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Barcellona, le bende “sospette” e la bordata di Niko Mihic

La semifinale Barcellona-Inter, finita 3-3, ha regalato diversi colpi di scena, ma a colpire gli spettatori è stato anche un dettaglio insolito.
L’accusa del dottor Mihic
Almeno quattro calciatori, tra cui Yamal e Raphinha, hanno indossato delle bende ai polsi. E le hanno tenute per tutta la semifinale. Il primo a farlo notare è stato il dottor Niko Mihic, che è stato medico del Real Madrid per sette anni. In apparenza non c’è nulla di strano o illecito nell’indossare fasciature ai polsi, ma i problemi emergono solo se si sospetta che vengano usate per altri scopi. Ed è proprio qui che il dottor Mihic costruisce la sua accusa. Il medico insinua che i calciatori potessero aver fatto uso di sostanze dopanti o farmaci.
Le sue dichiarazioni hanno destato scalpore, perché, oltre a mettere in cattiva luce il Barcellona, riportano a galla i fantasmi del passato. Egli afferma infatti: “Una moda? Non credo alle mode passeggere. Se vuoi un accesso venoso più facile, usi i polsi…” E aggiunge con tono ironico: “Potrebbe darsi che stiano progettando giochi di strategia, giocando molto a calcio balilla e prendendosi la tendinite… così come potrebbe darsi che non abbiano corrotto Negreira.” Facendo un chiaro riferimento al caso Negreira.
Barcellona: cos’è il caso Negreira?
Il caso Negreira riguarda 7,3 milioni di euro pagati dal Barcellona a José María Negreira, ex vicepresidente del Comitato Tecnico degli Arbitri spagnoli. I pagamenti sono avvenuti tra il 2000 e il 2018, ma per quale motivo? Il Barcellona sostiene che erano per consulenze tecniche sugli arbitri.
Tuttavia, le accuse suggeriscono che si trattasse di corruzione per influenzare le decisioni arbitrali. Sono stati indagati il club, Negreira, suo figlio e alcuni ex presidenti del Barcellona, tra cui Bartomeu, Rosell e Laporta. Nel 2024 l’accusa di corruzione è stata archiviata, ma l’indagine per reati finanziari è ancora in corso.
Antoni Mora è la difesa
Tornando a quanto accaduto ieri c’è chi, come il dottor Mihic, accusa il Barcellona, ma c’è anche chi ne prende le parti. Il dottor Antoni Mora, traumatologo e specialista in medicina sportiva, ha spiegato che indossare una benda ai polsi è spesso “pura superstizione”. Secondo lui, il primo giorno che un giocatore la mette è probabilmente a causa di un infortunio. Poi, ci si abitua. Se il giocatore gioca bene con la benda, tende a mantenerla.
Mora ha aggiunto che i giocatori la prendono come un’abitudine, che alla fine diventa una moda estetica. “Uno ce l’ha e l’altro lo copia”, ha detto. Non ci sono effetti sulle articolazioni. È come per i tatuaggi, che prima nessuno faceva e ora si condividono. Alla fine è solo una moda, una questione di superstizione. Insomma, le opinioni sono chiare. Ora non resta che vedere se la Federazione deciderà di indagare più a fondo o se lascerà cadere la questione.
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UEFA, Marchetti annuncia delle modifiche nel fuorigioco: “L’IFAB sta facendo degli esperimenti”

