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Hellas e futuro: due rinnovi di contratto

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faraoni

Nelle ultime quarantotto ore il club veneto ha concluso con successo il rinnovo di contratto

Fonte: pagina Facebook dell’Hellas Verona

di due componenti della colonna vertebrale della rosa

Ed è proprio nelle ultime ore che il Verona ha comunicato per vie ufficiali il prolungamento di contratto, cronologicamente parlando, prima del capitano Davide Faraoni, e in seguito di Koray Gunter. 

Come chiaramente esposto nel comunicato ufficiale del club, il terzino italiano ha prolungato il suo contratto fino al 30 giugno 2025, con un accordo che di fatto lo lega al Verona quasi a vita. Lo stesso Faraoni in occasione dell’intervista rilasciata a seguito del rinnovo di contratto, ha espresso la massima felicità riguardo la sua prolungata permanenza , delineando come la sua esperienza veneta abbia stimolato in lui nuovamente la voglia di giocare a calcio.

Vi sono state inoltre delucidazioni da parte del terzino stesso riguardo alle sue condizioni fisiche che lo hanno tenuto fuori in questo inizio campionato, annunciando che finalmente le noie alla caviglia lo hanno abbandonato, e che è a disposizione del coach Gabriele Cioffi.

Il calciatore ha inoltre aperto una breve parentesi sugli obiettivi dei gialloblu, facendo un focus sull’impegno della squadra e dello staff per raggiungere l’obiettivo salvezza.

Rinnovo altrettanto importante è invece quello di Gunter, anch’esso infatti firma un contratto fino al 30 giugno 2025. 

Lo stesso difensore in occasione della firma del contratto  ha sottolineato la propria felicità per un prolungamento che lo lega al club per altri 3 anni, oltre quelli già trascorsi in maglia scaligera.

‘La maglia dell’Hellas è la più importante della mia carriera’ ha sottolineato il calciatore, parlando anche della sua gratitudine e il suo sentirsi onorato rispetto al suo imminente traguardo delle 100 presenze con i veronesi.

Seguendo la scia del suo capitano, ha concluso dicendo:Stiamo lavorando duramente tutti insieme per raggiungere il nostro obiettivo. Insieme lavoriamo ogni giorno per raggiungere la quarta salvezza consecutiva

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Juventus, Allegri: ” Con la Roma partita affascinate, non ci saranno Sandro e Yldiz. Su De Rossi…”

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Juventus, allegri

Massimiliano Allegri in conferenza stampa presenta Roma-Juventus, gara valida per la trentacinquesima giornata di Serie A, in programma domani alle 20:45 all’Olimpico di Roma.

Napoli-Juventus, Allegri - Depositphotos

Juventus’s Head Coach Massimiliano Allegri portrait during italian soccer Serie A match Bologna FC vs Juventus FC (portraits archive) at the Renato Dall’Ara stadium in Bologna, Italy, April 30, 2023 – Credit: Ettore Griffoni
Depositphotos

Di seguito le sue parole:

Come si avvicina la squadra a questa partita?
“Ci siamo avvicinati bene, poi vediamo domani se riusciremo a tornare alla vittoria. La Roma ha grandi qualità tecniche. Sarà una partita affascinante, ma difficile e complicata”.

Può giocare Weah?
“Ha fatto una buona partita. In questo periodo sta meglio e può giocare. Domani non ci saranno Alex Sandro e Kenan Yildiz che ha una gastroenterite”.

Come sta McKennie?
“Ha fatto un’ottima stagione. In questo momento ho bisogno di tutti. Davanti Kean sta decisamente meglio e anche Milik dopo il gol contro la Lazio è in fiducia. Sabato ha fatto molto bene. Cambiaso può giocare da esterno anche da interno. Sa giocare a calcio e può ancora migliorare tanto”.

Sulle parole di De Rossi?
“Ringrazio Daniele. Io poi ho giocato con suo papà nel Livorno. Daniele ha dato entusiasmo e spensieratezza, nonostante Mourinho avesse fatto un ottimo lavoro. Troveremo una Roma arrabbiata dalla sconfitta di giovedì che vuole tornare a combattere per i primi quattro posti in campionato”.

Quanto si sente Juventino?
“Ormai sono 10 anni che vivo a Torino e ho avuto la fortuna di far parte di questa grande famiglia e grande club. Il Dna di ogni società va sempre rispettato”.

Sarebbe servita più spensieratezza per fare meglio?
Il calcio è difficile da spiegare. Il calcio va giocato, ci sono momenti in cui va bene e in cui va meno bene. Noi abbiamo avuto in paio di mesi dove non abbiamo avuto attaccanti. Non dobbiamo pensare a quello che è stato. Domani abbiamo una bella partita da giocare contro una squadra forte. Bisogna prepararsi a giocare una bella partita”.

