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Napoli: difesa da migliorare
La sosta del campionato per le partite della Nazionale ci torna utile allo scopo di analizzare un po’ più a fondo il cammino del Napoli in campionato finora. Gli azzurri sono secondi a sei punti di distanza dalla capolista Juventus, e sembrano aver trovato la quadratura del cerchio, grazie al nuovo modulo sperimentato con successo dall’allenatore Ancelotti.
Una variazione notevole rispetto alla scorsa stagione, dato che al collaudato 4-3-3 di Sarri, il tecnico di Reggiolo ha sostituito un 4-4-2 che diventa 4-2-4 in fase offensiva.
Circa la fase offensiva gli azzurri hanno messo a segno 15 reti, superati solo da Juventus (18) e Roma (16); mentre hanno subìto 15 gol, un po’ troppi per chi ambisce alla vittoria del campionato.
Indice
I Dati della difesa
Queste stesse 15 reti al passivo si possono spiegare in molti modi. Il Napoli è stato sfortunato in sede di sorteggio del campionato, infatti nelle prime quattro giornate di campionato ha dovuto affrontare: la Lazio a Roma, il Milan, la Samp e la Fiorentina, cioè quattro squadre per nulla abbordabili.
Nelle prime due partite ha incassato 3 gol, pur vincendo entrambe, poi a Genova ha perso malamente grazie a un secco 0-3, e con la Fiorentina ha vinto di nuovo, avendo mantenuto la propria porta inviolata.
Proprio in occasione della partita con i viola Ancelotti ha effettuato la sua rivoluzione tattica, passando ad un più solido 4-4-2. In questo modo la squadra si è assestata, il centrocampo ha iniziato a coprire meglio la difesa ed i risultati in tal senso si sono visti.
Infatti gli azzurri hanno subìto un solo gol nella gara vinta fuori casa contro il Toro, e 3 gol dalla Juventus nello scontro diretto ( ma giocando buona parte del secondo tempo con un uomo in meno), nelle partite successive e, soprattutto, in quella di Champions col fortissimo Liverpool la porta azzurra è poi rimasta inviolata.
L’alternanza tra i portieri
Un altro fattore che può spiegare questo score negativo in termini di reti al passivo è costituito dalla forzata alternanza tra i portieri Ospina e Karnezis, e dalla assenza di Meret. Il giovane portiere friulano, considerato da tutti un predestinato, purtroppo si è rotto l’ulna del braccio sinistro nel secondo giorno di ritiro e solo oggi, finalmente, il chirurgo che lo ha operato, lo ha dichiarato definitivamente guarito.Infatti pare che proprio Meret andrà in panchina nella prossima partita di Udine.
Stiamo parlando del portiere che era destinato a fare il titolare, mentre Karnezis sarebbe stato il suo sostituto.Quindi l’incertezza nel ruolo tra il portiere greco ed Ospina, arrivato in prestito secco dall’Arsenal, ha sicuramente nuociuto alla stabilità del reparto difensivo, abituato alla leadership di Reina.
Anche l’infortunio di Faouzi Ghoulam non ha giovato alla causa, dato che il franco-marocchino, proprio nelle partite immediatamente precedenti l’infortunio della stagione scorsa, stava dimostrando di aver imparato a svolgere una egregia fase difensiva.Fortunatamente anche lui è sulla via del pieno recupero.
Una difesa più forte
Se questi tasselli andranno al loro posto sotto la abile guida del tecnico azzurro, c’è da aspettarsi una difesa più forte e rassicurante.
Certo è che se De Laurentiis a Gennaio, visto l’infortunio occorso a Chiriches in nazionale, si decidesse a comprare un altro centrale di difesa affidabile ed un regista con maggiori propensioni difensive, farebbe il bene della squadra e rassicurerebbe maggiormente Ancelotti ed i tifosi azzurri.
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Milan, i tifosi bocciano un allenatore straniero: in cima alla lista dei desideri Allegri e Sarri
Milan, la questione in merito al possibile sostituto di Paulo Fonseca tiene banco tra i tifosi rossoneri. Vediamo qui di seguito gli umori e i desideri dei supporter milanisti.
Il futuro di Paulo Fonseca è appeso a un filo. Per proseguire con le vesti rossonere servirà vincere il derby e giocare quindi una partita convincente sotto tutti gli aspetti, solo in questo modo si potrà avere la meglio sull’organizzata corazzata di Simone Inzaghi.
Lo stesso portoghese, mai entrato in sintonia con la tifoseria rossonera, potrebbe quindi essere sostituito già a inizio della prossima settimana.
I tifosi vogliono un allenatore italiano e di fatto si mettono di traverso rispetto ai nomi di Tuchel, Paulo Sousa, Terzic o Tudor. Un po’ perché, lo dice la statistica, negli ultimi 40 anni solo 4 allenatori stranieri hanno vinto lo scudetto. In secondo luogo perché al Milan serve un allenatore che conosca la nostra realtà, che sappia arginare le insidie della Serie A e che, possibilmente, conosca l’ambiente rossonero.
Un solo nome risponde a tutte queste caratteristiche: Massimiliano Allegri. Ma anche Maurizio Sarri sta raccogliendo ampi consensi. L’ex Lazio potrebbe mettere ordine nello spogliatoio e proporre anche un’idea di gioco interessante, sistemando anche la fase difensiva, cosa che peraltro saprebbe fare benissimo, forse anche meglio, il tecnico livornese.
Staffetta a due per i tifosi. La dirigenza sarà dello stesso avviso? Ad oggi c’è una netta spaccatura per il nome del probabile allenatore.
