Serie A
Torino-Spezia: probabili formazioni e dove vederla
Torino-Spezia è una partita valida per la 34° giornata di campionato di Serie A che si giocherà Sabato alle ore 15:00 allo stadio Olimpico di Torino.
Le due squadre arrivano alla sfida con due stati simili, la squadra di mister Juric nell’ultima giornata ha pareggiato all’Olimpico di Roma contro la Lazio dominando la partita ma poi raggiunta al 93′ minuto dal gol dell’ex Ciro Immobile, che porta la squadra all’undicesimo posto con 40 punti.
La squadra di mister Thiago Motta invece ha perso in casa per 3 a 1 contro i campioni d’Italia dell’Inter, ma avendo un grosso margine dalla zona salvezza, si punterà in queste ultime partite ad arrivare alla soglia dei 40 punti.
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Torino
Per la sfida di sabato, mister Juric non avrà a disposizione capitan Belotti, uscito nel finale di primo tempo contro la Lazio per infortunio, oltre a lui mancheranno anche Zaza, Izzo, Fares, Praet. Formazione che vedrà Pellegri al posto di Belotti, con Sanabria inizialmente in panchina, a centrocampo opportunità per Ricci, con l’avanzamento di Lukic sulla linea dei trequartisti assieme a Brekalo.
Spezia
Per la trasferta di Torino, mister Thiago Motta non avrà a disposizione due giocatori positivi al covid e Nzola, che per la situazione della partita contro l’Inter non verrà convocato.
Per il resto formazione titolare con Kovalenko titolare sulla destra al posto di Verde e in attacco ancora titolare Manaj con Gyasi sulla sinistra.
Probabili Formazioni
Torino (3-4-2-1): Berisha; Djidji, Bremer, Rodriguez; Aina, Ricci, Mandragora, Vojvoda;
Lukic, Brekalo; Pellegri; allenatore: Juric.
Spezia (4-3-3): Provedel; Amian, Erlic, Nikolaou, Reca; Maggiore, Kiwior, Bastoni;
Kovalenko, Manaj, Gyasi; allenatore: Thiago Motta.
I Precedenti
I Precedenti fra le due squadre in serie A sono 3, con 2 vittorie Spezia e 1 pareggio. Nell’unico precedente allo stadio Olimpico di Torino, la partita è finita 0 a 0.
Dove vederla
La partita verrà trasmessa sia su Sky Sport Serie A, sia in streaming sull’applicazione Dazn.
Serie A
Milan-Inter, Pioli: “Dobbiamo finire bene il campionato”
Il derby Milan-Inter di ieri ha visto la sconfitta dei rossoneri 1-2. Ecco le parole nel post-partita dell’allenatore Stefano Pioli.
Nel post partita di Milan-Inter, l’allenatore dei rossoneri Stefano Pioli è intervenuto ai microfoni di DAZN. Ecco che cosa ha detto.
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Milan-Inter, le parole di Stefano Pioli
Sul derby
“Ho parlato subito alla squadra per alzare il morale ai ragazzi, nei limiti del possibile. Dobbiamo finire bene il campionato, sabato abbiamo un’altra partita importante. Non siamo riusciti a pareggiare questo derby, ancora una volta purtroppo”.
“Non c’è delusione per la scelta tattica, era studiata per non dare riferimenti alla difesa dell’Inter. Loro ci hanno fatto male nelle ripartenze, siamo andati sotto e da lì non hanno funzionato alcune cose. Volevamo difendere più bassi per evitare ciò che poi è successo nella ripresa con il gol di Thuram“.
Sulla Serie A e sul campionato
“L’Inter è ormai da un paio di anni che ha la rosa più forte del campionato. Noi siamo mancati in quel mese in cui abbiamo fatto qualche pareggio di troppo; loro sono forti, dietro dobbiamo ancora migliorare tanto, sia noi ma anche le altre squadre che rincorrono”.
