Esteri
Barcellona, gli ultimi successi di Yamal

Il giovane talento del Barcellona, formato nel vivaio, ha già conquistato il trofeo dei Globe Soccer Awards e il titolo di miglior giocatore della Liga Under-23.
I riconoscimenti del giocatore del Barcellona
Lamine Yamal ha espresso il suo orgoglio per aver ricevuto i Globe Soccer Awards. Oltre a questo, è stato nominato miglior giocatore della Liga Under-23. Il giocatore ha condiviso una foto sui social media, mostrando il trofeo accanto alle maglie della Spagna e del Barcellona.
Inoltre, ha voluto esprimere la sua gratitudine per questo prestigioso riconoscimento: “Sono fiero di aver ricevuto i Globe Soccer Awards come talento emergente d’Europa 2024 e miglior giocatore U23 della Liga. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo traguardo: la famiglia, i compagni di squadra, gli allenatori e lo staff!” ha scritto il giovane astro del Barcellona su Instagram.
Lamine Yamal ha ottenuto un doppio riconoscimento durante l’evento svoltosi il 28 maggio in Sardegna. Elena Fort, vice-presidente dell’istituzione, ha ritirato i premi a suo nome. Il giovane talento ha ricevuto il titolo di miglior giocatore Under-23 della Liga grazie a record straordinari: tra cui essere il più giovane marcatore nel campionato regolare e il più giovane a segnare una doppietta e a fornire un assist.
Ma questo non è stato l’unico premio per Yamal. Ha anche trionfato agli European Globe Soccer Awards nella categoria “Giocatore Emergente“. Ha superato altri promettenti talenti come Bellingham, Camavinga, Rico Lewis, Kobbie Mainoo, Jamal Musiala, João Neves, Cole Palmer, Warren Zaïre-Emery e Cubarsí.
Liga
Real Madrid, Ancelotti: “Rodrygo non sta bene, ma nulla di grave”

Carlo Ancelotti rassicura i tifosi del Real Madrid: “Rodrygo ha solo un fastidio alla gamba e un po’ di febbre, ma niente di grave”.
Il tecnico del Real Madrid, Carlo Ancelotti, ha recentemente parlato delle condizioni fisiche di Rodrygo, rassicurando i tifosi sullo stato di salute del giovane talento brasiliano. Rodrygo ha manifestato un fastidio alla gamba che ha destato qualche preoccupazione tra i sostenitori del club, ma Ancelotti ha chiarito che non si tratta di nulla di grave. “Rodrygo ha un fastidio alla gamba”, ha dichiarato il mister, evidenziando come il giocatore sia un po’ triste per la situazione.
Real Madrid, un piccolo malanno di stagione per Rodrygo
Ancelotti ha inoltre spiegato che Rodrygo ha avuto la febbre e non si è allenato la scorsa settimana, motivo per cui non era in piena forma fisica. “Ha avuto la febbre e non si è allenato, quindi non era in forma”, ha aggiunto l’allenatore. Nonostante questo piccolo malanno, il club ha preso la decisione di monitorare attentamente le condizioni del giocatore per garantire un recupero ottimale. “Volevamo controllarlo per bene”, ha sottolineato Ancelotti.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano 🚨
Premier League
Manchester United, una grigliata in caso di vittoria Europa League

Il Manchester United, nonostante sia in finale dell’Europa League, ha deciso che in caso di vittoria non celebrerà il trofeo con la tradizionale parata.
Il Manchester United, nonostante abbia centrato la finale dell’Europa League che giocherà contro l’altra inglese il Tottenham, i dirigenti dei Red Devils hanno deciso in caso di vittoria di non celebrare il trofeo con la tradizionale parata con l’autobus, bensì con una semplice grigliata.

