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Serie A

L’angolo tecnico del Mezzi, prima giornata

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L’angolo tecnico del Mezzi: Campionato al via, vincono le milanesi. Positivo esordio anche per Atalanta e Torino.

Convincenti i rossoneri, in difficoltà i cugini nerazzurri. Sorridono Juric e Gasperini.

Anomala partenza in piena estate del campionato, pegno da pagare per i mondiali invernali in Qatar. Temperature africane a Milano, Monza e Genova. Lecce rinfrescata da due giorni di pioggia.

Ha aperto le danze dell’edizione 2022/23 la squadra campione d’Italia in carica del Milan che nel tardo pomeriggio ha ospitato e sconfitto l’Udinese a San Siro. Raccogliendo i primi tre punti stagionali davanti a 70.000 spettatori innamorati persi. Il pubblico è il dodicesimo uomo in campo per gli uomini di Pioli.

I rossoneri dopo 2′ erano già in svantaggio per una testata del “solito” Rodrigo Becao (appena vede il Milan va in rete) e quello delle palle inattive è un problema da risolvere: anche la seconda rete friuliana è scaturita da un colpo di testa di Masina. La difesa milanista aveva preso un gol su colpo di testa anche nell’amichevole di Vicenza.

Quello che però colpisce di questo Milan è la sicurezza: passato in svantaggio non si è disunito, al contrario ha cominciato a macinare gioco e occasioni da gol, fino a trovare il pareggio con un rigore di Hernandez, per un fallo di Soppy su Calabria pescato dal Var.

Il vantaggio è arrivato grazie a una giocata del redivivo Brahim Diaz (l’arrivo di De Ketelaere sembra avergli dato una scossa) che ha liberato al cross Calabria: la palla è arrivata a Rebic al centro dell’area e il croato ha girato la sfera alle spalle di Silvestri.

Quando il tris era nell’aria, allo scadere del primo tempo Messias Jr ha dimenticato come si difende su un cross spiovente e Masina ha beffato Maignan: 2-2. Il bello del Milan è che incassa e riparte: terzo gol di Brahim Diaz che sfrutta un errore difensivo della coppia Masina-Perez, quarta segnatura ad opera di Rebic che firma la prima doppietta in campionato.

Al 71′ entra in campo De Ketelaere al posto di Brahim Diaz e regala sprazzi di classe. Da urlo un lancio taglia campo verso Leao. L’asso portoghese era in giornata no e nel finale ha lasciato il posto a Divock Origi: il belga in pochi minuti ha fatto capire il peso che potrà avere.

Vittoria meritata per Bennacer e compagni. L’algerino è stato il migliore in campo per distacco, dettando i ritmi e i tempi di gioco, con il prezioso supporto di Krunic. Il bosniaco con un lancio perfetto ha aperto la corsa di Hernandez dal quale è nata la seconda rete di Rebic (per il 4-2 ndr).

L’Udinese ha fatto quello che poteva, ma la differenza di valori era evidente e la classe di Deulofeu è troppo isolata. Lo spagnolo va supportato meglio dal centrocampo. Il nuovo allenatore Sottil saprà sicuramente come intervenire.

Un coraggioso Lecce tiene testa all’Inter al Via del Mare

La neopromossa salentina contro ogni pronostico tiene testa alla squadra vice campione d’Italia e viene sconfitta all’ultimo respiro, dopo una gara tutto cuore e coraggio.

La differenza di talento e di valori in campo era tanto evidente che i tifosi giallorossi temevano la goleada. E questo lasciava presagire la rete di Lukaku dopo soli 2′.

Ma il Lecce ha tenuto duro e dopo aver perso Cetin per i postumi di un infortunio alla caviglia, si è ritrovato ad avere come centrali un terzino destro come Baschirotto che ha fatto un partitone sfruttando il fisico contro Lukaku (era all’esordio in serie A) e un centrocampista come Blin (rodato nel ruolo dalla gara di Coppa Italia contro il Cittadella).

La squadra di Baroni ha mostrato carattere e si è affidata alla corsa degli esterni e alla pressione dei centrocampisti telecomandati dal capitano Hjulmand, sui vari Brozovic e Calhanoglu per arretrare il baricentro del gioco interista: mossa intelligente.

Il pareggio di Ceesay è arrivato al 48′ e ha fatto esplodere di gioia il catino bollente del Via del Mare. Una violenta punizione di Bistrovic, respinta da Handanovic ha fatto sognare, ma l’Inter ha ripreso possesso del campo e cominciato a macinare gioco.

Trovandosi davanti uno straordinario Falcone, che ha parato tutto il parabile, tranne il gol vittoria di Dumfries: difesa posizionata male sul calcio d’angolo decisivo. In quel momento, i nerazzurri avevano in campo contemporaneamente Lukaku, Martinez, Dzeko e Correa….. Più Mkhitaryan che aveva dato il cambio a Brozovic.

Vittoria meritata per Inzaghi e i suoi uomini, da rifinire la condizione atletica di qualche giocatore, mentre il Lecce ha una squadra di giovani interessanti e deve mettere a posto la difesa: può giocarsela per la salvezza. Fra l’altro i salentini hanno un allenatore che non si fa molti problemi a lanciare i giovani, come lo spagnolo Joan Gonzalez, classe 2002 e stasera pilastro della mediana.

Vittorie esterne per Torino e Atalanta: se il buongiorno si vede dal mattino…..

Esordio amaro per Berlusconi e Galliani: Monza sconfitto dal Torino in casa, nella prima partita di serie A della sua storia. I granata si sono presentati con la faccia giusta e hanno portato a casa l’intera posta in palio.

