Focus
Hellas Verona, Giovane brilla in amichevole: che impatto avrà in A?
Non sarà certo un’amichevole precampionato a definire il valore di un giocatore, tuttavia l’Hellas Verona potrebbe aver scoperto un nuovo crack.
L’ex Corinthians si sta adattando al nostro calcio ed è ancora in fase di rodaggio per mettere più benzina possibile nelle gambe, in vista dell’inizio della stagione. Contro la Virtus Verona però ha mostrato sprazzi del suo vero talento.
Hellas Verona, Giovane si mette in mostra
Nel successo per 6-0 contro un’altra squadra di Verona c’è la doppia firma di Giovane, arrivato qualche settimana fa dopo essersi svincolato dai brasiliani del Corintihans. Il classe 2003 ha aperto le marcature dopo soli 20 secondi, raddoppiando solo 3 minuti più tardi infine ha servito anche un assist a Frese per il 3-0 che ha chiuso la prima frazione di gioco.
Schierato al fianco di Suslov nel 3-4-2-1 alle spalle di Sarr, il brasiliano si è messo in mostra con giocate di qualità grazie al suo sinistro ma anche alla capacità di inserimento tra le linee e un’abilità nel dribbling decisamente notevole.
Certo, è sicuramente presto per giudicare un giocatore arrivato da svincolato e con una forma fisica al di sotto di quella dei compagni. Tuttavia, se le premesse sono queste allora c’è la possibilità che Giovane possa realmente impattare positivamente in Serie A e dare ancora una volta ragione a Sogliano. Il DS scaligero è famoso per scovare talenti in giro per il mondo e grazie a lui l’Hellas Verona ha potuto registrare parecchie plusvalenze.

Fonte: profilo X Hellas Verona
Ritiro chiuso senza subire reti
Un’altra nota positiva del match di ieri è che in tutte e tre le amichevoli tenutesi a Folgaria non è stato subito nemmeno un gol, segnale che la difesa si sta evolvendo ulteriormente. Nonostante avversari decisamente modesti, il reparto arretrato ha dato dimostrazione di solidità grazie anche agli arrivi di Valentini, Ebosse e Unai Nunez (ieri titolare per la prima volta).
Il prossimo appuntamento è in programma domenica 3 agosto allo stadio Druso di Bolzano, dove l’Hellas sarà ospite del Suditrol (formazione di Serie B) reduce dai pareggi con Bologna e Sassuolo.
Focus
Incubo Fiorentina: l’anno scorso a dicembre era seconda
Stagione drammatica per la Fiorentina, ultima in Serie A e senza vittorie dopo 15 partite. E l’anno scorso la situazione era diversa alla 15a giornata.
0 vittorie, 6 pareggi, 9 sconfitte, 12 gol fatti, 26 gol subiti e ultimo posto in classifica. Questi sono i numeri impietosi finora della stagione dei Viola che definire disastrosa sarebbe troppo poco.
La sconfitta interna di ieri contro il Verona rischia di essere già fatale per la squadra di Vanoli. E pensare che l’anno scorso la squadra toscana, dopo 15 partite, era seconda a pari punti con l’Atalanta capolista.
Fiorentina: in zona Scudetto a dicembre l’anno scorso, fanalino di coda quest’anno

MOISE KEAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La stagione 2024/25 dei Viola, allenati da Raffaele Palladino, si è conclusa con la qualificazione in Conference League. Ma la prima metà di stagione fu a dir poco esaltante per Kean e compagni.
Dopo 15 partite, la Fiorentina aveva perso una sola partita (3-2 contro l’Atalanta): per il resto 3 pareggi e ben 10 vittorie. Dopo un inizio di campionato difficile (3 punti nelle prime 4 partite), gli uomini di Palladino ottennero 8 vittorie consecutive tra la 7a e la 15a giornata: record di vittorie consecutive nella storia del club toscano.
Ma se l’anno scorso dopo 15 giornate i Viola ottenevano la loro ottava vittoria consecutiva, quest’anno dopo 15 giornate sono ancora a secco di vittorie e si sono resi protagonisti della peggior striscia di avvio in un massimo campionato italiano. Riusciranno a salvarsi nonostante un avvio così disastroso?
Focus
Pisa, notte nera a Lecce: ora la classifica si complica
Notte amara per il Pisa di Gilardino dopo la sconfitta contro il Lecce. Ora la classifica preoccupa e il mercato di gennaio diventa decisivo.
Un’altra sconfitta, forse la più pesante della stagione, per il Pisa di Alberto Gilardino. Nell’anticipo del venerdì sera i nerazzurri escono battuti dallo scontro diretto con il Lecce che avrebbe potuto cambiare il volto della classifica e che invece rischia di complicare ulteriormente il cammino verso la salvezza. Il punteggio racconta solo in parte quanto visto in campo.
A pesare non è neanche tanto il risultato finale, quanto la prestazione. Perché se è vero che fin qui il Pisa aveva spesso dato l’impressione di meritare più punti di quelli raccolti, con prove solide anche contro le grandi del campionato, quanto visto ieri sera è stato ben lontano dalla media stagionale. Una squadra spenta, rinunciataria, mai davvero dentro la partita e incapace di reagire.
Un Pisa praticamente irriconoscibile, come ammesso dallo stesso Gilardino nel post-partita. Poca intensità, poche idee e una sensazione di fragilità che non si era mai vista in modo così evidente. Ed è proprio questo l’aspetto più preoccupante: perdere uno scontro diretto senza mai dare la sensazione di poterlo davvero vincere.