Christian Eriksen of Manchester United gives his team instructions during the Carabao Cup 3rd Round match Manchester United vs Barnsley at Old Trafford, Manchester, United Kingdom, 17th September 2024
(Photo by Mark Cosgrove/News Images)
Manchester United, nessuna parata in caso di vittoria dell’Europa League, semplice grigliata nel centro d’allenamento dei Red Devils
Per il Manchester United è tempo di austerity, visto la disastrosa stagione in Premier League per i Red Devils, 15° posto, il peggior piazzamento di sempre da quando la Premiership è nata nel 1992, il secondo peggiore includendo anche l’allora Prima Divisione, solo nel campionato 1973/74 fecero peggio, retrocedendo in Seconda Divisione. Neanche la conquista della finale dell’ Europa League che la vedrà di fronte all’altra inglese il Tottenham, può salvare questa disastrosa annata.
La cosa che ha destato stupore è la decisione di oggi da parte dei dirigenti dei Red Devils che in caso di vittoria nella seconda competizione europea, non ci sarà la tradizionale parata con l’autobus a due piani scoperto, che è una delle tradizioni delle squadre inglesi ( importata poi anche in Italia) di celebrare la vittoria di un trofeo. Ci sarà solo una semplice grigliata nel centro d’allenamento, così ha deciso l’azionista di maggioranza Jim Ratcliffe.
Quindi, pur essendoci una finale europea ed anche la possibilità in caso di vittoria di qualificarsi alla prossima Champions League, per i Red Devils il pessimo campionato è motivo di forte vergogna che anche un festeggiamento sarebbe solo di mascherare la pessima stagione, allora festeggiamenti ridotti al minimo forse per scuotere i giocatori per far meglio la prossima stagione.
Esteri
Ancelotti: “La mia sensazione è che a 66 anni sarò l’allenatore del Brasile. È una grande sfida, ma sono ancora l’allenatore del Madrid”

Il neo CT del Brasile Carlo Ancelotti, in una lunga intervista ha parlato del suo percorso con il Real e dell’entusiasmo di intraprendere il nuovo percorso.
Queste le parole di Carlo Ancelotti, il giorno dopo la sua nomina a nuovo commissario tecnico della Federazione Brasiliana:
“La mia sensazione è che a 66 anni sarò l’allenatore del Brasile. È una grande sfida, ma sono ancora l’allenatore del Madrid e voglio concludere bene l’ultima parte di questa fantastica avventura. Devo pensare ai giorni che mi restano qui, per il rispetto che nutro per questa squadra e per i suoi tifosi. Sono concentrato sull’ultimo tratto di questa spettacolare avventura. Quando ho capito che sarebbe finita? Bisogna guardare i fatti. Sono l’allenatore del Real fino al 2025. Me ne sono reso conto ieri”.
Successivamente si è soffermato anche sulla situazione attuale con il Real Madrid, spiegando il motivo per cui il club non abbia ancora comunicato ufficialmente la sua decisione:
“Il club pubblicherà la dichiarazione quando vorrà. Non c’è nessun problema. Non so quando lo faranno, lo faranno nel momento che riterranno opportuno. Non c’è niente da aggiungere”.
A differenza dei Blancos, la CBF ha invece avuto fretta: “Ognuno agisce come meglio crede”. “Il calcio, come la vita, è un’avventura che inizia e finisce. Ho sempre pensato che un giorno tutto finirà. Un periodo molto bello sta per finire, mi sono divertito molto. Ma, come in tutte le cose della vita, c’è un momento come questo. Non ho mai avuto problemi con questo club, è un club che custodisco nel cuore e che porterò con me anche quando questa avventura sarà finita. Sta per finire, dopo alcuni anni in cui abbiamo vinto molti titoli, con ricordi fantastici che dureranno tutta la vita”, ha proseguito Ancelotti.
“Non c’è frustrazione. Se il giorno in cui sono arrivato qualcuno mi avesse detto che avrei vinto 11 titoli in quattro anni, avrei firmato con il sangue. Questa stagione non è andata bene per molte ragioni. Ma è stato un periodo indimenticabile. Pentito di qualcosa? Ho ottenuto il massimo che potevo ottenere da me stesso. I titoli parlano da soli”.
Parlando della nuova sfida con il Brasile, ha ribadito:
“Sono molto felice ma non voglio spiegare qui, perché ho la maglia del Madrid fino al 2025 e ho molto rispetto per il club. Voglio rispettarla fino all’ultimo giorno. Volevo vincere il campionato, la Champions League, ma è andata così. Sono lo stesso molto felice”.
Ha poi parlato anche di quello che sembrerebbe essere il suo erede, Xabi Alonso:
“Gli voglio molto bene. Non ho consigli da dargli, perché ha tutti gli strumenti per diventare un grande allenatore in futuro”.
Infine, ha espresso le sue sensazioni sul legame con il club di Madrid:
“Non ho mai pensato che il Real Madrid non mi volesse. Madrid mi ama, mi ha sempre amato. Mi ha sempre dimostrato affetto. Non sarei potuto essere l’allenatore del Madrid per tutta la vita. È finita per molte ragioni: il club potrebbe aver bisogno di una nuova vita, non ne faccio un dramma. Mille grazie a questo club, tiferò il Madrid per tutta la vita. Finisce un periodo spettacolare; non avrei mai pensato di poter allenare il Madrid per sei anni, e invece è successo”.

Jude Bellingham e Hien in azione ( Foto KEYPRESS )
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