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Juventus, Ferrero ricorda l’Heysel a 40 anni dalla tragedia

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Durante una commemorazione in ricordo della tragedia di Heysel, il presidente della Juventus Gianluca Ferrero ricorda i 39 morti quella notte.

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Juventus, il ricordo dell’Heysel

La tragedia di Heysel

Era il 29 maggio 1985. E i tifosi attendevano trepidanti la finale di quella che allora era la Coppa dei Campioni, il sogno massimo per ogni squadra europea. A Bruxelles, lo stadio Heysel si riempiva lentamente di colori e cori: da una parte i tifosi della Juventus, dall’altra quelli del Liverpool. Un’atmosfera elettrica, carica di tensione, ma anche di attesa, come ogni grande notte di calcio.

Ma qualcosa, fin da subito, non andava. Lo stadio era vecchio, malandato, con barriere fatiscenti e settori mal separati. In uno di questi erano stati ammucchiati tifosi di entrambe le squadre. Parliamo della famigerata Curva Z. Poco prima del fischio d’inizio, un gruppo di hooligan inglesi cominciò a spingere e caricare verso i tifosi juventini. La paura si diffuse in un attimo. I sostenitori bianconeri iniziarono a fuggire, schiacciandosi l’uno sull’altro in un muro umano disperato.

Nel caos, un muretto crollò. Le persone rimasero intrappolate, schiacciate, calpestate. I soccorsi erano confusi, insufficienti. Alla fine, 39 vite furono spezzate, per lo più italiane. Più di 600 feriti. Nonostante l’orrore, la partita si giocò lo stesso, in un clima surreale. La Juventus vinse, ma nessuno aveva davvero voglia di festeggiare. Quel giorno, il calcio perse la sua innocenza. L’Heysel diventò un simbolo di ciò che accade quando la passione supera il limite. E, anche un esempio di come l’organizzazione ha fallito nel suo dovere più sacro: proteggere la vita.

A 40 anni dall’accaduto

Durante l’inaugurazione dell’opera “Verso Altrove”, dedicata alle vittime della tragedia dell’Heysel, il presidente bianconero Gianluca Ferrero si è espresso. L’iniziativa si inserisce nelle commemorazioni per i 40 anni dall’accaduto. Queste le sue parole: “Ci accingiamo a inaugurare un momento che è qualcosa di presente e perpetuo nel cuore della Juve, vicino al nostro stadio e alla nostra sede: non vogliamo mai dimenticare questo evento”.

Un monito che possa serivire ai tifosi di oggi e di domani. Ma che possa responsabilizzare anche chi li stadi li costruisce. Che possano essere luoghi di condivizione e tifoseria pacifica, dove le persone si sentano al sicuro. E, infatti, aggiunge: “Doveva essere una notte di festa, si è trasformata in una notte di lutto e terrore  e come club abbiamo lavorato su due filoni: da una parte la sicurezza e la cultura della non violenza negli stadi, dall’altra il desiderio di non dimenticare mai questo evento”.

Poi conclude con un ulteriore tributo: “Anche al J Museum viene proiettato un video che ricorda il momento e una stele dedicata, inoltre siamo sempre in contatto con le vittime”. L’ultima cosa che si vuole vedere in un museo orientato al calcio, sono le testimonianze di una tragedia come questa. Ma ora, come ieri, è più che necessario.

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Napoli-Milan, strascichi fuori dal campo: il comunicato ufficiale contro Allegri

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Napoli-Milan, una gara che ha avuto diversi strascichi anche fuori dal campo. Leggiamo qui di seguito il comunicato del club partenopeo contro mister Massimiliano Allegri.

Tensione nel post partita contro il Napoli. Il tecnico Massimiliano Allegri viene aspramente condannato da un comunicato dell’SSC Napoli per un comportamento non professionale in campo.

Qui di seguito il comunicato:” La SSC Napoli condanna con fermezza l’atteggiamento dell’allenatore del Milan Massimiliano Allegri che, durante la semifinale di Supercoppa Italiana, alla presenza di decine di persone a bordocampo e in diretta televisiva, ha pesantemente insultato Gabriele Oriali con termini offensivi e reiterati. Auspichiamo che tale aggressione, totalmente fuori controllo, non passi inosservata, a maggior ragione perché, con 33 telecamere impegnate nella riproduzione dell’evento, è impossibile non riscontrare quanto avvenuto”.

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Juve, Gatti: “Notizie costruite dal nulla. Conta solo la partita, il resto è rumore”

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Gatti chiarisce sui social le voci circolate nello spogliatoio della Juventus: nessuna tensione con Jonathan David, il gruppo resta compatto.

Federico Gatti, difensore centrale della Juventus, ha pubblicato un post su Instagram per prendere posizione contro alcune voci circolate negli ultimi giorni nell’ambiente bianconero. Il riferimento, con ogni probabilità, è alle indiscrezioni su un presunto rapporto non idilliaco con il compagno Jonathan David, ricostruzioni rivelatesi prive di fondamento e già smentite anche da altri giocatori della Juventus attraverso i social.

Il post di Gatti su Instagram

Voglio spendere due minuti per chiarire una situazione.

Trovo inconcepibile che possano circolare notizie totalmente prive di fondamento, costruite dal nulla, per di più alla vigilia di una partita così importante come quella di sabato.

Ancora più sorprendente è vedere quanta gente creda a notizie che non hanno il minimo di verità.

L’unica cosa che conta ora è la partita.
Il resto è solo rumore.

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Tendenze di Sponsorizzazione che Plasmano il Futuro del Calcio Serie A

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Ormai si fa fatica a stare dietro ai cambiamenti della Serie A; queste sponsorizzazioni, stagione dopo stagione, la stanno rimodellando da cima a fondo.

