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Premier League, All Eyes On Me – il focus sul 34° turno 2024-25

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Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti della 34°giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Trentaquattresimo turno: “How Did You Love”

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LIVERPOOL CAMPIONE

Il Liverpool surclassa il Tottenham e, complice il pari dell’Arsenal, si laurea campione d’Inghilterra per la ventesima volta nella propria storia, raggiungendo il Manchester United in testa alla classifica delle squadre più titolate del calcio d’oltremanica.

Il match inizia in salita per i Reds che vanno sotto al 12′ complice la svettata di Solanke, all’ottavo centro in campionato, sul corner calciato da Maddison dalla destra, ma raddrizzano l’andazzo della disputa appena quattro minuti più tardi con Luis Diaz, che fa dodici nel torneo e tre nelle ultime quattro giornate spingendo in porta il preciso assist di Szoboszlai. Al 24′ i padroni di casa mettono la freccia con un bolide mancino dal limite dell’area di Mac Allister, mentre al 34′ si portano già sul 3-1 grazie a Gakpo, bravo trovare l’angolino alla destra di Vicario con una precisa conclusione in seguito alla corta respinta della difesa ospite sul corner di Mac Allister, tornando a segnare in Premier League dopo quasi tre mesi.

Nella ripresa c’è spazio e gloria anche per Salah, incredibilmente a secco negli ultimi quattro turni, che consolida il primato in classifica marcatori a quota 28 con un affilato mancino dei suoi (diventando anche il quinto all time in Premier League scavalcando Aguero, fermo a 184), non riuscendo a farlo ulteriormente al 69′ a causa di Udogie che nel tentativo di anticiparlo sul suggerimento di Alexander-Arnold, se la butta in porta fissando il risultato sul definitivo 5-1.

Grazie alla terza vittoria consecutiva, la venticinquesima in questo campionato, dunque, il Liverpool torna a sedersi sul trono d’Inghilterra dopo cinque anni permettendo a Slot di rientrare nella stretta cerchia di allenatori vincenti in Premier League al primo anno (gli altri sono Mourinho, Ancelotti, Pellegrini e Conte), nonché il terzo più giovane dopo Mourinho e Dalglish e primo tecnico olandese a vincere il trofeo, così come Van Dijk, il primo olandese a raggiungere tale obiettivo da capitano. Un successo più che meritato per i rossi del Merseyside con quattro giornate d’anticipo (il record è di sette, stabilito proprio dai Reds nel 2020), proprio come l’attuale sedicesimo posto in classifica del Tottenham, alla diciannovesima sconfitta nel torneo. Alla formazione di Postecoglou non resta altro che l’Europa League, dove la finale è a un passo considerato il 3-1 inflitto al Bodo Glimt nell’andata delle semifinali di Europa League.

L’ARSENAL SI FA RIPRENDERE NEL FINALE, PASSO FALSO DEL NOTTINGHAM

Non va oltre il pareggio, il tredicesimo in campionato, l’Arsenal nel derby interno contro il Crystal Palace, interrompendo una striscia di sette vittorie consecutive contro le Eagles in tutte le competizioni.

I Gunners impiegano appena tre minuti per sbloccare il punteggio, merito di Kiwior, ormai in pianta stabile nell’undici iniziale in sostituzione dell’infortunato Gabriel, che svetta tutto solo in area sul piazzato di Odegaard, trovando il suo primo centro stagionale. Rice va vicino al raddoppio intorno al 10′ con una bordata da fuori, ma al 27′ sono gli ospiti ad andare in rete con Eze, al quarto centro nel torneo, che tramuta in gol il corner tagliato di Wharton dalla destra con un meraviglioso destro al volo dal limite dell’area. Prima del rientro negli spogliatoi, però, precisamente al 42′, i padroni di casa tornano in vantaggio con Trossard, salito a quota 8 in classifica marcatori e al primo centro interno dopo tre mesi, bravo a capitalizzare il suggerimento interno di Timber sterzando sul mancino e trafiggendo sul primo palo Henderson, prendendolo in controtempo.

