Serie A
Juventus: Gianluca Ferrero, ecco chi è il nuovo presidente.
La Juventus, anche nella bufera, dimostra di avere le idee chiare. Dopo le dimissioni, due giorni fa, di tutto il CdA, ieri Exor ha annunciato Gianluca Ferrero come prossimo presidente.
Chi è Gianluca Ferrero, nuovo presidente della Juventus:
Premesso che sarà nominato ufficialmente nell’assemblea degli azionisti, che si terrà il prossimo 18 gennaio 2023.
Gianluca Ferrero sarà il ventiquattresimo presidente della Juventus in 125 anni di storia, 100 sotto la guida della famiglia Agnelli. Succede ad Andrea Agnelli, cugino del patron Jhon Elkan, in carica per 12 anni. Durante la presidenza di Andrea Agnelli la Juventus ha vinto 19 trofei, 9 campionati di Serie A, 5 Coppe Italia e 5 Supercoppe italiane.
Il nuovo presidente è nato a Torino nel 1963, Ferrero si laurea nel 1988 in Economia e commercio, iscritto nell’albo dei dottori commercialisti dal 1989 ed in quello dei revisori legali dal 1995. Ha collaborato, come consulente tecnico, per anni con il tribunale di Torino.
Ad oggi presiede il collegio sindacale di Fincantieri e Luigi Lavazza, noto gruppo imprenditoriale nel commercio di caffè. Inoltre è anche vicepresidente del consiglio di amministrazione della Banca del Piemonte.
Ricopre poi altri incarichi in aziende quali Biotronik Italia, Praxi Intellectual Property, P. Fiduciaria, Nuo e Lifenet, Fenera Holding, Italia Independent e non ultimo, Gedi Gruppo Editoriale, nell’orbita Exor, che comprende tra gli altri i quotidiani Repubblica e La Stampa, nonché le emittenti radiofoniche Radio Deejay e Radio Capital.
Il Papà di Gianluca, Cesare Ferrero scomparso a luglio di quest’anno, era stato a lungo il commercialista di Gianni Agnelli e della famiglia.
Cesare Ferrero faceva parte di quel team di professionisti che ha fedelmente accompagnato la famiglia Agnelli negli anni in tutte le scelte più importanti, finanziarie e legali. Faceva parte della ristretta cerchia comprendente Gianluigi Gabetti, che aveva un rapporto molto stretto con la famiglia Ferrero, Franzo Grande Stevens e Vittorio Chiusano, divenuti a loro volta presidenti della Juventus in momenti diversi.
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Cosa chiede Jhon Elkan a Ferrero:
Il primo compito di Ferrero e dei nuovi componenti del cda, i cui nomi verranno indicati entro 25 giorni dall’Assemblea del 18 gennaio, sarà affrontare tutti i temi legali e societari, nella difesa degli interessi della Juventus. Ferrero sarà coadiuvato, da Maurizio Scanavino, nuovo direttore generale che dovrà concentrarsi da subito sui temi operativi.
Guiderà quindi la Juventus nel prossimo futuro quello che potrebbe definirsi un “governo tecnico“. Questo perché per prima cosa sarà importante saper districarsi tra cavilli legali, Consob e contabilità, per rimettere in carreggiata il meglio possibile l’azienda prima ancora che la squadra.
Infatti per quanto riguarda la squadra si è scelto di dare un segnale di continuità, confermando Federico Cherubini alla guida dell’area sportiva e Massimiliano Allegri come guida tecnica del club. Questo nonostante entrambi, a seguito del ribaltone dei vertici societari, avessero offerto di seguirne le orme rassegnando le dimissioni a loro volta.
Serie A
Milan, Maldini su Scaroni: “Sorrido pensando al mio passato”
Paolo Maldini risponde a Paolo Scaroni rilasciando un’intervista al Corriere della Sera il proprio pensiero dopo le parole rilasciate dall’attuale presidente rossonero.
“Se guardo al mio passato, non riesco a smettere di sorridere“.
Il riferimento è proprio alle parole dell’attuale presidente del Milan che aveva risposto così a una domanda su Maldini:
“Non l’ho più sentito.
Penso che quando qualcuno guarda al proprio passato con un certo tasso di acrimonia, vuol dire che non sta vivendo benissimo il presente.
