La Juventus é ancora dentro alla Superlega. La Società bianconera, che aveva chiesto di uscire dal progetto, non ha ricevuto il consenso al recesso
Juventus ancora dentro alla Superlega
La Juventus non è ancora uscita dalla Superlega. A renderlo noto è la stessa società bianconera con un atto ufficiale.
In realtà la Juventus, a margine dell’accordo con l’UEFA raggiunto alcuni mesi fa, aveva mosso le pedine necessarie per tirarsi fuori dal progetto.
Un tentativo, momentaneamente, fallito. La Vecchia Signora quindi resta ufficialmente dentro alla Superlega.
Ecco cos’é successo.
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L’opposizione di Barcellona e Real Madrid
Ecco quanto si legge all’interno della relazione finanziaria semestrale (al 31.12.2023) della Juventus:
“il 20 Settembre 2023 ha notificato a tutte le parti interessate (ovvero Football Club Barcelona e Real Madrid Club de Futbol e tutti gli altri club aderenti al Progetto Super League fin dall’inizio) la decisione definitiva di recedere dall’accordo che regola il Progetto Super League, chiedendo il loro consenso scritto per recedere dal Progetto Super League.
Il Football Club Barcelona e il Real Madrid Club de Futbol non hanno dato il loro consenso al recesso di Juventus.
Alla data della presente Relazione, nessuna delle parti interessate ha assunto iniziative nei confronti della Società”.
Juventus dentro il progetto
La Juventusal momento risulta avere ancora una partecipazione pari al 10% nellaEuropean Super League Company SL (Società di diritto spagnolo dietro la Superlega).
Il perché la Juventus vuole uscire dal progetto
“In data 13 Luglio 2023, la Società (Juventus, ndr), tenuto conto di alcune divergenze nell’interpretazione degli accordi applicabili al Progetto Super League, ha avviato la procedura di uscita dal suddetto Progetto, pur ribadendo che, ai sensi delle disposizioni contrattuali applicabili,per l’efficacia del recesso è necessario il preventivo consenso degli altri club coinvolti nel Progetto Super League.
L’accordo applicabile non prevede specifiche penali e/o clausole di indennizzo in caso di recesso senza il consenso delle altre parti, fermo restando che, senza il consenso delle altre parti, il recesso non ha alcun effetto”.
La pausa per le partite delle Nazionali nella stagione 2024/25 ha creato l’opportunità per la Procura di Milano di convocare alcuni tesserati di Inter e Milan nell’ambito dell’indagine che ha coinvolto i leader delle curve milanesi, Marco Ferdico e Luca Lucci, su un sistema di malaffare collegato al Meazza.
SIMONE INZAGHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’indagine sta ora proseguendo con l’ascolto delle cosiddette persone informate sui fatti, tra cui figurano vari membri delle squadre.
Per il Milan, il capitano Davide Calabria, non convocato per la Nazionale a causa di un infortunio, è stato segnalato come uno dei principali testimoni, avendo incontrato in segreto Luca Lucci.
Dall’altro lato, diversi tesserati dell’Inter, come Nicolò Barella (infortunato), Hakan Calhanoglu, l’allenatore Simone Inzaghi e il vice presidente Javier Zanetti, sono tra coloro che potrebbero essere ascoltati. In particolare, si sospetta che Ferdico abbia cercato di ottenere favori relativi alla vendita di biglietti per la finale di Champions League 2023.
Inoltre, Milan Skriniar, ora giocatore del PSG, ma convocato dalla Slovacchia, potrebbe essere interrogato per il suo incontro con Ferdico, che avrebbe avuto luogo nonostante il giocatore fosse in procinto di lasciare l’Inter senza rinnovare il contratto.
Questo episodio solleva dubbi sulla gestione dell’incontro da parte del club, visto che Skriniar era visibilmente preoccupato.
La giustizia sportiva, attraverso il procuratore Chiné, potrebbe applicare l’articolo 4 del Codice di Giustizia Sportiva, che riguarda la slealtà sportiva, con possibili sanzioni che potrebbero colpire giocatori e dirigenti, tra cui Simone Inzaghi e Javier Zanetti.
Milan, la coperta rossonera dal punto di vista della difesa è senza dubbio molto corta. Vediamo qui di seguito lo stato dell’arte degli uomini a disposizione di Paulo Fonseca.
Il Milan si appresta ad affrontare un vero e proprio tour de force che inizierà domani sera contro il Liverpool per arrivare al derby di domenica sera contro l’Inter.
