Esteri
Quand je l’ai vu, j’ai eu le coup de foudre: il punto sulla 18esima giornata di Ligue 1
Bentornati sulla prima rubrica di Calcio Style dedicata alla Ligue 1, dove cercherò di trasmettervi la passione per il calcio francese.
Indice
Gattuso impatta contro Vieira
Il tema della Coppa D’Africa, che priva i club di alcuni dei propri giocatori migliori, è sicuramente centrale nel dibattito calcistico di questo periodo. Ci si dimentica, tuttavia, spesso di ricordare come non tutte le squadre vengano colpite allo stesso modo dall’inizio della competizione africana.
Infatti, il Marsiglia di Gattuso è la squadra più “colpita” della Ligue 1 da questo punto di vista. I marsigliesi sono stati depauperati, avendo perso giocatori del calibro di Mbemba. Ounahi. Harit. Ndiaye e Sarr. Senza contare Gueye, marginale nel progetto di Gattuso ma comunque risorsa utile per allungare la rosa, oltre agli infortunati Rongier e Correa.
Eppure, nonostante una rosa ridotta ai minimi termini, la partita si era messa subito bene per Rino. Prolungamento aereo di Vitinha e Gigot, dopo appena tre minuti di gioco, porta in vantaggio i padroni di casa. Il Marsiglia non è però fluido come al solito. Troppo impatti le assenze del sopracitato Ounahi in mezzo al campo e di Renan Lodi (in panchina) sulla corsia mancina.
A sinistra gioca Murillo, un mestierante e per di più adattato, mentre in mezzo gioca l’esordiente Bilal Nadir. Prodotto del vivaio dell’OM, classe 2003, alla prima da titolare in Ligue 1. Prima di oggi aveva collezionato appena 21 minuti in stagione, distribuiti in quattro presenze, anche se il suo esordio assoluto da titolare era arrivato in Coupe de la Ligue contro il Thianville Lusitanos.
Il Marsiglia soffre, arretra, ma tiene botta. Sino alla beffa finale. Il gol di Sebas al secondo minuto di recupero ammutolisce il Velodrome. Gattuso non riesce ad accorciare sulla zona Champions League e rischia così di farsi scavalcare da Lille e Lens, rispettivamente impegnate contro Lorient e PSG.
Reims corsaro al Principato
Quella del Reims assume sempre meno i connotati della favola e sempre più quelli della comprovata certezza. Tre gol a domicilio, in casa del Monaco, per consolidare la propria posizione di seria competitor per le zone europee.
I monegaschi, invece, abdicano definitivamente alle residue speranze di insidiare la leadership del PSG. Non basta il centro del solito Ben Yedder, scongelato da Hutter dopo la gestione scellerata e reiterata degli ultimi mesi, che ha pareggiato il momentaneo vantaggio siglato da Teuma.
Prima Khadra e poi il sigillo conclusivo di Matusiwa, in pieno recupero, a suggellare l’impresa. La squadra del principato, che per la prima volta in questa Ligue 1 rischia di abbandonare i primi tre posti in caso di vittoria del Brest in casa contro il Montpellier, paga soprattutto l’integralismo del suo allenatore.
Paga, notare come lo stesso termine assuma connotati antitetici a seconda del modo in cui viene interpretato, invece il trasformismo di Will Still. Sebbene sia l’ennesimo esponente della moderna scuola calcistica, che sforna giochisti come funghi, il tecnico belga (nonostante la giovane età) ha l’esperienza e la maturità del vecchio lupo di mare, navigato, che ne sa una più del diavolo.
Nonostante le sue squadre mantengano la classica impronta intrisa di “modernità”, nell’accezione più negativa possibile del termine, Still sa adattare il suo credo alle contingenze della partita e alle capacità dell’avversario. Sa quando si può dominare il gioco e quando si deve lasciare l’iniziativa all’avversario. Sa quando si può alzare il baricentro e quando invece è più prudente abbassarlo. Cosa che invece non sa fare Hutter, che in tutte le sue ultime esperienze (alla lunga) ha pagato dazio allo stesso modo.
Il Rennes manda un segnale al Milan
Il Nizza di Farioli non esiste più. Stephan l’ha preparata benissimo, a dimostrazione di come il tempo sia galantuomo, ma soprattutto il Nizza ha dato una costante sensazione di impotenza. Non è squadra abituata a rincorrere quella di Farioli: appena tre volte in svantaggio in questa Ligue 1.
