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Milan, il malumore di Giroud e Diaz
Milan, il malumore di Giroud e Diaz. Il centravanti e il trequartista sono usciti a testa bassa e parlando a bassa voce, evitando il contatto visivo con Pioli. Scaramucce in vista ?
La bella vittoria ottenuta contro l’Atalanta ha confermato che il periodo buio della squadra rossonera è passato. Sul taccuino di allenatore, dirigenza e tifosi tante note positive che fanno ben sperare per il prosieguo della stagione.
Tanto per incominciare il rientro di Maignan è stato salutato da un’ovazione da parte di tutto lo stadio. Il portiere francese è uno dei più forti del mondo, mancava da settembre ed è un beniamino delle folle rossonere.
L’altra nota lieta della serata è stata la prestazione di Thiaw, il ragazzo è un muro insuperabile. Si è dedicato per 90′ al controllo di Hojlund, impedendogli ogni possibilità di essere pericoloso. Piace per carisma e leadership.
Al 73′ è scoccato il momento di Ibrahimovic, tornato in campo dopo una lunga assenza. In quasi 20′ di gioco ha dato dimostrazione di classe, voglia, tenuta atletica. Un asset in più per Pioli, nella rincorsa al secondo posto e in vista del Tottenham.
Nella festa, due volti scuri: Pioli sbaglia ?
Nella festa finale sul prato di San Siro, due facce un p0′ così: quelle di Giroud e Diaz. Il francese e lo spagnolo hanno lasciato il campo al 73′, sostituiti rispettivamente da Ibrahimovic e De Ketelaere. E non è la prima volta, è la consuetudine.
Il 36 enne centravanti sta per rinnovare il contratto, è uno che si batte per la maglia e non vorrebbe uscire mai dal campo. Arrivato come alter ego proprio del gigante svedese, è diventato un punto fermo per la squadra.
Il problema è che Pioli non lo vede in coppia con Ibrahimovic e li ha sempre alternati. Dovrà essere bravo a gestirli, a dosare il minutaggio giusto per entrambi. Magari accettando anche l’idea di farli giocare insieme, con un trequartista alle spalle.
Mentre Diaz sta attraversando un periodo positivo, ha messo all’angolo De Ketelaere e Adli, conquistando il posto di trequartista titolare. Lo spagnolo di Malaga è amatissimo a Milanello, ma è anche un ragazzo molto sensibile e mal sopporta le continue sostituzioni.
La stagione è ancora lunga, il club chiede a Pioli maggiori rotazioni e turn over
Durante il terribile gennaio rossonero, Maldini e Massara hanno chiesto allo staff tecnico una maggiore attenzione alla valorizzazione dell’intera rosa. Studiando il modo di dare chance a tutti, compresi i nuovi arrivati.
Ma ad oggi, l’unico che si sta ritagliando un posto al sole è il tedesco Thiaw, sfruttando il passaggio alla difesa a tre. I vari Dest, Adli, Pobega, Vranckx, De Ketelaere, Origi non incidono. Così come le altre seconde linee vedono poco il campo.
La china è pericolosa, giocano quasi sempre gli stessi. Per esempio, ieri sera non si poteva dare fiato ai vari Tonali, Hernandez, uno fra Kalulu e Tomori ? Ragazzi che giocano sempre, senza sosta e che invece andrebbero gestiti.
E dare in questo modo a Giroud e Diaz la possibilità di arrivare al 90′ ? Escono sempre gli stessi. Loro due, Saelemaekers e Messias Jr. Il salto di qualità vero e proprio arriverà quando Pioli si fiderà di tutta la rosa.
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Milan-Conte, ci siamo? Le (ultime) resistenze di Furlani
Milan-Conte, un accostamento che noi di Calcio Style scriviamo da gennaio, mese del famoso accordo di massima con l’allenatore. Vediamo le evoluzioni della situazione.
“Vediamo cosa succede”, queste le poche parole di Antonio Conte dette a un tifoso rossonero il quale una settimana fa gli aveva chiesto se vi fossero possibilità concrete di vederlo sulla panchina del Milan la prossima stagione. Avrebbe potuto rispondere diversamente, con un no comment, oppure con un’altra frase di circostanza ed invece la speranza nel leccese di una chiamata è viva più che mai. Soprattutto nel day after la sconfitta contro la Roma che è valsa l’uscita dall’Europa League.
Il treno Conte non passa tante volte, bisogna salirci. Questa è un po’ l’idea di Zlatan Ibrahimovic il quale, fin dall’inizio della sua nuova esperienza da dirigente, ha fatto il nome del tecnico leccese stringendo con lui un accordo di massima a gennaio. Le vicende poi le abbiamo seguite tutti. Un Milan che si è fortemente ripreso in campionato, l’indagine della Procura di Milano che ha di fatto rallentato l’ingresso di nuovi soci di minoranza, operazione solo rimandata e la ritrosia di Giorgio Furlani il quale preferirebbe proseguire con Pioli o con altre tipologie di tecnici maggiormente aziendalisti.