Mi auguro che non sia questo il caso di Maldini, a cui auguro ogni soddisfazione”.
Il rapporto non proprio tranquillo tra Scaroni e Maldini non è una novità.
A dicembre l’ex capitano e dirigente rossonero aveva lasciato le seguenti dichiarazioni:
“Il Milan merita un presidente che faccia solo gli interessi del Milan. In tribuna l’ho visto spesso andare via quando gli avversari pareggiavano o passavano in vantaggio, magari solo per non trovare traffico.
Mentre me lo ricordo puntualissimo in prima fila, quando abbiamo vinto lo scudetto: per questo non so che cosa si sia voluto dire con l’espressione ‘gruppo unito senza di me’.
Ma è evidente che io ho un concetto diverso di condivisione e di gruppo”.
Maldini e Scaroni sono stati insieme dirigenti al Milan dal 2018 al 2023, quando l’ex capitano fu licenziato assieme a Massara nonostante il campionato vinto nel 2021-22.
Serie A
Serie A, sfida al vertice per il top più costoso
La Serie A sta concludendo i suoi capitoli conclusivi di una stagione avvincente
L’Inter ha dominato in lungo e in largo il campionato di calcio con Simone Inzaghi in panchina. Il lavoro di Beppe Marotta ha portato i suoi frutti e dopo due stagioni d’attesa è tornato sul tetto d’Italia. Secondo i valori aggiornati dal portale economico Transfertmarkt, sul podio dei giocatori più costosi compare un solo calciatore della squadra campione d’Italia. Sul gradino più basso del podio si trova Kvicha Kvaratskhelia del Napoli con un cartellino che si aggira sugli 80 milioni di euro. Al secondo posto Rafael Leao del Milan con ben 90 milioni di valore. Al primo posto condiviso Victor Osimhen del Napoli e Lautaro Martinez a 110 milioni di euro.
Non è escluso che questi dati possano cambiare da qui al termine del campionato, visti anche gli ultimi risultati sul terreno di gioco. Allargando la classifica ai primi cinque posti, infatti, si possono ammirare Nicolò Barella con 75 milioni e Alessandro Bastoni a quota 70. Scende di molto Dusan Vlahovic con un cartellino ipotetico di 65 milioni, solo 5 milioni in più di Theo Hernandez. Per trovare un calciatore di un’altra squadre che non sia delle “tre grandi” bisogna scendere fino al tredicesimo piazzamento: Giorgio Scalvini dell’Atalanta (45 milioni di euro).
Serie A
Udinese-Roma, chi gioca il recupero?
Il tanto atteso recupero dell’ultimo stralcio della partita Udinese-Roma, interrotta il 14 aprile per il malore di Ndicka, ci sarà oggi: ecco chi può giocare.
Oggi, prossimi al fischio d’inizio al Bluenergy Stadium per gli ultimi 18 minuti più recupero di Udinese-Roma, interrotta al 72′ per il malore del difensore giallorosso Evan Ndicka, ci si chiede chi prenderà parte alla partita.
Secondo l’articolo 30 dello Statuto-Regolamento della Lega Serie A, tutti i calciatori già tesserati per le due squadre al momento dell’interruzione possono essere schierati, indipendentemente dalla loro presenza sulla distinta del direttore di gara al momento della sospensione.
Tuttavia, ci sono delle specifiche: i giocatori che sono entrati in campo e sono stati sostituiti durante la partita non possono essere riutilizzati, così come quelli espulsi o squalificati per la gara in questione. Durante il recupero, è possibile effettuare solo le sostituzioni che non sono state fatte nella partita originale.
In pratica, Gabriele Cioffi e Daniele De Rossi avevano già effettuato due cambi ciascuno, utilizzando un solo slot per ciascuno con una doppia mossa contemporanea. Quindi, avranno la possibilità di fare ulteriori tre cambi ciascuno negli ultimi 18 minuti più recupero.
Gli unici giocatori che non possono essere schierati sono quelli già sostituiti durante la partita interrotta: Kingsley Ehizibue e Hassane Kamara per l’Udinese, Dean Huijsen e Houssem Aouar per la Roma.
Tutti gli altri calciatori, inclusi Ndicka che non era stato sostituito, possono essere schierati.
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