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Bartocci premiato a Lecce: “Con Gotti…”
Daniele Bartocci protagonista in queste ultime ore a Lecce: dal Premio 100 Eccellenze Italiane a Montecitorio alle 5 Stelle d’Oro della Cucina Italiana (premio food 2024).
Bartocci: giornalista e non solo
Altro premio per il giornalista Daniele Bartocci, nostro editoralista e grande amante del connubio sport and food (già premiato in materia alla Borsa di Milano per Innovation&leadership Le Fonti Awards negli ultimi anni).
Altro traguardo per il nostro giovane collaboratore che ha ricevuto lo scorso 12 marzo a Lecce il Premio 5 Stelle d’Oro della Cucina Italiana, patrocinato da Regione Puglia e Comune di Lecce.
Nell’evento a cura dell’Associazione Italiana Cuochi, in compagnia del Sindaco di Lecce e di importanti personalità della Regione, è stata celebrata la miglior Italia del food.
Tra Chef Stellati Michelin e celebri Professionisti del mondo food un prestigioso riconoscimento è andato al giovane Daniele Bartocci, pluripremiato professionista food e giornalista, grande credente del connubio sport&food, giudice del programma tv King of Pizza su Sky e recentemente eletto tra le 100 Eccellenze Italiane a Montecitorio, sede Camera dei Deputati.
Premiato per il brillante percorso nel food e aver contribuire a diffondere nel migliore dei modi l’eccellenza Made in Italy.
Un evento ricco di emozioni, quello targato AIC (Associazione Italiana Cuochi), presieduta dallo Chef Simone Falcini, che vanta l’apertura sino ad oggi di 35 ristoranti in Italia e l’estero, nonché conduttore della prima e seconda stagione del talent-show di cucina “Migliore Chef Italia”, format visibile su Sky.
Intervistato Bartocci: “Con Gotti salvezza possibile”
“Per me è veramente una grande emozione ricevere questo illustre riconoscimento a Lecce, davanti ad una platea di assoluti protagonisti del settore food e cucina italiana”, le parole di Daniele Bartocci sul palco del Leone Messapia di Lecce.
Bartocci ha poi fatto un augurio al Sindaco di Lecce (foto) Carlo Salvemini: “Buon lavoro Sindaco e Forza Lecce, con Gotti salvezza possibile; mancano diverse giornate e il Lecce può farcela”.
“Il premio che AIC conferisce è il coronamento della fatica quotidiana che ogni professionista mette nel proprio lavoro”.
Parola di Simone Falcini, Presidente dell’AIC. “Siamo molto orgogliosi dei passi avanti fatti sino ad oggi. Il premio vuole essere una spinta per continuare quotidianamente, con la stessa fatica, professionalità e impegno, a diffondere la buona cucina italiana nel mondo”.
Intanto presto partirà la terza edizione del talent-show su Sky King of Pizza. Un interessante programma tv ideato dalla Nazionale Italiana Pizzaioli di Dovilio Nardi, detentore 8 Guinness World Record. In giuria nel campionato internazionale di pizza gourmet chef Antonio Sorrentino, Gianni Babbi e proprio il marchigiano Daniele Bartocci.
La finale è in programma entro fine mese in una splendida location dell’Emilia Romagna, dopo il grande successo fatto registrare nella passata stagione durante la diretta dal Castello della Regina Margherita di Savoia a Gressoney.
Bartocci negli ultimi anni aveva già ricevuto importanti premi come miglior blogger sportivo dell’anno 2022 (Blog dell’anno) e miglior giornalista italiano giovane al premio Renato Cesarini 2023, oltre ad altri riconoscimenti importanti nel giornalismo, comunicazione, sport&food.
Daniele Bartocci premiato
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Spezia, il monte ingaggi continua a preoccupare: la situazione
Spezia, la situazione degli ingaggi elevati continua a condizionare il mercato. Sono tre, in particolare, i giocatori fuori dai parametri. Vediamo di seguito nel dettaglio.
Prosegue a rilento il mercato dello Spezia, frenato da altre priorità, come per esempio la questione relativa al monte ingaggi.
Come riferisce Il Secolo XIX, infatti, vari giocatori percepiscono emolumenti fuori dai parametri stabiliti, e per i quali bisognerà trovare una soluzione.
Daniele Verde
Gli interessati sono Daniele Verde e Arkadiusz Reca, con uno stipendio di 900mila euro annui, e Lukas Muhl con 750mila.
Qualora non dovessero trovarsi adeguate soluzioni, spiega il quotidiano ligure, si percorrerà la pista della spalmatura della cifra su più anni.
Si va verso la definizione, infine, per quanto riguarda la posizione di Szymon Zurkowski, in procinto di passare all’Empoli.
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Juventus, tesoretto Next Gen: la strategia
La crescente importanza della squadra Under 23 in Italia, soprattutto per club come la Juventus, rappresenta una strategia efficace per sviluppare giovani talenti e generare significativi ritorni economici.
Questa squadra funge da ponte cruciale tra la Primavera e la prima squadra, offrendo un’esperienza competitiva ai giovani che non sono ancora pronti per il massimo campionato.
Giocare in Serie C fornisce ai giovani calciatori un’esperienza di gioco più fisica e tattica rispetto ai campionati giovanili, accelerando il loro sviluppo.