Smarrita l’impermeabilità difensiva che l’aveva contraddistinta nella prima parte di stagione, rendendola una delle difese migliori d’Europa, i rossoneri hanno perso le proprie certezze. Soprattutto quando sono lontani dall’Allianz Riviera, dato che in trasferta non vincono dal 27 Ottobre: contro il Clermont.
Al di là della vittoria contro l’ultima in classifica, sono arrivati un pareggio e tre sconfitte consecutive. Troppe le defezioni (Boga e Boudaoui in Coppa D’Africa, Thuram e Diop infortunati, Todibo squalificato) per poter pensare di rivedere la squadra di inizio stagione. E il mercato, che avrebbe dovuto rappresentare la panacea di una rosa estremamente corta, si è virtualmente già concluso dopo aver riportato in Francia l’ex-Angers Cho.
Circa 12 milioni di euro sono stati investiti dai nizzardi per prelevarlo dalla Real Sociedad dopo il flop in terra basca: praticamente tutto il budget stipato per il mercato invernale. Anche il Rennes aveva le sue gatte da pelare. Su tutte il caso-Matic, che ha privato Stephan del giocatore più esperto della rosa nonché di un bilanciere fondamentale per gli equilibri tattici.
La presenza ma anche la struttura fisica del serbo, la sua capacità di arpionare palloni come una piovra e di intercettare linee di passaggio arrivando con la posizione dove non può più arrivare con la gamba, sembravano miscelarsi perfettamente con una squadra piena di talento ma molto giovane.
Bisognosa di un leader, oltreché di un equilibratore. Ma quando tutto sembra andare per il meglio, come diceva il compianto Proietti, “ricordati…sembra“. I comportamenti di Matic fuori dal campo spesso non collimano con quelli in campo e hanno fatto irritare anche lo spogliatoio del Rennes, dopo aver fatto la stessa cosa a Roma. Ora Stephan dovrà ricostruire l’impalcatura di squadra.
Magari abbassando stabilmente Le Fee nei due di centrocampo, posizione in cui a volte era stato già impiegato a Lorient e dove ha giocato con ottimi risultati (uno dei migliori in campo) anche contro il Nizza, e piazzandogli accanto un imperituro equilibratore come Santamaria. Uno schermo che dovrà sorreggere una formazione che troppo spesso è parsa squilibrata.
Troppo talento che sarebbe peccato mortale non cercare di sfruttare al suo massimo. L’ubiquità di Bourigeaud. La classe di Terrier e l’esplosività di Doué. Senza contare l’escluso eccellente di ieri sera (Blas) e l’indisponibilità di Gouiri. C’è materiale in abbondanza per divertirsi in Bretagna, dopo un 2023 complessivamente molto al di sotto delle attese.
Le partite del Sabato di Ligue 1
Il Lille di Fonseca vince ancora (3-0 al Lorient, ora ultimo dato che il Clermont ha vinto in casa del Nantes) e si avvicina alla zona Champions. A -2 dalla zona playoff , dato che il Monaco ha perso in casa con il Reims, a -3 dalla qualificazione diretta (il terzo posto) occupato dal sorprendente Brest.
A sorprendere dei Les Dogues è soprattutto la solidità difensiva. 14 gol subiti e seconda miglior difesa della Ligue 1, alle spalle solo del PSG. Il Lille è anche la seconda squadra per clean sheet del campionato, dato che Chevalier ha tenuto la porta chiusa 10 volte contro gli 8 di Donnarumma e gli 11 di Bulka.
Un dato inatteso se consideriamo le velleità offensive del calcio proposto da Fonseca, ma soprattutto il modo in cui ha reinventato la difesa. Non ha mai potuto contare su Umtiti, leader designato del reparto e chioccia perfetta per il giovane Yoro che leader lo è divenuto da sé pur avendo appena 18 anni, e su Djalo, che appena finita la riabilitazione è stato ceduto alla Juventus.
Come detto il Brest ha vinto due a zero in casa con il Montpellier. Un risultato bugiardo, che avrebbe potuto essere ancora più ampio. Grandi rimpianti per la squadra di Roy, che senza la rapina a mano armata a domicilio del PSG ora sarebbe secondo in classifica e potenzialmente in lotta per il titolo. Difficile pensare che in queste condizioni i bretoni possano pensare di privarsi di un giocatore determinante come Brassier: con buona pace di Milan e Napoli.
