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All Eyes On Me – il focus sul 14° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della quattordicesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Quattordicesimo turno: Arsenal ancora al comando, Newcastle di misura sullo United. Liverpool e Tottenham al cardiopalma

All Eyes On Me

ARSENAL 2-1 WOLVERHAMPTON (6′ Odegaard, 13′ Saka, 86′ Cunha)

Quinta vittoria consecutiva tra campionato e Champions per l’Arsenal che consolida il primato in solitaria. Dopo averne rifilati sei al Lens in Europa i Gunners superano di misura il Wolverhampton sprecando molto e rischiando la beffa finale.

I ragazzi di Arteta sfoderano il miglior primo tempo della stagione ritrovando quel calcio ispirato e rapidissimo che li aveva contraddistinti per gran parte dello scorso anno. Questi primi quarantacinque minuti si tramutano in un doppio vantaggio, raccolto in realtà dopo appena tredici giri di lancetta, grazie al quinto gol in questa Premier di Saka e alla settima realizzazione stagionale complessiva dell’ormai ristabilito Odegaard, la cui maestria nel dettare i tempi di inserimento e giro palla sembra essere sempre più imprescindibile.

Entrambe le reti scaturiscono da manovre sviluppate a velocità supersonica, una sulla destra e una sulla sinistra, grazie ad accurati tocchi di prima nello stretto: quelli dei due terzini Tomiyasu e Zinchenko si rivelano smarcanti e decisivi. Proprio da una leggerezza del laterale ucraino, però, nasce il 2-1, dopo due pali colpiti rispettivamente da Martinelli e Nketiah a cui vanno sommate svariate occasioni cestinate davanti a Bentley, di Matheus Cunha. Il brasiliano approfitta del recupero palla di Semedo per scaricare in porta un mancino potente e piazzato imprendibile per Raya.

Il secondo acuto consecutivo del 12 dei Wolves mette in apprensione i padroni di casa che, nonostante il brivido per il presunto tocco di braccio di Gabriel nel cuore dell’area a tempo scaduto, portano comunque a casa il risultato meritatamente. I lupi d’oltremanica cadono per la terza volta nelle ultime quattro ed ora devono guardarsi le spalle, sperando di recuperare José , uscito al 23′ per problemi alla schiena, in vista dell’impegno infrasettimanale contro il Burnley e Pedro Neto per il prossimo weekend.

LIVERPOOL 4-3 FULHAM (20′ (aut.) Leno, 24′ Wilson, 38′ Mac Allister, 48’pt Tete, 80′ Decordova-Reid, 87′ Endo, 88′ Alexander-Arnold)

Per la prima volta in campionato il Liverpool mette a referto quattro gol e ne subisce tre, ma alla fine riesce ad avere la meglio contro un Fulham duro a morire.

Succede di tutto nel match di Anfield che consegna ai Reds il secondo posto in solitaria a due lunghezze dall’Arsenal. Dopo aver certificato il primo posto nel girone di Europa League con un secco 4-0 al LASK i ragazzi di Klopp sembrano mettere sin da subito in discesa anche lo scontro interno con il Fulham grazie alla meravigliosa punizione calciata da Alexander-Arnold che entra in porta con la complicità della schiena di Leno.

Ma i Cottagers ritrovano la verve offensiva dei giorni migliori (una vera e propria sorpresa considerando i 13 gol realizzati nelle 13 partite, di cui tre nell’ultima giornata con il Wolverhampton) e rispondono colpo su colpo prima con l’ex Wilson che non esulta, e poi con la testata di Tete che pareggia nuovamente i conti al tramonto del primo tempo dopo il primo, splendido acuto in maglia Reds di Mac Allister.

In entrambe le reti ospiti risulta determinante l’incertezza di Kelleher, vice di Alisson, il cui rientro post-infortunio sembra programmato per la prossima settimana. Lo stesso non si può dire, però, sul 2-3 di DecordovaReid, bravo al minuto 80 nel prendere il tempo a Tsimikas sul cross di Cairney, che gli vale la terza gioia del suo campionato.

Proprio quando la dea bendata sembra aver voltato le spalle ai rossi dopo la traversa colpita da Nunez davanti a Leno, i beniamini di casa si riscoprono, però, immortali: in appena un minuto Endo, anche lui alla prima esultanza con la nuova maglia, e ancora AlexanderArnold, nuovamente decisivo dopo l’1-1 siglato settimana scorsa in casa del Man City, la ribaltano marchiando la settima vittoria interna consecutiva in Premier League.

Nell’infrasettimanale gli uomini di Klopp faranno visita al fanalino di coda Sheffield United dovendo però rinunciare ancora ad Alisson, Jota e Robertson, oltre che a Matip, uscito anzitempo per un problema al ginocchio. Il Fulham, invece, ospiterà il Nottingham nella speranza di dare continuità in termini di gol e prestazione.

MANCHESTER CITY 3-3 TOTTENHAM (6′ Son, 9′ (aut.) Son, 31′ Foden, 69′ Lo Celso, 81′ Grealish, 90′ Kulusevski)

Furore agonistico, ritmi elevatissimi, sei gol, spettacolo, rimonte e polemiche finali. Tutto come da programma, dunque, nel big match di giornata dell’Etihad.

Il protagonista dei primi dieci minuti di gioco è senza dubbio Son: al 6’ conduce e finalizza una ripartenza da corner avversario iniziata da Gil e rifinta da Kulusevski, trafiggendo Ederson dopo aver bruciato sulla corsa Doku, trovando il nono gol in campionato. Al 9’ infila Vicario con un maldestro tocco di coscia sul cross da piazzato di Julian Alvarez, permettendo al City di rimettersi immediatamente in carreggiata.

