Champions League
Napoli, Calzona all’assalto del Barca
Napoli, il nuovo allenatore ha caricato la squadra. Nessun timore reverenziale, giocatori entusiasti. L’analisi della sfida di stasera.
Francesco Calzona allenatore a tempo? Non sembra dal passo di carica con il quale si è presentato alla squadra azzurra. Discorso introduttivo del tipo: “Siete campioni d’Italia in carica, non per caso. Dimostriamolo!”
Debutto di fuoco per l’attuale c.t. della Slovacchia, ma paura zero. Per provare a battere i catalani l’ex vice di Maurizio Sarri e Luciano Spalletti torna al 4-3-3 che ha portato al tricolore e soprattutto ritrova Victor Osimhen.
Il terzo allenatore stagionale intende cavalcare le difficoltà dei blaugrana, reduci da tre vittorie (giocando male) e un pareggio nelle ultime quattro gare di campionato ma terzo e lontanissimo dal Real Madrid capolista.
La sfida verrà decisa dagli uno contro uno, le squadre utilizzano lo stesso modulo. Il neo mister ha chiesto al tridente offensivo (Kvicha Kvaratskhelia, Victors Osimhen, Matteo Politano) di giocare addosso alla difesa spagnola.
L’obiettivo è sfruttare la lentezza di Ronald Araujo e Inigo Martinez al centro della difesa. Soprattutto si vuole impedire a Joao Cancelo di salire in attacco. Lasciando i tre centrocampisti soli al confronto con quelli azzurri.
L’altra sfida è quella di isolare Robert Lewandowski. Come? Lanciando all’assalto Giovanni Di Lorenzo e Mari Rui, im modo da costringere Lamine Yamal e Pedri (o chi per loro) sulla difensiva. Sarà impresa al Maradona?
Champions League
Champions League: sarà rivoluzione!
Abbiamo assistito ieri all’ultimo atto della Champions League alla “vecchia maniera”. Dal prossimo anno sarà rivoluzione. Ci sarà più spettacolo?
Con la Finale di ieri tra Borussia Dortmund e Real Madrid, vinta 0-2 dai “blancos“, abbiamo assistito alla chiusura di un’era.
Indice
La prima Coppa Dei Campioni
La competizione continentale, nata nel 1955, vede proprio il Real Madrid primo vincitore del torneo ideato da Gabriel Hanot (noto giornalista francese) che invitò oltre ai ‘Blancos‘ alcune squadre di spicco come: tra queste Sporting Lisbona, PSV, Milan, Anderlecht e Rapid Vienna.
Nelle prime edizioni del torneo, soltanto la Finale era disputata in gara unica: non vi erano i gironi, bensì gare ad eliminazione diretta che in caso di parità sarebbero state rigiocate o assegnate con sorteggio tramite il classico ‘lancio della monetina’.
La Prima vera e propria rivoluzione
Si è attesa più di 30 anni la prima vera e propria rivoluzione del torneo: nel 1991 la ‘Coppa dei Campioni’ diventa Champions League, che noi tutti oggi conosciamo.
Da li in poi, un susseguirsi di novità che portano le squadre (non più soltanto una per Paese) ad aggrupparsi nei gironi con partite di andata e ritorno fino alla Finale in gara secca.
I “derby” nei gironi non sono consentiti e, le squadre della stessa Nazione, si possono incontrare soltanto dai Quarti di Finale in poi.
Dal 1999, invece, le terze classificate dei gironi retrocedono nella competizione minore: ovvero l’odierna Europa League (partendo dai sedicesimi9.
Vincere l’Europa League da “retrocesse”
Questo nuovo format della Champions League è la fortuna di quelle squadre che, pur non passando il turno della massima competizione, si ritrovano a giocare un altro trofeo Europeo.
Alcune di queste squadre, dai sedicesimi (e quindi da retrocesse), hanno alzato la Coppa Uefa o Europa League che dir si voglia:
- Galatasaray (1999-2000)
- Cska Mosca (2004-2005)
- Shakhatar Donetsk (2008-2009)
- Atletico Madrid (2009-2010) – (2017-2018)
- Chelsea (2012-2013)
- Siviglia (2015-2016) – (2022-2023)
A tutte le vincitrici dell’Europa League sarà concesso, l’anno seguente, l’accesso diretto alla Champion League.
La prossima rivoluzione
Dalla 70° Edizione, ovvero quella targata 2024/2025, assisteremo ad un cambiamento radicale della competizione: dopo l’abolizione dal 2021 della regola riguardante i goal in trasferta (in caso di parità sarebbero valsi doppi), ci troveremo davanti ad un vero e proprio un altro significativo cambiamento.
Campionato unico
La nuova Champions League vedrà partecipare 36 squadre, a differenza delle 32 precedenti, che si sfideranno in 8 match (tutti da sorteggiare) in un contesto a girone unico.
