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Auguri a Gigi Maifredi, ex allenatore della Juve
Settantacinque anni fa nasceva Luigi “Gigi” Maifredi: oggi in pensione, è stato giocatore e allenatore. Oggi è allenatore ad interim del Brescia.
Indice
Gigi Maifredi, chi è
Un nome che i tifosi d’annata ricorderanno: è quello di Gigi Maifredi, ex giocatore e allenatore che può vantare una carriera ventennale. A partire dal 1966, quando esordì nella Giovanile del Brescia Calcio, fino al 1984, quando si ritirò da giocatore.
I maggiori successi professionali li ottenne da allenatore: con il Bologna e con la Juventus, in particolar modo. Esordì in questo ruolo nel 1976, sempre al Brescia, per approdare alla Serie A nel corso degli anni.
Al Bologna fu allenatore a due riprese: nella stagione 1987-’90 e nel ’91. Stagioni difficili, che poi portarono alla retrocessione del club in Serie B. In quel periodo Maifredi passò alla Juve, che fu l’anno della rivoluzione.
Maifredi alla Juventus
Malgrado i successi dell’era Zoff la dirigenza Agnelli pensò a una ristrutturazione totale del club: via Zoff, via lo storico presidente Giampiero Boniperti, il Direttore generale Pietro Giuliano e il ragioniere Sergio Secco. Dentro Maifredi nuovo allenatore della Juventus.
Luca Cordero di Montezemolo, che si era occupato dell’organizzazione dei Mondiali ’90, diventò vicepresidente esecutivo e investì 70 miliardi di vecchie lire nel rinnovamento della squadra.
All’inizio del suo mandato il neo allenatore riportò una prima sconfitta: quella del 5 a 0 contro il Napoli nel torneo della SuperCoppa 1990. Il campionato non andò come sperato: soprattutto per colpa del girone di ritorno, la Juve finì al 7° posto, esclusa dalle qualificazioni per i tornei europei.
Per la prima volta dopo 28 anni.
Il ricordo di Maifredi
Sull’incontro con Luca di Montezemolo e Gianni Agnelli, anni fa Maifredi raccontò: “Facevo il Corso a Coverciano con Gentile e Tardelli. Seguivamo ai Mondiali la Germania, che normalmente giocava a Milano. Ma la semifinale la fecero a Torino.
Fu allora che Montezemolo mi invitò in città. Mi mandò in un box dove c’erano Boniperti, Kissinger con sua moglie, il presidente della Mercedes, il presidente della Morris, il presidente della FIAT in Argentina e un’altra persona.
Lingua ufficiale l’inglese. Io dell’inglese sapevo ‘corner’, ‘jeans’, ‘teddy boy’, ‘juke box’… Ogni tanto Kissinger si girava e si rivolgeva a me ed io rispondevo sempre: ‘Yes’… A un certo punto dissi in italiano: ‘Mamma mia che serataccia!’, e scoprii che quello accanto a me era il segretario di Agnelli e parlava perfettamente in italiano.
Alla fine finisce la partita, scendiamo, ci sono 4 macchine, che ci portano fuori dallo stadio, gli elicotteri, che ci portano a Caselle, in aereo 4 posti nel salottino davanti e dietro un salottino di altre 7 persone. Si andava a Roma. Nei posti davanti eravamo io, Agnelli, Romiti e Montezemolo e si discuteva del mio contratto.
Mi volevano far firmare un triennale, ma io dissi: ‘Guardi Avvocato che sono abituato a firmare per un anno’. ‘Perché?’, mi fece lui. ‘Se le cose van bene io rinnovo e rimango un altro anno, se van male, io prendo e me ne vado’. E l’Avvocato replicò: ‘Allora lei Maifredi abbandona la nave quando sta affondando…’. In queste cose era fenomenale”.
Da allenatore a personaggio televisivo
L’esperienza nel club bianconero si conclude subito, nel 1991. In seguito allenerà il Genoa, il Venezia e farà anche una breve incursione in due club esteri, il tunisino Esperance e lo spagnolo Albacete.
Lavorerà come allenatore fino al 2003. Anno in cui diventerà un personaggio televisivo, prendendo parte a “Quelli che il calcio” condotto da Simona Ventura.
Oggi continua a essere spesso intervistato in qualità di ex allenatore della Juventus e non risparmia giudizi calcistici al vetriolo, come quello su Mourinho dello scorso novembre.
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Pioli, sono vere le parole di Furlani? Come possiamo interpretarle | L’editoriale di Mauro Vigna
Pioli, un allenatore che sta portando a termine una stagione alquanto difficile, ma che nel complesso potrebbe rivelarsi meno peggio rispetto a quanto si sarebbe creduto a fine anno scorso. Vediamo di interpretare tuttavia le parole di Giorgio Furlani.
Quelle rivolte a Stefano Pioli da parte dell’Amministratore Delegato rossonero Giorgio Furlani possono essere lette come un profondo attestato di stima. Tuttavia, l’effetto che ha sortito in me è l’esatto contrario. Come più volte scritto su Calcio Style, la dirigenza rossonera con Zlatan Ibrahimovic lancia in resta, è da tempo che si guarda intorno. Tanto da aver raggiunto a gennaio un accordo di massima con Antonio Conte. Andrà a buon fine? Ad oggi questo non lo sappiamo, ma abbiamo più di tre indizi, quindi almeno una prova, che la direzione pare essere quella giusta.