Sempre fuori uso Malick Thiaw, attualmente infortunato e con un morale che rasenta il terreno. Il tedesco infatti è finito al livello più basso delle gerarchie di Paulo Fonseca e recuperarlo non sarà di certo semplice. Più probabile invece una cessione in prestito a gennaio solo ed esclusivamente se si riuscirà a mettere mano su un altro difensore centrale nello stesso periodo.
Una garanzia è invece rappresentata da Matteo Gabbia il quale anche durante la gara contro il Venezia è risultato uno dei migliori in campo sfiorando il gol assegnato poi a Fofana. Il centrale italiano potrebbe addirittura scalzare Fikayo Tomori il quale ha deluso nelle sue ultime apparizioni.
Il centrale inglese, peraltro non impegnato con la Nazionale, è stato escluso da Fonseca. Una sorta di bocciatura che potrebbe essergli utile per ricaricare le batterie e soprattutto riprendersi la titolarità.
Ad oggi, l’unica certezza è rappresentata da Pavlovic, una vera e propria diga difficilmente valicabile. Un acquisto azzeccatissimo dalla dirigenza rossonera.
La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sul caso Diarra, incentrata sulla compatibilità delle regole FIFA relative ai trasferimenti dei giocatori con il diritto comunitario, introduce importanti novità.
Gianni Infantino, the current president of FIFA, attends the FIFA Council Meeting at which FIFA officially announces that 2021 FIFA Club World Cup will be held in China, in Shanghai, China, 24 October 2019. *** Local Caption *** fachaoshi
In particolare, la Corte ha esaminato le disposizioni del “Regolamento sullo Status e il Trasferimento dei Giocatori” (RSTP) della FIFA che riguardano la responsabilità solidale dei nuovi club in caso di risoluzione del contratto di un giocatore senza giusta causa e le sanzioni sportive associate.
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Principali punti della sentenza:
1. Libertà di circolazione dei lavoratori: La Corte ha stabilito che le norme FIFA in questione costituiscono un ostacolo alla libertà di circolazione dei lavoratori all’interno dell’Unione Europea. In particolare, la regola che obbliga il nuovo club a rispondere in solido delle indennità dovute dal giocatore al precedente club rappresenta un freno per i club che potrebbero voler ingaggiare giocatori da altri Stati membri, creando rischi giuridici e finanziari rilevanti.
2. Proporzionalità delle sanzioni: Le sanzioni imposte ai nuovi club, inclusi il divieto di tesserare nuovi giocatori e l’obbligo di versare l’indennità, sono ritenute sproporzionate rispetto all’obiettivo legittimo di garantire la regolarità delle competizioni. Inoltre, la Corte ha sottolineato che i criteri di calcolo delle indennità tendono più a proteggere gli interessi finanziari dei club che a preservare la stabilità competitiva.
3. Contrasto con le regole della concorrenza: Le regole del RSTP limitano la concorrenza transfrontaliera tra club per il reclutamento dei giocatori, in quanto impongono restrizioni permanenti che possono dissuadere i club dall’ingaggiare giocatori già sotto contratto con altre società.
Implicazioni della sentenza
La decisione della Corte non abolisce il sistema di trasferimenti o consente ai giocatori di rescindere i contratti senza conseguenze. Tuttavia, stabilisce che le norme attuali della FIFA, che impongono responsabilità solidali e sanzioni sportive senza considerare le specifiche circostanze di ogni caso, eccedono quanto necessario per garantire la regolarità delle competizioni. I giocatori possono trasferirsi anche in presenza di una controversia contrattuale, ma il club precedente ha comunque il diritto di fare causa per ottenere un risarcimento.
Commenti:
Secondo il legale di FIFPro (il sindacato internazionale dei calciatori), Pieter Paepe, la sentenza rappresenta una svolta nel mercato dei trasferimenti, mettendo in discussione le basi economiche delle attuali regole. Emilio Garcia, responsabile legale della FIFA, ha sottolineato che i principi fondamentali del sistema dei trasferimenti rimangono validi, ma che la FIFA continuerà a lavorare per garantire stabilità e integrità nelle competizioni.
Questa sentenza potrebbe avere un impatto significativo sul futuro delle controversie contrattuali nel calcio, aprendo la strada a una maggiore libertà di movimento per i calciatori, pur mantenendo un quadro di regole che tutelino i club.
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