Nella ripresa entrambe le squadre vanno vicine rispettivamente al 3-1 e al 2-2, specialmente con Saka, che se lo vede negare da un grande intervento di Henderson, e Munoz, il cui colpo di testa si spegne a lato di un soffio, e all’83’ il secondo parziale diventa realtà in seguito a un clamoroso svarione di Saliba che regala palla a Mateta, poi bravissimo a superare Raya con un delizioso pallonetto da fuori, trovando il quattordicesimo acuto in campionato, il ventisettesimo nella gestione Glasner (solo Isak, Haaland e Salah hanno fatto meglio nel periodo).

Il parziale diventa finale aumentando i rimpianti dell’Arsenal che per la nona volta si fa recuperare da situazione di vantaggio in questa stagione (raggiunto in questo senso il record negativo del Tottenham risalente al 2007-08). A tutto ciò si aggiunge anche lo 0-1 incassato dal PSG nell’andata delle semifinali di Champions League. Il Palace, invece, irrobustisce il proprio status strappando l’ennesimo risultato positivo contro una big e conquistando con un secco 3-0 ai danni dell’Aston Villa la terza finale di FA Cup nella propria storia dopo quelle del 1990 e del 2016, entrambe perse con il Manchester United.

Dopo la dolorosa eliminazione nella semifinale di FA Cup per mano del Manchester City il Nottingham soccombe anche in campionato, per giunta con lo stesso risultato finale, inciampando in casa contro l’ostacolo Brentford.

Il Forest prova a partire forte con il solito Gibbs-White che scalda in due diverse occasioni i guantoni di Flekken, attento in entrambe le circostanze, ma al tramonto del primo tempo sono gli ospiti a passare sugli sviluppi di un lunghissimo lancio dalle retrovie da parte di Collins perfettamente letto da Schade che, complice anche lo scivolone di Ola Aina nel tentativo di diagonale, punisce l’uscita di Sels con un tocco di destro che si insacca all’angolino tornando a segnare dopo due mesi e mezzo, salendo a quota otto in classifica marcatori (4 realizzati in casa e 4 in trasferta).

Nella ripresa la formazione di Espirito Santo prova a dar fondo a tutte le residue energie per arrivare al pareggio, ma prima Flekken si supera sul destro a giro sul secondo palo di Elanga e poi Wood mette incredibilmente fuori il preciso cross di Ola Aina dalla trequarti con un colpo di testa non all’altezza della sua stagione realizzativa. Al 70′, proprio da un altro lungo lancio, questa volta di Flekken (nono assist per un portiere in questa stagione, record assoluto in Premier League), Milenkovic si lascia irretire dal rimbalzo permettendo a Wissa di presentarsi da solo davanti a Sels e scavalcarlo con un morbido tocco sotto che gli permette di mettere a referto il terzo centro consecutivo, il diciassettesimo nel torneo, tagliando definitivamente le gambe alle velleità di rimonta avversarie.

Il Forest incassa, così, la terza sconfitta nelle ultime quattro giornate, la seconda consecutiva in casa senza gol all’attivo (due k.o. interni erano arrivati nelle precedenti 15 uscite al City Ground) scivolando al sesto posto, mentre le Bees centrano il secondo successo di fila restando pienamente in corsa per l’ottavo posto, distante appena due punti.

DOMINIO NEWCASTLE, CITY: VITTORIA ALL’ULTIMO RESPIRO NELLO SCONTRO DIRETTO

Rialza la testa il Newcastle dopo il pesante 4-1 incassato dall’Aston Villa nel turno precedente facendo un sol boccone dell’Ipswich, condannandolo, peraltro, all’aritmetica retrocessione (per la prima volta nella storia della Premier League le tre retrocessioni avvengono con quattro giornate d’anticipo).

I Magpies dominano l’incontro sin dalle prime battute, vedendosi giustamente annullare una rete intorno al 20′ per una carica di Bruno Guimaraes ai danni del portiere ospite Palmer, e fallendo due ghiotte opportunità con uno stranamente impreciso Isak. Lo svedese, comunque, si riscatta qualche minuto più tardi, precisamente al 37′, quando provoca il doppio giallo e conseguente rosso per Ben Johnson, ingenuo nel trattenere vistosamente l’avversario in seguito a un dribbling subito sulla corsia mancina. In più il 14 di casa trasforma nel recupero della prima frazione il rigore del vantaggio, assegnato tramite Var dal direttore di gara Salisbury a causa di una strattonata in area di Enciso ai danni di Murphy, salendo a quota 22 in classifica marcatori (staccato Haaland al secondo posto) e battendo il proprio record personale di marcature in un singolo campionato (21, fatto registrare lo scorso anno).

