Focus
Fabián Ruiz, il cammellone che detta il ritmo dei grandi

Il PSG conquista il Triplete con una finale dominata. Tra i protagonisti silenziosi spicca ancora una volta Fabián Ruiz, il regista dei campioni.
Il PSG ha scritto la storia vincendo la sua prima Champions League e completando un Triplete memorabile, coronato da un clamoroso 5-0 inflitto all’Inter in finale. Una partita senza storia, dominata in lungo e in largo dalla squadra di Luis Enrique, trascinata da un Dembélé imprendibile, dall’ex Hakimi che ha sbloccato il match, dal gioiello Doué autore di una doppietta, e daLL’EX Napoli Kvaratskhelia che ha timbrato il 4-0.
Ma tra i protagonisti, ancora una volta, c’è anche un giocatore troppo spesso sottovalutato: Fabián Ruiz. Non è quello che finisce in copertina, non è l’uomo da highlights, ma è stato il vero metronomo del PSG per tutta la stagione, e non solo.
Reduce da un Europeo vinto da assoluto protagonista con la Spagna (2 gol e 2 assist), il centrocampista spagnolo ha messo in campo una stagione totale, fatta di continuità, intelligenza e tecnica. Con 54 presenze, 5 gol e 10 assist, ha forse numeri meno scintillanti rispetto ad altri, ma nessuno ha avuto più influenza di lui nella gestione del gioco. Un regista puro, silenzioso e decisivo.
Fabián Ruiz, una rivincita totale
Ironia della sorte, a guidarlo oggi è proprio Luis Enrique, lo stesso che da CT della Spagna lo aveva ignorato, non convocandolo per il Mondiale. Qualche mese fa, però, l’allenatore ha pubblicamente ammesso l’errore, sottolineando le sue enormei qualità.
Un riconoscimento che sa di rivincita, ma non è l’unico. Perché anche in Italia, durante la sua esperienza con il Napoli, Fabián era spesso sottovalutato: molti giornalisti locali lo chiamavano “cammellone” per la sua lentezza nei movimenti, dimenticando però che il calcio si gioca prima di tutto con la testa.
E Fabián ha sempre pensato prima degli altri. A differenza di Zielinski, spesso preferitogli dai media e oggi reduce da una stagione anonima con l’Inter tra panchina e infortuni, lo spagnolo è cresciuto, ha lavorato, ha zittito tutti e oggi detta i ritmi delle migliori squadre del mondo.
Focus
Cagliari, Pisacane la chiave per ritrovare Gaetano?

Il ritorno di Fabio Pisacane da allenatore può rilanciare Gianluca Gaetano, poco valorizzato da Nicola ma considerato centrale nel progetto Cagliari.
Il Cagliari volta pagina e affida la guida tecnica a Fabio Pisacane, dopo la decisione di separarsi da Davide Nicola. L’ex allenatore, pur raggiungendo la salvezza, non è riuscito a dare un’identità alla squadra, né a valorizzare appieno un organico che la società considera ricco di talento e con diversi profili su cui puntare anche in chiave futura.
Tra questi c’è senza dubbio Gianluca Gaetano, il fantasista ex Napoli per cui in estate i rossoblù hanno battuto la concorrenza del Parma, riportandolo in Sardegna dopo gli ottimi 6 mesi della stagione 2023/24. Un’operazione convinta, voluta, ma che finora non ha dato i frutti sperati.

Rome, Italy 4.11.2024 : Cagliari team lined up before Italian football championship Serie A Enilive 2024-2025 match SS Lazio vs Cagliari Calcio at Stadio Olimpico in Rome on November 04, 2024.
Cagliari, Gaetano può tornare centrale
Con Nicola, infatti, non è mai scattata la scintilla: Gaetano ha spesso iniziato le partite dalla panchina, chiuso dalle scelte tattiche dell’ex tecnico e dalla presenza di Nicolas Viola, preferitogli in diverse occasioni. Ora però la situazione potrebbe cambiare radicalmente.
Viola sembra destinato all’addio visto il contratto in scadenza e una trattativa per il rinnovo ora in stallo, mentre Pisacane, che conosce bene l’ambiente e lo spogliatoio, è pronto a rilanciare i giocatori più tecnici e creativi del gruppo.
Gaetano, per caratteristiche e qualità, potrebbe essere il primo beneficiario di questo cambio di rotta: il Cagliari ha ancora bisogno della sua fantasia e Pisacane sembra l’uomo giusto per restituirgli un ruolo da protagonista.
Focus
Napoli, Conte detta la linea: vuole una squadra camaleontica

Il Napoli è al lavoro per regalare ad Antonio Conte una rosa sempre più competitiva e ambiziosa. Il tecnico vuole gicoatori duttili.
Il Napoli sta lavorando a ritmo serrato per consegnare ad Antonio Conte una rosa quanto più vicina alla versione definitiva già per l’inizio del ritiro estivo. L’obiettivo della società è chiaro: permettere al nuovo tecnico di partire subito con un gruppo quasi al completo per lavorare intensamente sulla parte atletica ma soprattutto sull’identità tattica. Per questo motivo, ha trasmesso un messaggio forte e chiaro al direttore sportivo Giovanni Manna: la parola d’ordine per questo mercato è duttilità.

