Mondiali
Italia, Capello: “La situazione è grave se c’è gente che neanche vuole indossare la maglia. Io avrei spaccato tutto”

Fabio Capello ha rilasciato una breve intervista a Radio Rai dove ha commentato il momento durissimo degli Azzurri, ormai prossimi al cambio in panchina.
A seguire l’intervista completa di Capello
Italia, le parole di Capello
“NON C’E’ AMORE PER LA MAGLIA”
“Sicuramente le cose non andavano bene, soprattutto il fatto che molti giocatori non volevano andare in Nazionale. Questa è una cosa molto brutta, non avrei mai pensato potesse succedere. Giocatori come Calafiori, che dicono che devono andare a curarsi e la settimana prima aveva giocato. Buongiorno la stessa cosa. Poi il caso Acerbi: non vengo perché l’allenatore mi dice che sono vecchio. Quando sento che non c’è amore per la maglia azzurra, mi viene un magone e una rabbia che spaccherei tutto”.

RADUNO A COVERCIANO GIUGNO 2025. LUCIANO SPALLETTI CON LORENZO LUCCA, DAVIDE FRATTESI, SAMUELE RICCI, DANILE MALDINI E ANDREA CAMBIASO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
“MI SONO VERGOGNATO DI QUESTA POCHEZZA”
“La squadra non aveva un gioco. Spalletti voleva giocare in un certo modo, i giocatori invece non hanno assorbito gli schemi che lui voleva vedere in campo. Ho seguito gli Europei in Germania, è stata una cosa penosa: mi sono anche vergognato in certi momenti nel vedere una pochezza in campo di questo tipo. L’abbiamo rivista, c’è qualcosa che non funziona, qualcosa che Spalletti non è riuscito a dare alla squadra. Quando c’è questo contrasto, è difficile andare avanti. In questo momento i responsabili numeri uno sono i giocatori. La passività dell’altra sera è stata una cosa bruttissima. Ora non ci sono scusanti. Vogliamo rivedere nei giocatori corsa, gioco, aiuto al compagno di squadra”.
CLAUDIO RANIERI
“E’ il nome giusto. Ha preso la Roma che non stava andando bene e ha fatto un miracolo. Ranieri è un uomo d’esperienza, che conosce tutti i giocatori della Nazionale ed è capace di entrare nella testa dei giocatori. Credo sia il più adatto a gestire la Nazionale, per esperienza e carisma”.
Mondiali
Mondiali 2026, manca esattamente un anno: è iniziato il count down

11 giugno 2025 . L’orologio del mondiale inizia a suonare i rintocchi verso l’inizio. Da oggi, manca esattamente un anno ai Mondiali 2026.
Un calcio d’inizio storico
Quella che verrà, sarà la più grande e ambiziosa edizione mai organizzata nella storia del calcio. A ospitare i Mondiali 2026 saranno Stati Uniti, Canada e Messico. L’edizione congiunta promette spettacolo, innovazione e una portata globale mai vista prima.
Tutto inizierà l’11 giugno 2026 nello storico Estadio Azteca di Città del Messico. Stiamo parlando un impianto leggendario che ha già ospitato le finali della Coppa del Mondo in due edizioni: nel 1970 e nel 1986. Per il Messico sarà un momento da aggiungere alle pagine di storia. Il Paese del centro America diventerà infatti la prima nazione nella storia a ospitare per tre volte i Mondiali. Quel campo ha visto correre anche le scarpette di Pelé e Maradona. Due leggende assolute nel calcio internazionale, che non hanno bisogno di presentazioni.
Quella del 2026 non sarà una Coppa del Mondo qualsiasi. Per la prima volta, scenderanno in campo 48 nazionali, suddivise in 12 gironi da quattro squadre. Nel totale saranno 104 partite. Una vera maratona calcistica che coinvolgerà il continente nordamericano per oltre un mese, fino al 19 luglio 2026.
¡Los chilangos no cabemos de la emoción de volver a albergar una inauguración de Copa del Mundo de la FIFA 2026™ en nuestro Estadio Azteca 🏟️!
¡Guárdenlo en sus calendarios!
11•06•2026 🏆#SomosCiudadDeMéxico | #WeAreMexicoCity | #Somos26 | #WeAre26 | #FIFAWorldCup pic.twitter.com/oHgWJEaUxK— MexicoCity26 (@MexicoCity26) February 4, 2024
E poi? Gran finale a New York
La finale si terrà nel prestigioso MetLife Stadium, situato tra il New Jersey e New York. Uno degli impianti più moderni e capienti al mondo. La finale sarà anche supportata da una performance musicale all’intervallo. Questa, nello specifico, sarà una novità assoluta per il torneo maschile.
I Coldplay collaboreranno alla direzione artistica dello show, promettendo uno spettacolo da brividi. In effetti tutto questo ci ricorda qualcosa, no? Esatto, l’organizzazione è in perfetto stile Super Bowl. Ma d’altronde da un evento organizzato negli USA cosa potevamo aspettarci? Niente meno che questo.
Le città ospitanti, da Los Angeles a Toronto, da Houston a Vancouver, si stanno preparando con grandi investimenti in infrastrutture, trasporti e accoglienza. Solo Houston, che ospiterà sette partite, stima un ritorno economico superiore a 1,5 miliardi di dollari. Nel programma: fan zone, eventi e festival a tema già in programma nel quartiere di EaDo. A New York e New Jersey, che avranno l’onore di ospitare la finale, sono già in corso piani speciali per la sicurezza pubblica.