Dopo un avvio incoraggiante dell’avventura di Gourvennec, il Nantes si trova appena due punti al di sopra della zona retrocessione e ha perso le ultime quattro partite di Ligue 1. In generale, nelle ultime nove partite, fra lui e il suo predecessore (messier Aristouy) hanno vinto solo una partita: quella contro il Nizza di Farioli. Sorride invece il Tolosa, vittoria sul campo di un Metz sempre più in difficoltà, certificando la crisi del Lorient: ora ultimo da solo.
Non rialza la testa il Lione, privo di Nuamah partito per la Coppa D’Africa, che viene ributtato con la testa sotto l’acqua dal tris rimediato sul campo del solidissimo Le Havre di Elsner. A vedere come i padroni di casa hanno condotto la partita, lasciando quasi totalmente l’iniziativa ai lionesi nonostante il fattore campo e la superiorità numerica, viene rabbia a ripensare a come questi abbiano depauperato la partita contro il PSG.
La partita è stata condizionata dall’espulsione, attorno alla metà del primo tempo, di O’Brien. Primo (vero) errore stagionale per il centrale irlandese che il Lione ha prelevato in estate dall’Academy del Crystal Palace: una delle poche note liete dell’OL di quest’anno. Sage dovrà fare a meno del suo miglior difensore per la delicata sfida di venerdì, contro un Rennes in netta ripresa.
Il PSG ha già vinto la Ligue 1?
Il Lens, prima o poi, spera di poter giocare una partita “normale” contro i parigini. Visto che, quando ha potuto farlo, spesso e volentieri ha impartito loro una sonora lezione di calcio. Il ricordo dello scorso 1 Gennaio, quando il Lens di Haise schiantò il PSG di Galtier dimostrando a tutti che esisteva un’alternativa all’egemonia qatariota in Ligue 1, doveva essere ancora estremamente vivido negli occhi della governance del calcio francese.
L’anno scorso, al Parco dei Principi, in una partita decisiva per l’assegnazione del campionato, Samed venne espulso dopo meno di mezz’ora per un intervento che, a voler fare i fiscali, sarebbe stato da cartellino giallo. I Sang et Or stavano dominando la partita e la cosa deve aver spaventato e non poco i potenti del calcio, che infatti corsero subito ai ripari per stroncare la favola.
I parigini vinsero la partita e la Ligue 1 di un punto, dimostrando come quella partita sia stata decisiva. Chiaramente la gara di ieri sera non si avvicina neppure lontanamente a quella dello scorso anno, per importanza e peso specifico. Era un altro PSG, ma soprattutto era un altro Lens.
Quel Lens (forse) poteva anche permettersi il lusso di giocarsela alla pari con i parigini, ma la difesa alta contro il PSG di quest’anno è un tentativo di suicidio neppure troppo velato. Haise l’ha persa esattamente come l’aveva persa all’andata: consegnandosi scientemente all’arma migliore dei parigini.
E dire che il Lens era anche partito bene. Dopo sei minuti un ingenuo fallo di Danilo Pereira su Maouassa consegna a Frankowski la possibilità di indirizzare il match. Il polacco, però, riesce nell’impresa di far fare bella figura a Donnarumma, che evidentemente ha studiato il modo in cui l’ex-Chicago Fire calcia i rigori e infatti non s’è mosso di un millimetro dal centro della porta.
Il risultato è che il fluidificante della nazionale polacca gli ha tirato addosso e venti minuti dopo gli ospiti sono andati in vantaggio, facendo capire l’antifona a tutto il Bollaert-Delelis. Classico gol “alla Barcola” di Barcola, che scappa via sulla sinistra per poi venire leggermente dentro il campo e far partire un destro a giro imparabile sul secondo palo. Prendere gol in contropiede da una squadra la cui unica arma offensiva è proprio il contropiede è una roba da farsi strappare il patentino da allenatore in faccia.
Soprattutto in una serata in cui Mbappè, centro di gravità permanente del “gioco” dei parigini, non sembra (per usare un vasto eufemismo) ispirato. La partita, seppur in salita, rimane però equilibrata. Troppo per la governance francese, che infatti decide di tagliare direttamente la testa al toro.