La ripresa si trasforma in una sorta di passerella per la formazione di Howe che, complice anche l’uomo in più, non corre alcun pericolo, incrementando il passivo al 56′ con la svettata dell’altissimo Burn, al primo centro in questo campionato, il secondo stagionale dopo quello in finale di Coppa di Lega contro il Liverpool, sul cross di Trippier, dal cui corner all’80’ scaturisce anche il 3-0 siglato da Osula, arrivato in estate dallo Sheffield United, impiegato poco e al primo acuto in carriera in Premier League.

Il Newcastle, dunque, risponde al successo del Manchester City restando un punto avanti e avvicinando l’obiettivo Champions League, mentre, come detto, l’Ipswich torna in Championship dopo una sola stagione certificando per il secondo anno consecutivo la retrocessione di tutte e tre le neopromosse (prima del 2023-24 era accaduto solamente una volta nella storia).

Il Manchester City riesce a incamerare tre punti di vitale importanza nel recupero dello scontro diretto con l’Aston Villa, reduce da dieci vittorie nelle ultime undici sfide in tutte le competizioni.

La sfida impiega appena ventuno secondi per generare la prima emozione con la serpentina di Rashford, per la quarta volta schierato titolare da Emery in campionato, la terza in trasferta, che si tramuta in un clamoroso palo interno. Legno a cui risponde al 7′ la formazione di Guardiola con la fuga sulla sinistra di Marmoush che genera un cross basso arretrato su cui si avventa Bernardo Silva, lucido nel concludere in gol con il piede debole, il destro, tornando a segnare dopo quattro mesi.

I Villans, come prevedibile, non si danno per vinti, specie considerando le numerose lacune e amnesie della difesa avversaria: al 16′, infatti, Ruben Dias collide in area con Ramsey che gli prende il tempo, costringendo il direttore di gara Pawson alla revisione al Var con conseguente assegnazione del penalty, poi trasformato con freddezza proprio da Rashford che spiazza Ortega siglando il suo sesto centro in carriera contro i suoi rivali di sempre (solo contro il Leicester, otto, ne ha fatti di più), il quarto a Etihad (solo Rooney e Vardy, rispettivamente con 6 e 5 sono stati in grado di produrne maggiormente).

In seguito all’1-1 l’ex Manchester United, tra primo e secondo tempo, produce altre due ghiotte opportunità da gol, infrantesi una su Ortega e l’altra sull’esterno della rete, che fanno da contraltare a quelle non concretizzate da McAtee, entrambe nella ripresa ed entrambe per mancanza di precisione prima con un pallonetto a lato e successivamente con un destro strozzato inghiottito da Martinez. Il punto di svolta della gara arriva, però, al 94′ quando il subentrato do Doku si esibisce nella specialità della casa, il dribbling, ai danni di Disasi lasciando partire un cross teso d’esterno destro che taglia tutta l’area di rigore su cui arriva puntuale sul secondo palo Matheus Nunes che finalizza trovando il suo gol più importante e pesante dal suo approdo nella parte azzurra di Manchester, nonché il primo in questo campionato. Questa è la rete casalinga più tardiva per i Citizens dai tempi del rigore di Haaland contro il Fulham (novembre 2022) e la più tardiva concessa complessivamente in Premier League dal Villa dall’ottobre 2021 (contro il Wolverhampton).

La squadra di Guardiola, oltre ad aver centrato la finale di FA Cup grazie al 2-0 inferto al Nottingham, alimenta, dunque, le proprie speranze Champions ottenendo la quarta vittoria nelle ultime cinque giornate, nonché la quindicesima interna consecutiva contro l’Aston Villa, costretto alla resa in campionato dopo due mesi e successivamente sconfitto per 3-0 nella semifinale di FA Cup con il Crystal Palace.

