Serie B
Reggina, tiriamo le prime somme
La Reggina di Inzaghi sta facendo molto parlare sollevando dubbi riguardo a un inizio di stagione considerato dai più al di sopra delle effettive qualità.
Io non sono di questo parere. La Reggina dispone di una rosa dal valore molto alto e di un allenatore ormai esperto della categoria e capace di imprimere un chiaro modo di giocare.
La sconfitta contro il Parma è però la terza sconfitta lontana dalle mura amiche. Un dato negativo di una certa importanza che non ha permesso alla squadra di trovare continuità.
C’è altresì da dire che, la Reggina non aveva mai deluso sotto il piano della qualità del gioco espresso prima della trasferta in Emilia.
Un’identità chiara e ben definita che valorizza le specificità dei singoli mettendole poi sotto un unico spartito. Non è un caso che, nella Reggina, segnano praticamente tutti.
Perché a Parma tutto ciò è venuto meno? La motivazione è più che semplice e tutt’altro che allarmista: l’avversario era di grande livello e la squadra è incappata in una giornata no.
Reggina, cosa devi migliorare?
Penso di poter dire, senza andare controcorrente, che la miglior Reggina si sia vista nel derby col Cosenza.
In quella partita i ragazzi di Inzaghi hanno dato un segnale di strapotere tecnico e tattico mettendo alle corde l’avversario sin da subito senza mai concedere campo né impeccare in un possesso sterile.
Sono proprio questi i due punti su cui Inzaghi deve concentrarsi. A livello di singoli può capitare l’errore tecnico o una partita sbagliata ciò che può essere migliorato è il cambio di mentalità nel corso dei novanta minuti.
È chiaro non si possa tenere un ritmo forsennato per tutto il match ma, quando la Reggina non riesce a dettare i tempi dà l’aria di andare in affanno.
Perciò l’ulteriore step da compiere, sempre a mio avviso, è lo “scolarizzare” gli interpreti nel momento in cui non si riesce a prevalere sull’altro, dando loro modo di agire con ordine senza perdere la bussola.
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Serie B
Bari, il ritorno di Aramu: otto finali per una seconda chance da non sbagliare
Bari, Mattia Aramu e’ stato reintegrato in rosa dopo l’addio di Jeremy Menez. Il fantasista vuole riscattarsi e condurre alla salvezza i galletti.
Come sono lontani i tempi di Genova e del Venezia. Mattia Aramu, in quel di Bari, non ha di certo trovato il suo habitat naturale.
Arrivato in prestito dal Genoa in estate, il suo acquisto era visto in casa biancorossa come un rinforzo in chiave gol e ispirazione offensiva per rimpiazzare il partente Cheddira.
Questa illusione e’ durata fino a dicembre, quando il giocatore e’ stato messo sul mercato e, nella finestra di gennaio, si sono fatte avanti Cosenza e Ternana.
Respinte entrambe, il giocatore e’ stato messo fuori rosa, con la dirigenza non più disposta ad assecondare i desiderata del ragazzo di Ciriè.
Una seconda chance in quel di Puglia, però, non ha tardato ad arrivare. La risoluzione di contratto di Jeremy Menez, ormai non più abile e arruolabile, ha di nuovo buttato nella mischia Aramu.
L’armistizio con il Bari e’ iniziato, la guerra silenziosa e’ terminata. Da ora e per i prossimi due mesi sarà il campo a parlare, con l’augurio che il lieto fine sia la salvezza.
Serie B
Sampdoria, i dati lo confermano: la Ternana ha questo punto debole
Sampdoria, lunedì riprenderà il campionato cadetto e, tra le partite, spiccherà anche quella tra i blucerchiati e la Ternana. La squadra di Andrea Pirlo può contare su un fattore di debolezza caratteristico delle Fere. Vediamo quale è questa variabile.
Si avvicina a grandi passi il ritorno in campo della Sampdoria. I blucerchiati giocheranno lunedì tra le mura amiche contro la Ternana di Roberto Breda, con l’obiettivo di portare a casa una vittoria.
Entrambe le squadre vivono un momento positivo, testimoniato dal cammino intrapreso nelle ultime cinque giornate. La Sampdoria, infatti, viene da tre vittorie di fila e un pareggio, mentre la Ternana ha collezionato due gioie da tre punti e un pareggio.
I blucerchiati puntano al quarto successo in fila, e per raggiungerlo possono appoggiarsi a un dato che descrive un tallone d’Achille della difesa rossoverde.
Secondo Opta, infatti, la Ternana ha subito ben cinque gol in stagione su contropiede. Un dato tra i più elevati del campionato, e che suggerisce ad Andrea Pirlo una possibile chiave per portare a casa il successo.
Serie B
Brescia, Maran ora può scegliere: Avella o Lezzerini?
Brescia, lunedì pomeriggio le Rondinelle scenderanno a Cosenza per affrontare i calabresi, che lo scorso anno condannarono alla retrocessione gli uomini allora allenati da Daniele Gastaldello. Al Marulla, Rolando Maran avrà un importante dubbio di formazione.
Meno tre alla “fatal” Cosenza per il Brescia, chiamato ad affrontare coloro i quali, lo scorso giugno, lo condannarono alla serie C, poi scongiurata dal ripescaggio.
Quella in terra di Calabria sarà una sfida di tutt’altro sapore rispetto a quella giocata al crepuscolo della scorsa stagione. Vuoi per le situazioni diverse in cui imperversano le due squadre in classifica, vuoi per il momento che stanno attraversando le due compagini.
Focalizzandosi sul campo, il tecnico Rolando Maran, al cospetto dei Lupi, dovrà fare i conti con un grande dilemma. Chi piazzare come guardiano della porta?
In settimana, contro il Rovato in amichevole, si è rivisto Luca Lezzerini dopo molte settimane di stop e 13 match in cui ha ceduto il posto a Michele Avella.
Il portiere titolare è ora ufficialmente a disposizione, e grattacapi per il posto tra i pali non mancano. Continuare con la fiducia ad Avella o rischiare sin da subito Lezzerini? Il nodo non è di facile risoluzione, e il tecnico lo scioglierà nelle prossime ore.
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