Il vice segretario generale della UEFA, Giorgio Marchetti, ha parlato soffermandosi sulle possibili modifiche delle regole riguardanti il fuorigioco.
Giorgio Marchetti, vice segretario generale della UEFA, è intervenuto ai microfoni di Radio Anch’Io Sport su Radio Rai soffermandosi su diverse tematiche. Dal nuovo format delle competizioni europee alla questione stadi in Italia passando per l’Inter in finale di Champions League fino alla possibilità di modificare le regole del fuorigioco.
UEFA, le parole di Marchetti
Ritocchi sul nuovo formato delle coppe europee?
“Non è un formato temporaneo, è il nuovo formato per tutte le competizioni europee. È stato pensato perché diventi il formato del futuro. Darà grandi soddisfazioni e migliorerà una formula che ha avuto un successo enorme e mondiale. Abbiamo constatato che funziona per incertezza, imprevedibilità, sorpresa e interesse. Ragioneremo con i club su qualche piccolo dettaglio. Ma il formato rimarrà tale”.
L’anno prossimo 6 squadre inglesi in Champions. Possono cambiare i criteri di selezione?
“Tutti i dettagli sono studiati con cura. Con la nuova formula abbiamo aggiunto un elemento di grande interesse per tutti i campionati nazionali, cioè la possibilità che i club che giocano in Europa, con i loro risultati, possano aggiungere un posto alla loro nazione. Poi con la vittoria dell’Europa League si aggiunge un ulteriore posto in Champions, ma questo esisteva già prima. Va anche ricordato che ora ci sono 36 squadre, non riteniamo sia un elemento di disturbo”.
Utilizzo e considerazioni sul Var:
“Il Var è uno strumento essenziale per tutti. Nessuno può immaginare il calcio di oggi privato di questo supporto tecnologico. Ma è anche un elemento da maneggiare con cura, per evitare che trasformi il gioco in qualcosa che gli sportivi non amerebbero vedere. Per quanto riguarda il fuorigioco millimetrico, l’IFAB sta facendo degli esperimenti per testare una modifica delle regole del fuorigioco, che non sia più bastata su qualunque parte del corpo.
Vedere annullato un gol per tre centimetri di piede o di spalla è qualcosa che si fatica a sopportare a livello di spirito di gioco. Vedremo a cosa porteranno questi esperimenti e se sarà possibile in futuro un fuorigioco non più basato più sui tre centimetri ma magari su una parte più significativa del corpo”.
Questione stadi dopo le critiche di Ceferin, con quale occhio ci segue l’Uefa?
“Con un occhio estremamente attento. L’Italia è uno dei grandi paesi del calcio europeo e mondiale. Vedere una situazione infrastrutturale così precaria e così fuori dal tempo non è un elemento di beneficio per calcio italiano. Ci auguriamo che l’Italia riesca a dare una sterzata ai propri stadi, trasformandoli in stadi moderni e confortevoli, cosa che purtroppo non è in questo momento. Questo deve avvenire per forza, l’Italia non può mancare questo appuntamento col futuro”.
In caso di mancati adempimenti, c’è il rischio di avere un numero inferiore di stadi rispetto alla Turchia, altro paese organizzatore di Euro2032?
“Manca ancora tempo, c’è tempo fino a ottobre 2026. Non posso pensare che l’Italia non sarà in grado di presentare cinque stadi con tutti i requisiti necessari. L’Italia deve farlo”.
Inter finalista in Champions:
“Per tutti gli italiani è un motivo d’orgoglio avere un’italiana in finale di Champions. Negli ultimi anni l’Italia ha piazzato squadre nelle finali delle tre competizioni. Questo dice molto dello stato di salute calcio italiano, un calcio che fa risultati in Europa e speriamo adesso qualificandosi con la Nazionale anche alla Coppa del Mondo 2026”.
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Inter, Asllani: “Andare in finale di Champions non è una cosa che succede tutti gli anni”

Al termine della sfida contro il Torino, ha parlato il centrocampista dell’Inter Asllani, autore della rete che ha chiuso il risultato sullo 0-2.
Inter, le parole di Asllani
Essere determinanti? “È sempre bello essere determinanti però non è questo. Adesso pensiamo a vincere tutte le partite che ci mancano per poi arrivare bene alla finale di Champions League. Siamo li vicino al Napoli, vediamo cosa può succedere: noi non dobbiamo sbagliare, ma dobbiamo aspettare loro”.
Quanta voglia di vincere c’è? La voglia di vincere è tanta. Io sono da 3 anni in questo spogliatoio e e ogni volta che c’è un pareggio o una sconfitta, non si può parlare. Adesso sappiamo che siamo li sotto, ma siamo orgogliosi. Andare in finale di Champions non è una cosa che succede tutti gli anni.
Dedica? Alla mamma, perché è la festa della mamma, ma in realtà è per tutta la mia famiglia che è sempre con me”.

L’ESULTANZA DI SIMONE INZAGHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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Demografia e salute: idee per le sfide di domani

Demografia e salute: scopri come affrontare le sfide dell’invecchiamento! Ti aspettiamo l’11 maggio a Roma per un evento gratuito con esperti e testimonianze.
Demografia e salute: idee per le sfide di domani. Data e orario dell’evento
L’Italia sta vivendo una trasformazione demografica significativa, con un progressivo invecchiamento della popolazione che pone nuove sfide per il nostro sistema sanitario e per la società nel suo complesso.
Come possiamo prepararci al meglio?
Quali strategie innovative possiamo adottare per garantire un futuro in salute e benessere per tutti?
Unisciti a noi domenica 11 maggio 2025 alle ore 18:00 presso la sede dell’UNAR a Roma per “Demografia e Salute: Idee per le Sfide del Futuro”, un incontro illuminante e multidisciplinare in cui esploreremo le interconnessioni tra i cambiamenti demografici e l’evoluzione del concetto di salute.
All’evento interverranno:
Corrado Garofalo, consulente finanziario e founder della community “Eventi &Co®, che offrirà una panoramica sui dati demografici e sulle loro implicazioni socio-economiche.
Augusto Ottaviani, osteopata e fisioterapista, responsabile del settore riabilitativo in un prestigioso centro medico, che condividerà il suo punto di vista qualificato sulla situazione sanitaria attuale e futura, con un focus sulle strategie per migliorare il benessere fisico.
Claudio Castana, manager dell’Associazione Fair Play CONI, allenatore federale CONI e regista, che porterà la sua testimonianza diretta dello sport quale strumento fondamentale di prevenzione.
L’incontro sarà moderato dalla dott.ssa Silvia Troiani, avvocato abilitato, autrice e presentatrice tv e radio, che guiderà il dibattito e faciliterà l’interazione tra gli ospiti e con il pubblico.
Un’occasione imperdibile per riflettere, apprendere e trarre ispirazione da esperti di diversi settori, con l’obiettivo comune di delineare un futuro più sano e consapevole.
Ingresso libero e gratuito, consentito fino a esaurimento posti a sedere.
Vi aspetto!
Francesco Ugolini
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