CHELSEA ANCORA DI MISURA, HOJLUND RIPRENDE IL BOURNEMOUTH NEL RECUPERO

La spunta ancora di misura il Chelsea, per la sesta volta nelle ultime otto vittorie in campionato, la terza per 1-0, ai danni del sempre ostico Everton.

In seguito a una fase iniziale di studio in cui le due squadre danno prerogativa al non correre rischi sono i Blues a dare la prima scossa al match con il tentativo il girata di Cucurella sulla corta respinta di Pickford da piazzato che si perde di poco a lato. Il tentativo dello spagnolo si rivela essere un’anteprima del vantaggio dei padroni di casa che matura qualche minuto più in là, al 27′ per l’esattezza, grazie allo scippo di Caicedo ai danni di Beto all’altezza del centrocampo che apre uno scenario interessante per Enzo Fernandez, bravo a verticalizzare per Jackson che addomestica e non ci pensa due volte a calciare dal limite mettendo la palla in buca d’angolo con il destro, rompendo un digiuno che si protraeva dal 15 dicembre. Inoltre questo, oltre a essere il suo 24esimo centro in carriera in Premier League, è il primo realizzato da fuori area.

Nella ripresa la formazione di Maresca prova a chiudere i conti, andandoci vicinissima con il destro piazzato di Madueke fuori davvero di nulla e la rete giustamente annullata a Jackson per posizione di partenza irregolare, ma deve aggrapparsi a due super parate di Sanchez nella parte finale della sfida, una sul destro in diagonale ravvicinato di Beto e l’altra sul mancino al volo di McNeil sul cross di Alcaraz grazie a uno straordinario colpo di reni che gli permette di cancellare lo svantaggio del ritrovarsi in controtempo.

I blu di Londra rispondono, quindi, alle dirette concorrenti in ottica quinto posto mantenendo invariate le distanze, irrobustendo il momento positivo con un perentorio 1-4 sul campo dello Djurgarden nell’andata delle semifinali do Conference League, mentre i Toffees incassano il secondo k.o. consecutivo, il terzo nelle ultime cinque giornate.

Un punto che serve poco a entrambe, specie al Bournemouth, al terzo pareggio nelle ultime quattro gare, che vede ulteriormente rallentata la propria rincorsa all’Europa proprio all’ultimo secondo.

La sfida del Vitality Stadium si apre con un insidioso diagonale destro di Garnacho spentosi di poco fuori al quarto d’ora e prosegue al 24′ con il vantaggio dei padroni di casa siglato da Semenyo, a quota 9 nel torneo, bravo nel capitalizzare con un mancino di prima intenzione sul primo palo la sponda di Evanilson diventando il terzo calciatore nella storia delle Cherries a far male al Manchester United sia all’andata che al ritorno (gli altri due sono King e Solanke).

Garnacho prova nuovamente a spronare i suoi producendo altri due tentativi da annotare, in uno dei quali costringendo Kepa agli straordinari, ma la prima parte di ripresa sembra dar ragione ai padroni di casa, vicinissimi al raddoppio prima con ancora con Semenyo e successivamente con Ouattara, fermato solo dal palo su un calcio di punizione diretto da posizione piuttosto decentrata. L’inerzia positiva dei padroni di casa si interrompe bruscamente al 70′ quando Evanilson decide di entrare a forbice, e per giunta con la gamba alta, su Mazraoui all’altezza della metà campo rimediando un rosso diretto post on field review dal direttore di gara Bankes.

Questo episodio condiziona inevitabilmente il finale di gara, targato inevitabilmente Red Devils che, dopo aver sfiorato l’1-1 con Mount e Bruno Fernandes, riescono a trovarlo al 96′ grazie alla zampata sotto porta di Hojlund, al quarto acuto in campionato, sul tentativo di tiro ravvicinato di Ugarte. Lo United conclude, dunque, con 25 tiri totali (dato più alto in trasferta per il club dall’ottobre 2020) ma con un solo punto che, come detto, non fa felice neanche la formazione di Iraola, scivolata al decimo posto. La formazione di Amorim, comunque, si assicura praticamente un posto nella finale di Europa League considerato lo 0-3 rifilato a domicilio all’Athletic Bilbao nell’andata delle semifinali.

