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Lookman, dalla sliding door con il Leicester al rammarico di Rodgers: genesi di un colpo “storico”
Ademola Lookman ieri sera ha scritto la storia dell’Atalanta, ma il trasferimento sarebbe anche potuto non avvenire: ecco il retroscena.
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Atalanta, la genesi del colpo Lookman
Ademola Lookman è sempre stato un ragazzo di grande talento, ma sin qui abbastanza inespresso. L’RB Leipzig lo prelevò giovanissimo dall’Everton, ma nelle tre stagioni successive emersero i primi dubbi sulla sua capacità di imporsi ad alti livelli. Lookman disputerà due stagioni in Germania (24 presenze e 5 gol) ma non convincerà sino in fondo la dirigenza tedesca, tanto da spingerla a mandarlo due volte in prestito in Inghilterra.
Prima proprio all’Everton e poi al Fulham. Quest’ultima sua parentesi sarebbe stata abbastanza anonima, se non fosse passata alla storia per il “rigore più brutto di sempre“. Ovvero il suo maldestro tentativo di cucchiaio al 98esimo della partita in casa del West Ham, con il Fulham sotto 1-0, con il quale cestinò le speranze dei suoi di uscire con dei punti dal London Stadium. Da quel momento in avanti sarà considerato quasi una macchietta.
Ovviamente i cottagers non lo riscatteranno a fine stagione e il Leipzig non vedeva l’ora di liberarsene, così a fine stagione arriva la chiamata del Leicester. Le foxes necessitavano di un acquisto che andasse a rinfoltire le fasce in vista di una stagione che li avrebbe visti impegnati in ben cinque competizioni, e il nigeriano venne prelevato in prestito con diritto di riscatto fissato a una cifra vicina ai 15 milioni di euro.
Parentesi negativa a Leicester, ma…
Con il Leicester collezionerà 42 presenze e 8 gol, senza mai lasciare il segno. Firmerà la rete decisiva per una delle vittorie più belle della storia recente delle foxes, ovvero l’1-0 di un Leicester estremamente rimaneggiato in casa contro un Liverpool lanciatissimo verso la vittoria della Premier League. Poi la giocata che propizia l’autogol di Mancini, nell’andata della semifinale di Conference League (poi persa al ritorno) contro la Roma.
E poco altro. A Leicester verrà ricordato più per la sua cronica discontinuità e per alcuni atteggiamenti, ai limiti dell’irritante, sciorinati sul rettangolo verde di gioco. A fine anno, comprensibilmente, gli inglesi (avviluppati in una situazione di precarietà economica che poi li porterà sino ai problemi che conosciamo oggi) decideranno di non riscattarlo. Una decisione che fece andare su tutte le furie l’allenatore dell’epoca, ossia Brendan Rodgers.
Il tecnico nord-irlandese, come lui non perderà occasione di rimarcare nel corso di quella stagione, era un grande estimatore dell’attuale esterno dell’Atalanta. Così come Lee Congerton, che nel Marzo di quello stesso anno aveva rescisso il proprio contratto con le foxes proprio per accasarsi alla Dea, e che non si farà sfuggire la chance di portarlo a Bergamo, dopo essersi reso conto che il suo ex-club non aveva nessuna intenzione di riscattarlo.
Le parole di Rodgers su Lookman
Il resto è storia recente. Lookman ha scritto la storia dell’Atalanta, rifilando una tripletta all’imbattibile Bayer Leverkusen di Xabi Alonso e regalando agli orobici il loro primo titolo europeo, e la mente di tutti i tifosi del Leicester non può che tornare inevitabilmente a quell’estate. Quella della lite furibonda fra Rodgers e il direttore tecnico John Rudkin: alla base degli attriti fra tecnico e board dirigenziale che poi porteranno al suo esonero.
Rodgers ha spesso attribuito le difficoltà della sua squadra (che a fine stagione sarebbero culminate con una inaspettata retrocessione in Championship) al mancato riscatto di Lookman, venendo deriso e preso di mira dai suoi stessi tifosi. A distanza di due anni, in un’intervista rilasciata a talkSPORT, Rodgers è voluto tornare su quella trattativa e magari togliersi qualche sassolino dalla scarpa per il modo in cui venne trattato all’epoca.
❝Quando io ero al Leicester e lui era fuori squadra all’RB Leipzig, c’è stata la possibilità di prenderlo e ovviamente lo abbiamo fatto. Per me lavorare con lui è stato fantastico. Il suo livello di professionalità. Il suo altruismo e il lavoro extra che faceva sul campo dopo ogni allenamento. Non sono stupito dai gol che gli ho visto fare ieri sera perché li faceva anche durante gli allenamenti al Seagrave.
