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Gubbio, il ds Giammarioli: “Rinnovi e stipendi? Discorsi da affrontare a emergenza finita”.

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In questo articolo http://news.superscommesse.it/calcio/serie-c/2020/04/gubbio-il-ds-giammarioli-rinnovi-e-stipendi-discorsi-da-affrontare-a-emergenza-finita-394914/ troverete l’intervista che la redazione di SuperNews ha realizzato con il direttore sportivo del Gubbio Stefano Giammarioli. Tra i temi affrontati, le condizioni di salute della società, la personale opinione in merito alla ripresa del campionato di Lega Pro e le misure fiscale ed economiche adottate dal Gubbio.

Quali sono le condizioni di salute dello staff e della squadra del Gubbio?
La squadra è stata sotto controllo fin dai primi giorni dell’arrivo di questa pandemia. Siamo stati fin da subito molto severi. Il mister e lo staff hanno risposto in maniera molto seria e responsabile alle nostre direttive. Il nostro presidente è stato capillare nei controlli, insieme allo staff medico, garantendo in questo modo ai calciatori e dipendenti un monitoraggio continuo. Quindi, ora, la squadra attende nuove disposizioni nelle proprie case, con grande responsabilità.

La preparazione atletica dei giocatori continua ad essere svolta presso le loro abitazioni? Quale tipo di allenamento e di regime alimentare stanno seguendo gli atleti?
Il dottore ha consigliato un’alimentazione provvisoria, differenziata in base alle caratteristiche fisiche dei calciatori, mentre il preparatore atletico ha dato una serie di esercizi da svolgere. Chi ha la fortuna di avere nelle proprie abitazioni qualche attrezzo sportivo si serve anche di quello, ma principalmente si tratta di esercizi pensati per un allenamento da svolgere in casa.

Che tipo di misure sanitarie verranno adottate quando sarà possibile riprendere l’attività agonistica?
Ci sarà la “seconda fase” del virus. La prima fase è ancora drammatica, con tanti morti, soprattutto anziani, davvero una tragedia. La seconda fase avrà meno defunti, per fortuna, ma credo che cambierà notevolmente lo stato mentale delle persone, che inizialmente non sapranno come comportarsi. Credo che mascherine, guanti, distanze di sicurezza saranno obbligatorie ancora per un lungo periodo, per cui ogni attività, sportiva o lavorativa che sia, avrà delle conseguenze totalmente diverse da quelle della vita prima del virus. Per quanto riguarda le misure sanitarie messe in atto dalla società, il presidente già da tempo ha predisposto la continua disinfestazione degli spogliatoi, insieme alla costante pulizia degli ambienti. Quando si riprenderà l’attività, prima del rientro della squadra, si riprenderà l’igienizzazione e la pulizia dell’ambiente sportivo. Lo staff e i calciatori dovranno poi attendere disposizioni sanitarie obbligatorie per tutti. Non dimentichiamo, però, che c’è anche una parte di responsabilità propria nella gestione di queste misure.

Quali tra i tre possibili scenari sul futuro del campionato si aspetta la società? L’attività agonistica verrà ripresa nei mesi estivi, si giocherà a porte chiuse o crede nello stop definitivo delle competizioni?
Questa è una delle risposte più difficili da dare in questo momento, poiché è tutto condizionato dall’andamento del coronavirus. Io credo che la responsabilità più grande, adesso, sia quella di avere pazienza, di attendere in silenzio, soprattutto nel rispetto di chi realmente sta soffrendo. Soffriamo tutti, ma c’è tantissima gente che sta soffrendo cento volte di più di chi è solo chiuso in casa, come chi ha perso familiari o che soffre negli ospedali, soprattutto medici e infermieri. Secondo me, ci sarà ancora da attendere a lungo per una ripresa, oltre che a stabilire come riprendere il campionato. E’ da un mese che si dicono tante date, che vengono puntualmente cambiate, dal momento che la situazione è ancora imprevedibile, anche per gli esperti. Noi sportivi dobbiamo attendere in silenzio. Sento poi parlare di rinnovi, prolungamenti, stipendi, ma credo sia più rispettoso al momento restare in silenzio, avremo poi un’estate intera, mi auguro, per discutere su questi aspetti.

La società é riuscita a coprire gli stipendi dei propri tesserati? Sono stati effettuati dei tagli dal punto di vista economico?
Il presidente con molta serietà ha rispettato le scadenze di alcuni giorni fa, siamo quindi in regola con i pagamenti fino a febbraio. Per quanto riguarda i rinnovi, i contratti e le mensilità, il presidente preferisce attendere che quest’emergenza finisca. Solo dopo, si valuteranno tutte le situazioni.