IL FULHAM LA SPUNTA ALL’ULTIMO, BRIGHTON: VITTORIA AL CARDIOPALMA. TRIS WOLVERHAMPTON

Torna a mettere fieno in cascina il Fulham dopo due k.o. di fila passando sul campo del fanalino di coda Southampton all’ultimo istante.

I Saints, il cui unico obiettivo stagionale rimanente è quello di superare quota 11 punti per non entrare nel libro dei record negativi nella storia della Premier League insieme al Derby County, riescono ad andare in vantaggio al 14′ grazie all’incornata di Stephens, 31enne arrivato in città quando ne aveva 19, sul piazzato da sinistra di Manning per il suo primo gol negli ultimi cinque anni e mezzo. In seguito allo svantaggio i Cottagers mettono a ferro e fuoco l’area dei padroni di casa peccando, però, di precisione, quantomeno fino al 72′ quando Iwobi pesca tra le linee il libero Smith Rowe, il cui tentativo di interno destro viene decisivamente sporcato da Bednarek che mette completamente fuori causa Ramsdale, certificando il ritorno al gol dell’ex Arsenal dopo due mesi.

Il Fulham trova la stoccata vincente nel recupero con il quarto acuto nel torneo di Sessegnon che da attaccante consumato gira di testa in porta il cross teso di Adama Traoré regalando ai suoi tre punti che permettono loro di accorciare a -6 dal momentaneo ultimo posto disponibile per l’Europa, il settimo, occupato dall’Aston Villa. Il Southampton, invece, dovrà cercare i punti per superare quota 11 nel prossimo match contro il Leicester.

Tiene il passo del Fulham il Brighton che si complica inizialmente la vita nel match interno con il West Ham per poi regalare ai propri tifosi l’estasi più totale.

I Seagulls, reduci da cinque gare consecutive senza successi e con soli due punti all’attivo, sbloccano il punteggio al 13′ con il super, primo centro in carriera dello svedese classe 2003 Ayari che estrae dal cilindro un’assoluta magia piazzando il destro sotto l’incrocio dai 25 metri. Prodezza momentaneamente cancellata al 48′ dalla zampata di Kudus sul cross basso di Bowen: il ghanese sale, così, a quota quattro in classifica marcatori grazie al suo primo centro nel 2025.

Il capitano degli Irons si ripete all’83’ sfoderando un bellissimo cross ampio dalla trequarti con il mancino che si spegne sulla testa di Soucek che insacca da pochi metri siglando il suo ottavo acuto stagionale. L’1-2 piuttosto che tagliare le gambe ai Seagulls, li esalta, a tal punto da trovare il pari all’89’ grazie a un altro colpo di testa, questa volta di Mitoma (a un passo dalla doppia cifra), sulla sponda aerea di Gruda, a sua volta smarcato sul secondo palo dallo spiovente di Diego Gomez, e addirittura il definitivo 3-2 al 92′ con un altro tiro dalla distanza, seppur leggermente deviato, targato Baleba, al terzo gol in campionato, il primo in casa.

La formazione di Hurzeler resta, dunque, appaiata al Fulham in ottava posizione, mentre quella di Potter, seppur ora aritmeticamente salva, allunga a sette la striscia di partite di fila senza vittorie, in quella che, numeri alla mano potrebbe essere la peggior stagione dell’ultimo decennio.

 

Il Wolverhampton centra la sesta vittoria consecutiva sbrigando senza troppa fatica la pratica Leicester, già condannato alla Championship.

I Wolves sbloccano la sfida al 33′ grazie al settimo assist nel torneo di Ait Nouri (undici coinvolgimenti diretti in gol per lui in stagione, nessun difensore ha fatto meglio) per Matheus Cunha che la mette dentro di interno destro salendo a quota 15 in classifica marcatori (miglior brasiliano di sempre in una singola annata di Premier League insieme a Martinelli e Firmino) e raggiungendo 21 coinvolgimenti diretti stagionali in gol (solo Raul Jimenez con 23 ha fatto meglio con il club delle Midlands).