“Dopo la seconda sosta abbiamo avuto un rallentamento incredibile, ed è lì che abbiamo perso il contatto con la testa della classifica. Le due partite con la Roma sono state insufficienti, ci è sfuggito un obiettivo che era alla nostra portata. Il derby è arrivato in questo momento, pazienza. È stata una partita equilibrata, ma il risultato non è stato soddisfacente”.
Sull’ipotetica fine di un ciclo
“Non lo so. Sentivo prima la vostra analisi su Simone Inzaghi, che 14 mesi fa sembrava in difficoltà e poi invece ha fatto tutto quello che ha fatto. Io sto bene, lavoro bene, credo che la squadra abbia margini di miglioramento. Adesso dobbiamo finire il campionato nel migliore dei modi e poi si faranno le valutazioni che saranno le migliori possibili”.
Serie A
Milan-Inter, Inzaghi: “Abbiamo fatto qualcosa di incredibile”
La vittoria dei nerazzurri a Milan-Inter di ieri ha consegnato loro matematicamente lo scudetto. Ecco le parole nel post-partita l’allenatore Simone Inzaghi.
Nel post partita di Milan-Inter, l’allenatore dei nerazzurri Simone Inzaghi ha risposto ad alcune domande ai microfoni di DAZN.
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Milan-Inter, le parole di Simone Inzaghi
Esordendo così: “Ringrazio Pippo in studio, è una bellissima sensazione, abbiamo fatto qualcosa di incredibile ed è giusto condividerlo con tante persone. Ci sono tanti protagonisti, penso ai miei giocatori in primis, alla società che è sempre stata vicina, al presidente sempre molto importante, c’è sempre stato nel percorso.
Un pensiero va anche alla mia famiglia, ai bambini, ai genitori, un mio limite è quello che tante volte non riesco a lasciare il lavoro fuori di casa, a volte lo porto e loro sono stati fondamentali per me”.
Su Milan-Inter
La corsa sul gol, come va?
“Tutto bene sì, è stata una partita combattuta, corretta, dispiace per gli ultimi 5 minuti che si è innervosita. Abbiamo giocato molto bene e tenuto bene il campo, ho rivisto qualcosa, nel primo tempo potevamo fare un gol in più. Siamo molto, molto contenti”.
Parolo ripercorre poi tutto il percorso da allenatore di Inzaghi, iniziato alla Lazio insieme…
“Parolo mi conosce bene, ho condiviso con lui anni importanti, ci ha aiutati nel percorso. Tutti i giorni ci si impegna per migliorare, se penso al primo anno la partita col Real, poi col Liverpool son state le finaliste. Lì ero già fiducioso, poi sono arrivati i trofei e la finale Champions.
Abbiamo una grandissima condivisione, Acerbi sai bene cos’era alla Lazio, ho insistito tanto per portarlo qui, i ragazzi sono stati straordinari. Stamattina ci siamo allenati quasi un’ora e mezza sui piazzati, sono quei particolari che fanno la differenza”.
Lautaro, Thuram e Pippo, chi rimane fuori?
“Lì potrei lasciare in panchina Mkhitaryan e farli giocare tutti assieme (ride, ndr)”
Sul fratello Filippo
Super Simone ora dopo Super Pippo?
“Mio fratello per me è stato un esempio da calciatore e anche nel proseguo, ha grandissimi principi che mi ha sempre trasmesso, lui mi controllava con gli amici la sera, per me è stato importantissimo e lo è ancora. Lui è sempre presente come lo sono io, poi siamo diventati grandi e c’è grande attaccamento per i genitori, l’amore che c’è tra me e lui non cambierà mai”.
Nel pre, Pippo Inzaghi aveva parlato di Inzaghi in relazione ad Ancelotti…
“Ancelotti mio fratello l’ha avuto per tanti anni, sta facendo tantissimo, ho visto ultimamente le 1350 panchine da professionista, qualcosa di ineguagliabile, gli vanno fatti i complimenti, vince sempre trofei ed è fonte di ispirazione”.
