Focus
Storie di Campioni: Roberto Baggio

Riviviamo la carriera calcistica dei migliori campioni del passato. Dai primi calci al pallone alla gloria eterna. Oggi è il turno di Roberto Baggio.
Roberto Baggio è stato uno dei più grandi calciatori della sua epoca. Riviviamo insieme la vita e la carriera del “Divin Codino”. Dai primi calci al pallone alle notti magiche.

Italian football star Roberto Baggio waves to fans during a promotional event for Olympic products in Guangzhou, south Chinas Guangdong province, September 2, 2007.
Italian football star Roberto Baggio arrived in China August 29, 2007. It is the second time for Roberto Baggio to come to China, and he is here to be an ambassador for Olympic products. His six-day-trip in China covers Beijing, Hangzhou and Guangzhou.
I primi passi nel mondo del calcio
Roberto è il sesto di otto figli di Florindo Baggio e Matilde Rizzotto. Nasce a Caldogno il 18 Febbraio 1967. Da sempre appassionato al calcio inizia a muovere i suoi primi passi nella squadra del paese fino alla chiamata del Vicenza. A due mesi dalla fine degli studi infatti, decide di seguire il suo sogno e andare in ritiro con i biancorossi abbandonando così gli studi. Successivamente esplode con la maglia della Fiorentina con la quale riesce a raggiungere una finale di Coppa UEFA nella stagione 1989/90.
Roberto Baggio, il passaggio alla Juventus
La storia d’amore tra Baggio e la Fiorentina è stata pesantemente compromessa da quel passaggio alla Juventus. L’estate del 1990 infatti dopo i Mondiali delle Notti Magiche italiane, succede l’impensabile, il più grande calciatore viola passa ai rivali storici della Juventus per circa 25 miliardi di lire (offerta irrinunciabile ai tempi per la Fiorentina). Gianni Agnelli (presidente del bianconeri) lo soprannominerà “Raffaello” per l’eleganza nello stile di gioco. Successivamente il “Divin Codino” diventerà capitano dei bianconeri vincendo molti premi soprattutto individuali in quel periodo.
L’importanza del buddhismo
Roberto nasce di fede cattolica proprio come tutto il resto della sua famiglia. Successivamente in un periodo buio della sua carriera decide di avvicinarsi al mondo del buddhismo, aderendo al ramo giapponese della “Soka Gakkai”. In virtù di questa fede, ha sempre indossato (qualora fosse capitano) una fascia con i colori Blu-Giallo-Rossi (colori della bandiera Soka Gakkai). In seguito ha aperto un centro della Soka Gakkai in un suo locale di proprietà e dal 2014 ha aperto a Corsico il più grande centro culturale buddista d’Europa.
L’uomo che morì in piedi
Con la maglia della Nazionale Italiana, Roberto Baggio, ha preso parte a 3 Campionati del Mondo: Italia 1990, Usa 1994 e Francia 1998. Il più amaro resterà sempre quello negli Stati Uniti dove riuscì a trascinare l’Italia in finale contro il Brasile con 5 gol decisivi nel torneo. Nella finale però accade l’impensabile, si decide tutto ai rigori, Baggio fu uno dei 3 azzurri a sbagliare consegnando così il Mondiale al Brasile. Da quel giorno in poi il “Divin Codino” diventerà “L’uomo che morì in piedi”.
Roberto Baggio, il Palmares
Nella sua carriera Baggio ha vinto molti trofei, in questo paragrafo li elencheremo tutti.
Club
- 2 Campionato italiano: Juventus 1994/95 e Milan 1995/96
- 1 Coppa Italia: Juventus 1994/95
- 1 Coppa UEFA: Juventus 1992/93
Individuale
- Guerin d’oro: 1985
- Trofeo Bravo: 1990
- Capocannoniere Coppa delle Coppe: 1990/91 (9 reti)
- Pallone d’oro: 1993
- FIFA World Player: 1993
- Onze d’or: 1993
- World Soccer’s World Player of the Year: 1993
- All-Star Team dei Mondiali: USA 1994
- Pallone d’argento dei Mondiali: USA 1994
- Onze de bronze: 1994
- Onze d’argent: 1995
- Guerin d’oro: 2001
- Premio Scirea: 2001
- Golden Foot: 2003
- Inserito nella FIFA 100: 2004
- Inserito nella Hall of Fame dello sport italiano: 2015
- Candidato al Dream Team del Pallone d’oro: 2020
Da quando Roberto Baggio non gioca più non è più Domenica
Il 16 Maggio 2004 giocava l’ultima partita della sua carriera, Roberto Baggio. Uno dei giocatori più forti della storia del calcio italiano. Il suo addio lasciò un vuoto, che ancora avvertiamo. Come cantava Cesare Cremonini, non è più domenica. Da quando Baggio non gioca più.
Carriera
Giovanili
- Caldogno 1974-1980
- L.R. Vicenza 1980-1983
Squadre di club
- L.R. Vicenza 1982-1985: 36 presenze; 13 gol.
- Fiorentina 1985-1990: 94 presenze; 39 gol.
- Juventus 1990-1995: 141 presenze; 78 gol.
- Milan 1995-1997: 51 presenze; 12 gol.
- Bologna 1997-1998: 30 presenze; 22 gol.
- Inter 1998-2000: 41 presenze; 9 gol
- Brescia 2000-2004: 95 presenze; 45 gol.
Nazionale
- Italia 1988-2004: 56 presenze; 27 gol.
Focus
Empoli, il calendario sorride: 180 minuti per la salvezza

