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Lazio-Hellas Verona 3-3, i gialloblù chiudono con un pari spettacolo: le pagelle
L’Hellas Verona chiude il sipario sulla propria stagione con un pari rocambolesco all’Olimpico contro la Lazio. Gli uomini di Tudor chiudono il campionato a 53 punti.
Si chiude con un 3-3 il campionato dell’Hellas Verona. I gialloblù impattano in casa della Lazio, che conquista la qualificazione all’Europa League.
Di Simeone, Lasagna e Hongla le reti dell’Hellas Verona, che vanno in vantaggio per 2-0, ma poi subiscono la rimonta della Lazio.
Nel finale arriva il meritato pareggio per gli scaligeri, che chiudono da imbattuti.
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Le pagelle
Berardi 5,5: compie una bella parata sul colpo di testa di Acerbi, non può fare molto sui gol della Lazio. Esordio impegnativo.
Ceccherini 5,5: non è esente da responsabilità sul gol di Felipe Anderson, partita di sofferenza. Va molto in difficoltà e non riesce a mettere rimedio (dal 1’st Tameze 6: il suo ingresso dà equilibrio al centrocampo dell’Hellas. Dimostra di meritare una big).
Coppola 5: pasticcia in marcatura, non convince in fase di recupero. Soffre la determinazione di Cabral e consente al laziale di avere terreno fertile dalle sue parti.
Sutalo 5,5: gioca una mezz’ora scarsa. La sua breve partita non è affatto positiva e ci mette del suo sui gol laziali (dal 29’pt Casale 6: non può fare molto di più rispetto a Sutalo, ci mette impegno ma la Lazio è difficile da arginare).
Faraoni 6: una buona partita, ma non deciso a spingere come nella maggior parte delle partite quest’anno. Poteva osare di più.
Hongla 6,5: realizza il suo primo gol in serie A, quello del definitivo 3-3. Per il resto soffre in mezzo al campo ed è molto impreciso, ma il contesto non lo aiuta (dal 39’st Dawidowicz sv).
Veloso 5: sottotono, impreciso e poco ordinato. Non riesce ad esprimere le sue qualità in un centrocampo dove i gialloblù non hanno il sopravvento territoriale (dal 39’st Depaoli sv).
Lazovic 7: è in partita più che mai e si vede. Bravissimo sul cross per l’1-0. Entra nel gol del pareggio. Sempre di corsa, sempre pericoloso.
Lasagna 6,5: sempre un pericolo per la Lazio. Bravo e fortunato sul gol del 2-0, sa come inserirsi in area e mette quasi sempre in difficoltà la difesa biancoceleste.
Caprari 5: non è in serata, si perde tra le linee e viene imbottigliato dai difensori della Lazio.
Simeone 7: realizza il suo quinto gol stagionale alla Lazio e chiude alla grande la stagione più prolifica della sua carriera (dal 24’st Bessa 6: entra e si adegua al ritmo del match, anche se non timbra il cartellino e non riesce a farsi notare).
Tudor 7: un pareggio meritato, dopo aver subito l’ennesima rimonta stagionale. Ultimo canto del cigno croato sulla panchina gialloblù?
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Milan-Conte, ci siamo? Le (ultime) resistenze di Furlani
Milan-Conte, un accostamento che noi di Calcio Style scriviamo da gennaio, mese del famoso accordo di massima con l’allenatore. Vediamo le evoluzioni della situazione.
“Vediamo cosa succede”, queste le poche parole di Antonio Conte dette a un tifoso rossonero il quale una settimana fa gli aveva chiesto se vi fossero possibilità concrete di vederlo sulla panchina del Milan la prossima stagione. Avrebbe potuto rispondere diversamente, con un no comment, oppure con un’altra frase di circostanza ed invece la speranza nel leccese di una chiamata è viva più che mai. Soprattutto nel day after la sconfitta contro la Roma che è valsa l’uscita dall’Europa League.
Il treno Conte non passa tante volte, bisogna salirci. Questa è un po’ l’idea di Zlatan Ibrahimovic il quale, fin dall’inizio della sua nuova esperienza da dirigente, ha fatto il nome del tecnico leccese stringendo con lui un accordo di massima a gennaio. Le vicende poi le abbiamo seguite tutti. Un Milan che si è fortemente ripreso in campionato, l’indagine della Procura di Milano che ha di fatto rallentato l’ingresso di nuovi soci di minoranza, operazione solo rimandata e la ritrosia di Giorgio Furlani il quale preferirebbe proseguire con Pioli o con altre tipologie di tecnici maggiormente aziendalisti.