Dopo l’1-1 è un monologo della formazione di casa che costringe gli Spurs nella loro metà campo praticamente fino al 45’ inoltrato. La traversa colpita da Doku ed il palo su cui si infrange il diagonale di Alvarez vengono preceduti da un clamoroso errore di Haaland a porta praticamente sguarnita, ed intervallati dal 2-1 di Foden al termine di una combinazione nello stretto che porta il ragazzo di Stockport praticamente dentro la porta del malcapitato Vicario.

Proprio l’ottimo portiere italiano ad inizio ripresa sventa con superlativo riflesso il “puntazo” di Bernardo Silva, scaturito proprio da un suo errore in impostazione, tenendo in vita i suoi. Con il passare dei minuti l’undici di Guardiola, che nel frattempo perde Doku uscito zoppicante, sembra voler gestire, ma perde le distanze tra i reparti e i bianchi di Londra, sornioni, ne approfittano con il secondo acuto consecutivo di Lo Celso che pesca il jolly da fuori area sfoderando un mancino piazzato che bacia il palo e batte Ederson. “Don Pep”, dunque, decide di restituire equilibrio al reparto centrale inserendo Lewis per Foden, e la mossa dà i propri frutti: a dieci minuti dal 90’ la pressione asfissiante degli Sky Blues permette a Rodri di recuperare palla nei pressi della trequarti avversaria, servire Haaland che, a sua volta, premia il rimorchio di Grealish, subentrato a Doku: l’ex Aston Villa apre il piattone e insacca il 3-2.

Il primo gol stagionale del 10 inglese sembra essere la spallata definitiva al match, ma i ragazzi di Postecoglu dopo tre sconfitte consecutive non ne vogliono sapere di perdere ancora. Qualche istante prima della segnalazione del recupero Brennan Johnson sfugge sulla sinistra e disegna un arcobaleno che si spegne sulla testa di Kulusevski. Lo svedese prende il tempo ad Akè, in campo da appena tre minuti, e supera Ederson con la complicità del montante alto.

Nel finale arroventato di partita esplode la polemica: al 93’ il direttore di gara Hooper ferma Grealish lanciato a rete per assegnare una punizione a favore del City trenta metri più indietro per un fallo su Haaland, dopo aver concesso mimicamente il vantaggio. Errore da matita rossa.

Il folle match tra Manchester City e Tottenham termina, dunque, 3-3 dopo quasi cento minuti “da non perdere” come li aveva definiti Guardiola alla vigilia. Terzo pari consecutivo per i Citizens che sembrano aver smarrito quella compattezza difensiva che li aveva contraddistinti nell’ultimo anno; la rete di Son, praticamente sovrapponibile a quella di Openda in Champions, ed i dieci gol incassati nelle ultime quattro uscite complessive ne sono l’emblema. Gli Spurs, invece, sperano di ripartire da questo punto conquistato con ardore e con l’ormai atavica spada di Damocle delle numerosissime assenze.

BOURNEMOUTH 2-2 ASTON VILLA (10′ Semenyo, 20′ Bailey, 52′ Solanke, 90′ Watkins)

Pari spettacolo anche al Vitality Stadium tra Bournemouth e Aston Villa. Un 2-2 che esalta molte delle peculiarità di entrambe le squadre, e che, inaspettatamente, rappresenta un rimpianto più per i padroni di casa che per gli ospiti.

Le Cherries, reduci da tre vittorie nelle ultime quattro, sintomo della tangibile sterzata data ad una stagione iniziata malissimo, passano in vantaggio al 10’ con la terza rete in campionato di Semenyo, imbeccato da Christie sull’errore in disimpegno di Diego Carlosche non ha problemi nel battere Martinez da distanza ravvicinata. La risposta dei Villans è immediata ed affidata all’estro ed alla rapidità d’esecuzione di Leon Bailey, a secco dal 22 ottobre, che livella il punteggio dopo appena dieci minuti con un violento mancino angolato.

Nei restanti 25 minuti della prima frazione agli ospiti viene annullata la rete del vantaggio dal Var per un fuorigioco di Pau Torres, mentre tra le fila rossonere è sempre Semenyo a risultare protagonista in positivo, con un’azione personale sventata da Martinez, ed in negativo, rischiando il doppio giallo per una trattenuta reiterata ai danni di Bailey.

La ripresa si apre con l’ottava marcatura stagionale di Solanke, bravo nello sfruttare il piede perno sul cross basso di Kerkez per prendere posizione e tempo ai centrali avversari, e prosegue con la legittimazione del vantaggio acquisito da parte dei ragazzi di Iraola, vicini al 3-1 ancora con il numero 9 stoppato solamente da un grande intervento di Martinez.

L’undici di Emery riesce ad evitare il ko allo scadere grazie al solito Watkins che con un colpo di testa da vero e proprio ariete d’area di rigore spedisce il pallone alle spalle dell’incolpevole Neto, centrando già l’obiettivo doppia cifra per quanto concerne le reti in stagione.

L’Aston Villa sarà ora chiamato ad ospitare Man City e Arsenal in tre giorni per misurare le proprie effettive chances di approdo alla prossima Champions. I rossi di Birmingham mantengono comunque il quarto posto, incamerando un punto prezioso in una gara simile a quella persa a Nottingham.