Gradit viene (giustamente) ammonito per un fallo su Barcola, ma Brisard viene richiamato dal VAR e ovviamente cambia la sua decisione. Un altro rosso diretto assegnato a un giocatore del Lens contro il PSG dopo revisione del VAR. Se non fosse l’epitaffio su questa Ligue 1, e con ogni probabilità anche sulla credibilità di questo sport, farebbe quasi ridere.
Troppo ghiotta l’opportunità di mandare il PSG a +8 sul Nizza di Farioli per farsela scappare. Il Lens, stoico e commovente nella propria abnegazione, prova fino all’ultimo a regalarci una partita. Ma Frankowski conferma che se stasera avesse indossato la maglia del PSG probabilmente non sarebbe riuscito a essere altrettanto decisivo.
Tiro senza velleità né pretese da trenta metri, con i suoi tutti proiettati in avanti alla pervicace ricerca del pareggio, che sbatte su un difensore del PSG e arma un contropiede 3 vs 2. Contropiede che non poteva finire in nessun altro modo se non con il 19esimo centro stagionale del fenomeno con il sette sulle spalle. Da quando il calcio ha smesso di essere uno sport agonistico e ha iniziato ad assomigliare di più a un’esibizione di moda?
Premier League
Bournemouth, UFFICIALE: rinnova Iraola
Il tecnico spagnolo del Bournemouth, Andoni Iraola, è stato premiato per la sua ottima stagione con un rinnovo biennale di contratto.
Bournemouth-Iraola, i dettagli dell’accordo
Tramite un comunicato diramato sul proprio sito ufficiale, il Bournemouth ha reso noto di aver rinnovato il contratto al tecnico spagnolo Andoni Iraola. Iraola, dopo un triennio convincente in Spagna al Rayo Vallecano, ha preso le redini delle Cherries questa estate, sostituendo l’allenatore ad interim Gary O’Neil.
La sua squadra è attualmente 11esima in classifica e nell’ultima giornata di Premier League, che li vedrà impegnati sul campo del Chelsea, punterà a entrare nelle prime dieci. Le Cherries, attualmente, hanno gli stessi punti del Brighton di De Zerbi (e una peggior differenza reti) che però ha una partita da recuperare.
L’iberico aveva firmato un contratto annuale lo scorso 19 Giugno e nella giornata di ieri ha firmato un’estensione biennale dell’accordo, che lo terrà sulla panchina del club inglese almeno sino al 30 Giugno del 2026.
Premier League
Manchester United, Varane si libera a 0
Questo finale di stagione sancirà anche la fine del rapporto tra Varane e il Manchester United. Il difensore francese a giugno si libera a 0.
Manchester United, Varane saluta ed è sul mercato. Occasione a zero o campione tramontato?
Giocatori del genere quando sono sul mercato, e soprattutto da svincolati, non lasciano mai indifferenti e quantomeno un pensiero lo fanno sempre fare alle società.
D’altronde Raphael Varane è un centrale difensivo con un curriculum strepitoso, che vanta, tra le altre cose, una Coppa del Mondo con la Nazionale francese e 4 Champions League, e che ha giocato per squadre ai vertici dei massimi livelli europei come Manchester United, appunto, e Real Madrid.
Dettagli che di certo non passano inosservati, uniti ad un’età che tutto sommato lo rende ancora appetibile nel calcio che conta. A 31 anni, infatti, il centrale francese farebbe comodo a tante squadre anche della nostra Serie A.
Varane ha annunciato che al termine della stagione lascerà i Red Devils e non prolungherà il suo contratto che terminerà, appunto, a giugno.
Chissà se ne sentiremo ancora parlare durante questo calciomercato estivo. Certo è che un difensore del suo calibro alzerebbe il livello di ogni difesa del nostro campionato. Di seguito le parole che lo congedano.
“Sono stati anni meravigliosi con la maglia di questo club speciale, la prima volta che sono entrato ad Old Trafford come giocatore dello United è stato incredibile, mi sono subito innamorato. Solo giocandoci capisci cosa rappresenta tutto questo. Per me e i miei figli questa è casa e resterà sempre un posto speciale.”
Premier League
All Eyes On Me – il focus sul 37° turno di Premier League
Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della trentasettesima giornata del campionato più seguito al mondo.
Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.
Trentasettesimo turno: ennesimo botta e risposta tra Arsenal e City, Burnley in Championship, Luton quasi. Pari pirotecnico tra Aston Villa e Liverpool.
