Condividere Home » Serie A » Milan, l’uomo dalle mille vite Serie A Milan, l’uomo dalle mille vite Cristiano Comelli27/02/20232931 visualizzazioni0 Contro l’Atalanta il Milan ha potuto contare sul rientro di Zlatan Ibrahimovic. Che, a quarantadue anni suonati, ha ancora la voglia di un ragazzino Milan, F…Ibra forte Fermarsi è una parola che applica solo quando è in macchina e il semaforo indica il rosso. Ma sul rettangolo verde, a dire “stop”, lui non ci pensa proprio. Zlatan Ibrahimovic, sulla carta d’identità , ha quarantadue anni. Su quella della voglia di scendere in campo del fuoriclasse del Milan , però, l’età diminuisce considerevolmente. E, dalle colonne della “Gazzetta dello Sport”, si gode innanzitutto la gioia per avere ritrovato il prisco splendore: “c’è grande emozione – esordisce – era un anno che non riuscivo a giocare a calcio come volevo, che non stavo bene e non potevo fare quello che amavo”. Il che, per lui, deve essere significato tanto quanto stare chiuso a chiave in uno sgabuzzino e non potersi muovere. Perché per Ibra il calcio è libertà, aria per respirare ed elisir di lunga vita. Che si guarda bene dallo smettere di bere: “prima ho sofferto tanto – spiega girando un po’ in senso antiorario le lancette dell’orologio – sia per quello che è successo con Mino Raiola sia per le mie condizioni fisiche”. Ma la musica della vita sa passare in un attimo da un suono stridulo a uno celestiale e quindi fiato alle trombe per dire che “essere tornato in campo è molto bello”. Con la determinazione di sempre ai piedi. E con quell’ego calcistico che, obiettivamente, non si può ascrivere al novero dei suoi difetti perchè corroborato da una lunga galleria di giochi di prestigio sul campo: “da quando sono rientrato in squadra – ha detto – sono stato sicuro di poter fare ancora la differenza e di potere trasmettere la mia sicurezza e la mia fiducia agli altri”. Gli anni gli hanno modellato sempre più addosso la stoffa del leader. Sul campo e fuori. “Ho visto tanta fame in allenamento – è il suo richiamo – non dobbiamo fermarci perché basta una sconfitta per rimettere tutto in discussione”. LEGGI ANCHE: Monza, Balotelli 'dimentica' la mancata serie A: cena brasiliana e selfie allegri nelle MarcheFermarsi? A riflettere sul futuro forse. A giocare, invece, manco se gli azzopassero una gamba. E lo riafferma apertis verbis: “se sto come oggi – vaticina – continuo a giocare ancora qualche anno, non solo l’anno prossimo”. Tre settimane fa, per sua stessa ammissione, non la pensava così. Poi gli è scattata dentro la voce che , con tono insistente, gli ha urlato: “ma tu sei Zlatan Ibrahimovic” e lui le ha teso le orecchie. Era, e adesso lo sa, il canto della risurrezione. “Serve tempo e pazienza” conclude. Ma con il tono di chi sa di averli ben in tasca entrambi. Ricevi ultime news gratuitamenteIscriviti per ricevere le ultime news sul calcio dalla nostra redazione Calcio Style. Riceverai nella tua casella email le ultime novità gratuitamente!Invalid email address Iscrivendoti accetti la nostra privacy policy visibile in pie di pagina. Non riceverai mai spam da noi, è una promessa!Grazie per esserti iscritto, benvenuto! Condividi