ANTONIO CONTE INVITA TUTTI ALLA CALMA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, duttilità come parola chiave
Conte vuole calciatori versatili, in grado di interpretare più ruoli e adattarsi ai cambi di sistema o alle emergenze stagionali. Non è un caso se i nomi accostati agli azzurri in queste settimane rientrano pienamente in questa logica.
Juanlu Sanchez, ad esempio, arriverebbe come vice-Di Lorenzo, ma lo spagnolo del Siviglia potrebbe giocare anche da esterno a tutta fascia o addirittura da ala pura. Un discorso simile vale per il milanista Yunus Musah, in grado di agire in una mediana a due o a tre, ma anche di spostarsi sull’esterno a gara in corso.
La duttilità è una caratteristica anche del nuovo acquisto Luca Marianucci, capace di adattarsi sia a una difesa a tre che a quattro, e all’occorrenza persino da mediano, come fatto a Empoli.
Infine, attenzione al nome di Ademola Lookman: l’attaccante dell’Atalanta partirebbe da ala sinistra nel tridente, ma potrebbe anche accentrarsi sulla trequarti o agire in un attacco a due.
Il concetto è chiaro: Conte, visti i tanti impegni che attendono la sua squadra la prossima stagione, vuole un Napoli ancor più competitivo e camaleontico, capace di adattarsi ai momenti della partita e alle caratteristiche dell’avversario.
Focus
Inter, Asllani l’erede di Calhanoglu? I numeri dicono che…

L’Inter si è ritrovata in pochi giorni dalla finale di Champions League a dover rivoluzionare rosa e guida tecnica. Tra i futuri protagonisti c’è Asllani.
L’albanese ha resistito tanto in questi anni tra panchine e basso minutaggio ma ora potrebbe finalmente essere arrivata la sua occasione per affermarsi definitivamente.
Inter, la stagione di Asllani: da regista è un mago
L’annata 2024/2025 dell’Inter è stata caratterizzata da diverse delusioni soprattutto sul finale, tuttavia l’essere rimasti in corsa per tutte le competizioni per molto tempo lascia comunque dei segnali positivi in vista della prossima stagione. L’addio di Inzaghi ha scosso ambiente e società, che ha dovuto ripiegare in fretta e furia su una nuova scommessa: Christian Chivu.
Il tecnico romeno avrà il complicatissimo compito di mantenere alto il livello raggiunto dal suo predecessore, con probabilmente alcuni cambiamenti a livello di rosa. Infatti, in queste ore sta avanzando l’ipotesi di un addio anche da parte di Hakan Calhanoglu. Il centrocampista turco è corteggiato dal Galatasaray, sua squadra del cuore, e per la prima volta sembra in procinto di lasciare Milano.
Qualora dovesse succedere, i nerazzurri si ritroverebbero senza riferimento nel ruolo di regista che spesso funge da maglia di raccordo per la catena di centrocampo a 5, che ha portato tante soddisfazioni negli ultimi anni. Considerando le gerarchie all’interno della rosa, a raccogliere l’eredità dell’ex Milan sarebbe proprio Kristjan Asllani.

Hakan Calhanoglu perplesso ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Arrivato dall’Empoli nel 2022, l’albanese ha faticato ad affermarsi in maglia nerazzurra ma non ha mai mollato o accettato prestiti altrove, sudandosi ognuna delle 95 presenze collezionate in questi anni tra tutte le competizioni (Champions League compresa).
Il suo rendimento, soprattutto nell’ultima stagione, ha convinto tanti addetti ai lavori ma in primis la società a tenerlo e affidargli in futuro un ruolo da protagonista. Infatti, se si guarda ai dati relativi ai passaggi, si nota come la percentuale di riuscita di questo colpo resti costante tra tutte le competizioni (92%) a fronte del numero variabile di passaggi effettuati (1315 totali tra tutte le competizioni).
Un altro dato che rispecchia il valore di questo giocatore riguarda l’ottima capacità di posizionamento durante la fase di possesso e non possesso, sfruttando al meglio gli spazi e smistando palloni verso gli esterni a seconda della situazione.
In ultimo ha anche iniziato a sviluppare l’abilità nei tiri dal dischetto, 2 realizzati in questa stagione contro Hellas Verona e Torino, della quale Calhanoglu ha fatto una delle armi più potenti del proprio repertorio. Con questi presupposti dunque potrebbe finalmente essere arrivato il momento per Asllani di spiccare il volo e diventare il nuovo faro del centrocampo nerazzurro.
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