L’Empoli torna alla vittoria contro il Parma e ora è a pari punti con il Lecce. Adesso il calendario sorride alla squadra di D’Aversa.
Dopo oltre cinque mesi senza successi in campionato, l’Empoli torna finalmente a vincere e lo fa nello scontro diretto contro il Parma. A decidere la sfida è una magia nel finale di Tino Anjorin, che regala ai toscani tre punti pesantissimi in chiave salvezza.
Il successo consente alla squadra di D’Aversa di agganciare il Lecce in classifica, complice il pareggio dei salentini in casa dell’Hellas Verona. Se il campionato finisse oggi, le due squadre si troverebbero a disputare lo spareggio salvezza, con il Lecce che, forte del vantaggio negli scontri diretti, disputerebbe il ritorno in casa.
Tuttavia, molto dipenderà anche dal risultato del Venezia, atteso in serata dal posticipo contro la Fiorentina: in caso di vittoria dei lagunari, l’Empoli scivolerebbe al penultimo posto, alle spalle proprio del Lecce e del Venezia, che salirebbe in zona salvezza. Il margine d’errore è dunque minimo, ma la squadra di D’Aversa ha finalmente rotto il ghiaccio, e il successo di ieri potrebbe rappresentare una svolta anche a livello mentale dopo 20 giornate senza vittorie.

I TIFOSI DELL’EMPOLI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Empoli, due partite per completare l’impresa
Guardando il calendario, è proprio l’Empoli ad avere, almeno sulla carta, il percorso meno complicato. I toscani affronteranno prima il Monza, già retrocesso, in trasferta, e poi ospiteranno l’Hellas Verona al Castellani all’ultima giornata, con gli scaligeri che, a quel punto, potrebbero essere già salvi aritmeticamente.
Più difficili, invece, i cammini delle rivali: il Lecce dovrà affrontare il Torino e una Lazio in corsa per l’Europa, mentre il Venezia se la vedrà con un Cagliari ancora in cerca della certezza aritmetica e poi con la Juventus, lanciatissima verso la Champions.
Il calendario, dunque, sorride all’Empoli, ma la squadra sa bene che nulla è scontato. Lo sa D’Aversa, lo sanno i tifosi, che aspettavano da troppo tempo una vittoria.
Ora che i tre punti sono finalmente arrivati, la speranza è che diano alla squadra l’energia e la fiducia necessarie per dare tutto, e anche di più, in questi ultimi, decisivi, 180 minuti. La salvezza è ancora possibile. Ora bisogna crederci davvero.
Focus
Inter, la metamorfosi di Zalewski: da rincalzo a leader