Nel suo contratto avevamo fatto inserire una clausola che ci avrebbe permesso di ricomprarlo a fine stagione, ma quella fu un’estate particolare. Non potemmo comprare nessuno e allora Lee (Congerton, n.d.r) lo portò con sé all’Atalanta. Ho lavorato con Lee al Leicester e ancora prima al Celtic, quindi sono contento del lavoro che ha fatto a Bergamo. Così come sono contento che Ademola stia facendo così bene in Italia.
Ieri sera ha fatto dei gol molto belli, soprattutto il secondo, ma ripeto non sono stupito. Anche quando lo allenavo io li faceva. Ne ricordo soprattutto uno in casa con il Liverpool, quando vincemmo 1-0. Sono davvero felice per lui perché ha girato tutto il mondo nel tentativo di diventare questo giocatore e finalmente ce l’ha fatta. Il suo talento è sempre stato evidente e sono felice che sia riuscito a materializzarlo.❞
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Euro2024, la TOP 11 degli esclusi eccellenti
Euro2024 accoglierà tanti campioni, ma non tutti. Ecco come potrebbe scendere in campo un ipotetico undici degli esclusi eccellenti.
Euro2024, gli esclusi eccellenti fra portieri e difensori
Nonostante il recupero in extremis dal doppio infortunio al legamento del ginocchio, che gli ha permesso di vincere da protagonista la finale di Champions League a Wembley contro il Borussia Dortmund, il commissario tecnico del Belgio (Domenico Tedesco) ha deciso di lasciare a casa Thibaut Courtois.
Lucas Hernandez non ha potuto raggiungere suo fratello Theo a causa della rottura del crociato: infortunio arrivato nella parte conclusiva della stagione. Problema analogo a quello occorso ad Alaba, che era in panchina per la finale di Champions ma che non ha recuperato uno stato fisico sufficiente per poter essere convocato.
Hummels è uno degli esclusi eccellenti della Germania, le cui caratteristiche fisiche non si sposano con il modo in cui Nagelsmann vuole impostare la linea difensiva. Reece James ha saltato (a causa dei soliti problemi fisici) gran parte della stagione del Chelsea e ha privato l’Inghilterra di un altro potenziale titolare in difesa.
Europei, gli esclusi eccellenti fra centrocampisti e attaccanti
Frenkie De Jong ha lasciato il ritiro dell’Olanda a causa di un infortunio: un problema che lo terrà fuori dalla rassegna. Per Leon Goretzka il discorso è simile a quello fatto in precedenza per Hummels. A Jadon Sancho non è bastato un finale di stagione da protagonista assoluto per meritarsi il “perdono” di Gareth Southgate.
Nkunku si è infortunato gravemente poco prima dei Mondiali in Qatar. Il francese ha quindi passato ai box i suoi ultimi mesi con la maglia dell’RB Leipzig: una situazione che ha inciso anche sull’inizio della sua avventura a Stanford Bridge. Prima il rientro e poi una ricaduta, che lo ha estromesso anche dai convocati della Francia.
Pablo Gavira non ha recuperato in tempo dall’infortunio al crociato occorso (proprio con la Spagna) lo scorso Novembre. Karim Benzema ha vissuto una stagione estremamente complicata all’Al-Ittihad. Prima un ambientamento difficile e poi la rottura con Gallardo, che lo hanno portato a finire addirittura fuori rosa.
TOP 11 Esclusi Eccellenti Euro2024 (4-3-2-1): Courtois; Lucas Hernandez, Alaba, Hummels, Reece James; Frenkie De Jong, Leon Goretzka, Gavi; Sancho, Nkunku; Benzema.
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Lazio, la scelta di Baroni rappresenta la vera dimensione
È ufficiale: Lotito sceglie Baroni come nuovo allenatore della S.S.Lazio. È la scelta giusta in un momento di contestazione come questo?
1 ANNO FA
Era poco più di un anno fa quando i tifosi della Lazio riempivano lo Stadio Olimpico. Era quel Lazio-Cremonese. La Lazio era qualificata in Champions League, era seconda in classifica. In panchina sedeva un maestro di calcio, un allenatore vincente come Sarri. C’era l’entusiasmo e la speranza di poter migliorare ancora di più attraverso il mercato, per alzare finalmente l’asticella.
OGGI
Oggi, 12 Giugno 2024, è cambiato tutto. La Lazio ha chiuso il suo campionato al settimo posto ed è tornata in Europa League. Sarri prima e Tudor poi si sono dimessi a distanza di pochi mesi. I giocatori più dotati tecnicamente hanno scelto di andare via: Felipe Anderson in Brasile, Kamada in Inghilterra e Luis Alberto in Qatar. Lotito e il ds Fabiani si sono quindi seduti al tavolo e hanno deciso che Marco Baroni fosse l’uomo giusto per iniziare un nuovo progetto. Nessuno mette in dubbio che Baroni abbia dimostrato negli ultimi anni di essere un buonissimo allenatore, ma è la scelta vincente in un momento come questo?