Al Bournemouth, oltre al punto conquistato, resta la consapevolezza di aver messo alle corde uno dei top team del torneo e di aver trovato la giusta quadra.

NEWCASTLE 1-0 MANCHESTER UNITED (55′ Gordon)

Operazione sorpasso completata per il Newcastle che miete l’ennesima vittima illustre nel proprio fortino, avvicinandosi sensibilmente alla zona Champions.

Dopo Aston Villa, Man City, PSG, Arsenal e Chelsea anche il Manchester United paga la tassa St. James’ Park al termine di una gara principalmente condotta dai Magpies sin dalle prime battute. L’undici di Howe, dopo il pari incassato al 97′ al Parc des Princes con un rigore dubbio e ancora fortemente condizionato dalle tante assenze, mette a repentaglio lo 0-0 già nei primi dieci minuti con Gordon e Isak, e nei successivi venti con Almiron e Trippier i cui tentativi si infrangono rispettivamente su Onana e traversa.

Il risultato si sblocca ad inizio ripresa complice il recupero palla alto di Trippier su un tentativo di uscita verticale degli ospiti; dopo aver scaricato la palla centralmente lo stesso terzino inglese si libera sulla corsia e mette in mezzo un cross basso e teso spinto in porta senza difficoltà dal solito Anthony Gordon, già a quota sei nella classifica marcatori.

In seguito al vantaggio i padroni di casa legittimano il risultato sfiorando a più riprese il raddoppio, ma al minuto 86 perdono Pope per infortunio (probabile lussazione della spalla e ipotesi operazione ancora da scongiurare) e due minuti dopo rischiano di gettare tutto alle ortiche con il pareggio di Antony annullato per la deviazione di Maguire partito da posizione irregolare.

Il trittico Everton, Tottenham e Milan da affrontare in sei giorni potrebbe rivelarsi proibitivo per i Magpies, destinati a rimanere orfani di praticamente metà rosa ancora per diverse settimane.

Torna a perdere dopo un mese in campionato, invece, lo United che conferma l’ormai atavica difficoltà nel trovare la rete (appena sedici gol in quattordici giornate) e la scarsa funzionalità di alcune scelte come Shaw al posto di Varane o Lindelof. Il rocambolesco 3-3 di Istanbul che potrebbe aver compromesso l’accesso agli ottavi di Champions, sommato allo 0-3 incassato il Coppa di Lega sempre dal Newcastle e a molti degli altri passi falsi stagionali, sembrano non aver insegnato nulla alla squadra, quasi sempre vittima di se stessa. Neanche il giovane Mainoo, questa volta, è riuscito a dare la scossa, perdendo il duello tra “bambini” con Miley.

CHELSEA 3-2 BRIGHTON (17′, 65′ (rig.) E.Fernandez, 21′ Colwill, 43′ Buonanotte, 92′ Joao Pedro)

Dopo il brusco 4-1 subìto per mano del Newcastle il Chelsea torna a vincere in casa in campionato dopo tre mesi, e lo fa contro il sempre insidioso Brighton grazie ai primi due gol in maglia Blues di Enzo Fernandez.

L’MVP del match va senza dubbio al centrocampista argentino, autore di una prova solida, attenta, principalmente votata alla distruzione della manovra avversaria, specie dopo la doppia ammonizione incassata da Gallagher negli ultimi minuti del primo tempo, coronata con una doppietta pesantissima.

I blu di Londra sfogano tutto il loro potenziale offensivo tra il 17’ e il 21’, arco temporale in cui creano quattro nitide occasioni da rete, due sventate da Igor, due terminate alle spalle di Steele, entrambe con uno svolgimento pressoché analogo: corner di Gallagher, sponda in un caso di Badiashile e nell’altro di Jackson e finalizzazione di, appunto, Fernandez e di uno dei tre ex di turno Colwill.

I Seagulls, storditi, ci mettono un po’ per ritrovare fiducia e giusta inerzia, ma riescono comunque a siglare la rete del -1 prima dell’intervallo con il mancino vellutato del 2004 Facundo Buonanotte, che fin qui in Premier League aveva segnato solamente con il Nottingham lo scorso 26 aprile.

Complice la superiorità numerica l’undici di De Zerbi trasforma la ripresa in un monologo, tradotto, però, in possesso palla sterile che si rivela beffardo al 63’ quando il Var richiama l’arbitro Pawson che assegna un calcio di rigore ai Pochettino boys per l’intervento di Milner su Mudryk lanciato in contropiede. Alla trasformazione centrale di Enzo Fernandez il Brighton risponde solamente nei minuti finali con il tentativo pericoloso di Gross deviato da Sanchez e la decima rete stagionale di Joao Pedro sul cross da angolo di Milner.

Le dodici realizzazioni messe a referto dal Chelsea nelle ultime quattro partite fanno ben sperare per il futuro, anche se resta da registrare la difesa, ancora troppo perforabile. Il Brighton torna a casa con zero punti dopo essersi assicurato il passaggio ai sedicesimi di Europa League giovedì scorso. Le defezioni sulla sinistra continuano a pesare, ma senza smarrire la propria identità i Seagulls potranno togliersi belle soddisfazioni anche in questa annata.

WEST HAM 1-1 CRYSTAL PALACE (13′ Kudus, 53′ Edouard)

Dopo il doppio successo esterno dentro e fuori i confini nazionali targato Soucek dell’ultima settimana, il West Ham impatta sul pareggio nel derby casalingo contro il Crystal Palace.

