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Gattuso torna in bilico

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Risultato e prestazione assolutamente da dimenticare, il Milan lascia San Siro con zero punti contro una Fiorentina decisamente poco lucida ed arrembante, molto fallosa e vincente grazie all’unico tiro effettuato nello specchio della porta complice un Donnarumma non esente da colpe. A preoccupare sicuramente è stata la totale assenza di gioco e di idee. A rischiare il posto adesso è senz’altro il tecnico Gattuso che dovrà essere bravo a ricomporre i cocci e riprendersi la squadra dopo gli scivoloni di quest’ultimo mese con quattro partite senza vittorie con tanto di eliminazione in Europa League in un girone assolutamente alla portata dei rossoneri.

Squadra male assemblata

Sono un difensore di Gattuso ed in parte lo rimango tutt’ora perché le responsabilità devono essere certamente divise con la società la quale non è assolutamente esente da colpe anche se si stanno ancora pagando gli errori della gestione Fassone Mirabelli nella passata dirigenza cinese. Il Milan di Elliott è stato solo ritoccato in fretta, ma ritengo che nel farlo siano stati commessi errori grossolani che non dovrebbero essere commessi. In primis il centrocampo. Conoscendo perfettamente lo stato di forma di Biglia ed i continui problemi anche nella passata stagione era impensabile pretendere dall’argentino una continuità di presenza sia in campionato che nelle coppe, perché non è stato preso un degno sostituto dotato di qualità e tecnica? Un reparto così importante non può prescindere da un giocatore che sappia dettati i tempi della partita e nè Kessie nè Bakayoko non hanno queste caratteristiche. Tralasciamo un attimo gli infortuni, che sono stati tanti, ma pensare di avere seconde scelte come Laxalt, Bertolacci, Borini, Castillejo, Jose Mauri credo  non farebbe dormire sonni tranquilli a nessun allenatore, soprattutto se si allena il Milan. Questi non sono giocatori da Milan.

Discorso attacco: come si poteva pretendere che bastassero due attaccanti, di cui uno sopra i tren’anni, per tre competizioni? Abbiamo visto le enormi difficoltà che ha avuto Gattuso nel momento in cui si è fatto male Cutrone o quando ha dovuto rinunciare ad Higuain fermo per infortunio prima e per squalifica poi.

Poca grinta ed il Pipita troppo solo

Le colpe che posso fare al tecnico Gattuso sono comunque tante ad iniziare da una totale mancanza di identità della squadra. I giocatori si perdono in un bicchiere d’acqua, quando hanno palla sembrano spaesati e manifestano una totale assenza di idee. Higuain la davanti non sa più come fare per avere una palla giocabile, arretra spesso a centrocampo per prendermene uno, ma non è questo che gli viene chiesto altrimenti alla lunga perderebbe lucidità davanti alla porta e se in una partita arriva una sola occasione bisogna essere pronti ad approfittarne. Inconcepibile il fatto che è dalla prima partita di questa stagione che denunciò questa cosa e Gattuso non abbia saputo porre rimedi mettendoci mano. La squadra non gioca bene, probabilmente il tecnico davanti alle telecamere cerca di minimizzare e trovare comunque qualche lato positivo per lavare i panni sporchi all’interno delle quattro mura dello spogliatoio, ma sono assolutamente certo che note positive nella partita di ieri proprio non si possano trovare.

Scatta l’ultimatum

Decisive saranno le prossime gare, peraltro sulla carta abbordabili, contro il Frosinone in trasferta e la Spal a San Siro. Il tecnico calabrese si giocherà una parte importantissima della sua riconferma e, in caso di insuccesso, si fanno i nomi di Wenger e Donadoni, oltre al sogno dei tifosi Antonio Conte attualmente a piede libero ed in cerca di un progetto ambizioso e sfidante. Dispiace perché Gattuso è un uomo che il Milan l’ha tatuato sul cuore, che tanto ha dato da giocatore e ritengo che da allenatore non sia tutto da buttare il suo operato, ma si sa che il calcio spesso è impietoso e soprattutto che contano i risultati e qualcuno dovrà pagare se le cose continuassero a rimanere su questa falsariga.

 

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Inter, Dumfries ancora ko: non è esclusa l’operazione

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Dumfries continua ad avere problemi alla caviglia: l’Inter valuta il da farsi e tra le ipotesi non è esclusa l’operazione.