Giusto o sbagliato che sia, un ministro senza portafoglio come Ibrahimovic può lanciare l’idea, ma ci vuole il consenso dell’Amministratore Delegato e della proprietà. Gerry Cardinale ha praticamente detto a Ibra di fare quello che serve per rilanciare il Milan, dimostrazione di piena fiducia, ma c’è ancora da scardinare quell’idea comune che vede in Conte un possibile destabilizzatore dell’ambiente. L’aspetto economico in questo caso sembra essere in secondo piano.
Lo svedese riuscirà a convincere Furlani? Per la risposta, questione di poche settimane.
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Pioli, secondo posto poi Napoli: il futuro del tecnico
Pioli, una serata da dimenticare quella di ieri sera in Europa League contro la Roma. Andiamo a vedere cosa gli riserverà il futuro in base alle informazioni che abbiamo raccolto.
“Portate pazienza fino alla fine della stagione”, questo ha detto ieri sera Stefano Pioli durante la conferenza stampa che ha messo i titoli di coda alla partecipazione in Europa League. E a dire il vero, di pazienza i tifosi ne hanno sempre meno.
Ma c’è un cammino in campionato da portare avanti, un secondo posto da difendere con le unghie e coi denti e soprattutto un derby da giocare lunedì sera. Ci si aspetta una reazione decisa, sebbene i cugini interisti abbiano mille motivazioni per fare bene proprio in quella serata.
Il futuro di Pioli è praticamente già scritto, noi di Calcio Style lo sosteniamo da tempo. Non è sicuramente una partita a spostare l’ago della bilancia a favore o contro il tecnico parmense. La decisione era già stata presa e, con la gara di ieri, si è solamente fortificata l’idea tra la dirigenza di avere fatto la scelta giusta.
Ci sono buone possibilità che Pioli possa scendere al sud Italia ed accasarsi al Napoli. Nonostante De Laurentiis abbia finora fatto una corte serrata ad Antonio Conte, anche l’ego ha una certa importanza. Vedersi respinto in almeno 3 occasioni non deve di certo essere piaciuto al vulcanico presidente partenopeo il quale avrebbe deciso di puntare su Pioli.
Un allenatore ideale per ricostruire un ambiente complicato. Lo abbiamo visto con il Milan quando da zero ha saputo portare la squadra allo scudetto. Anche dal punto di vista dell’ingaggio, Pioli sarebbe decisamente più a buon mercato rispetto al leccese. Tra De Laurentiis e Pioli ci sono stati contatti diverse settimane fa. Il tecnico parmense aveva fatto capire di essere lusingato dall’interesse, tuttavia non si era pronunciato perché concentrato sulla stagione in corso. Come più volte detto, si ragionerà a bocce ferme, ma siamo certi che le cose stiano andando avanti.
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Roma-Milan 2-1, De Rossi inchioda il Diavolo: le pagelle
Roma-Milan 2-1, i capitolini battono i rossoneri e si guadagnano il passaggio del turno in Europa League. All’Olimpico i giallorossi si impongono grazie ai gol di Mancini e Dybala. A nulla è servito il gol di Gabbia nel finale.
Maignan 6: ultimamente gli tocca spesso raccogliere palloni alle sue spalle, ma di colpe ne ha ben poche.
Calabria 4: concorso di colpa con il tecnico che lo utilizza (sbagliando) a centrocampo (dal 46 Reijnders 5: inspiegabile questo cambio)
Gabbia 5,5: errore su Dybala, ma tiene botta e segna la rete dei rossoneri
Tomori 5: cerca di reggere una situazione non facile. Balla in maniera eccessiva, ma ha l’attenuante del rientro
Theo Hernandez 4: si vede poco e si fa espellere nel finale
Musah 5: si innamora troppo del pallone, ma ha grinta da vendere. Uno dei meno peggio
Bennacer 5: prova complicata, viene sostituito per lasciare spazio ad un altro attaccante (dal 40’ Jovic 4: non incide)
Pulisic 4,5: sbaglia troppi palloni, la peggiore partita da quando è al Milan
Loftus-Cheek 4: in un pessimo stato di forma, si vede praticamente mai (dal 46’ Chukwueze 6: il più in forma)
Leao 3: grandi premesse, ma imbarazzante e al limite dell’irritante
Giroud 3: non gli si può chiedere di più, non ne ha
Pioli 2: sbaglia tutto, cambi inspiegabili e sotto l’aspetto della mentalità in campo non si commenta nemmeno. Subìsce in due occasioni una lezione di calcio da De Rossi
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