MANCHESTER UNITED 0-1 ARSENAL (20′ Trossard)
Quinto successo consecutivo, il quarto senza incassare gol, per l’Arsenal che passa anche ad Old Trafford alimentando le proprie chances per il titolo.
Al “Theatre Of Dreams” i Gunners si presentano al top della forma con il recuperato Thomas Partey in mezzo al campo e l’ormai solito Havertz come riferimento centrale in attacco. Proprio il tedesco, tenuto in gioco da un Casemiro in veste di difensore centrale per l’occasione, innesca la rete che decide il match involandosi verso la porta dalla destra e servendo il più facile degli assist per la (quasi) più facile delle realizzazioni di Trossard.
Il dodicesimo centro in campionato del belga coincide con tre punti dalla valenza unica, anche per evidenti demeriti di un Manchester United privo di ben dieci calciatori (tra cui Bruno Fernandes, Varane e Rashford) davvero troppo povero in termini qualitativi per impensierire la miglior difesa del torneo.
I Red Devils, senza mai creare particolarmente apprensioni a Raya, incassano così il sesto ko interno, il quattordicesimo complessivo, record negativo nella gloriosa storia del club. La formazione di Arteta, invece, dovrà paradossalmente tifare Tottenham questa sera per arrivare in testa prima dell’ultima giornata.
FULHAM 0-4 MANCHESTER CITY (13′, 71′ Gvardiol, 59′ Foden, 96′ (rig.) J. Alvarez)
Strabiliante dominio del Manchester City che a Craven Cottage infila la settima vittoria consecutiva, la sesta con almeno quattro gol all’attivo, aspetto di fondamentale importanza considerato che in caso di arrivo a pari punti con l’Arsenal a fine torneo il primo criterio da valutare sarà la differenza reti.
In quel di Londra i Citizens scoprono di poter contare nuovamente sulla vena realizzativa del difensore travestito da attaccante Josko Gvardiol che mette a referto la sua prima doppietta in carriera grazie a due notevoli gol: al 13′ scambia sul breve con De Bruyne, si sposta la palla sul destro ed infila sul primo palo Leno con una conclusione debole ma precisa, al 71′ in estirada corregge in porta, sempre con il piede debole, il panoramico cross di Bernardo Silva, salendo a quota cinque centri nelle ultime sette sfide complessive.
Tra una rete e l’altra del croato fioccano le occasioni per gli ospiti che trovano lo 0-2 al 59′ con Foden, diciassettesimo centro in campionato, e lo 0-4 nel recupero con Julian Alvarez che si procura e trasforma il calcio di rigore, concedendo solamente una potenziale opportunità agli avversari a metà ripresa.
Gli Sky Blues protrarranno il loro soggiorno londinese fino a stasera, giorno in cui disputeranno l’importantissima gara di recupero contro il Tottenham, nel cui nuovo stadio non è mai arrivata la vittoria se non nell’ultima uscita di FA Cup dello scorso gennaio. Il Fulham, da par sua, incassa la quarta sconfitta nelle ultime sette giornate e scivola al quattordicesimo posto.
ASTON VILLA 3-3 LIVERPOOL (2′ (aut.) Martinez, 12′ Tielemans, 23′ Gakpo, 48′ Quansah, 85′, 88′ Duran)
Pioggia di gol ed emozioni al Villa Park dove Aston Villa e Liverpool impattano sul 3-3, chi con qualche rammarico, chi con la consapevolezza di essere davvero ad un passo da un obiettivo storico.
I Villans dovranno aspettare l’esito del recupero di questa sera o, in caso di successo degli Spurs, l’ultima giornata per porre fine ad un digiuno da Champions lungo quarantuno anni, ma possono comunque uscire dal campo soddisfatti per il punto d’oro strappato contro la squadra di Klopp avanti di due fino a cinque dal novantesimo.
Dopo il botta e risposta iniziale con la goffa autorete del “Dibu” Martinez sul cross di Elliott e l’1-1 di Tielemans, al secondo centro in campionato, i Reds sembrano indirizzare la sfida con gli acuti di Gakpo e Quansah, il suo primo in carriera grazie ad un perentorio stacco aereo sulla punizione calciata da Elliott, ma nel finale i padroni di casa riescono a riacciuffarla con una doppietta in tre minuti di Duran.