La situazione legata a Dumfries continua a tenere in apprensione l’Inter. L’esterno olandese avverte ancora dolore alla caviglia e, proprio per questo motivo, il club nerazzurro sta valutando con grande attenzione il percorso migliore da seguire per risolvere definitivamente il problema. In queste ore sono in corso una serie di consulti medici approfonditi, utili a chiarire l’entità dell’infortunio e i possibili tempi di recupero.

Secondo quanto filtra da Sky Sport, tra le opzioni al vaglio non è da escludere nemmeno l’ipotesi dell’intervento chirurgico, qualora venisse ritenuto necessario per permettere al giocatore di tornare al 100% della condizione fisica. Una decisione verrà presa solo dopo ulteriori valutazioni, con l’obiettivo di tutelare sia la salute del calciatore sia le esigenze sportive dell’Inter nel medio-lungo periodo.

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Lazio, Sarri: “Il rosso a Zaccagni mi è parso eccessivo”

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Grandissima vittoria della Lazio contro il Parma al Tardini. Nonostante la doppia inferiorità numerica, la banda Sarri vince con un gol di Noslin al minuto 82.

Dopo la sconfitta contro il Milan e il pareggio contro il Bologna, torna a vincere la squadra biancoceleste in modo abbastanza clamoroso. La squadra di Sarri sbanca il Tardini con un gol di Noslin (82′), nonostante le espulsioni di Zaccagni (42′) e Basic (77′).

Per la partita di sabato prossimo contro la Cremonese, però, Sarri dovrà rinunciare a diversi giocatori. Oltre agli squalificati Zaccagni e Basic, Dele-Bashiru e Dia saranno impegnati in Coppa d’Africa con le loro rispettive Nazionali.

Lazio, le parole di Sarri

Lazio

I TIFOSI DELLA LAZIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Mister, una vittoria di coraggio. A caldo la sensazione è che questo sia uno snodo fondamentale?

“Ci può dare entusiasmo, però io penso che i ragazzi abbiano trovato convinzione già da fine settembre. Sono tre mesi che questa squadra gioca bene. Se guardiamo la partita nel contesto la vittoria ci sta tutta”.

Ha raggiunto quota 200 punti con la Lazio, è una squadra Sarriana?

“E’ una squadra in crescita per mentalità, per come si allenano e come affrontano le partite. Io con questo gruppo mi diverto e l’ho detto in tempi non sospetti”.

Le era mai capitato di vincere una partita così?

“Mi sembra di aver vinto una volta in otto contro dieci”.

Complimenti, si vede una squadra di Sarri negli ultimi tempi. Mi ha sorpreso che non avete concesso spazio al Parma nei momenti di difficoltà:

“E’ l’aspetto più importante, perché già contro il Bologna non avevamo perso ordine. La doppia inferiorità era più complicata, dalla panchina sono entrati ragazzi adatti a questo tipo di situazioni, nei minuti finali era chiaro che sarebbero stati cross continui. Sono entrati ragazzi di gamba che hanno aiutato nelle ripartenze”.

Tante assenze a partire dalla prossima:

“Siamo purtroppo abituati a questo tipo di situazioni, se non ci saranno abbastanza partiremo in dieci”.

Si è discusso tanto dei rossi, cosa ne pensa?

“Siamo una delle squadre meno fallose del campionato. A me sembra un po’ troppo il rosso a Zaccagni, non lo prende male”.

 

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Padova, dopo due anni il Papu Gomez torna titolare

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Papu Gómez torna titolare dopo quasi due anni: l’argentino partirà dal primo minuto in Padova-Reggiana, sfida valida per la Serie B.

Finalmente, dopo un’attesa durata quasi due anni, per il Papu Gómez è arrivato il momento di tornare titolare sin dal primo minuto. L’argentino, che molti ricordano con la maglia dell’Atalanta, dopo aver scontato la lunga squalifica, era tornato in campo in due delle partite precedenti – prima contro il Venezia e poi nella vittoria contro il Cesena, saltando la sfida contro il Pescara – senza però essere mai impiegato dall’inizio del match.

Un tabù che verrà finalmente sfatato oggi, in vista della gara del Padova contro la Reggiana.

Il campione del mondo, che oggi alle 15 spera di scrivere un nuovo punto di partenza per la sua carriera, vuole trascinare anche la sua squadra, attualmente dodicesima in Serie B con 18 punti conquistati nelle prime 15 giornate.

Padova

 

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