Questa volta l’unica rete degli Hammers non porta la firma del centrocampista ceco, ma dell’altro componente della temibile trequarti insieme a Bowen: Mohammed Kudus, di cui già avevamo tessuto le lodi nelle precedenti settimane. L’ex Ajax graffia per la sesta volta in stagione sbloccando il match al 13’ con la complicità del portiere avversario Johnstone, reo di non trattenere il destro repentino ma centrale del centrocampista ghanese sull’iniziativa di Coufal.

I ragazzi di Moyes gestiscono il vantaggio fino al 53’ quando Mavropanos decide di anticipare il suo regalo di Natale ad Edouard consegnandogli il pallone all’ingresso dell’area di rigore; il francese, anche lui arrivato a quota sei reti, si sposta sapientemente la sfera sul mancino e punisce in diagonale Areola.

Nel finale entrambe le squadre provano a vincerla, gli ospiti ancora con Edouard, i padroni di casa con il rientrante Bowen, ma non c’è nulla da fare. Nonostante l’1-1 finale gli Hammers restano attaccati al treno Europa, così come le Eagles, nuovamente orfane di Eze i cui tempi di recupero si prospettano medio-lunghi, a debita distanza dalla zona retrocessione.

BRENTFORD 3-1 LUTON (49′ Maupay, 56′ Mee, 76′ Brown, 81′ Baptiste)

Torna a sorridere il Brentford dopo le due sconfitte senza gol contro Liverpool e Arsenal, rifilando un pesante tris ad un Luton dalla sorte avversa.

I quattro gol della gara arrivano tutti nella ripresa in seguito ad una prima frazione di studio dalle pochissime emozioni. Il punteggio si sblocca con la girata sottomisura di Maupay, messo in moto dal traversone di Wissa maldestramente deviato da Mengi. Da sottolineare come l’azione nasca da un possibile fallo di Norgaard su Chong, veementemente recriminato dagli ospiti.

Il raddoppio scaturisce da un’altra sfortunata deviazione, questa volta di Morris, sull’angolo di Mbeumo corretto di testa da Mee, al primo gol stagionale, mentre il 3-1 porta la firma del centrocampista classe ’98 Baptiste, a secco dal dicembre 2021, che ripaga la fiducia accordatagli dopo il pochissimo spazio trovato in questa annata. Le Bees salgono a 19 punti e con la giusta continuità di rendimento potrebbero insidiare la zona Europa.

Sconfitta intrisa di sfortuna e deconcentrazione, invece, per gli Hatters il cui margine sulla zona rossa si riduce nuovamente da cinque a due lunghezze considerati i successi di Burnley ed Everton. Il secondo acuto consecutivo di Jacob Brown, match winner contro il Crystal Palace settimana scorsa, questa volta coincide solamente con un’amara illusione, a cui vanno ad aggiungersi gli infortuni occorsi ai 2/3 della difesa titolare Lockyer e Mengi.

NOTTINGHAM FOREST 0-1 EVERTON (67′ McNeil)

Passa l’Everton al City Ground nello scontro salvezza con il Nottingham, ottenendo la prima vittoria dopo il -10 inferto dalla giustizia sportiva.

Al netto di una classifica deficitaria, anche per questioni extra-campo, entrambe le squadre certificano in questo match i notevoli passi in avanti compiuti rispetto alla passata stagione. Un generoso quanto sprecone Nottingham viene piegato dal primo gol in campionato, dopo i sette dello scorso, di McNeil che trafigge l’ormai inamovibile Vlachodimos con un mortifero collo mancino diagonale nel cuore dell’area di rigore sul suggerimento dell’altro esterno Harrison.

I Toffees ottengono così il quarto successo esterno sulle sette partite disputate lontano da Goodison Park e abbandonano l’ultima posizione, mettendo nel mirino il Luton. Ancora orfano di Onana e CalvertLewin, Dyche si affida vanamente a Beto e funzionalmente a Garner che, insieme al doppio intervento di Pickford, blinda i tre punti nel finale.

Resta con il cerino in mano il Forest, al terzo stop di fila, che avrebbe ampiamente meritato il pari. Da premiare Elanga, il più attivo dei suoi, fermato solamente da Pickford e da un pizzico di imprecisione, così come Murillo, centrale di difesa autore di una partita attenta impreziosita dal miracoloso salvataggio nei pressi della riga di porta su McNeil nel primo tempo e di un insidioso tiro dalla distanza negli ultimi minuti. Da rivedere, invece, la prestazione di GibbsWhite, leader tecnico della squadra: il 10 si mette in luce solamente nel finale della prima frazione con un destro da posizione favorevole che si spegne a fil di palo.

BURNLEY 5-0 SHEFFIELD UNITED (1′ Rodriguez, 29′ Bruun-Larsen, 73′ Amdouni, 75′ Koleosho, 80′ Brownhill)

Pesante, pesantissima “manita” rifilata dal Burnley allo Sheffield United nel confronto tra neopromosse, nonché squadre più in difficoltà in questo avvio di stagione.

Cinque gol e cinque marcatori diversi per i Clarets che chiudono, di fatto, la pratica già nel primo tempo con l’incornata di Jay Rodriguez, seconda rete consecutiva, e la perfetta finalizzazione di Bruun Larsen sulla visionaria assistenza di O’Shea. Proprio il centrale irlandese subisce in poco meno di dieci minuti due gomitate dal 9 avversario McBurnie, sanzionato con il doppio giallo al 46′.