Il centravanti di scorta di Emery prima capitalizza una palla persa in uscita da Mac Allister in uscita con un mancino affilato dal limite dell’area e poi devia con la coscia, anche con un po’ di fortuna, il tentativo di Diaby spiazzando Alisson e portandosi a quota cinque in classifica marcatori.
L’undici di Birmingham volerà in casa del Crystal Palace per gli ultimi novanta minuti del campionato, mentre il Liverpool, al decimo pari nel torneo, chiuderà l’era Klopp nel match interno contro il Wolverhampton.
TOTTENHAM 2-1 BURNLEY (25′ Bruun Larsen, 32′ Pedro Porro, 82′ Van de Ven)
Torna a sorridere il Tottenham dopo quattro sconfitte consecutive rimontando il Burnley e condannandolo alla retrocessione in Championship.
Gli Spurs ritrovano un successo che mancava dal 3-1 inflitto al Nottingham lo scorso 7 aprile grazie ad una prova caparbia che li ha visti reagire ad un approccio alla sfida totalmente sbagliato, certificato dai super interventi del solito Vicario e dal vantaggio ospite firmato al 25′ dal ravvicinato tentativo di Bruun Larsen, sesto acuto in campionato, smarcato dalla perfetta imbucata di Berge.
Reazione che si concretizza appena sette minuti dopo con il rapido scambio sulla corsia destra tra Pedro Porro e Brennan Johnson che porta al gol il terzino spagnolo, al terzo centro stagionale, bravo nel battere Muric con un violento collo destro sul primo palo. Nella ripresa l’undici di Postecoglou crea tanto ma i miracoli di Muric ed un pizzico di eccessiva imprecisione sembrano fare di questa partita l’ennesima gara stregata della stagione, quantomeno fino all’82’ quando Van de Ven, da trequartista puro, finalizza con un interno mancino affilato l’assist di Maddison regalando ai suoi tre punti pesanti con il proprio primo centro nel 2024.
Come detto i bianchi di Londra accoglieranno il Manchester City per disputare il recupero prima di volare sul campo dello Sheffield United per l’ultimo match stagionale. I Clarets, invece, abbandonano la Premier League dopo solamente un’annata: davvero troppo pochi i 24 punti raccolti sin qui.
NEWCASTLE 1-1 BRIGHTON (18′ Veltman, 50’pt Longstaff)
Rallenta la propria rincorsa all’Europa il Newcastle che dopo averne vinte cinque nelle ultime sette impatta sul pareggio nell’ultima gara casalinga della stagione contro un buon Brighton.
A St. James’ Park accade tutto nella prima frazione in termini realizzativi: i Seagulls la sbloccano al 18′ con il corner di Gilmour prolungato sul secondo palo da Welbeck e spinto in porta di testa da Veltman, al primo centro in campionato. Al quinto minuto di recupero arriva la risposta dei Magpies con Gordon che semina il panico nell’area avversaria, scarica lateralmente per Anderson, bravo a smarcare a porta vuota con un preciso rasoterra Longstaff che, a sua volta, non ha problemi a mettere a referto il sesto acuto in campionato, il secondo consecutivo, che vale l’1-1.
Nella ripresa è la formazione di Howe ad andare più vicina alla vittoria creando diversi presupposti per il vantaggio, vedendosi annullare anche una rete per un fuorigioco di pochi centimetri di Almiron sull’imbucata di Longstaff che avrebbe poi portato al 2-1 di Gordon.
Entrambe le squadre torneranno in campo domani per affrontare nei recuperi rispettivamente Manchester United, in un vero e proprio scontro diretto con in palio un posto nella prossima Europa League, e Chelsea.
NOTTINGHAM FOREST 2-3 CHELSEA (8′ Mudryk, 16′ Boly, 74′ Hudson-Odoi, 80′ Sterling, 82′ Jackson)
Vince ancora il Chelsea che prova ad impreziosire un’altra stagione anonima con un rush finale degno di nota. I Blues infilano il terzo successo consecutivo agganciando il Newcastle al sesto posto e staccando di tre punti il Manchester United al termine di una rimonta emblematica del loro periodo di forma.
