Focus
ADICOSP al centro della riforma: dignità ai direttori sportivi
Durante l’assemblea organizzata da ADICOSP all’Hilton EUR La Lama per la chiusura del mercato, si è tenuto un panel dedicato alla figura del Direttore Sportivo.
I temi più importanti sono stati gli obiettivi prossimi di ADICOSP, in particolare a proposito del riconoscimento del Direttore Sportivo e del segretario da parte della FIGC come professioni regolamentate.

ADICOSP, serve unione d’intenti per ottenere benefici “dovuti”
Durante l’incontro sono intervenuti il Presidente di ADICOSP Alfonso Morrone, l’avvocato esperto di diritto del lavoro Mario Assennato, il professore universitario e membro del Coni Lazio Massimiliano Brocchi e il consulente di previdenza sportiva Massimiliano Cantore.
La Riforma dello sport (D.Lgs. 36/2021, corretta dal D.Lgs. 163/2022) ha introdotto principalmente il riconoscimento giuridico, oltre che economico dei lavoratori sportivi. Questa appellativo può essere affibbiato alle seguenti 7 categorie:
- Atleta
- Allenatore
- Istruttore
- Direttore Tecnico
- Direttore di Gara
- Preparatore Atletico
- Direttore Sportivo
A questa lista manca la figura del Segretario, che a tutti gli effetti contribuisce alla crescita e sviluppo della società sportiva in quanto svolge diverse mansioni legate alla relativa attività sportiva.
Per vedere però gli effetti di questa riforma nei livelli più inferiori del calcio italiano (a livello dilettantistico quindi) servirà diverso tempo in quanto i contributi messi a disposizione non sono sufficienti, uniti a quelli della società x, per garantire al Direttore Sportivo un compenso adeguato.
Per questo motivo spesso la selezione per questo ruolo tende a prediligere giovani con poca esperienza, ma senza pretese economiche, a professionisti qualificati a quali invece spetterebbe un compenso decisamente più significativo.
Dunque è necessario un accordo collettivo nazionale che possa dare identità al mestiere di Direttore Sportivo. Con la riforma un passo avanti è stato fatto, grazie al mansionario ufficiale redatto dalla FIGC che definisce ruoli e compiti (anche se il DS si occupa non solo di compravendita di giocatori ma anche di mansioni amministrative, organizzative e gestionali), tuttavia manca proprio una tutela a livello giuridico.
Infatti, non c’è ancora una commissione (annunciata ma ancora non attiva) ad hoc che possa finalmente evitare di doversi rivolgere al consiglio federale per ottenere l’autorizzazione ad agire in sede di giustizia ordinaria (che come contro principale ha il tempo, al contrario di quella sportiva che in 60 giorni solitamente emette la sentenza).
In questo senso ADICOSP ha sempre offerto un’assistenza legale molto solida ed efficace, in collaborazione con diversi studi legali anche rinomati, per tutelare quella categoria di DS a livello dilettantistico.
Aspetto contabile e contributivo
Dal punto di vista contributivo, l’obbligo di versamento scatta dalla fascia 5000-15000 euro annui ma i contributi versati dai dilettanti rischiano di essere troppo bassi per incidere realmente sulla pensione. Dunque si prospetta la creazione di uno sportello previdenziale che aiuti i DS a regolarizzare la propria posizione a far valere di più i contributi.
Inoltre, uno degli obiettivi è proprio quello di istituire un fondo di fine carriera, come quello di cui godono calciatori e allenatori, in modo da ottenere un riconoscimento adeguato per il lavoro svolto ma anche l’uguaglianza con le altre figure centrali del calcio.
Dunque per concludere, ADICOSP vuole che il direttore sportivo venga riconosciuto come professione regolamentata dallo Stato e dalle leghe FIGC con le varie tutele economiche, giuridiche e previdenziali del caso.
In questo anno arriveranno tante novità sotto questo punto di vista, in una battaglia che la categoria deve portare avanti unita se desidera ottenere ciò che dovrebbe essere dovuto.
Focus
Napoli, accadde oggi: l’ultima di Ancelotti con i Partenopei
Oggi, 6 anni fa, il Napoli ospitava il Genk per la 6a giornata della Champions League 2019/2020. Una partita decisiva per l’accesso agli ottavi e non solo.
Siamo al 10 dicembre 2019 e la squadra Partenopea allenata da Carlo Ancelotti è in crisi nerissima. Gli azzurri non vincono tra tutte le competizioni da ottobre, e sono settimi in campionato a -17 dall’Inter capolista.
In Champions, i Partenopei sono secondi nel girone dietro al Liverpool. Per la qualificazione agli ottavi basta un pareggio in casa contro il Genk. Tuttavia, la qualificazione agli ottavi potrebbe non bastare per salvare la panchina di Ancelotti, visti i problemi fuori dal campo.
Napoli-Genk, 10 dicembre 2019