La superiorità numerica permette all’undici di Kompany di gestire il match e rifinire il risultato prima con Amdouni, poi con Luca Koleosho ed infine con Brownhill. Primo gol in carriera in Premier League per il classe 2004 italiano. Il Burnley ottiene la prima vittoria casalinga del proprio campionato e spezza la serie negativa di sei sconfitte di fila.

A Heckingbottom, invece, altro non resta che raccogliere le macerie, oltre l’ultimo posto solitario in classifica. Le Blades saranno chiamate ad assorbire questa pesante battuta d’arresto che potrebbe aver già compromesso il cammino verso la salvezza.

Classifica e prossimo turno

1

Arsenal

33 14 10 3 1 29:11 +18
2

Liverpool

31 14 9 4 1 32:14 +18
3

Manchester City

29 14 9 3 2 36:16 +20
4

Aston Villa

29 14 9 2 3 33:20 +13
5

Tottenham

27 14 8 3 3 28:20 +8
6

Newcastle

26 14 8 2 4 32:14 +18
7

Manchester United

24 14 8 0 6 16:17 -1
8

Brighton

22 14 6 4 4 30:26 +4
9

West Ham

21 14 6 3 5 24:24 0
10 Chelsea 19 14 5 4 5 25:22 +3
11 Brentford 19 14 5 4 5 22:19 +3
12

Crystal Palace

16 14 4 4 6 14:19 -5
13

Wolverhampton

15 14 4 3 7 19:25 -6
14

Fulham

15 14 4 3 7 16:26 -10
15

Nottingham Forest

13 14 3 4 7 16:22 -6
16

Bournemouth

13 14 3 4 7 16:30 -14
17

Luton Town

9 14 2 3 9 13:26 -13
18

Everton

7 14 5 2 7 15:20 -5
19

Burnley

7 14 2 1 11 15:32 -17
20

Sheffield United

5 14 1 2 11 11:39 -28

*Everton 10 punti di penalizzazione

Prossimo turno:

Martedì 5 dicembre

Wolverhampton 20:30 Burnley

Luton 21:15 Arsenal

Mercoledì 6 dicembre

Sheffield United 20:30 Liverpool

Fulham 20:30 Nottingham Forest

Crystal Palace 20:30 Bournemouth

Brighton 20:30 Brentford

Manchester United 21:15 Chelsea

Aston Villa 21:15 Manchester City

Giovedì 7 dicembre

Everton 20:30 Newcastle

Tottenham 21:15 West Ham

Premier League

All Eyes On Me – il focus sul 36° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della trentaseiesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Trentaseiesimo turno: Arsenal sul velluto, cinquina City. Scatto salvezza del Forest.

All Eyes On Me

ARSENAL 3-0 BOURNEMOUTH (45′ (rig.) Saka, 70′ Trossard, 97′ Rice)

Gara senza storia all’Emirates dove l’Arsenal si sbarazza facilmente dell’insidioso, quantomeno sulla carta, Bournemouth, reduce da due successi di fila senza incassare reti.

I Gunners, invece, allungano la loro striscia di successi a quota quattro con annesso terzo clean sheet, incrementando ulteriormente la differenza reti, primo parametro da prendere in considerazione in caso di arrivo a pari punti con il Manchester City al termine del campionato. Il dominio dell’undici di Arteta appare evidente sin dalle prime battute, con Travers costretto a superarsi in un paio di occasioni, ma poi principale responsabile dell’assegnazione del calcio di rigore che sblocca il match per un fallo ai danni di Havertz lanciato a rete. Penalty poi trasformato da Saka che fa sei su sei dal dischetto e sedici nel torneo.

Nella ripresa ci pensano Trossard, al terzo centro nelle ultime quattro, e Rice, migliore in campo e a secco dallo scorso 9 marzo, a chiudere definitivamente i giochi tra il 70′ ed il 97′, assicurando all’Arsenal la ventiseiesima vittoria su trentasei match disputati che coincide con il mantenimento della prima posizione in classifica.

Nel prossimo turno i londinesi voleranno ad Old Trafford, mentre le Cherries, al nono ko esterno sui quattordici totali, dicono ufficialmente addio alle proprie chances europee.

MANCHESTER CITY 5-1 WOLVERHAMPTON (12′ (rig.), 35′, 48’pt (rig.), 54′ Haaland, 53′ Hwang Hee-Chan, 85′ J. Alvarez)

Il Manchester City risponde al tris dell’Arsenal con una sonora cinquina rifilata al Wolverhampton, vendicando il 2-1 dell’andata. Fa festa ancora Guardiola che ottiene la vittoria numero 222 in 301 gare da manager dei Citizens in Premier League, nessuno come lui.

Il tecnico spagnolo può ulteriormente sorridere perché sembra poter tornare a contare sulla miglior versione di Haaland, assoluto protagonista del match. Il norvegese cala il suo primo poker in carriera in campionato, dopo le cinque reti siglate in una singola partita contro il Lipsia nella scorsa Champions League ed il Luton nell’attuale FA Cup, con due rigori nel primo tempo, uno splendido stacco aereo sul cross di Rodri sempre nella prima frazione, ed un altrettanto meraviglioso sinistro a giro all’ingresso dell’area di rigore nella ripresa. Con queste quattro marcature l’ex Borussia Dortmund si porta a quota venticinque in classifica marcatori, allungando a più quattro sull’inseguitore più prossimo Palmer.

Gli altri due sussulti della gara portano la firma di Hwang HeeChan, bravo a sfruttare l’incertezza in uscita di Ederson, e di Julian Alvarez che raggiunge la doppia cifra realizzativa in campionato. Nella prossima giornata gli Sky Blues, ancora padroni del loro destino, faranno visita al Fulham, mentre i Wolves, al terzo stop nelle ultime quattro, ospiteranno il Crystal Palace.