Qual è la vostra opinione in merito alle misure fiscali che il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli ha intenzione di attuare?
Penso che Ghirelli si stia comportando in maniera molto responsabile, soprattutto in quest’ultimo periodo, in cui ha stabilito come priorità la salute e la protezione delle persone. Le sue idee sono molto positive, concrete e razionali. Tuttavia, in base all’esperienza che ho maturato negli anni, tutti i problemi economici diventeranno “a circolo chiuso”: ogni squadra, avendo situazioni differenti da altre, affronterà i problemi di carattere generale all’interno della sua particolare realtà. Questa sarà la situazione che si verificherà più avanti.

In che modo quest’emergenza cambierà i campionati, in particolare quello della Lega Pro? Ciò che stiamo affrontando avrà ripercussioni psicologiche, oltre che economiche, sui giocatori e i tifosi presenti allo stadio?
Il calcio è stato sempre passione, amore per la gente, sacrifici che le persone fanno acquistando l’abbonamento per seguire la propria squadra. Questo è uno dei più grandi valori del calcio. Nutriamo un grande rispetto per i tifosi organizzati, criticati per delle esagerazioni, ma che sono anche il cuore pulsante di questo sport. Credo che le abitudini cambieranno a livello umano, soprattutto inizialmente, fino a quando non si ritornerà alle abitudini tradizionali. Inoltre, quando l’emergenza sanitaria finirà e saremo finalmente in salute, subentrerà il problema economico, nello sport come nella vita quotidiana. Bisogna avere un grande rispetto per i presidenti, che in questo momento devono tutelare famiglie e operai che gestiscono da anni le aziende. Se lo Stato porterà avanti le idee di sostegno al mondo dello sport e del calcio, sono sicuro che si troveranno le soluzioni giuste per ripartire, perché l’amore per il calcio è talmente grande che si ritornerà alla normalità, a tifare tutti insieme. Certo, magari il calcio avrà dei budget più bassi, ma si ritornerà alla passione di prima.

 

FONTE: http://news.superscommesse.it/calcio/serie-c/2020/04/gubbio-il-ds-giammarioli-rinnovi-e-stipendi-discorsi-da-affrontare-a-emergenza-finita-394914/

Fondatore e Direttore Editoriale della testata giornalistica Calciostyle.it. Nato a Roma, classe 1981.

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Assemblea ECA, Al-Khelaifi: “La Superlega non esiste”

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Assemblea ECA, Nasser Al-Khelaifi

All’Assemblea ECA (European Club Association) svoltasi ieri a Madrid ha presenziato il presidente Nasser Al-Khelaïfi, noto per essere anche il presidente del PSG.

Il presidente Nasser Al-Khelaïfi ha parlato della situazione dell’ECA. che sta attraversando una fase di grande espansione e conta oggi oltre 600 club affiliati grazie all’arrivo di 266 squadre aggiuntive in questa stagione.

Queste le parole di Al-Khelaïfi a tale proposito: “È un momento fantastico a causa della nostra rapida espansione e della nostra evoluzione positiva. Questo dimostra che l’ECA è un’organizzazione dinamica, democratica, rappresentativa e inclusiva.

Quando sono diventato presidente dell’ECA, c’erano 174 club… ora siamo 610. L’unità è la forza dell’ECA, che è completamente diversa dal precedente G-14”.

Il presidente ne ha approfittato anche per polemizzare sulla Superlega. Queste le sue parole: “La porta è sempre aperta per quei club che non sono nell’ECA. La Superlega non esiste. Quindi, quando se ne renderanno conto, saranno i benvenuti a tornare (l’allusione è soprattutto al Barcellona, ndr).

Abbiamo giocato contro di loro nei quarti di finale della Champions League, la migliore competizione per club al mondo. È la migliore competizione, il miglior sistema che abbiamo. Non sono davvero contenti, ma ancora una volta ci giocano perché sanno che è importante.

Sanno che è la competizione principale. Spero che quindi ne siate consapevoli. Sanno che la porta è sempre aperta. Siamo in contatto congiunto con la FIFA e l’UEFA”. I club che ancora sostengono convintamente il progetto della Superlega sono, in particolare, il Barcellona e Real Madrid.

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Milan, così non va: esci dalla mediocrità! | L’editoriale di Mauro Vigna

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Milan, già dal titolo si può capire di che tenore (senz’altro duro) è il taglio di questo articolo. Non si può sprecare un’altra stagione.

Parlare con mesi di anticipo a volte può dare delle soddisfazioni, in quanto, spesso si viene smentiti. Ed è quello che spero vivamente accada. Perché altrimenti dovremo nuovamente assistere a un anno, il prossimo, sotto il segno della mediocrità.