Le prime 8 compagini accederanno direttamente agli Ottavi di Finale, mentre quelle classificate fino al 24esimo posto, spareggeranno per accedere alla fase finale. Le ultime dodici saranno invece eliminate senza la possibilità di essere le ‘outsider’ dell’Europa League.
Vivremo sicuramente una nuova Champions League, ricca di spettacolo: in attesa, forse, della prossima rivoluzione.
Champions League
Ancelotti re di coppa, quinta Champions conquistata: nessuno come lui
Carlo Ancelotti sempre di più nella storia. Da Manchester nel 2003 a Wembley nel 2024 la musica non cambia: è lui il re della Champions League.
Da Manchester contro la Juventus a ieri sera contro il Borussia Dortmund la musica non cambia: Carlo Ancelotti è sempre di più nella storia del calcio europeo e mondiale.
Da quella sera nel lontano 2003 sulla panchina del Milan, il tecnico italiano è diventato l’esperto della Champions League. Infatti, l’ex tecnico del Napoli è diventato il primo allenatore nella storia a conquistare ben 5 Coppe dalle Grandi Orecchie.
Il primo trofeo risale, appunto, al 2003 a Manchester contro la Vecchia Signora ai calci di rigore (3-2), poi nel 2007 con la vendetta della finale di due anni prima contro il Liverpool. Il tecnico poi, sulla panchina dei Blancos alzerà la Champions nel 2014 conquistato la decima per il club madrileno. Ancelotti raggiunge il quarto trofeo nel 2022 contro il Liverpool a Parigi, ed infine la quinta nella serata di ieri grazie alle reti di Carvajal e Vinicius.
Per renderci conto della grandezza del tecnico emiliano solamente il Real Madrid ha vinto più Champions League dell’allenatore, mettendo nel conto anche le due coppe vinte da giocatore. A pari merito con il Milan e sopra di uno a Liverpool e Bayern Monaco.
L’appuntamento ora è con la Supercoppa Europea contro l’Atalanta di Gasperini per raggiungere Miguel Muñoz come mister più vincente nella storia del Real.
I record di Ancelotti
- Allenatore con più Champions League vinte (5)
- Unico allenatore ad aver vinto due volte la Champions con due squadre diverse
- Con 13 titoli è il secondo allenatore più vincente della storia del Real Madrid, dietro a Miguel Muñoz (14)
- Uno dei sette allenatori ad aver vinto la Champions League sia da tecnico che da giocatore
- Allenatore ad aver vinto più la Supercoppa UEFA (4, in attesa della sfida con l’Atalanta)
- Allenatore ad aver vinto più competizioni UEFA per club (10)
Champions League
Real Madrid, Perez: “Ora si pensa alla sedicesima”
Florentino Perez è rimasto soddisfatto di Ancelotti dopo la vittoria riportata dal Real Madrid nella 15ª Champions League.
Indice
Il Real Madrid trionfa in Champions League
Il Real Madrid ha conquistato la sua 15ª Champions League, dopo una vittoria sofferta contro il Borussia Dortmund in finale. I Blancos hanno segnato con Carvajal prima e Vinicius poi, assicurandosi il trofeo dalle grandi orecchie. Al termine della partita, il presidente Florentino Perez ha rilasciato alcune dichiarazioni.
Perez su Ancelotti e la Champions League
Florentino Perez ha espresso grande soddisfazione per il ritorno di Carlo Ancelotti alla guida del club: “Siamo contentissimi che Ancelotti sia tornato. È un dialogo che si ripete tra di noi… avete 5 Champions, 3 con noi. Sia noi che lui siamo identificati con questa coppa.
Chiunque viene qui, si identifica con la storia d’amore tra questo club e la Champions. Ora stiamo già pensando a vincere la prossima. Ne abbiamo già vinte molte, ma la cosa importante è restare sempre concentrati sulla prossima. Speriamo di vincerla”.
La storia del Real Madrid in Champions
Il presidente ha poi sottolineato la difficoltà e l’importanza di questa vittoria: “Vincere una Champions League non è facile, anche se il Real Madrid in questa competizione ha una storia che tutti conoscono. Ci siamo meritati questa coppa, per noi la quindicesima”.
L’addio di Toni Kroos e la squadra
Perez ha commentato anche l’addio di Toni Kroos: “Era quello che voleva, ritirarsi quando era ancora all’apice. Resterà per sempre e senza dubbio una delle grandi leggende del Real Madrid“.
Riferendosi alla squadra, Perez ha elogiato lo spirito di gruppo: “Tutti hanno giocato per aiutare la squadra, a volte Vinicius segna e altre volte Joselu segna. E tutti sono ugualmente contenti, quello che conta è la squadra, l’atmosfera in cui vivono, che è una grande famiglia. Nessuno vuole essere più protagonista degli altri”.
Il messaggio ai tifosi
Infine, Perez ha rivolto un messaggio ai tifosi, mostrando la sua emozione: “Sono emozionato di averne visti così tanti stasera. Nessuno dubitava che avremmo vinto. Questo è il punto di partenza per provare subito a vincere la sedicesima”.
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