I ragazzi di Pochettino vanno immediatamente avanti al City Ground con il quinto centro il campionato di Mudryk, a secco dallo scorso 11 marzo, ma vengono ripresi poco dopo dall’incornata di Boly sul piazzato calciato da Gibbs–White. In seguito all’1-1 si susseguono occasioni su occasioni, tra cui tre pali complessivi: due per il Forest con Gibbs–White e Hudson–Odoi ed uno per gli ospiti con Thiago Silva, ma il risultato sembra inscalfibile.
Punteggio che, invece, cambia al 74′ proprio grazie al gol dell’ex di Hudson–Odoi, l’ottavo personale in campionato, che supera Petrovic con il suo marchio di fabbrica: il destro a giro. Discorso analogo anche per il 2-2 che porta la firma di Sterling, autore di un gol fotocopia, il settimo della propria campagna. A decidere la sfida è, dopo appena due minuti, il colpo di testa di Nicolas Jackson che si porta a quota quattordici in classifica marcatori tramutando in oro il preciso cross di Reece James.
Ora i blu di Londra dovranno vedersela con Brighton, domani sera, e Bournemouth nell’ultima giornata per centrare l’ingresso nella prossima Europa League. Nonostante il ko, invece, il Nottingham può dirsi praticamente salvo considerati i tre punti di vantaggio sul Luton ed un abissale divario in termini di differenza reti con gli Hatters.
WEST HAM 3-1 LUTON (6′ Sambi-Lokonga, 54′ Ward-Prowse, 65′ Soucek, 76′ Earthy)
Torna a vincere dopo oltre un mese il West Ham rimontando l’iniziale vantaggio del Luton grazie ad una reazione probabilmente tardiva in termini di conseguimento dell’obiettivo stagionale.
Gli Hammers, infatti, vanno sotto dopo appena sei minuti con l’inserimento a fari spenti in area di Sambi–Lokonga, al primo gol in carriera in Premier League dopo praticamente tre annate, che di testa sfrutta il sempre puntuale assist di Doughty, l’ottavo in tutto il torneo.
La reazione dell’undici di casa arriva soltanto nella ripresa andando a referto per tre volte in appena venti minuti. Ward–Prowse, che aveva regalato l’ultimo successo a Moyes in termini cronologici, livella la sfida con una bella rasoiata da fuori area, Soucek, a secco addirittura dal 2 marzo, firma il vantaggio con uno splendido mancino al volo dal limite dell’area sulla corta respinta della difesa avversaria ed infine il classe 2004 Earthy firma il definitivo 3-1 spedendo alle spalle di Kaminski il sesto passaggio vincente complessivo di Kudus.
Gli Irons salgono a quota 52 punti in classifica, ma considerata la gara in meno di praticamente tutte le squadre dirette concorrenti, possono dirsi già fuori dalla corsa all’Europa.
BOURNEMOUTH 1-2 BRENTFORD (86′ Mbeumo, 89′ Solanke, 95′ Wissa)
Accade tutto nel finale al Vitality Stadium tra Bournemouth e Brentford, con le Bees che ottengono il terzo successo nelle ultime cinque gare disputate coronando una salvezza ottenuta con largo anticipo.
I ragazzi di Frank centrano la quinta vittoria esterna del loro campionato grazie ad una prestazione caparbia ed intrisa di sacrificio. Mbeumo porta in vantaggio i suoi al minuto 86 rompendo un equilibrio che sembrava infrangibile sfruttando l’assist di Wissa a sua volta smarcato dal bellissimo rilancio di Flekken.
Solanke pareggia i conti all’89’ con un perentorio stacco aereo sul cross di Senesi mettendo a segno il gol numero diciannove in questa Premier, ma al 95′ il 19 e l’11 degli ospiti si invertono i ruoli siglando il definitivo 1-2 al 95′ in seguito ad un repentino scambio nel cuore dell’area.
I londinesi si portano, così, addirittura a +10 sul quartultimo posto, mentre le Cherries dovranno vincere in casa del Chelsea per superare quota 50 punti.
WOLVERHAMPTON 1-3 CRYSTAL PALACE (26′ Olise, 28′ Mateta, 66′ M. Cunha, 73′ Eze)
Quinta vittoria nelle ultime sei giornate per il Crystal Palace che aggancia proprio il Wolverhampton al dodicesimo posto a quota 46 punti.
