i giocatori della Corea del Nord.
Che qualcosa non va lo si capisce da subito: dopo appena tre minuti l’arbitro ecuadoregno Byron Moreno ammonisce Coco per un fallo non particolarmente duro su Park. Dopo cinque assegna un rigore ai giocatori in maglia biancorossa per una trattenuta lieve di Panucci su Seol. Dagli undici metri Buffon ipnotizza Ahn e riesce a tenere il risultato sullo 0-0. Nonostante risulti evidente l’atteggiamento ostile del direttore di gara nei confronti dei nostri ragazzi, gli azzurri riescono a portarsi in vantaggio poco prima del ventesimo con Vieri, ammutolendo i 40.000 presenti.
Da lì in poi Byron Moreno si scatena. Prima ammonisce Totti per uno scontro di gioco abbastanza irrilevante. Dopo di che grazia Kim Tae Young per un fallo su Del Piero. Il coreano era già stato sanzionato con un giallo e avrebbe meritato di finire sotto la doccia.
Durante la seconda frazione l’Italia manca più volte il raddoppio. E così arriva il pareggio coreano beffardo di Seol a due minuti dal termine. Per gli uomini di Trapattoni è una doccia fredda. Tutti gli sforzi profusi non hanno portato alla vittoria e il match avrà bisogno dei tempi supplementari per determinare il vincitore. Peraltro con la regola del golden goal.
Galeotti furono l’arbitro ed i Mondiali
Dopo 13 minuti di supplementare Moreno si supera. Totti si invola in area e viene atterrato dal numero 22 coreano. Il fischietto sudamericano invece di concedere il rigore ammonisce per simulazione il numero 10 degli azzurri. Il giocatore della Roma era già ammonito e quindi viene espulso.
Rimane ancora oggi nella mente di ogni italiano lo sguardo incredulo del capitano giallorosso, oltre al capannello intorno a Moreno capeggiato da un Di Livio furibondo. Al 115’ Tommasi si ritrova solo davanti alla porta coreana per segnare quello che sarebbe il golden goal. Se non fosse che il guardalinee argentino sbandiera un fuorigioco inesistente. Nulla di fatto. Sembra che questa partita non s’ha da vincere.
Appena due minuti dopo Ahn segna di testa il gol della vittoria coreana, che spedisce a casa la compagine italiana al termine di una partita incredibile. I dubbi sulla regolarità del match saranno infittiti dal turno successivo di questi Mondiali, in cui i padroni di casa supereranno la Spagna ai rigori al termine di un’altra partita all’insegna dei torti arbitrali.
Un pò di giustizia post datata?
Il premio di consolazione, che non andrà minimamente a sanare tutti i torti subiti, per gli italiani arriverà qualche anno dopo. Byron Moreno, dopo aver arbitrato ancora per qualche anno viene accusato ancora di combine. La partita in questione sarebbe stata quella tra Barcelona Sporting Club e Liga Quito, partita in cui fece giocare per 13 minuti oltre il 90esimo, dopo aver concordato “solo” 6 minuti di recupero.
Ma quello che interessa all’Italia tutta è il 2010. Durante quest’anno Moreno verrà arrestato dalla DEA all’aeroporto JFK di New York, colto in fragrante mentre cercherà di entrare negli Stati Uniti con 6 kili di eroina nascosti sotto i vestiti.
Una persona tutta d’un pezzo.
Mondiali
Italia-Germania 4-3: 55 anni fa la partita del Secolo

Esattamente 55 anni fa, il 17 giugno del 1970, Italia e Germania scrivevano una pagina di storia del calcio che ancora oggi è leggenda.
A Città del Messico, nello Stadio Azteca, le due nazionali europee si affrontavano, con in palio l’accesso alla finale della Coppa del Mondo 1970 contro il Brasile di Pelè.