Si sente spesso parlare di numeri da capogiro sulle maglie, e nel 2025 almeno stando a quanto riporta Primaonline la soglia dei 250 milioni di euro sembra destinata a essere superata.

Non è più soltanto questione di pubblicità classica o dei soliti diritti TV; da un po’ di tempo a questa parte, sono le partnership multiformi, che spaziano dall’infotainment alle tecnologie digitali e arrivano persino a settori come quello dell’intrattenimento online e delle slot machine, a guidare l’evoluzione e a insinuarsi in molti aspetti della vita del tifoso. Quando si osservano i dati, sorprende forse non più di tanto come il settore sponsorizzazioni sportive in Italia ora superi il miliardo di euro.

Investimenti record e nuovo scenario commerciale

Guardando alla stagione 2025/26, sembra quasi inevitabile; il valore delle sponsorizzazioni di maglia sulla carta supera i 250 milioni di euro, almeno secondo quanto riportato da Il Denaro. Un salto evidente rispetto alla stagione 2023/24, dove la cifra si fermava a 213 milioni. È come se le partnership diventassero ormai il centro gravitazionale per l’evoluzione del calcio italiano. Se si guarda nello specifico, c’è un lato meno democratico; Milan, Inter, Juventus, Fiorentina e Sassuolo si portano via circa i tre quarti degli investimenti complessivi.

Non una sorpresa, forse, ma nemmeno troppo rassicurante per le altre società, che devono o dovranno inventarsi nuove strade per collaborare con gli sponsor. Ora vale circa 3,89 milioni a sponsor, oltre il dato della stagione precedente che si fermava a 3,17 milioni. Aumenta il valore, cresce anche il fascino internazionale delle maglie italiane, perlomeno secondo queste cifre ma il contesto rimane in continuo movimento e non sempre chi sta ai margini trova spazio per emergere.

L’ascesa dell’infotainment e l’integrazione digitale

Negli ultimi anni si è visto un cambiamento forse prevedibile; non sono più solo marchi alimentari, automotive, o finanziari a comparire sulle maglie dei club. L’infotainment si è guadagnato una posizione di rilievo nelle strategie di diverse società. Attualmente, sette squadre collaborano con sponsor legati a piattaforme digitali dedicate a informazione e intrattenimento sportivo; il loro valore totale si aggira intorno ai 38,5 milioni di euro, cifra fornita da Sigma World.

Questi nuovi partner non si limitano al logo, ma portano in dote servizi che vanno dalla copertura statistica in tempo reale a sistemi per coinvolgere le community dei tifosi, incastrando esperienze digitali e fisiche quasi senza confini. Sempre più spesso, tra i contenuti interattivi proposti ai tifosi, si incontrano riferimenti a giochi online come la slot machine, divenuta parte integrante del panorama infotainment destinato agli appassionati.Società che abbracciano il digitale sfruttano tutto; app, social, streaming qualunque cosa consenta di rafforzare il filo diretto con la tifoseria, sia locale che globale.

Multipli sponsor e nuove alleanze internazionali

Curioso come oggi sia possibile vedere fino a quattro diversi brand sulle divise di Serie A; una scelta regolamentare che ammette sponsor principale, retro, manica e secondo logo ufficiale. Squadre storiche come Juventus non si sono fatte pregare, adottando senza molte esitazioni questa strategia che, a dire il vero, amplia parecchio la portata commerciale delle maglie. Più loghi, più opportunità; soprattutto per aziende internazionali tech crypto che da qualche anno sono le nuove protagoniste come sponsor secondari o di manica.

Questa espansione oltre i confini italiani è forse una conseguenza diretta della fame di visibilità da parte dei marchi esteri.Sulla base dei dati Chainon, si direbbe che siano soprattutto investitori stranieri e accordi innovativi a spingere dentro il campionato nuovi attori; start-up digitali, imprese del digitale e piattaforme social, spesso con proposte capaci di lasciare il segno.

Sostenibilità, attivismo sociale e partnership etiche

Negli ultimi tempi, la questione della sostenibilità è salita molto nella gerarchia d’interesse degli sponsor di Serie A. È difficile ignorare il crescente coinvolgimento su temi ambientali, iniziative culturali e supporto sportivo a livello sociale. I club stanno valutando collaborazioni dove la CSR, o responsabilità sociale d’impresa, si unisce a progetti green o a sostegno delle giovanili, talvolta a strutture dell’intero territorio.

Un andamento che ricorda, almeno a grandi linee, quello delle principali leghe estere, dove l’associazione fra visibilità e impatto sociale può contribuire a rafforzare la reputazione di squadre e sponsor con il beneficio aggiuntivo di coinvolgere nuovi segmenti di pubblico. Sembra che anche campagne a favore dell’ambiente, o dedicate all’inclusione, abbiano tra gli obiettivi quello di smantellare l’immagine di un calcio solo orientato al profitto provando piuttosto ad aderire a standard più attuali di sostenibilità.

Promozione del gioco responsabile e nuove regole per il settore

Man mano che le tematiche legate all’infotainment e ovviamente alla slot machine nel calcio diventano più presenti, si fa strada anche una certa preoccupazione sulle responsabilità in gioco. Serie A e istituzioni di riferimento sembrano muoversi verso una comunicazione più trasparente e limiti più netti, promuovendo messaggi che invitano a un approccio attento e consapevole al gioco. Ormai molta dell’offerta rilevante ruota intorno a piattaforme regolate e progettate con meccanismi di tutela per prevenire rischi e informare in modo chiaro il pubblico. C’è, nel complesso, uno sforzo crescente per costruire un ambiente d’intrattenimento che sia, nei limiti del possibile, sicuro anche nel futuro sempre più digitale in cui si muove il calcio italiano.

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