LIVERPOOL 4-2 TOTTENHAM (16′ Salah, 45′ Robertson, 50′ Gakpo, 59′ Elliott, 72′ Richarlison, 77′ Son)

Dopo un aprile piuttosto cupo che ha visto sfumare sia l’obiettivo Europa League che il primo posto in campionato il Liverpool torna a sorridere con un pirotecnico 4-2 rifilato al Tottenham ad Anfield.

I Reds dominano letteralmente i primi sessanta minuti di gioco producendo un enorme quantità di occasioni concretizzandone quattro. A sbloccare il punteggio ci pensa il solito Salah, che torna a segnare su azione in campionato dopo più di un mese, bravo a finalizzare di testa l’assist di Gakpo, mentre il raddoppio è ad opera di Robertson, secondo centro consecutivo, che raccoglie la corta respinta di Vicario sul tentativo ravvicinato dell’attaccante egiziano.

Tra il 50′ ed il 59′ arrivano altri due gol: Gakpo mangia in testa a Romero sul cross di Elliott e fa 3-0, il classe 2003, invece, smarcato ancora da Salah, si inventa un pregevole mancino dalla distanza che si infila all’incrocio dei pali. Con questo assist l’ex Roma diventa il primo calciatore nella storia della Premier a mettere a referto una doppia-doppia in termini di gol ed assist per tre stagioni consecutive.

La reazione d’orgoglio degli Spurs si concretizza negli ultimi venti minuti con Richarlison, che ritrova la rete dopo due mesi, ed il solito Son, che nel finale rischia seriamente di riaprirla sfiorando il 4-3.

La formazione di Klopp blinda, così, il terzo posto prima della trasferta al Villa Park, mentre i ragazzi di Postecoglou, al quarto ko consecutivo, vedono allontanarsi sempre di più l’obiettivo Champions League.

BRIGHTON 1-0 ASTON VILLA (87′ Joao Pedro)

Il Brighton centra un successo che mancava dal 10 marzo in campionato contro il Nottingham, anche in quel caso per 1-0, superando meritatamente un Aston Villa visibilmente scosso dal 2-4 incassato nell’andata delle semifinali di Conference League per mano dell’Olympiacos.

I Seagulls tambureggiano già dai primi minuti con un Adingra davvero incontenibile che prima impensierisce Olsen, e poi smarca Gross a tu per tu con il portiere svedese che riesce ad ipnotizzarlo, ma la stoccata vincente sembra mancare, come troppe volte è capitato in questa stagione.

Stoccata che sembra arrivare a metà ripresa proprio con il centrocampista tedesco che vede, però, annullata la propria rete per un millimetrico fuorigioco sul cross teso di Joao Pedro. Discorso analogo per quanto riguarda il capitano dei Villans McGinn, reo di trovarsi di poco oltre rispetto a Dunk sul tocco di Bailey.

Alla fine l’undici di De Zerbi riesce a passare con il rigore provocato da un fallo di Konsa sull’imprendibile Adingra e ribadito in porta da Joao Pedro, a secco dal 3 febbraio anche per via dell’infortunio patito, dopo la prima respinta di Olsen.

I tre punti, probabilmente, non serviranno al Brighton per tornare in Europa, ma rappresentano comunque una boccata d’ossigeno considerando anche gli ultimi impegni da affrontare con Newcastle, Chelsea e Manchester United. La sconfitta non complica più di tanto, invece, la situazione di classifica della squadra di Emery, ancora a +7 con una partita in più sul quinto posto, a cui basterà una vittoria nelle ultime due per tornare a competere nella più importante competizione continentale.

BURNLEY 1-4 NEWCASTLE (19′ Wilson, 35′ Longstaff, 40′ B. Guimaraes, 55′ Isak, 86′ O’Shea)

Quarto successo nelle ultime cinque con annessi quattordici gol all’attivo per il Newcastle che si conferma il quarto attacco del campionato e rafforza il proprio status di contendente all’Europa.

Tutto troppo facile a Turf Moor per i Magpies che, nonostante concedano una buona opportunità a Bruun Larsen in apertura, chiudono i giochi già nel primo tempo. Apre le danze il tap-in di Wilson che ribadisce in porta la corta respinta di Muric sul destro di Isak, prosegue Longstaff, settimo centro stagionale, che tramuta in gol il cross arretrato di Murphy e sublima il tutto Bruno Guimaraes, terzo acuto nelle ultime cinque, bravo a piazzare sul primo palo l’assist di Gordon.

Ad inizio ripresa, dopo un calcio di rigore fallito, arriva anche lo 0-4 di Isak che si porta a quota venti in classifica marcatori, insidiando il secondo posto occupato da Palmer. L’1-4 di O’Shea nel finale serve solo per le statistiche.

Il Burnley, infatti, vede ampliarsi a cinque punti il distacco dal quartultimo posto e, di conseguenza, incombere su di sé lo spettro della retrocessione, mentre i ragazzi di Howe scopriranno il loro futuro tra due settimane.

CHELSEA 5-0 WEST HAM (15′ Palmer, 30′ Gallagher, 36′ Madueke, 48′, 80′ Jackson)

Il Chelsea vuole crederci fino in fondo: dopo aver sconfitto il Tottenham nella gara di recupero di giovedì la squadra di Pochettino vince, anzi stravince, un altro derby, questa volta contro il West Ham.

