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Non ci sono più bandiere

Il calcio è forse lo sport più seguito al mondo ma a volte, lascia ferite indelebili, difficili da colmare e difficili da superare. Non esistono più bandiere, e ad oggi restano davvero pochi i giocatori che scelgono di rimanere a vita con la stessa casacca. Dopo gli addii di Maldini, Baresi, Del Piero e Totti, ci accorgiamo come l’ aspetto economico prevalga su una maglietta sudata, una maglietta che ti porta a soffrire con i compagni e con i tifosi. L’ ennesima dimostrazione di questo scempio l’ ha fornita il turco Calhanoglu che arrivato al Milan nella stagione 2017, l’ anno della ” rifondazione ” rossonera targata Mirabelli- Fassone, ha deciso di sposare il progetto Inter mettendo così fine alle varie voci di rinnovo mai concretizzato.

Un’ altro dispiacere si aggiunge così ai tifosi rossoneri hanno ben capito che lavorare con Mino Raiola porta anche a questo. Giocatori il cui stipendio viene sempre elevato pur di gonfiare le tasche ai propri procuratori.

Ma forse è un bene che determinati uomini vadano via. La legge del calcio è sempre la stessa e perdere un campione per acquisirne un’ altro fa parte del gioco. I nerazzurri avranno di sicuro un buon giocatore che , seppur incostante, ha delle doti eccelse quando ne ha voglia. Al Milan in 133 presenze ha dimostrato nemmeno la metà del suo valore, ma resta comunque uno dei tanti che bacia la maglia per fare sorridere qualche tifoso.

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