Italia-Germania: il prologo
La partita si svolse il 17 giugno 1970 alle 16:00 presso lo Stadio Azteca di Città del Messico, a 2.200 metri d’altitudine. Ad arbitrare la contesa Arturo Yamasaki. Le due squadre arrivavano alla semifinale mondiale con umori decisamente opposti. La Germania Ovest, seconda a Inghilterra 1966, aveva dominato il suo raggruppamento. Si era imposta, recuperando anche due gol di svantaggio contro l’Inghilterra ai supplementari.
L’Italia, campione d’Europa in carica, distratta dalle polemiche e dal continuo dualismo tra Mazzola e Rivera, ebbe difficoltà nel girone iniziale. In scioltezza invece il match con il Messico, padrone di casa, per 4 a 1.
L’Italia, guidata dal Ct Ferruccio Valcareggi, schierava titolari: Enrico Albertosi, Tarcisio Burgnich, Giacinto Facchetti, Pierluigi Cera, Roberto Rosato; Mario Bertini, Sandro Mazzola, Giancarlo De Sisti; Angelo Domenghini, Roberto Boninsegna, Luigi Riva. Grande escluso dall’undici iniziale fu Gianni Rivera. Ma per questo ci sarà tempo.
Italia-Germania: 90 minuti sembrano tanti, ma…
Il match girò subito a favore dell’Italia. All’8º minuto di gioco, dopo una bella combinazione con Riva, Boninsegna riceve il pallone e con un potente sinistro supera Sepp Maier, sbloccando così il punteggio. Per i successivi ottanta minuti, l’Italia adotta una tattica attendista, difendendo con efficacia e cercando il contropiede. La difesa italiana, aiutata anche dall’arbitro che non concede tre calci di rigore alla Germania Ovest, tiene a bada gli attaccanti avversari come Seeler e Müller.
Il capitano tedesco Beckenbauer, nonostante un infortunio alla spalla al 65º minuto, rimane in campo con il braccio fasciato (un immagine simbolo del Kaiser). Albertosi, portiere italiano, viene graziato da una traversa colpita da Overath al 64º minuto e salva il risultato parando un colpo di testa pericoloso di Seeler a un minuto dal termine.
Nel recupero però avviene il primo colpo di scena: Schnellinger segna il gol del pareggio per la Germania Ovest, portando la partita in parità due minuti e mezzo oltre i tempi regolamentari.
I leggendari tempi supplementari
I tempi supplementari furono un incubo per entrambe le squadre. Fu tutto un turbinio di emozioni. La Germania Ovest si porta in vantaggio al 94º minuto con il nono gol nel torneo di Müller, che sfruttò un errore difensivo di Poletti. Quattro minuti dopo, l’Italia risponde con un gol di Burgnich, approfittando di un errore difensivo tedesco su calcio piazzato di Rivera. Poco prima della fine del primo tempo supplementare, all’11º minuto, l’Italia ripassa in vantaggio. Azione individuale di Riva su assist di Domenghini, che con un sinistro preciso rimetteva avanti gli azzurri. Tutto questo solo nei primi quindici minuti supplementari.
Nel secondo tempo supplementare, al 110º minuto, la Germania Ovest pareggia con un colpo di testa potente di Seeler su cross da calcio d’angolo, che Müller prolunga in tuffo trovando lo spiraglio tra Rivera e il palo.
Gli Azzurri reagiscono subito e pochi secondi dopo riprendono il vantaggio con una brillante azione corale culminata dal centrocampista del Milan Rivera (entrato al 46° del primo tempo al posto del giocatore dell’Inter Mazzola), che segna il gol del definitivo 4-3 su assist rasoterra di Boninsegna.
Le cinque reti segnate da entrambe le squadre nei trenta minuti dei tempi supplementari costituiscono ancora un record per una partita della fase finale di un campionato mondiale.
Al triplice fischio finale, la Nazionale italiana raggiunge la finale del mondiale dopo 32 anni.
Partido del Siglo
“El Estadio Azteca, rinde homenaje a las selecciones de: Italia y Alemania protagonistas en el Mundial de 1970, del Partido del Siglo”.
Questa la targa commemorativa per quella che oggi è ancora ritenuta da molti un manifesto per il calcio mondiale. L’incontro è considerato uno dei momenti più emozionanti nella storia dello sport italiano e post-bellica. Ma non solo: ha avuto un significativo impatto sulla cultura di massa italiana nel corso dei decenni. Famosissima la pellicola del 1990 “Italia-Germania 4-3”, che rappresenta questo evento come un punto di svolta culturale e generazionale.
Nonostante questo c’è anche chi ha avuto disapprovazione verso questo match. Soprattutto quei “puristi” che preferivano e preferiscono la tattica all’agonismo intenso. Sta di fatto che a distanza di 55 anni questa partita resta nell’immaginario di molti.
Mondiali
Ronaldo: 26 anni fa il primo gol in un Mondiale

Esattamente il 16 giugno ’98, nel Mondiale di Francia, Ronaldo il Fenomeno esplodeva nella competizione per nazionali col Brasile segnando il suo primo gol.
Il brasiliano -al primo vero Mondiale da titolare e fresco di Pallone d’Oro– esplodeva, dopo un esordio a secco, contro il Marocco segnando il primo gol ad una manifestazione per nazionali con i verdeoro. Il primo di molti.
Ronaldo: in Francia il primo sigillo verdeoro
E’ opportuno però fare un pò di chiarezza. Per il Fenomeno si tratta della partecipazione numero 2 ad un Mondiale. Infatti Ronaldo nel 1994 aveva preso parte alla spedizione verdeoro negli States. Quel Mondiale il Brasile lo aveva vinto ai danni della nostra Italia. Ma Ronnie quella manifestazione l’aveva soltanto vista dalla panchina. Infatti diventerà a fine torneo il secondo minorenne a vincere un mondiale, dopo Pelé nel 1958.
Ma veniamo all’estate del 98′. Ronaldo arriva a questa competizione con il vento in poppa. Per lui la conquista, con la sua Inter, della terza Coppa Uefa, laureandosi con sei reti capocannoniere della manifestazione e mettendo a segno, nella finale contro la Lazio, un gol gioiello. A questo vanno ricordati il Pallone d’Oro e la Coppa America della stagione precedente vinta con la sua nazionale.
Sulle sue spalle pesano le speranze mondiali di un’intera nazione. La sfida inaugurale non è di quelli idilliaci. Il Fenomeno rimane a secco di reti. Diversa la situazione il 16 giugno 1998. Contro il Marocco Ronaldo sigla il suo primo gol Mundial. Rete spettacolare del verdeoro, che con una staffilata di collo destro, di prima dal limite dell’area, vale per il team di coach Zagallo il momentaneo 2-0.
A fine mondiale saranno 4 le reti siglate nella spedizione transalpina. Purtroppo per lui e tutto il Brasile terminerà purtroppo con una sconfitta in finale, dove a trionfare è un suo compagno di squadra: Youri Djorkaeff.
Il Fenomeno però si rifarà, 4 anni dopo, battendo la Germania in finale del Mondiale nippo-koreano trascinando la sua compagine con 8 gol, puntando deciso il record di gol di Gerd Muller.
Record che supererà definitivamente nel Mondiale di Germania 2006, mettendo a referto 3 reti e scavalcando così l’attaccante tedesco: 15 vs 14.
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