Incontenibili i Blues, guidati dal solito Cole Palmer che sblocca il risultato con un piattone mancino potente e preciso da centro area imprendibile per Areola, toccando quota ventuno gol in campionato, e da capitan Gallagher, tre centri e due assist nell’ultimo mese, che lascia impietrito il portiere francese con un ammirevole destro al volo con palla a scendere.

Madueke, anche per lui tre reti nell’ultimo mese, chiude i giochi già al 36′ correggendo in porta l’incornata di Thiago Silva sul corner calciato da Mudryk. Nel secondo tempo trova la gloria anche Nicolas Jackson, a cui la  marcatura doppia gli mancava dalla tripletta al Tottenham dello scorso 6 novembre, che porta le segnature dei padroni di casa a cinque e le proprie a tredici. Per il West Ham ci prova solamente Bowen, costretto ad arrendersi alla sfortuna considerate le tre traverse colpite.

Finale di campionato che si preannuncia incandescente per i blu di Londra, al contrario degli Hammers, le cui vittorie nel 2024 in campionato restano sempre tre a fronte dei diciassette match disputati, i cui gol incassati sono arrivati ad essere addirittura settanta e la cui separazione da Moyes a fine stagione appare inevitabile.

CRYSTAL PALACE 4-0 MANCHESTER UNITED (12′, 66′ Olise, 40′ Mateta, 58′ Mitchell)

Clamoroso e roboante 4-0 a Selhurst Park del Crystal Palace ai danni di un Manchester United praticamente mai sceso in campo.

Il monday night del 36° turno consacra il talento di Michael Olise che con due gol, uno più bello dell’altro, si conferma l’assoluta stella delle Eagles, oltre che un calciatore destinato a palcoscenici decisamente importanti. Sono nove i centri in campionato in appena diciassette presenze (causa infortunio) per il classe 2001 che già in estate potrebbe approdare in un top team.

Ad arrotondare il risultato ci pensano Mitchell, bravo a sfruttare una palla vagante da piazzato, e Mateta, alla quinta rete nelle ultime quattro, che si inventa un coast to coast figlio del suo grande periodo di forma.

La squadra di Ten Hag si fa viva dalle parti di Henderson solamente al quarto d’ora della ripresa con la rete annullata per fuorigioco a Casemiro, davvero troppo poco per una squadra in lotta per un posto in Europa, ora scivolata addirittura in ottava posizione.

Quarto successo nelle ultime cinque per i ragazzi di Glasner che stanno chiudendo alla grande la stagione, mentre per i Red Devils si fa sempre più dura.

BRENTFORD 0-0 FULHAM

Partita avara di emozioni al Brentford Community Stadium tra Brentford e Fulham, due squadre che non hanno più nulla da chiedere al campionato.

Nell’altro derby di Londra di giornata le occasioni si condensano quasi tutte nel primo tempo, una per parte: prima Iwobi calcia di poco alto dal limite dell’area e poi Mbeumo colpisce la traversa sugli sviluppi di un’interessante ripartenza da lui condotta. Nella ripresa c’è spazio solamente per la buona opportunità sciupata da posizione favorevole da Raul Jimenez che non riesce a trovare il proprio primo gol nel 2024.

Quarto pareggio nelle ultime sette per le Bees, dunque, mentre è il secondo consecutivo per i Cottagers che restano in tredicesima posizione.

LUTON 1-1 EVERTON (24′ (rig.) Calvert-Lewin, 31′ Adebayo)

Termina in pareggio la gara di apertura della 36° giornata a Kenilworth Road tra Luton ed Everton.

I Toffees partono meglio creando i presupposti per il vantaggio già nei primi dieci minuti di gara con McNeil e Garner poco lucidi nei pressi della porta avversaria. Vantaggio che si concretizza al 24′ con il rigore assegnato dopo revisione al Var da Robinson per una vistosa trattenuta di Mengi ai danni di Branthwaite e trasformato da CalvertLewin, al quarto centro nelle ultime cinque.

Gli Hatters riescono a reagire immediatamente ed a pervenire al pareggio dopo appena sette minuti con il rientrante Adebayo, assente dal 10 febbraio, che addomestica di petto lo spiovente di Sambi Lokonga e scarica in porta un mancino che non lascia scampo a Pickford.

Nella ripresa la squadra di Edwards ci prova, specie nel recupero, prima con Berry e poi con l’ex di turno Barkley, ma anche per via di un pizzico di sfortuna non riesce a portare a casa l’intera posta.

Con questo pari il Luton resta in vita, ma la distanza dal Nottingham quartultimo è ora di tre punti e la salvezza si fa sempre più complicata, mentre l’Everton, assicuratosi già un posto nel prossimo campionato, ottiene il quarto risultato utile consecutivo.

SHEFFIELD UNITED 1-3 NOTTINGHAM FOREST (17′ (rig.) Brereton Diaz, 27′, 65′ Hudson-Odoi, 51′ Yates)

Vittoria di capitale importanza, la prima fuori casa nel 2024, per il Nottingham Forest sul campo del già retrocesso Sheffield United che vale l’allungo a +3 sulla zona rossa.

Le Blades passano al 17′ con il rigore guadagnato e trasformato da Brereton Diaz, ma la squadra di Espirito Santo risponde dopo appena dieci minuti con un favoloso gol di HudsonOdoi che butta giù la porta con un interno destro da fuori area imprendibile per Foderingham.