Idrissa Toure’ (Pisa) during warm up during Italian soccer Serie B match AC Pisa vs Ascoli Calcio at the Arena Garibaldi in Pisa, Italy, December 08, 2022 – Credit: Gabriele Masotti
Pisa, il mercato per invertire la rotta
Questa terza sconfitta consecutiva lascia ora il Pisa momentaneamente a quattro punti dalla zona salvezza, una distanza che potrebbe anche aumentare nel prosieguo del weekend. Un dato che fotografa un momento complicato e che non può essere ignorato. Anche perché il bilancio complessivo parla chiaro: un solo successo finora, arrivato contro la Cremonese ormai più di un mese fa. Decisamente non abbastanza per guardare alla salvezza con ottimismo.
A rendere il quadro ancora più difficile ci sono poi le assenze imminenti. Le partenze di Nzola e Akinsanmiro per la Coppa d’Africa toglieranno soluzioni, profondità e qualità a una rosa già in affanno. La sensazione è che, senza interventi, il rischio di scivolare ulteriormente sia concreto.
Per questo gennaio diventa un passaggio obbligato. Servirà intervenire con forza sul mercato per provare a invertire la rotta e dare nuove energie a un gruppo che, dopo un buon avvio, sembra aver perso certezze e brillantezza.
Il Pisa ha mostrato di poter stare in questa categoria, ma ora servono risposte immediate. Perché il tempo stringe e la classifica, giornata dopo giornata, inizia a fare davvero paura.
Focus
Inter, il futuro di Akinsanmiro: basta un milione per riportarlo a Milano
Akinsanmiro stupisce al Pisa e torna nei piani dell’Inter: grazie alla clausola di recompra da 1 milione i nerazzurri possono riportarlo subito a Milano.
Stankovic, Pio Esposito e suo fratello Sebastiano sono solo alcuni dei maggiori talenti usciti dalle giovanili dell’Inter, settore di cui oggi la società di via della Liberazione va particolarmente fiera. Ovviamente, l’unico che gioca stabilmente nella squadra in cui è cresciuto è il più piccolo della famiglia Esposito, Pio, che — a differenza di suo fratello Sebastiano, oggi al Cagliari — ha concluso la classica trafila di prestiti nella scorsa stagione allo Spezia.
Tuttavia, non si può dire lo stesso dell’altro giocatore citato. Pur essendo attualmente in Belgio, Stankovic continua a vestire una maglia nerazzurra, quella del Club Brugge, anche se è dei tre quello più lontano: per riportarlo a Milano, infatti, l’Inter dovrebbe versare i 15 milioni previsti dalla clausola di recompra, inserita nella trattativa con il club vicecampione del Belgio.
Non è però l’unico giocatore con un passato interista ad avere una clausola simile, e che — guarda caso — ha cambiato città, ma non colori. Il nome in questione è quello di Ebenezer Akinsanmiro, centrocampista nigeriano arrivato nel 2023 alla corte nerazzurra e oggi in forza al Pisa. Come per Stankovic, anche sul suo contratto è presente una clausola che permetterebbe all’Inter di riportarlo a Milano senza ulteriori trattative; ma, a differenza del figlio d’arte, la cifra è notevolmente più bassa, rendendo il tutto più realistico.
La questione Stankovic
Tuttavia, anche nel caso di Stankovic si tratta di un’operazione tutt’altro che sconveniente: il giocatore, che non avrebbe trovato spazio — o almeno non quanto nella scorsa stagione al Lucerna, dove aveva collezionato 38 presenze, segnato tre gol e fornito due assist — è stato ceduto a una squadra dove certamente avrebbe avuto modo di giocare. Ma il Club Brugge non avrebbe agito “pro bono” per l’Inter senza nulla in cambio. Ecco perché, ai 10 milioni incassati dai nerazzurri, la dirigenza guidata da Giuseppe Marotta ha deciso di aggiungere una clausola di recompra da 25 milioni: da un lato testimonianza del grande valore del giocatore cresciuto sotto la guida di Christian Chivu, dall’altro segnale che l’Inter, pagando 25 milioni, riacquisterebbe un profilo molto più maturo e con esperienza accumulata anche su palcoscenici importanti, al prezzo di 15 milioni di euro, cifra più bassa di quella che potrebbe diventare la sua valutazione da qui a qualche mese.
Inter, cosa fare con Akinsanmiro
La società nerazzurra sarebbe rimasta molto soddisfatta dell’apporto dato alla causa del Pisa dal suo giovane talento, un fattore che di fatto lo avrebbe riportato al centro dei piani dell’Inter per il futuro. Il giocatore, infatti — per il quale, ricordiamo, basterebbe versare solo un milione per riaverlo — ha già praticamente sextuplicato il valore dell’investimento che l’Inter dovrebbe sostenere per riportarlo a Milano.
L’Inter comunque non si è fatta cogliere alla sprovvista. Durante l’ultima finestra di mercato, quando si è seduta al tavolo con la dirigenza del Pisa, avrebbe deciso di impostare la trattativa nel seguente modo, come raccontato anche da Calciomercato.com: il giocatore sarebbe passato al Pisa in prestito oneroso, con una opzione di riscatto a 7 milioni.
E allora perché l’Inter può riprendere totalmente possesso del suo giocatore — dato che, di fatto, lo è ancora — per soltanto un milione?
La risposta risiede nella clausola di recompra, in pieno stile Real Madrid, una tutela fondamentale per i grandi club che, spesso impegnati in progetti ambiziosi, rischiano di lasciarsi sfuggire i migliori talenti cresciuti nel loro settore giovanile. Una clausola che, in questo caso, permetterebbe — come già detto — di riacquistare il giocatore tramite un controriscatto da un milione di euro.

LAUTARO MARTINEZ PENSA ALLA CHAMPIONS LEAGUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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