Il raddoppio arriva al 56′ con il diagonale destro di Strand Larsen che fa sei nelle ultime sei, tredici in campionato, risultando secondo dietro il solo Wissa per conversione in gol tra i calciatori con almeno 15 tiri all’attivo (media di 0,19 xG). Il Leicester avrebbe l’opportunità di riaprirla al 72′ con un penalty guadagnato da Vardy e sbagliato dallo stesso numero 9 proprio nella settimana in cui ha annunciato l’addio alle Foxes, che incassano anche il definitivo 3-0 all’85’ con Rodrigo Gomes che bissa il gol della gara d’andata.

Dall’insediamento sulla panchina del Wolverhampton di Vitor Pereira solo Liverpool e Newcastle hanno ottenuto più vittorie dei lupi d’oltremanica (10), rispettivamente con 13 e 12, mentre il Leicester incassa la nona sconfitta nelle ultime dieci, ancora una volta senza reti all’attivo.

Top & Flop

TOP

Scarpa d’Oro, Mohamed Salah

1) Mohamed Salah – Il primo posto d’onore a prescindere da gol o assist realizzati nella giornata di riferimento gli spetta di diritto. Entra nel tabellino anche nel giorno che assegna aritmeticamente il 20esimo titolo al Liverpool a coronamento di una stagione, probabilmente, irripetibile in termini di numeri.

2) Matheus Nunes – La sua zampata nel recupero potrebbe rappresentare la sterzata definitiva in positivo per le sorti europee del Manchester City, disperatamente bisognoso di prendere parte alla prossima Champions League e approdato in finale di FA Cup.

3) Matheus Cunha – I dati statistici del brasiliano sono stati precedentemente citati: un’annata meravigliosa nonostante l’avvio da incubo del Wolverhampton. Lui ha giurato fedeltà alla maglia, chissà se riuscirà a mantenere fede a questa promessa nella prossima sessione di mercato.

FLOP

SALIBA

1) Ben Johnson – L’Ipswich partiva spacciato già ai blocchi di partenza, poi se rimedi due gialli nel giro di sette minuti condanni i tuoi compagni senza appello. Il 3-0 finale del Newcastle è solamente la più scontata delle conseguenze.

2) William Saliba – Forse il primo, grande errore della sua stagione che, certamente, non compromette la sua reputazione, ma le residue speranze di titolo dell’Arsenal si. Diciamo che ha aiutato Mateta nel siglare comunque un bellissimo gol.

3) Jamie Vardy – Un’annata in cui è andato storto tutto ciò che poteva andarci il rigore sbagliato è la ciliegina su una torta amara per un finale di una bellissima love story che avrebbe meritato sicuramente uno scenario diverso.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool

82 34 25 7 2 80:32 +48
2 Arsenal 67 34 18 13 3 63:29 +34
3

Newcastle

62 34 19 5 10 65:44 +21
4 Manchester City 61 34 18 7 9 66:43 +23
5

Chelsea

60 34 17 9 8 59:40 +19
6

Nottingham Forest

60 34 18 6 10 53:41 +12
7

Aston Villa

57 34 16 9 9 54:49  +5
8 Fulham 51 34 14 9 11 50:46  +4
9 Brighton 51 34 13 12 9 56:55 +1
10 Bournemouth 50 34 13 11 10 53:41 +12
11 Brentford 49 34 14 7 13 58:50 +8
12

Crystal Palace

45 34 11 12 11 43:47 -4
13

Wolverhampton

41 34 12 5 17 51:61 -10
14 Manchester United 39 34 10 9 15 39:47 -8
15

Everton

38 34 8 14 12 34:41 -7
16

Tottenham

37 34 11 4 19 62:56 +6
17

West Ham

36 34 9 9 16 39:58 -19
18

Ipswich Town

21 34 4 9 21 33:74 -41
19

Leicester

18 34 4 6 24 27:76 -49
20

Southampton

11 34 2 5 27 25:80 -55

Prossimo turno:

Venerdì 2 maggio

Manchester City 21:00 Wolverhampton

Sabato 3 maggio

Aston Villa 13:30 Fulham

Leicester 16:00 Southampton

Everton 16:00 Ipswich

Arsenal 18:30 Bournemouth

Domenica 4 maggio

Brighton 15:00 Newcastle

Brentford 15:00 Manchester United

West Ham 15:00 Tottenham

Chelsea 17:30 Liverpool

Lunedì 5 maggio

Crystal Palace 21:00 Nottingham Forest

Premier League

Manchester United, dilaga contro il Wolverhampton: finisce 1-4

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Manchester united

Il Manchester United trionfa contro il Wolverhampton con un netto 1-4, dimostrando una forma smagliante e agganciando il Chelsea in classifica.