Nonostante le tante assenze, l’Inter vince in casa del Torino e accorcia sul Napoli. Protagonista assoluto della sfida Nicola Zalewski.
L’Inter espugna l’Olimpico Grande Torino con una prestazione solida, nonostante le tante assenze. A prendersi la scena è stato Nicola Zalewski, schierato a sorpresa da mezzala da Inzaghi e autore di una prestazione totale che va ben oltre il bellissimo gol che ha sbloccato la gara.
Il suo arrivo nelle ultime ore del mercato di gennaio dalla Roma aveva suscitato diverse polemiche, visti gli mesi negativi trascorsi in giallorosso. Sembrava quasi il polacco fosse un semplice tappabuchi nell’organico.
Eppure, già il giorno dopo l’arrivo, Inzaghi lo ha lanciato subito nel derby contro il Milan, e lui ha risposto alla grande servendo l’assist per il pareggio di De Vrij. Da quel momento, il polacco ha sempre messo in campo corsa, spirito di sacrificio e qualità, convincendo giorno dopo giorno anche i tifosi più dubbiosi.

NICOLA ZALEWSKI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Inter, già definito il futuro di Zalewski
Il gol e la prestazione contro il Torino certificano il momento d’oro del classe 2002, che in pochi mesi è passato da acquisto sottovalutato a risorsa fondamentale per Inzaghi. Il suo riscatto, fissato a soli 6 milioni di euro, a questo punto appare solo una formalità: l’Inter, senza troppi clamori, sembra già aver trovato il primo acquisto per la prossima stagione.
Una crescita incredibile quella di Zalewski, che si è guadagnato tutto sul campo, partita dopo partita. E chissà che a Roma qualcuno non si stia mangiando le mani per averlo lasciato partire così facilmente.
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Napoli, obiettivo David per cambiare modulo?

Il Napoli è al lavoro per la prossima stagione e lavora per chiudere il colpo Jonathan David. Il canadese, però, potrebbe portare a un cambio modulo.
Secondo le ultime indiscrezioni di mercato, il Napoli avrebbe intensificato i contatti per Jonathan David. L’attaccante canadese, il cui contratto con il Lille scadrà il 30 giugno, è già libero di firmare per un nuovo club e il ds Giovanni Manna sta provando a bruciare la concorrenza.
David, classe 2000, rappresenta un’occasione importante a parametro zero, ma la sua eventuale firma solleva interrogativi sul futuro assetto tattico degli azzurri. Il profilo dell’attaccante nordamericano, per caratteristiche e struttura fisica, non è quello di una classica alternativa a Lukaku, bensì di un potenziale partner, proprio come avveniva per Lautaro Martinez nell’Inter di Conte.
Ecco perché il Napoli sta valutando la possibilità di passare stabilmente a un modulo con due punte, abbandonando quel 4-3-3 che ha caratterizzato gran parte di questa stagione.

L’ESULTANZA DI GIACOMO RASPADORI E ROMELU LUKAKU ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, futuro con due punte?
L’arrivo di David potrebbe spingere il club a proseguire sulla strada del 4-4-2 ibrido, già visto spesso in questa stagione, specialmente con l’assenza di Neres.
Un cambio di sistema che permetterebbe di valorizzare meglio anche Giacomo Raspadori, spesso penalizzato dal tridente. Questo cambio di assetto, inoltre, permetterebbe al Napoli di risparmiare sull’acquisto di due esterni d’attacco e di sfruttare le risorse per rinforzare altri reparti. Resta però il nodo del vice-Lukaku, per cui restano in corsa i nomi di Bonny e Lucca.
Per ora si tratta ancora di suggestioni: la trattativa per David è reale ma non ancora in dirittura d’arrivo. L’idea di costruire un attacco a due, però, sembra sempre più concreta.
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