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Ancelotti recupera Allan e Milik, entrambi fuori da qualche partita per infortunio. L’attaccante polacco gioca in attacco affiancato da Mertens, mentre il centrocampista brasiliano gioca come centrocampista centrale insieme a Fabian Ruiz. Insigne e Lozano, invece, partono dalla panchina.
I Partenopei vanno vicini al gol dopo 2 minuti, con un colpo di testa di Koulibaly che colpisce la traversa. Pochi secondi dopo, Milik approfitta di una disattenzione del portiere Vandevoordt, e mette il pallone in rete.
Poco prima della mezz’ora, l’attaccante polacco si ripete: cross basso di Di Lorenzo dalla destra, e Milik arriva prima di tutti sul pallone, battendo Vandevoordt, 2-0 (26′). A 10 minuti dall’intervallo, Vandevoordt commette un fallo su Callejon in area, rigore e cartellino giallo per il portiere belga classe 2002: dal dischetto, Milik segna la sua tripletta (37′).
Intanto, il Genk sfiora diverse volte il 3-1, con Onuachu che si divora due gol da solo davanti a Meret: in entrambi le occasioni calcia fuori. Poche emozioni nel secondo tempo, visto che la qualificazione agli ottavi dei Partenopei è ormai archiviata. Ancelotti fa entrare dalla panchina Gaetano (esordio in Champions per lui), Llorente e Lozano, al posto di Zielinski, Callejon e Milik.
I padroni di casa guadagnano un altro rigore poco prima del quarto d’ora finale di gara, con un tiro al volo di Callejon respinto con il braccio da un giocatore avversario. Visto che Milik è uscito, il rigore lo batte Mertens: il belga segna il rigore, battendo Vandevoordt con un cucchiaio.
Milik e compagni, dunque, si qualificano agli ottavi da secondi nel girone. Tuttavia, il cambio in panchina avviene lo stesso: esonerato Ancelotti, al suo posto arriva Gennaro Gattuso.
Focus
Napoli, Lukaku verso il rientro: come cambierà l’attacco?
Il Napoli ritrova Romelu Lukaku, ma ora resta da capire come Conte gestirà l’attacco con il belga e un Rasmus Højlund in grande forma.
Arrivano finalmente ottime notizie in casa Napoli sul fronte delle indisponibilità. Romelu Lukaku è infatti tornato ad allenarsi in gruppo dopo la lesione di alto grado al retto femorale della coscia sinistra rimediata nell’amichevole di agosto contro l’Olympiakos, un infortunio che l’ha tenuto fuori per quasi quattro mesi. Un rientro fondamentale non solo per Antonio Conte, ma anche per tutto lo spogliatoio, che ritrova una delle sue figure più esperte e carismatiche.
Il ritorno del belga, però, si intreccia con un’altra grande verità delle ultime settimane: il Napoli sembra aver trovato finalmente la quadra in attacco. Dopo mesi di dubbi, rotazioni e difficoltà nel trovare la formula giusta, ora la squadra ha un’identità ben definita anche grazie a un Højlund sempre più determinante.
Per questo la domanda è inevitabile: come cambierà l’attacco azzurro con il rientro di Lukaku? Conte rinuncerà al danese o proverà a far convivere i due?

Rasmus Winther Hojlund punta il dito ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, Conte guarda al futuro con un occhio al passato
Højlund sta sostituendo Lukaku in modo importante, garantendo gol, assist e una crescita evidente sia tecnica che mentale. Panchinarlo adesso, nel suo momento migliore, rischierebbe di essere controproducente.
E allora non è utopia immaginare alcune partite con un attacco a due, con Lukaku e Højlund contemporaneamente in campo. Il belga potrebbe agire più da collante, legando il gioco e aprendo spazi, mentre il danese tornerebbe ad attaccare la profondità con continuità.
In questo senso, un 3-5-2 classico potrebbe essere una soluzione, ma non va esclusa nemmeno l’idea di riproporre quel 4-2-4 visto a Bari e nei primi mesi alla Juventus, per sfruttare anche gli esterni.

LORENZO LUCCA RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lucca verso l’addio?
La pista più probabile, almeno nell’immediato, è però un’altra: Conte potrebbe scegliere l’alternanza nel ruolo di riferimento offensivo nel suo 3-4-3, sfruttando i tanti impegni delle prossime settimane per gestire minutaggi e recuperi. In questo scenario c’è però chi rischia seriamente di perdere ulteriore spazio: Lorenzo Lucca, che già ora fatica a ritagliarsi minuti e che potrebbe addirittura lasciare Napoli già a gennaio, appena sei mesi dopo il suo arrivo.
Il rientro di Lukaku rappresenta dunque una grande notizia, ma anche un nuovo rompicapo per Conte. Un problema, però, che ogni allenatore vorrebbe avere: troppa qualità e troppe soluzioni.
Focus
Milan, i numeri di Pulisic: è lui la stella al momento
Continua il momento di forma strepitoso di Pulisic con il Milan. Paragonando le sue statistiche con quelle di Leao, è lui l’uomo chiave dei rossoneri.
Pulisic continua ad essere il trascinatore dei rossoneri: la doppietta di ieri sera contro il Torino ne è la prova. E pensare che il giorno prima della partita, il calciatore statunitense era a casa con la febbre a 39°C.
I tifosi considerano Leao la stella della squadra di Allegri, e si aspettano molto da lui. Tuttavia, mettendo a confronto le statistiche del calciatore portoghese con quelle di Pulisic, è evidente chi sia la stella attualmente.
Milan, Pulisic on fire: statistiche a confronto con Leao

CHRISTIAN PULISIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Nella stagione 2024/25, Pulisic ha realizzato 11 gol e fornito altrettanti assist in Serie A, mentre in Champions League ne ha segnate 4 di reti. Inoltre, è suo il gol del momentaneo pareggio nella finale di Supercoppa Italiana, poi vinta contro l’Inter da 2-0 a 2-3. Leao, invece, nella Serie A 2024/25 ha realizzato 8 gol e e 10 assist, mentre in Champions League 3 gol e 1 assist.
Per quanto riguarda questa stagione, Pulisic è attualmente il capocannoniere della Serie A con 7 gol insieme a Lautaro Martinez. Inoltre, è a quota 2 reti in Coppa Italia. Nel frattempo, Leao ha segnato 5 gol finora in questa Serie A, e fornito 1 assist.
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