Il Manchester United ha dato spettacolo nell’ultima partita contro il Wolverhampton, vincendo con un sonoro 1-4 La squadra di Ruben Amorim ha dominato il campo, mostrando un gioco fluido e incisivo che ha lasciato pochi spazi agli avversari.

Il match ha visto una prestazione brillante da parte di diversi giocatori, rendendo difficile scegliere un solo “Man of the Match”. Tra i marcatori spunta una doppietta di Bruno Fernandes, la firma di Mbeumo e la rete di Mount.

La partita ha confermato il buon momento dei Red Devils, che continuano a lottare ai vertici della classifica.

Manchester United

Bruno Fernandes of Manchester United reacts to a decision during the Carabao Cup Last 16 match Manchester United vs Leicester City at Old Trafford, Manchester, United Kingdom, 30th October 2024
(Photo by Gareth Evans/News Images)

Manchester United travolgente

La partita si è svolta in un clima di grande attesa, con il Manchester United pronto a dimostrare tutta la sua forza. I gol sono stati segnati da quattro diversi giocatori, evidenziando la versatilità e la profondità della rosa.

I tifosi presenti allo stadio hanno potuto assistere a una performance entusiasmante, mentre il resto del mondo ha seguito con trepidazione la cronaca del match.

Dall’altra parte il Wolverhampton sembra essere destinato alla retrocessione, visti i 2 punti conquistati in 15 partite e l’ultimo posto che si fa sempre più pesante.

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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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Premier League

Manchester City, Guardiola: “I tempi di recupero per Stones sono incerti”

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Manchester City

Manchester City, Problemi per Pep Guardiola: John Stones si ferma di nuovo per infortunio, tempi di recupero incerti.

Nuovo stop per John Stones

Il Manchester City deve fare i conti con un nuovo infortunio per il difensore centrale John Stones. L’annuncio arriva direttamente dall’allenatore Pep Guardiola, il quale ha espresso preoccupazione per le condizioni fisiche del giocatore. “John Stones è di nuovo infortunato. Non so per quanto tempo sarà fuori”, ha dichiarato Guardiola durante una conferenza stampa.

Impatto sull’organico del Manchester City

L’assenza di Stones rappresenta una perdita significativa per il Manchester City, dato il ruolo cruciale che il difensore gioca nella retroguardia della squadra. Guardiola dovrà ora studiare nuove soluzioni tattiche per sopperire alla mancanza del giocatore, valutando alternative all’interno della rosa o possibili interventi nel mercato di gennaio.

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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano

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Premier League

Chelsea, Delap salta l’Atalanta: le ultime

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Manchester United

Chelsea, per Delap è già il secondo infortunio in stagione, dopo il primo avvenuto a inizio settembre con il prestito di Jackson chiuso

Chelsea

Chelsea, infortunio per Delap

Liam si ferma durante lo 0-0 contro il Bournemouth. Lo scontro con Marco Senesi ha provocato un infortunio alla spalla che non lascia presagire nulla di buono. Uscito dal campo con una vistosa fasciatura alla spalla, la punta inglese potrebbe rimanere fuori a lungo, dopo l’infortunio di inizio stagione che stava per far saltare il prestito di Nicolas Jackson al Bayern.

Di seguito le parole di Maresca: “Purtroppo era già stato fuori due mesi e deve stare di nuovo fuori ora. Non sappiamo per quanto tempo, ma sembra piuttosto brutto l’infortunio alla sua spalla. È stato sfortunato. Era già fuori da due mesi, ora deve essere di nuovo fuori. Inoltre, siamo un po’ sfortunati perché abbiamo bisogno di quel tipo di numero 9”. Brutta tegola per i blues, impegnati martedì contro l’Atalanta al Gewiss Stadium per un’importantissima notte europea.

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