Sull’evoluzione come allenatore
L’evoluzione di Inzaghi qual è stata?
“Sicuramente è stato un bellissimo percorso, ringrazierò sempre la Lazio, Lotito e Tare, ho iniziato lì questo mio grande percorso. Abbiamo fatto benissimo degli anni, ricordo il campionato sospeso per il Covid, non so se avremmo vinto ma saremmo stati pericolosi.
La Lazio voleva proseguire, ma qualcosina mi diceva di cambiare, molti mi dicevano magari non l’Inter che ha vinto lo scudetto e sta vendendo i migliori, ma qualcosa mi diceva di venire qui. La mia scelta era mirata, conoscevo Marotta, Ausilio e Baccin, gente competente, conoscevo Zanetti da avversario.
Sapevo avremmo potuto continuare il ciclo nonostante le difficoltà. Si è lavorato e non si è mollato, non ha parlato chi non doveva, ho solo da fare vedere i trofei io, nessun sassolino. Voglio festeggiare coi miei tifosi e finire nel migliore dei modi il campionato ora, un campionato dominato e strameritato, ora è giusto goderselo, abbiamo lavorato tanto per arrivare qui”.
Sui desiderata di mercato
Un acquisto da chiedere ad Ausilio?
“Lavoro con Piero, Baccin e Marotta, so già che stanno lavorando per migliorare la squadra, sapendo i paletti. Magari i parametri e i paletti possiamo anche superarli“.
Serie A
Milan – Inter 1-2, Acerbi e Thuram firmano derby e seconda stella | Le pagelle nerazzurre
Milan-Inter 1-2, i nerazzurri si laureano campioni d’Italia con cinque giornate d’anticipo vincendo il sesto derby consecutivo. Le pagelle nerazzurre.
Sommer 6,5: si fa trafiggere da Timori nel finale, ma evita anche un gol importante sul gong del primo tempo. Non arriva un altro clean sheet, ma per una volta non conta nulla.
Pavard 6,5: tocco determinante che allunga il pallone per Acerbi, che insacca in rete. Forse poteva fare qualcosa di più sul colpo di testa vincente di Tomori.
Acerbi 7: due anni fa, simbolicamente, fu determinante nel consegnare uno scudetto insperato al Milan. Oggi apre la scatola del derby, sancendo matematicamente quello nerazzurro.
Bastoni 6: il gol del 2-0 e’ in parte merito suo, ma il 2-1 di Timori stagna anche sulla sua coscienza (dall’88’ De Vrij sv).
Darmian 6: non e’ infaticabile come al solito, anzi, gira al livello minimo, per una volta (dall’84’ Dumfries 3: entra giusto il tempo di beccarsi con Theo Hernandez e farsi cacciare. La nota negativa di una serata trionfale).
Barella 7,5: un derby giocato al livello a cui ci ha abituato negli ultimi tre anni, cioè da vero e proprio top player (dal 77′ Frattesi sv).
Calhanoglu 6: una prestazione normale, ma tanto basta per gioire di fronte a chi, due anni fa, tolse la soddisfazione del tricolore al primo tentativo (dall’84’ Asllani sv).
Mkhitaryan 6: anche lui non brilla come ci ha abituato, ma gioca una partita più che dignitosa.
Dimarco 6,5: frizzante come al solito, vari cross interessanti (dal 77′ Carlos Augusto sv).
Thuram 7: grande prestazione, che gli restituisce il lustro perso per oltre un mese. Un palo scheggiato e il momentaneo 2-0 sono le sue impronte sul derby.
Lautaro 6: si mangia un gol praticamente fatto, non brilla per precisione.
Simone Inzaghi 8: impone al Milan la sesta sconfitta di fila in un derby, ed e’ una striscia forse irripetibile. Al terzo anno, arriva il primo tricolore sulla panchina nerazzurra, quello della seconda stella.
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