I giocatori possono essere inseriti gradualmente in prima squadra, riducendo il rischio di bruciare talenti acerbi.
Gli allenatori possono valutare il potenziale dei giocatori in un contesto competitivo, decidendo con maggiore precisione chi può fare il salto in prima squadra.
La Juventus ha dimostrato di poter vendere giocatori sviluppati nella Nex Gen (si chiama cosi l’under 23 bianconera) per cifre significative.
Juventus tesoretto da oltre 120 milioni
Esempi recenti includono:
Iling-Junior e Barrenechea:Parte dell’operazione che ha portato Douglas Luiz a Torino, generando introiti significativi.
Matias Soulè e Dean Huijsen: Vendite imminenti che contribuiscono al totale di oltre 60 milioni di euro.
Le vendite di giocatori come Stephy Mavididi, Franco Tongya, Simone Muratore e Manolo Portanova hanno portato complessivamente decine di milioni di euro.
Radu Dragusin e Koni De Winter, entrambi venduti al Genoa, hanno fruttato circa 20 milioni di euro.
Anche Giacomo Vrioni ha contribuito con circa 4 milioni di euro.
Stephy Mavididi: Venduto al Montpellier dopo un periodo di prestito al Digione, rappresenta uno dei primi esempi del successo del modello Under 23 della Juventus.
Franco Tongya: Scambiato con Marley Akè, ha contribuito a rafforzare la prima squadra mentre generava una significativa valutazione di mercato.
Simone Muratore e Manolo Portanova: Le loro cessioni hanno portato risorse fresche e dimostrato la validità del progetto Under 23.
L’integrazione di giovani come Miretti, Fagioli, Yildiz e Nicolussi Caviglia nella prima squadra è un chiaro esempio del successo del progetto Under 23.
Questi giocatori sono ora colonne portanti della squadra e potenziali fonti di ulteriori plusvalenze future.
Il modello Under 23 della Juventus rappresenta un circolo virtuoso che beneficia sia dal punto di vista tecnico che economico.
Permette al club di sviluppare talenti, integrarli gradualmente nella prima squadra o venderli a prezzi elevati, reinvestendo poi queste risorse nel club.
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Enrico Valentini: da capitano del Norimberga a tifoso della Juventus
Enrico Valentini, 35enne e abruzzese di orine, del Norimberga ha il cuore diviso: dall’essere capitano della formazione tedesca a primo della Juventus.
Italiano del Norimberga e tifoso della Juventus. Una coincidenza: infatti, oggi pomeriggio (alle ore 17:00) si sfideranno in amichevole proprio la formazione tedesca e quella bianconera.
Di chi stiamo parlando? Proprio del capitano tedesco, Enrico Valentini.
35 anni compiuti a febbraio, terzino destro e (a dispetto del nome) italiano proprio non lo è: infatti è nato e cresciuto in Germania, proprio a Norimberga. Le sue origini sono, comunque, legate al nostro paese: i genitori Vincenzo e Maria, trasferitisi in Germania tanti anni fa per aprire un’attività di ristorazione, sono originari dell’Abruzzo.
La particolarità di Valentini? È un super tifoso della Juventus.
Detto e ribadito a più riprese dallo stesso calciatore, il capitano del Norimberga ha sempre sognato di disputare un’amichevole contro i bianconeri: e le due società lo hanno accontentato.
Indice
“La Juve vince perché merita”
Dopo la conquista del Tricolore (2018) da parte della Juventus, Valentini si esponeva così:
“In Italia la Juve vince perché merita ma si cerca di infamarla. In Germania è diverso e ciò non accade: anche qui il Bayern Monaco trionfa in continuazione ma viene accettato perché è indubbiamente la squadra più forte.
Beh, poi in Italia si festeggia quando si è un punto dietro… Un grave errore da parte del Napoli, che così non ha fatto altro che caricare la Juve“.
L’inno bianconero
E poi c’è la storia dell’inno della Juventus cantato dai giocatori del Norimberga, dove lo stesso Valentini aveva spiegato l’origine dell’usanza:
“Durante uno dei miei primi allenamenti il nostro capitano ha messo la canzone della Juve nello spogliatoio ed io sono rimasto un po’ così. Ero stupito: non me l’aspettavo. L’aveva sentita in Champions dopo le vittorie dei bianconeri e gli piaceva.
In Germania, come in quasi tutti i club, quando arriva un giocatore nuovo deve presentarsi cantando una canzone davanti a tutti. Così io ne ho approfittato cantando proprio l’inno della Juve. Da inizio stagione è diventato il nostro tormentone”.
Un sogno che si avvera
Un sogno che si avvera per il capitano del Norimberga, un sogno che le due Società gli hanno concretizzato:
“Sarebbe un sogno fare un’amichevole contro i bianconeri. Io non posso decidere niente a riguardo ma… lanciamo un appello (raccontava al sito di Gianluca Di Marzio sei anni fa). Da bambino il mio idolo assoluto era Del Piero e lo sarà per sempre. Seguo sempre i bianconeri e sono contentissimo per questo Scudetto: sofferto ma meritato”.
Insomma: quella di oggi, per Valentini, non sarà una semplice amichevole. Soprattutto per il battito del suo cuore.
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