LA SCELTA DI BARONI
La Lazio ha scelto in pochi mesi di passare da Sarri a Baroni. Da un allenatore internazionale ad un allenatore che, in vent’anni di carriera, non ha mai neanche assaggiato una competizione internazionale. La scelta di Baroni non ricorda la scelta di Inzaghi, allenatore giovane e molto legato all’ambiente Lazio. Non ricorda la scelta di Pioli e neanche quelle di Petkovic e Reja. La scelta di Baroni ricorda quando, nel 2009, Lotito e Tare affidarono a Davide Ballardini una squadra che avrebbe giocato Supercoppa Italiana ed Europa League. Un salto indietro di 15 anni, un ritorno a quella dimensione che aveva fatto molto comodo.
RIDIMENSIONAMENTO
La sensazione è che la scelta di Baroni abbia scoperchiato il vaso di Pandora e abbia urlato ad alta voce “ridimensionamento”. Viene ridimensionata la squadra che vedrà Luis Alberto e Felipe Anderson essere sostituiti da Tchaouna e Noslin. Viene ridimensionata la società che passerà da allenatori esigenti e spigolosi come Sarri e Tudor ad un allenatore con poche pretese, economiche e tecniche, come Baroni. Vengono ridimensionate le ambizioni. Vengono ridimensionate le aspettative della tifoseria, insieme al suo entusiasmo. A oggi non è utopico pensare che si passerà dai trenta mila abbonati della passata stagione ad averne molto meno della metà. La via che ha scelto la S.S.Lazio rappresenta, quindi, un vero e proprio ridimensionamento…ma verso il basso.
FUTURO
Marco Baroni non è un allenatore giovane, con idee innovative. Non è un allenatore che conosce l’ambiente o lo spogliatoio. Questo aumenta il rischio che possa essere “respinto” dallo stesso spogliatoio che ha rigettato figure come Sarri e Tudor. Non è un allenatore abituato ad allenare squadre che giocano ogni tre giorni. L’unico aspetto coerente, e che giustifica la scelta della società, è la sua capacità di lavorare con i giovani calciatori. Il futuro della Lazio è quindi più incerto che mai. Non ci sono ambizioni né obbiettivi dichiarati. La contestazione programmata per venerdì sera, alle 18:30, dimostra il malcontento generale. Sotto sotto però rimane viva la speranza che Baroni possa essere la rivelazione del prossimo campionato, perché merita di essere valutato sul campo.
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I 30 migliori attaccanti secondo ESPN: Mbappé inarrivabile, ci sono 7 “italiani”
ESPN ha stilato la lista dei 100 migliori giocatori al mondo. In questo ultimo appuntamento vedremo i trenta migliori attaccanti.
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ESPN, la TOP 30 degli attaccanti: quanta Serie A!
Viktor Gyokeres ha sciorinato una stagione pazzesca. 43 gol (e 15 assist) in 50 partite, di cui 29 nel campionato portoghese. Il secondo maggior numero di gol segnati da un giocatore in una singola stagione della massima serie lusitana dai 34 gol di Jonas: 2017-2018. Jack Grealish è stato meno centrale negli schemi di Guardiola in questa stagione, una situazione che (probabilmente) gli è costata una chiamata ai prossimi Europei.
Tuttavia, l’inglese rimane un “talismano” per il Manchester City. Infatti, con lui in campo (su 36 partite) i citizens ne hanno perse soltanto due. Il primo giocatore militante in Serie A di questa classifica è Christian Pulisic del Milan: senza dubbio l’acquisto più azzeccato dell’estate rossonera. L’americano è appena davanti a Ousmane Dembélé del PSG: miglior assistman della Ligue 1 (8) assieme ad Angel Gomes.
Passano gli anni, ma Robert Lewandowski rimane implacabile negli ultimi sedici metri. Lo dimostrano i 41 gol segnati nelle sue due stagioni con la maglia del Barcellona. Nessuno, dall’arrivo del polacco in Catalogna, ha segnato più di lui nel campionato spagnolo. Favolosa meravigliosa quella di Niclas Füllkrug, che in tre anni è passato dalla Zweite Bundesliga alla finale di Champions League e alla titolarità nella Germania.