Ma andiamo adesso ad analizzare le parole di Furlani. “Nessuno della società ha mai parlato di panchina a rischio”. Verissimo, lo confermo, la panchina è mai stata a rischio durante questa stagione. Nonostante le difficoltà legate agli infortuni di fine anno scorso (e le cause vanno ricercate nella preparazione estiva), Pioli ha saputo rimettere in carreggiata la squadra portandola al secondo posto in campionato con un cammino europeo da percorrere.
Secondo punto:” Non sarà valutato per l’Europa League o il derby”. Altra verità, abbiamo più volte scritto che giudicare le sorti di un allenatore sulla base di una partita è da assoluti principianti. E su questo non abbiamo mai avuto il minimo dubbio.
Terzo:” Spesso viene criticato, ma ha fatto risultati importanti, ha riportato la squadra in Champions e ha vinto lo scudetto”. Vero anche questo, ma parla del passato, non del futuro.
Il dubbio legittimo che mi viene leggendo tali dichiarazioni non è su quanto ha detto, ma su quanto ha omesso. Se leggete bene, non esiste un momento in cui abbia rinnovato la fiducia a Pioli. Ci si saremmo aspettati di sentire altre parole, ad esempio che essendo felici del tecnico, sono disposti a trattenerlo. E invece nulla di tutto questo, definendo buona questa stagione e nulla di più. Tutto catalogabile nel faldone frasi di circostanza.
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Con Bluvacanze esperienze “rossonere” indimenticabili
Bluvacanze, in partnership con AC Milan, Going, il tour operator di MSC Cruises, ha reso disponibili nuove ed esclusive esperienze rossonere memorabili: “Match Day” e “Live Like a Player”
Per gli appassionati di calcio che vorranno vivere in prima persona una giornata nei luoghi-simbolo come lo stadio di San Siro, compreso l’accesso sul “field” durante le partite, e l’iconico edificio “Casa Milan”.
Configurate come pacchetti esperienziali con diverse attività modulabili, le proposte di questo vero e proprio “Football journey” tutto milanese spaziano da una “Exclusive Top Experience” con walkabout sul campo di gioco dello stadio di San Siro nei giorni delle partite di campionato di Serie A, oppure il warm up, per ammirare da vicino il riscaldamento pre-gara.
Interessantissime anche le esperienze durante la settimana nei luoghi-culto rossoneri, vivendo anche l’emozione “dell’ingaggio”.
Le due tipologie di esperienze che i punti vendita Vivere&Viaggiare con Bluvacanze proporranno ai loro clienti si differenziano nei contenuti:
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La categoria “Match Day” prevede la visita agli spogliatoi della squadra accompagnati da un fotografo dell’AC Milan per documentarne l’entusiasmo, così come una cena nella prestigiosa Authority Lounge prima del match. Sarà possibile calcare il mitico prato di San Siro, ammirando lo scenario e sentendo sulla pelle le emozioni che vivono i calciatori al Meazza durante la gara. Inoltre, per i protagonisti di questo viaggio nella passione per il Club italiano più titolato in Europa il coinvolgimento continua con un posto in tribuna Rossa per assistere alla partita, magari indossando la maglia ufficiale della squadra personalizzata. Infine, questa esperienza potrà includere anche un momento di warm up, ossia assistere a bordo campo al riscaldamento pre-partita dei calciatori, per ammirare da vicino e sentire il brivido agonistico dei campioni.
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La categoria di esperienza “Live Like a Player”, dedicata ai giorni extra-match, apre le porte di “Casa Milan”, la sede del Club con il museo, lo store e un ristorante per un pranzo, la firma di un “contratto” nella stessa sala dove i campioni siglano la loro appartenenza al Club, anche in questo caso immortalati da uno scatto fotografico proprio come durante una conferenza stampa. A conclusione, il tour guidato di “Mondo Milan”, il museo che racconta oltre 120 anni di storia tra 5 palloni d’oro e la sala delle coppe con 42 trofei, dove si terrà uno shooting fotografico con la maglia ufficiale di AC Milan personalizzata e un esclusivo welcome kit.
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Le agenzie Bluvacanze e Vivere&Viaggiare abbineranno alle esperienze Going2Milan anche soggiorni a Milano, proponendo hotel e altre attrazioni per un pacchetto di vacanza indimenticabile.
La pagina web dedicata al progetto è https://online.bluvacanze.it/it/4332/ac-milan/moreideas.
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Il calcio piange Rossano Berti: storico collaboratore di Nicola
Lutto nel mondo del calcio: si è spento Rossano Berti, storico collaboratore di Davide Nicola, che ci lascia a soli 54 anni.
Rossano Berti, l’ultimo saluto di Nicola
Il fato malevolo sembra essersi accanito su Davide Nicola, attuale allenatore dell’Empoli, che dopo aver salutato il proprio figlio (solo 14enne) è costretto a dire addio anche al suo storico collaboratore Rossano Berti.
Il 54enne di Viareggio si è spento oggi ed è stato collaboratore dei portieri (oltreché responsabile del lavoro sulle palle inattive) nello staff tecnico dell’allenatore piemontese.
Berti e Nicola hanno una collaborazione di lunga data. Egli, infatti, ha seguito il tecnico piemontese nelle sue esperienze sulle panchine di Livorno, Bari, Crotone, Udinese, Genoa e Torino.
L’allenatore dell’Empoli ha voluto omaggiare il suo defunto amico con un post struggente, affidato ai propri profili social. La redazione di CalcioStyle si unisce al cordoglio del tecnico italiano.
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