Giusto o sbagliato che sia, un ministro senza portafoglio come Ibrahimovic può lanciare l’idea, ma ci vuole il consenso dell’Amministratore Delegato e della proprietà. Gerry Cardinale ha praticamente detto a Ibra di fare quello che serve per rilanciare il Milan, dimostrazione di piena fiducia, ma c’è ancora da scardinare quell’idea comune che vede in Conte un possibile destabilizzatore dell’ambiente. L’aspetto economico in questo caso sembra essere in secondo piano.
Lo svedese riuscirà a convincere Furlani? Per la risposta, questione di poche settimane.
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Pioli, secondo posto poi Napoli: il futuro del tecnico
Pioli, una serata da dimenticare quella di ieri sera in Europa League contro la Roma. Andiamo a vedere cosa gli riserverà il futuro in base alle informazioni che abbiamo raccolto.
“Portate pazienza fino alla fine della stagione”, questo ha detto ieri sera Stefano Pioli durante la conferenza stampa che ha messo i titoli di coda alla partecipazione in Europa League. E a dire il vero, di pazienza i tifosi ne hanno sempre meno.
Ma c’è un cammino in campionato da portare avanti, un secondo posto da difendere con le unghie e coi denti e soprattutto un derby da giocare lunedì sera. Ci si aspetta una reazione decisa, sebbene i cugini interisti abbiano mille motivazioni per fare bene proprio in quella serata.
Il futuro di Pioli è praticamente già scritto, noi di Calcio Style lo sosteniamo da tempo. Non è sicuramente una partita a spostare l’ago della bilancia a favore o contro il tecnico parmense. La decisione era già stata presa e, con la gara di ieri, si è solamente fortificata l’idea tra la dirigenza di avere fatto la scelta giusta.
Ci sono buone possibilità che Pioli possa scendere al sud Italia ed accasarsi al Napoli. Nonostante De Laurentiis abbia finora fatto una corte serrata ad Antonio Conte, anche l’ego ha una certa importanza. Vedersi respinto in almeno 3 occasioni non deve di certo essere piaciuto al vulcanico presidente partenopeo il quale avrebbe deciso di puntare su Pioli.
Un allenatore ideale per ricostruire un ambiente complicato. Lo abbiamo visto con il Milan quando da zero ha saputo portare la squadra allo scudetto. Anche dal punto di vista dell’ingaggio, Pioli sarebbe decisamente più a buon mercato rispetto al leccese. Tra De Laurentiis e Pioli ci sono stati contatti diverse settimane fa. Il tecnico parmense aveva fatto capire di essere lusingato dall’interesse, tuttavia non si era pronunciato perché concentrato sulla stagione in corso. Come più volte detto, si ragionerà a bocce ferme, ma siamo certi che le cose stiano andando avanti.
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Roma-Milan 2-1, De Rossi inchioda il Diavolo: le pagelle
Roma-Milan 2-1, i capitolini battono i rossoneri e si guadagnano il passaggio del turno in Europa League. All’Olimpico i giallorossi si impongono grazie ai gol di Mancini e Dybala. A nulla è servito il gol di Gabbia nel finale.
Maignan 6: ultimamente gli tocca spesso raccogliere palloni alle sue spalle, ma di colpe ne ha ben poche.
Calabria 4: concorso di colpa con il tecnico che lo utilizza (sbagliando) a centrocampo (dal 46 Reijnders 5: inspiegabile questo cambio)
Gabbia 5,5: errore su Dybala, ma tiene botta e segna la rete dei rossoneri
Tomori 5: cerca di reggere una situazione non facile. Balla in maniera eccessiva, ma ha l’attenuante del rientro
Theo Hernandez 4: si vede poco e si fa espellere nel finale
Musah 5: si innamora troppo del pallone, ma ha grinta da vendere. Uno dei meno peggio
Bennacer 5: prova complicata, viene sostituito per lasciare spazio ad un altro attaccante (dal 40’ Jovic 4: non incide)
Pulisic 4,5: sbaglia troppi palloni, la peggiore partita da quando è al Milan
Loftus-Cheek 4: in un pessimo stato di forma, si vede praticamente mai (dal 46’ Chukwueze 6: il più in forma)
Leao 3: grandi premesse, ma imbarazzante e al limite dell’irritante
Giroud 3: non gli si può chiedere di più, non ne ha
Pioli 2: sbaglia tutto, cambi inspiegabili e sotto l’aspetto della mentalità in campo non si commenta nemmeno. Subìsce in due occasioni una lezione di calcio da De Rossi
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