ESPN non inserisce Romelu Lukaku, ma inserisce Paulo Dybala. Dusan Vlahovic, grazie al lavoro fatto da Allegri, non è più solo un finalizzatore ma sta diventando un centravanti completo. Dopo l’infortunio, Victor Boniface ha perso centralità negli schemi di Xabi Alonso. Nonostante ciò, rimane il miglior marcatore della squadra con 21 gol fra tutte le competizioni. Dal suo arrivo in Bundesliga nella stagione 2020-2021, Leroy Sané ha messo a referto 34 assist. Meglio di lui ha fatto soltanto il suo compagno di squadra Thomas Muller.
Ci sono Kvara e Osimhen, ma non solo
Nonostante una seconda stagione in Italia non proprio esaltante, Khvicha Kvaratskhelia ha contribuito a 39 gol dal suo arrivo nel Bel Paese: il quarto nella classifica di ESPN. Discorso similare per il suo compagno di reparto Victor Osimhen, che nelle ultime tre stagioni ha segnato 55 gol. Meglio di lui (in questo triennio) in Serie A soltanto Lautaro Martinez con 66. Luis Diaz, per la prima volta dal suo arrivo in Inghilterra, è andato in doppia cifra per goal contributions: ovvero 8 gol e 5 assist, per un totale di 13 partecipazioni attive.
Era dai tempi di Alan Shearer (2003-20024) che un attaccante del Newcastle non superava quota venti gol in Premier League. Ci è riuscito Alexander Isak (21), al quale la maglia dei magpies inizia a stare stretta. Ollie Watkins ha partecipato attivamente a 32 gol dell’Aston Villa durante l’ultima stagione di Premier League. Più di lui soltanto Cole Palmer con 33. Nella storia del Real Madrid soltanto quattro giocatori sono riusciti a segnare almeno 5 gol in tre edizioni consecutive della Champions League: fra questi c’è Rodrygo Goes.
Complice anche la competitività del campionato saudita, Cristiano Ronaldo è tornato a superare quota 40 gol stagionali: non gli capitava dal 2017-2018. Per molti la stagione di Rafael Leao è stata deludente, ma rimane il miglior assistman della Serie A con 9 passaggi decisivi. Soltanto 5 giocatori, nell’ultimo campionato di Premier League, sono andati in “doppia-doppia“: fra questi c’è Heung-Min Son, totem del Tottenham.
Mbappé davanti a tutti, Serie A “assente” nella TOP 10
Stagione pazzesca per Bukayo Saka, con 20 gol e 14 assist. La seconda consecutiva in cui la sua partecipazione attiva ai gol supera quota 25, come Salah (quinto) e Haaland (terzo). Dopo un paio di stagioni passate a fare il “comprimario di lusso“, la stella di Phil Foden sembra essere deflagrata in tutta la sua bellezza. 19 reti totali sono il record personale della sua giovane carriera, nonché il quarto miglior dato della stagione del City.
Non ci sono giocatori di Serie A in TOP 10, mentre trova ancora spazio (nonostante l’esodo in MLS) Lionel Messi. Antoine Griezzman è la storia dell’Atletico Madrid. Miglior marcatore all time (181 reti) nella storia de La Liga per i colchaneros e giocatore simbolo: finirà la carriera in biancorosso. Vinicius Junior ha ultimato la sua trasformazione da talento a generazionale a fuoriclasse d’epoca. Terza stagione consecutiva in cui segna almeno 20 gol, i 24 di quest’anno sono il suo record personale: quello con il Dortmund però pesa di più.
Harry Kane ha vinto il titolo di capocannoniere della Bundesliga al suo primo anno in Baviera. Eguagliato il mito di Gerd Muller (1972-1973), soltanto tre giocatori hanno segnato più reti di lui in una singola stagione del campionato tedesco. Impossibile pensare che Kylian Mbappé non sarebbe stato al primo posto. Palmares che trabocca a soli 24 anni, ha vinto anche un Mondiale ma gli manca la Champions che potrà vincere con il Real.
La classifica completa di ESPN:
- Kylian Mbappé
- Harry Kane
- Erling Haaland
- Vinicius Junior
- Mohamed Salah
- Antoine Griezzman
- Lionel Messi
- Phil Foden
- Bukayo Saka
- Heung-Min Son
- Cole Palmer
- Lautaro Martinez
- Victor Osimhen
- Rafael Leao
- Cristiano Ronaldo
- Rodrygo
- Ollie Watkins
- Alexander Isak
- Luis Diaz
- Khvicha Kvaratskhelia
- Leroy Sané
- Victor Boniface
- Dusan Vlahovic
- Paulo Dybala
- Niclas Füllkrug
- Robert Lewandowski
- Ousmane Dembélé
- Christian Pulisic
- Jack Grealish
- Viktor Gyokeres
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