Impatto notevole per Glasner che dal suo insediamento ha portato una media punti vicina ai due a partita ottenendone ben ventuno nelle prime dodici uscite. Anche in questo caso il tecnico austriaco si affida ai suoi uomini migliori, Olise su tutti. Il talentuosissimo numero 7 delle Eagles porta in vantaggio i suoi con uno strabiliante mancino a giro in seguito ad un fulmineo dribbling sulla trequarti tagliando il traguardo della doppia cifra realizzativa in appena diciotto presenze, di cui solamente tredici da titolare.
Appena due minuti dopo gli ospiti raddoppiano con l’implacabile Mateta all’undicesimo centro negli ultimi due mesi di campionato ribadendo in porta la corta respinta di Bentley. I Wolves accorciano le distanze con la rete accordata dal Var a Matheus Cunha, ma l’altro fenomeno ospite, Eze, chiude definitivamente i conti al 73′ portandosi a quota nove in classifica marcatori.
I londinesi proveranno a chiudere al meglio la stagione in casa dell’Aston Villa, mentre i lupi d’oltremanica voleranno ad Anfield.
EVERTON 1-0 SHEFFIELD UNITED (31′ Doucouré)
Quarta vittoria nelle ultime cinque per l’Everton, tutte senza incassare reti, nel match interno contro il fanalino di coda Sheffield United.
A Goodison Park accade poco in un match dalla valenza relativa in termini di classifica, ma comunque utile per fornire indicazioni individuali e collettive. A decidere la sfida è il settimo acuto in campionato di Doucouré, il primo nel 2024, bravo nel correggere nella porta lasciata sguarnita da Foderingham il suggerimento di Calvert–Lewin.
I Toffees ottengono, così, il tredicesimo successo in campionato, l’ottavo casalingo, raggiungendo quota quaranta punti nonostante gli otto di penalizzazione, mentre le Blades incassano la ventisettesima sconfitta stagionale.
Classifica e prossimo turno
1 |
Arsenal |
86 | 37 | 27 | 5 | 5 | 89:28 | +61 |
2 | Manchester City* | 85 | 36 | 26 | 7 | 3 | 91:33 | +58 |
3 |
Liverpool |
79 | 37 | 23 | 10 | 4 | 84:41 | +43 |
4 |
Aston Villa |
68 | 37 | 20 | 8 | 9 | 76:56 | +20 |
5 |
Tottenham* |
63 | 36 | 19 | 6 | 11 | 71:59 | +12 |
6 |
Newcastle* |
57 | 36 | 17 | 6 | 13 | 79:57 | +22 |
7 |
Chelsea* |
57 | 36 | 16 | 9 | 11 | 73:61 | +12 |
8 |
Manchester United* |
54 | 36 | 16 | 6 | 14 | 52:56 | -4 |
9 | West Ham | 52 | 37 | 14 | 10 | 13 | 59:71 | -12 |
10 | Brighton* | 48 | 36 | 12 | 12 | 12 | 54:58 | -4 |
11 | Bournemouth | 48 | 37 | 13 | 9 | 15 | 53:65 | -12 |
12 |
Crystal Palace |
46 | 37 | 12 | 10 | 15 | 52:58 | -6 |
13 |
Wolverhampton |
46 | 37 | 13 | 7 | 17 | 50:63 | -13 |
14 |
Fulham |
44 | 37 | 12 | 8 | 17 | 51:59 | -8 |
15 |
Everton |
40 | 37 | 13 | 9 | 15 | 39:49 | -10 |
16 |
Brentford |
39 | 37 | 10 | 9 | 18 | 54:61 | -7 |
17 |
Nottingham Forest |
29 | 37 | 8 | 9 | 20 | 47:66 | -19 |
18 |
Luton Town |
26 | 37 | 6 | 8 | 23 | 50:81 | -31 |
19 |
Burnley |
24 | 37 | 5 | 9 | 23 | 40:76 | -36 |
20 |
Sheffield United |
16 | 37 | 3 | 7 | 27 | 35:101 | -66 |
– Everton 8 punti di penalizzazione
– Nottingham Forest 4 punti di penalizzazione
* Una partita in meno
Prossimo turno:
Domenica 19 maggio
Liverpool 17:00 Wolverhampton
Sheffield United 17:00 Tottenham
Luton 17:00 Fulham
Brighton 17:00 Manchester United
Manchester City 17:00 West Ham
Arsenal 17:00 Everton
Brentford 17:00 Newcastle
Crystal Palace 17:00 Aston Villa
Burnley 17:00 Nottingham Forest
Chelsea 17:00 Bournemouth
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