Il Forest la vince nella ripresa grazie alla prima rete in carriera di Yates in Premier League e al secondo acuto di giornata di HudsonOdoi alla prima doppietta in carriera nel massimo campionato inglese che assicura ai suoi un buon margine di vantaggio sul Luton a due giornate dal termine.

Il Nottingham sarà chiamato a sfruttare questo vantaggio contro Chelsea e Burnley.

Classifica e prossimo turno

1

Arsenal

83 36 26 5 5 88:28 +60
2 Manchester City* 82 35 25 7 3 87:33 +54
3

Liverpool

78 36 23 9 4 81:38 +43
4

Aston Villa

67 36 20 7 9 73:53 +20
5

Tottenham*

60 35 18 6 11 69:58 +11
6

Newcastle*

56 35 17 5 13 78:56 +22
7

Chelsea*

54 35 15 9 11 70:59 +11
8

Manchester United*

54 35 16 6 13 52:55  -3
9 West Ham 49 36 13 10 13 56:70 -14
10 Bournemouth 48 36 13 9 14 52:63 -11
11 Brighton* 47 35 12 11 12 53:57 -4
12

Wolverhampton

46 36 13 7 16 49:60 -11
13

Fulham

44 36 12 8 16 51:55 -4
14

Crystal Palace

43 36 11 10 15 49:57 -8
15

Everton

37 36 12 9 15 38:49 -11
16

Brentford

36 36 9 9 18 52:60 -8
17

Nottingham Forest

29 36 8 9 19 45:63 -18
18

Luton Town

26 36 6 8 22 49:78 -29
19

Burnley

24 36 5 9 22 39:74 -35
20

Sheffield United

16 36 3 7 26 35:100 -65

– Everton 8 punti di penalizzazione

– Nottingham Forest 4 punti di penalizzazione

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Sabato 11 maggio

Fulham 13:30 Manchester City

Everton 16:00 Sheffield United

West Ham 16:00 Luton

Bournemouth 16:00 Brentford

Wolverhampton 16:00 Crystal Palace

Tottenham 16:00 Burnley

Newcastle 16:00 Brighton

Nottingham Forest 18:30 Chelsea

Domenica 12 maggio

Manchester United 17:30 Arsenal

Lunedì 13 maggio

Aston Villa 21:00 Liverpool

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Premier League

Manchester United, si riparte da Hojlund per il futuro

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Premier League, Hojlund ai tempi dell'Atalanta

Il Manchester United lavora sodo per tornare sul tetto d’Europa

Chi non ricorda i tempi della squadra guidata da un certo Sir Alex? I campioni che hanno calcato l’Old Trafford sono molti ma nell’era post-Ferguson qualcosa sembra essersi interrotto. Dopo i ventisette anni d’amore l’erede fu David Moyes che, però, durò molto poco nonostante la Supercoppa vinta. Dal 2013 sono solo sei i trofei conquistati dai Red Devils, pochi per un club glorioso come questo. La finale contro i cugini del Manchester City può dare la svolta e può aprire una piccola speranza in ottica futura. In estate è stato acquistato Rasmus Hojlund per 74 milioni di euro.

L’attaccante nato a Copenaghen si è inserito molto bene nella squadra inglese riuscendo a non sentire più di tanto l’impatto con la Premier League. Il contratto scade nel 2028 ma è inserita una clausola di opzione per il rinnovo fino al 2029. In trentotto partite ha segnato 14 gol e dispensato 2 assist, il tutto a 21 anni. Il Manchester United ripartirà proprio da lui con la consapevolezza di aver preso un ipotetico crack per il futuro, con la speranza di tornare sul tetto d’Inghilterra – prima – e d’Europa per tornare ad essere grandi come un tempo.

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Premier League

Lopetegui, niente Milan: è fatta con il West Ham

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Milan, opzione Lopetegui

Julen Lopetegui, stando a quanto riportato oltremanica, avrebbe trovato l’accordo con il West Ham per la prossima stagione.

Lopetegui al West Ham: i dettagli

Julen Lopetegui è pronto a tornare in Inghilterra dopo la fugace esperienza semestrale al Wolverhampton.

E’ infatti di oggi la notizia secondo la quale il tecnico spagnolo avrebbe trovato un accordo per allenare il West Ham nella prossima stagione. Gli hammers saluteranno David Moyes (il cui contratto scadrà il prossimo 30 Giugno) a fine stagione e si sta muovendo oramai da settimane per individuare il profilo del suo successore.

Negli scorsi giorni sembrava fatta per l’arrivo di Ruben Amorim, con tanto di viaggio oltremanica documentato del tecnico portoghese, ma la possibilità di arrivare a un allenatore pluridecorato come l’ex-Real Madrid era un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare.

L’ostacolo principale nella trattativa che avrebbe dovuto portare l’attuale tecnico dello Sporting Lisbona a Londra sarebbe la presenza nel suo contratto di una clausola rescissoria da 15 milioni di euro.

Troppi per il West Ham, che (come confermato anche da Fabrizio Romano) avrebbe virato su profilo libero da oneri contrattuali. Lopetegui era stato accostato con forza anche al Milan, ma i dubbi in seno alla dirigenza e una protesta incomprensibile da parte della tifoseria hanno spinto il Diavolo a fare un brusco passo indietro.

Amorim, all’indomani del campionato vinto, ha fatto sapere che rimarrà il tecnico dei lusitani anche nella prossima stagione per giocare la Champions League. Invece, per quanto concerne la panchina dei rossoneri, nelle ultime ore è balzato in pole l’ex-Roma Paulo Fonseca: conteso anche dal Marsiglia.

Lopetegui

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