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Udinese, della squadra “verde” se ne parla anche in Spagna
Pare che l’Udinese sia la squadra più “green” d’Italia e tra le prime quattro al mondo: un primato che non è passato inosservato al quotidiano spagnolo Marca.
Non ci sono dubbi: in questo periodo l’Udinese è proprio sulla cresta dell’onda. Dopo l’esordio ultra positivo in campionato, che l’ha portata in cima alla classifica della Serie A forte di 10 punti in 4 partite (equivalenti a 3 vittorie e un pareggio), ora i friulani si sono guadagnati un po’ di fama all’estero.
Una fama che non è legata ai risultati del campo ma ad altri risultati virtuosi: quelli raggiunti dal club in termini di impatto ambientale. Lo dimostra l’indicatore della Brand Finance Football Sustainability Perceptions, che testimonia come il club sia il più “verde” in Italia e al quarto posto nel mondo.
Udinese, chi ha innescato la rivoluzione verde?
A riportare il primato è il quotidiano spagnolo Marca, che imputa la responsabilità della rivoluzione verde del club alla direttrice commerciale – e figlia del presidente – Magda Pozzo. Pozzo ha dichiarato: “Per noi ci sono due parole chiave: innovazione ed ecosostenibilità. Vorremmo essere pionieri in questo senso.
L’Udinese si è unita al programma Sport for Climate Action dell’ONU e fa parte del Comitato di Sostenibilità dell’Associazione Europea dei Club (ECA, ndr). È un grande traguardo. Solo 20 dei 700 club che fanno parte della ECA compongono il Comitato. Per noi è importante inviare un messaggio al mondo grazie al calcio e alla sostenibilità”.
Continuing the announcements of our ECA Award Finalists.. 🏆
Our 3️⃣ finalists for the Social Impact Award:
🟡🔵 @AIKFotboll
🟢⚪ @CelticFC
⚫⚪ @Udinese_1896These clubs are creating a positive & lasting influence on the community beyond the pitch.#WeAreECA #HeartofFootball pic.twitter.com/DgdRI1cVsN
— ECA (@ECAEurope) September 18, 2024
E sul campo della sostenibilità in senso più ampio, dovrà affrontare lo svedese AIK e lo scozzese Celtic. In palio non c’è un trofeo calcistico ma un premio ECA per la categoria Impatto sociale.
La rivoluzione in nome dell’ambiente ha avuto inizio nel 2019 con la partnership con Bluenergy, che ha poi dato il suo nome allo stadio del club: “Abbiamo deciso di consumare esclusivamente energia verde, riuscendo a risparmiare 5.000 tonnellate di emissioni di carbonio“. Per perseguire l’obiettivo, inizialmente, il club ha respinto alcuni sponsor non in linea con i suoi obiettivi di sostenibilità.
Il modus operandi e gli obiettivi in termini di sostenibilità
Magda Pozzo ha raccontato quali sono i prossimi passi del club nella direzione della sostenibilità: “Abbiamo installato 2.409 pannelli solari che inaugureremo all’inizio del 2025 per trasformare il nostro stadio nel primo parco solare sportivo d’Italia.
Produrremo un milione di megawatt all’anno, con cui alimenteremo la maggior parte delle partite. L’obiettivo è ospitare la nostra prima partita a emissioni zero, come accaduto nel match Tottenham-Chelsea. È complicato, ma ci stiamo lavorando. Se non sarà questa stagione, sarà la prossima”.
Tra le iniziative, ci sono quelle di eliminare totalmente l’uso della plastica allo stadio e di limitare al massimo lo spreco alimentare: “Per i giocatori, ad esempio, abbiamo creato delle borracce speciali. Inoltre, abbiamo un’app per pianificare i pasti, in modo che non ci siano sprechi. Lo stesso sistema lo abbiamo applicato nei giorni di partita, e tutti gli avanzi vengono riutilizzati da associazioni della comunità bisognose”.
Pozzo è ottimista: “La UEFA ha lanciato un’altra app per misurare le emissioni di carbonio in ogni dipartimento del club. È difficile… ma fantastico. Ad aprile sapremo dove emettiamo di più e inizieremo una nuova pianificazione. Abbiamo persino una responsabile della sostenibilità, qualcosa che due anni fa era impensabile”.
E, come Martin Luther King, “she has a dream”: “Abbiamo 20.000 metri quadrati attorno allo stadio che vogliamo sviluppare. L’idea è creare una città ecologica con palestra, centro medico, piscina, asilo… Sarebbe perfetto, come vivere in un mondo ideale“.
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Esclusiva Calcio Style, anche Moncada appeso a un filo: la situazione
Esclusiva Calcio Style, dopo un mercato movimentato, i tifosi si aspettavano un inizio di campionato decisamente più calmo e diverso dalla travagliata realtà. Vediamo cos’altro potrebbe ancora accadere nella dirigenza.
E’ un periodo di certo molto movimentato quello che sta vivendo l’AC Milan. Tutti in questo momento sono in discussione, da Paulo Fonseca il quale potrebbe già abbandonare la nave dopo il derby, fino ad arrivare a Geoffrey Moncada. Ed è questa la clamorosa notizia.
Gerry Cardinale dopo avere ascoltato il suo braccio destro Zlatan Ibrahimovic, avrebbe maturato la decisione di togliere Geoffrey Moncada da direttore dell’area tecnica. Scelte sbagliate, ad iniziare dall’allenatore in decisa contrapposizione con Ibrahimovic il quale aveva in mente ben altri profili.
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