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Mondiali 2026: anche politica e diritti umani
Come spesso accade in eventi di questa portata, non mancano però le preoccupazioni. In particolare, il clima politico e le rigide leggi sull’immigrazione negli Stati Uniti sollevano interrogativi. Soprattutto se pensiamo alla partecipazione di paesi come l’Iran. Diverse associazioni hanno già lanciato appelli affinché tutti i tifosi e i delegati possano entrare e muoversi liberamente. Chiaramente, nel rispetto dei diritti umani.
Con un anno esatto davanti, cresce l’attesa per un’edizione che si preannuncia storica. Sarà un Mondiale all’insegna della diversità culturale, della tecnologia, dell’inclusività. E, naturalmente, del grande calcio. Il 2026 non è poi così lontano e l’emozione è già tanta.
Mondiali
Brasile 2014: l’ultimo Mondiale disputato dal Cile

Come con l’Italia, anche il Cile non partecipa a un Mondiale da Brasile 2014. Andiamo a vedere com’è andata il cammino in Brasile di Alexis Sanchez e soci.
Se da una parte l’Italia rischia di non partecipare ai Mondiali per la terza volta consecutiva, dall’altra parte il Cile ne è già certo. La sconfitta di ieri contro la Bolivia condanna La Roja alla terza non-partecipazione ad un Mondiale consecutivo.
Con due turni d’anticipo, i numeri sono raccapriccianti: ultimi nel girone, 2 vittorie, 4 pareggi, ben 10 sconfitte, 9 gol fatti e 20 subiti. E pensare che l’ultimo Mondiale disputato (Brasile 2014) andò abbastanza bene nel complesso.
Brasile 2014: il percorso del Cile ai Mondiali
Il Cile si presenta ai Mondiali del 2014 con una rosa molto promettente. In squadra si trovavano giocatori come Claudio Bravo, Isla, Medel, Arànguiz, Vidal, Alexis Sanchez, Edu Vargas, ecc.
La Roja finisce nel Girone B insieme a Spagna, Olanda e Australia. L’esordio avviene il 13 giugno 2014 contro i Socceroos.
Parte molto bene La Roja che vince 3-1: a segno Alexis Sanchez (12′), Jorge Valdivia (14′) e Jean Beausejour (92′). Non basta all’Australia il gol di Tim Cahill (35′).
La seconda partita è contro la Spagna Campione del Mondo in carica, che però viene da una clamorosa sconfitta per 1-5 contro l’Olanda. La Roja riesce a chiudere il primo tempo sullo 0-2 grazie alle reti di Edu Vargas (19′) e Arànguiz (43′). Sarà anche il risultato finale: Spagna eliminata, Cile agli ottavi.
L’ultima partita dei gironi contro l’Olanda è uno spareggio per il primo posto, che viene conquistato dagli Oranje. Finisce 2-0 per gli uomini di Van Gaal grazie alle reti di Fer (77′) e Depay (92′): l’Olanda si qualifica da prima, il Cile da secondo.
Agli ottavi, il Cile fa visita ai padroni di casa, ovvero il Brasile. La Nazionale Verdeoro la sblocca con David Luiz (18′), ma La Roja risponde con il solito Alexis Sanchez (32′).
Il risultato rimane sull’1-1 e si va, dunque, ai rigori: la partita nel complesso è molto combattuta con entrambe le squadre che vogliono i quarti. Allo scadere dei supplementari, il Cile sfiora il vantaggio, con Pinilla che colpisce la traversa.
E’ proprio l’ex Cagliari e Palermo, insieme ad Alexis Sanchez a sbagliare dal dischetto, confermando la sua giornata no. Nonostante gli errori di Willian e Hulk, il palo di Gonzalo Jara condanna La Roja all’eliminazione. La banda Sampaoli esce comunque a testa alta, consapevole di aver fatto un’ottima figura nel complesso.
Mondiali
Italia, sprint CT: Gravina incontra Gattuso

Gennaro Gattuso è sempre più vicino alla panchina dell’Italia: previsto per domani un’incontro con il presidente federale Gabriele Gravina.
Secondo quanto raccolto dalla redazione di TMW, nella giornata di domani sarebbe in programma un incontro di persona tra l’ex centrocampista e il presidente federale.

GENNARO GATTUSO PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Italia: si spinge per Gattuso
Sarà il primo contatto fisico tra i due, dopo le interlocuzioni a distanza degli ultimi giorni. L’ex tecnico di Napoli, Fiorentina e Milan resta in questo momento il primo nome per la panchina azzurra. Sul piatto la possibilità di un accordo che non copra solo i prossimi Mondiali del 2026. Bensì anche il ciclo successivo fino agli Europei del 2028. Ovviamente tutto legato al percorso degli azzurri sia nel percorso di qualificazione sia – nella speranza di parteciparvi – alla prossima rassegna iridata.
Come detto, in questo momento la candidatura di Gattuso è la principale: non è detto che le firme arrivino nelle prossime ore, ma il vis a vis sarà comunque centrale per avvicinare la definizione degli accordi. Restano in piedi le opzioni alternative, sempre legate ai campioni dell’Italia del 2006, con Daniele De Rossi e Fabio Cannavaro come altre soluzioni se con “Ringhio” Gattuso non dovesse arrivare la fumata bianca.
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