Mediocrità, parola ricorrente durante questa stagione, basti vedere alcuni elementi in rosa. Che vanno cambiati, o meglio, vanno sostituiti con rinforzi qualitativamente superiori. Iniziamo da Calabria, bravo bello educato e con un cuore grande così, ma vederlo capitano di una squadra come il Milan appare, scusatemi, una bestemmia. Sapete vero di cosa stiamo parlando? Del Milan, squadra che ha alzato al cielo 7 Champions. Giusto per ricordarlo.

Una squadra che per due anni non è stata in grado di trovare un vice Theo Hernandez facendo giocare al suo posto terzini destri, difensori centrali e facendo il segno della croce in settimana augurandogli lunga vita calcistica.

Un centrocampo inesistente, caratterizzato da giocatori bravissimi ad accarezzare il pallone, un po’ meno a picchiare. Quanto servirebbe un Kessiè qualsiasi. E quanto servirebbe una punta centrale che non avesse 38 anni, con tutto il rispetto per Giroud, un ex campione, ma che da marzo in avanti deve giocare con l’ossigeno perché non ha un vero e proprio sostituto.

Quindi che si fa? Con Pioli a fine ciclo ci si trova praticamente a maggio senza avere deciso un allenatore e con gli altri club che stanno praticamente prendendosi i migliori attaccanti, lasciando a noi – forse – qualche briciola per quando decideremo di fare mercato.

Capitolo allenatore. Da qui capiremo se aspettarci un altro campionato mediocre, oppure no. Antonio Conte avrebbe permesso di alzare l’asticella, ma un Van Bommel, brava persona eh, ha pure pianto quando se ne è andato, pensate possa rappresentare la scelta giusta? Uno che ha la stessa esperienza di Palladino che almeno ha allenato in Serie A? Uno che ha subìto le stesse reti di Pioli, ma in Belgio? Giovane, parla 5 lingue, ma a noi serve uno con gli attributi che sappia strigliare Leao quando passeggia come fosse in Via Montenapoleone a Milano, durante un derby.

Ripeto, se sarò smentito sarò felice. In realtà è quello che voglio, essere smentito coi fatti. Con uno come Conte in panchina, con Gyokeres in attacco, magari uno come Amrabat in mediana, Buongiorno Scalvini in difesa. Un forte terzino destro. E poi ne parliamo. Altrimenti…la solità mediocrità.

Questa deve essere la stagione della svolta, non serve molto. L’ossatura della squadra c’è, servono 4-5 rinforzi di qualità nei posti giusti. È un allenatore con le palle quadrate.

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La risposta di Lotito a Gravina: “La FIGC non è il suo granducato personale”

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De Laurentiis

Continuano le schermaglie verbali a distanza fra il presidente della Lazio Claudio Lotito e quello della FIGC Gabriele Gravina.

Le parole di Lotito su Gravina

Non si è fatta attendere troppo la replica del presidente della Lazio Claudio Lotito alle accuse del numero uno della FIGC Gabriele Gravina. Repetita iuvant: stamane vi avevamo riportato le dichiarazioni del presidente federale, rilasciate a “Il Foglio“, in cui quest’ultimo attaccava frontalmente il patron bianco celeste.

In sostanza, Gravina accusava il vulcanico patron della società capitolina di voler dettare legge all’interno del consiglio federale. Oltre ad alludere a un presunto conflitto d’interesse, dato che Lotito è al tempo stesso membro del consiglio federale e membro del consiglio della Lega Calcio.

Oltre che, ovviamente, senatore della Repubblica Italiana e Presidente della Lazio. Tempo qualche ora ed è arrivata anche la replica del diretto interessato, affidata a un’intervista concessa all’Ansa.

❝Leggo con stupore le dichiarazioni del sig. Gravina sulla mia persona, che si commentano da sole. Chiare manifestazioni di pura ostilità e scomposto rancore nei miei confronti, al fine di difendersi dalle responsabilità circa lo stato attuale del calcio in Italia che tutti gli attribuiscono. I suoi rapporti personali con alcuni presidenti non escludono il disagio e la confusione che oggi regna nel sistema calcio, condivise da tutti gli operatori che cercano, nonostante gli ostacoli posti dal sig. Gravina, di rinnovarne le regole. La mia posizione di proprietario di club, consigliere federale, consigliere di Lega e componente del Senato, ruoli peraltro acquisiti con regolari e democratiche elezioni, mi consente di avere una visione più ampia e completa dei problemi e delle soluzioni possibili per eliminare i guasti prodotti. Il mondo del calcio non chiede isolamento, ma necessita di una visione ampia delle sue varie componenti. Alle quali i miei ruoli istituzionali, attesa l’importante ed alta valenza del calcio, mi danno la possibilità di offrire un contributo fattivo, facendolo uscire da un’autonomia erroneamente intesa come ‘granducato personale’.❞

Lotito

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