Solo un grande Di Gregorio ha evitato ai brianzoli un passivo più pesante, con autorevoli interventi a salvaguardia della porta. Stroppa deve assestare la difesa e capire se è meglio la difesa a tre uomini, oppure quella con la linea a quattro.

Felice al contrario Juric, gli uomini di qualità arrivati dal mercato fanno già la differenza: Miranchuk ha portato in vantaggio il Torino, Radonijc ha sgasato ogni volta che voleva.

Festa bergamasca a Genova: Toloi e il nuovo arrivato Lookman regalano la prima gioia a Gasperini, gettando nello sconforto la Sampdoria.

Differenza di passo e gioco differenti fra le due squadre: i nerazzurri sono rodati da anni di educazione gasperiniana, mentre i doriani devono codificare bene le coordinate di Giampaolo.

La cosa veramente grave per i blucerchiati è constatare che la produzione offensiva è aumentata con l’ingresso in campo dei 39 anni di Quagliarella….I vari Caputo, Djuricic, Sabiri non sono riusciti a rompere il muro orobico, dove Okoli ha dimostrato di essere un centrale di grande prospettiva sostituendolo egregiamente Palomino al centro della difesa.

 

 

Serie A

Fiorentina-Hellas Verona, le formazioni ufficiali

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Al Franchi si gioca una delle partite più tese del weekend, Fiorentina-Hellas Verona. Entrambe cercando la svolta stagionale e sarà battaglia vera.

Nessuna vittoria per i padroni di casa nelle prime 15 giornate, una sola invece per gli scaligeri che arrivano galvanizzato proprio da quella prestazione. Dopo l’Atalanta c’è voglia di trovare anche il primo successo esterno con l’ultimo che risale all’ultima giornata del campionato scorso.

Fiorentina-Hellas Verona, le formazioni ufficiali

Fiorentina (3-5-2): De Gea; Pongracic, Comuzzo, Ranieri; Dodô, Mandragora, Fagioli, Sohm, Parisi; Guðmundsson, Kean

Hellas Verona (3-5-2): Montipò; Nunez, Nelsson, Bella-Kotchap; Belghali, Niasse, Al-Musrati, Bernede, Frese; Giovane, Mosquera

Fiorentina-Hellas Verona

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Serie A

Udinese-Napoli, le formazioni ufficiali

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Al Bluenergy Stadium continua la domenica di Serie A con Udinese-Napoli. Gli azzurri di Conte cercano il quarto successo di fila per mantenere la classifica.

Dopo la disfatta in Champions contro il Benfica, la squadra partenopea torna in campo in Friuli per continuare il cammino in campionato. Il primo posto a pari merito col Milan impone costanza e continuità nei risultati, che devono essere confermati anche contro i bianconeri. La sconfitta col Genoa brucia ancora e urge una reazione dopo i recenti risultati davanti al propio pubblico. Runjaic è chiamato a dimostrare la voglia e la fame di punti.

Udinese-Napoli, formazioni ufficiali

Udinese (3-5-2): Okoye; Kristensen, Kabasele, Solet; Zanoli, Piotrowski, Karlstrom, Ekkelenkamp, Bertola; Zaniolo, Davis

Napoli (3-4-3): Milinković-Savić; Beukema, Rrahmani, Buongiorno; Di Lorenzo, Elmas, McTominay, Spinazzola; Neres, Hojlund, Lang

Udinese-Napoli

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Serie A

Da Como al Como: la Roma un anno dopo

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Roma

Il 15 dicembre dello scorso anno la Roma fu sconfitta per 2-0 dal Como: da quel momento, prima con Ranieri e poi con Gasperini, un cammino quasi perfetto.

Lunedì alle 20:45 la Roma ospiterà il Como nella gara che chiuderà la 15esima giornata di Serie A. Dopo la bella vittoria in Europa League contro il Celtic i giallorossi vogliono ritornare al successo anche in campionato dopo due sconfitte consecutive.

La Roma ritrova il Como a dicembre: l’ultima volta fu l’inizio della rimonta

Ranieri, Roma

CLAUDIO RANIERI COMMOSSO OSSERVA LA COREOGRAFIA DELLA CURVA SUD ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

La Roma ritrova il Como il 15 dicembre, esattamente come un anno fa, ma sembra passata una vita. L’anno scorso al Senigallia gli uomini di Ranieri uscirono sconfitti per 2-0. Le reti di Gabrielloni e Nico Paz fecero sprofondare ancor di più la squadra romanista in classifica.

Da quel momento in poi, però, la Roma non sbagliò praticamente più nulla. Dalla gara successiva contro il Parma i giallorossi cominciarono una serie incredibile di risultati utili consecutivi (19) che li portarono dalla quasi zona retrocessione alla zona Champions League. Un cammino praticamente perfetto, da scudetto, interrotto solamente dalla sconfitta a Bergamo contro l’Atalanta di Gian Piero Gasperini.

Roma

GIAN PIERO GASPERINI SORRIDENTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Proprio quello stesso Gasperini che circa due mesi dopo sarebbe stato scelto da Ranieri come nuovo tecnico della Roma. Ed anche con l’allenatore originario di Grugliasco i giallorossi hanno continuato a tenere un ruolino di marcia incredibile, seppur magari con qualche sconfitta in più rispetto al suo predecessore.

Nell’anno solare 2025 la Roma è stata la squadra di Serie A ad aver totalizzato più punti di tutti (76). Dietro di lei il Napoli (72), campione d’Italia lo scorso anno, e l’Inter (71), finalista di Champions. Ora i giallorossi all’Olimpico ritroveranno proprio la squadra di Fabregas. A differenza dell’anno scorso, però, stavolta la gara è uno scontro diretto per la qualificazione diretta in Champions per entrambi.s

 

 

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