Una sfida tra generazioni? Un pensiero sul Grande Torino..
“Giusto ricordare con grande affetto il grande Torino che è stata una squadra memorabile. Dybala è un giocatore straordinario a livello tecnico, di livello assoluto. Paredes lo scorso anno non ha fatto bene, ma il valore del giocatore nessuno l’ha messo in dubbio”.

È giusto recuperare Atalanta- Fiorentina a fine stagione?
“Fortunatamente il destino è nelle nostre mani. Dobbiamo fare i punti per non interessarci di questa partita. Il calendario è pieno e lo scorso anno sarà ancora peggio”.

Il risultato del Bologna vi influenza?
“Per quanto riguarda il risultato noi siamo davanti e dobbiamo fare punti. I nostri 65 punti non bastano per la Champions. Il Bologna ha fatto una grande stagione e nessuno si aspettava questo”.

Ha parlato con Vlahovic?
“Ho parlato con lui come con tutti. Gli attaccanti stanno bene, quando segna nelle partitine vuol dire che stanno bene. Sono contento, perchè possono diventare determinanti”.

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Torino, 75 anni fa era Grande e fu annientato

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Grande Torino, oggi ricorre l'anniversario della tragedia di Superga

Settantacinque anni, per colpa di un beffardo destino, il Grande Torino Campione d’Italia venne annientato. Ricordiamo insieme la strage di Superga.

Il Torino, allora, si chiamava Grande Torino: l’appellativo se lo era meritano appieno, dal momento che nella decade degli anni Quaranta aveva avuto un exploit pazzesco: ben cinque scudetti conquistati, a partire dalla stagione 1942-1943.

Fino alla fatale stagione 1948-1949 proprio alla fine della quale, il 4 maggio del 1949, avvenne un terribile incidente aereo che passò alla storia come la tragedia di Superga.

Indice

4 maggio 1949: la tragedia di Superga

L’incidente coinvolse il velivolo Fiat G.212, un aereo da trasporto sia civile che militare, registrato come I-ELCE, che si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della basilica di Superga a Torino.

A bordo c’era l’intera squadra dell’allora Grande Torino, insieme a dirigenti, giornalisti sportivi e l’equipaggio. Tutti persero la vita, per un totale di 31 persone.

Grande Torino, le circostanze dell’incidente aereo

L’incidente avvenne dopo l’ultima partita giocata contro il Benfica a Lisbona. Alcuni giocatori e personaggi influenti non erano a bordo per vari motivi, tra i quali infortuni, malattie e impegni personali.

L’aereo, dopo uno scalo intermedio a Barcellona, avrebbe dovuto atterrare a Torino, ma le cattive condizioni meteorologiche contribuirono all’incidente.

Tragedia di Superga, le vittime

Come abbiamo scritto, la squadra del Grande Torino venne annientata. Ad eccezione di due fortunati giocatori: il difensore Sauro Tomà, che non prese parte alla trasferta portoghese per un infortunio al menisco e trovò poi la morte a 92 anni (nel 2018), e il portiere di riserva Renato Gandolfi, al quale fu preferito il terzo portiere Dino Ballarin.

Morirono tre dirigenti del club: il direttore generale Egidio Agnisetta, il dirigente accompagnatore Ippolito Cavalieri e Andrea Bonaiuti, addetto all’organizzazione delle trasferte. Oltre, ovviamente, al giovane allenatore, l’inglese Leslie Lievesley, al direttore tecnico Egri Erbstein e al massaggiatore Ottavio Cortina.

Nell’incidente morirono anche tre noti giornalisti sportivi: Renato Casalbore di Tuttosport, Renato Tosatti della Gazzetta del Popolo e Luigi Cavallero de La Nuova Stampa. Avevano tutti meno di 60 anni.

Gli effetti della tragedia sulla collettività

L’incidente ebbe un impatto devastante sulla città di Torino e sull’intero Paese. I funerali delle vittime attirarono una partecipazione popolare massiccia.

Nonostante la tragedia, il campionato continuò e il Torino fu proclamato Campione d’Italia. La Nazionale italiana, colpita dall’evento, scelse di viaggiare via nave per i Mondiali in Brasile l’anno successivo.

I resti dell’aereo e alcune memorabilia sono conservati nel Museo del Grande Torino. Molti dei giocatori sono sepolti a Torino e nei loro comuni d’origine, mentre alcuni membri dell’equipaggio sono sepolti nella città stessa.

Grande Torino, il ricordo sui social

Stamattina, a dedicare omaggi via social alle sfortunate vittime di quell’incidente sono in molti. A partire dagli stessi granata, ma includendo anche i cugini/eterni rivali della Juventus.

Non mancano anche i media, come RaiSport.

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Rassegna stampa: i quotidiani del 4 maggio

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Rassegna stampa, le prime pagine dei quotidiani sportivi in edicola oggi: tra campionato e mercato, parte il Giro d’Italia.

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