Focus
Roma, è fatta per Gasperini: ecco come potrebbe giocare
Gasperini sarà il nuovo allenatore della Roma: accordo triennale e rivoluzione tattica in arrivo. Ecco come potrebbe giocare la squadra giallorossa.
Nella serata di ieri è arrivata la conferma tanto attesa: Gian Piero Gasperini sarà il nuovo allenatore della Roma. Il tecnico ha scelto di mantenere la parola data al club giallorosso, nonostante il forte interesse mostrato dalla Juventus dopo il mancato accordo con Antonio Conte.
L’intesa è stata raggiunta sulla base di un contratto triennale da 5 milioni netti a stagione, e l’arrivo a Trigoria è previsto per l’inizio della prossima settimana. Gasperini prenderà il posto lasciato da Claudio Ranieri e sarà chiamato a guidare una rivoluzione non solo tattica, ma anche mentale: la Roma dovrà cambiare pelle per adattarsi a un calcio molto diverso da quello visto negli ultimi anni.

L’ESULTANZA DI GIANLUCA MANCINI CHE FA IL SEGNO OK ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Gasperini, difesa aggressiva e centrocampo di sostanza
Il nuovo corso giallorosso ripartirà dal marchio di fabbrica di Gasperini: pressing alto, intensità costante, marcature a uomo su tutto il campo e una mentalità votata all’attacco. Uno stravolgimento totale rispetto alla prudenza e all’equilibrio delle gestioni Mourinho e Ranieri.
In difesa, accanto a Gianluca Mancini, già allenato da Gasperini ai tempi dell’Atalanta, e N’Dicka (che la Roma proverà a trattenere nonostante le offerte), il tecnico potrebbe chiedere un difensore più fisico e strutturato rispetto a Celik, per rendere il terzetto ancora più solido nei duelli individuali.
A centrocampo, Bryan Cristante potrebbe ritrovare un ruolo centrale: fu proprio Gasp a valorizzarlo a Bergamo e oggi potrebbe considerarlo una pedina ibrida, capace di agire sia da mediano che da braccetto nei momenti di necessità. Al suo fianco, Koné e il giovane Pisilli hanno il dinamismo e la gamba giusta per adattarsi al sistema a due.
Sugli esterni, fondamentali per il gioco del nuovo allenatore, serviranno rinforzi: Saelemaekers sarebbe perfetto, ma il suo riscatto dal Milan, al momento, sembra improbabile. Angelino, invece, rappresenta già una certezza sulla corsia sinistra per tecnica, corsa e intelligenza tattica.

MATIAS SOULE E CLAUDIO RANIERI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Roma, Soulé pronto: Dybala e Dovbyk a rischio?
Nel reparto offensivo, Gasperini avrà bisogno di interpreti capaci di abbinare qualità e resistenza. In questo senso Soulé potrebbe essere una delle sorprese più interessanti del nuovo ciclo: intensità, verticalità, fantasia e gamba sono tutte qualità che si sposano alla perfezione con la filosofia del tecnico.
Più incerta invece la posizione di Paulo Dybala. L’argentino ha già lavorato con Gasperini ai tempi del Palermo, ma oggi le sue caratteristiche, soprattutto la tenuta fisica, potrebbero non combaciare con le esigenze di un sistema che richiede ritmo alto e continuità.
Da valutare anche il futuro di Pellegrini, che potrebbe agire dietro la punta per replicare il lavoro svolto da Koopmeiners a Bergamo prima del passaggio alla Juventus.
L’attacco sarà completato da un centravanti, ruolo in cui oggi figura Artem Dovbyk. L’ucraino è più un riferimento d’area che un attaccante dinamico come quelli tipici del Gasp, ma il tecnico ha dimostrato negli anni di sapersi adattare anche a profili meno convenzionali, e potrebbe riuscire a valorizzarlo anche attraverso nuove soluzioni offensive.
La Roma di Gasperini prende forma, e con lei una nuova identità pronta a cambiare volto alla squadra.
Focus
Napoli, accadde oggi: l’ultima di Ancelotti con i Partenopei
Oggi, 6 anni fa, il Napoli ospitava il Genk per la 6a giornata della Champions League 2019/2020. Una partita decisiva per l’accesso agli ottavi e non solo.
Siamo al 10 dicembre 2019 e la squadra Partenopea allenata da Carlo Ancelotti è in crisi nerissima. Gli azzurri non vincono tra tutte le competizioni da ottobre, e sono settimi in campionato a -17 dall’Inter capolista.
In Champions, i Partenopei sono secondi nel girone dietro al Liverpool. Per la qualificazione agli ottavi basta un pareggio in casa contro il Genk. Tuttavia, la qualificazione agli ottavi potrebbe non bastare per salvare la panchina di Ancelotti, visti i problemi fuori dal campo.
Napoli-Genk, 10 dicembre 2019

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Ancelotti recupera Allan e Milik, entrambi fuori da qualche partita per infortunio. L’attaccante polacco gioca in attacco affiancato da Mertens, mentre il centrocampista brasiliano gioca come centrocampista centrale insieme a Fabian Ruiz. Insigne e Lozano, invece, partono dalla panchina.
I Partenopei vanno vicini al gol dopo 2 minuti, con un colpo di testa di Koulibaly che colpisce la traversa. Pochi secondi dopo, Milik approfitta di una disattenzione del portiere Vandevoordt, e mette il pallone in rete.
Poco prima della mezz’ora, l’attaccante polacco si ripete: cross basso di Di Lorenzo dalla destra, e Milik arriva prima di tutti sul pallone, battendo Vandevoordt, 2-0 (26′). A 10 minuti dall’intervallo, Vandevoordt commette un fallo su Callejon in area, rigore e cartellino giallo per il portiere belga classe 2002: dal dischetto, Milik segna la sua tripletta (37′).
Intanto, il Genk sfiora diverse volte il 3-1, con Onuachu che si divora due gol da solo davanti a Meret: in entrambi le occasioni calcia fuori. Poche emozioni nel secondo tempo, visto che la qualificazione agli ottavi dei Partenopei è ormai archiviata. Ancelotti fa entrare dalla panchina Gaetano (esordio in Champions per lui), Llorente e Lozano, al posto di Zielinski, Callejon e Milik.
I padroni di casa guadagnano un altro rigore poco prima del quarto d’ora finale di gara, con un tiro al volo di Callejon respinto con il braccio da un giocatore avversario. Visto che Milik è uscito, il rigore lo batte Mertens: il belga segna il rigore, battendo Vandevoordt con un cucchiaio.
Milik e compagni, dunque, si qualificano agli ottavi da secondi nel girone. Tuttavia, il cambio in panchina avviene lo stesso: esonerato Ancelotti, al suo posto arriva Gennaro Gattuso.
Focus
Napoli, Lukaku verso il rientro: come cambierà l’attacco?
Il Napoli ritrova Romelu Lukaku, ma ora resta da capire come Conte gestirà l’attacco con il belga e un Rasmus Højlund in grande forma.
Arrivano finalmente ottime notizie in casa Napoli sul fronte delle indisponibilità. Romelu Lukaku è infatti tornato ad allenarsi in gruppo dopo la lesione di alto grado al retto femorale della coscia sinistra rimediata nell’amichevole di agosto contro l’Olympiakos, un infortunio che l’ha tenuto fuori per quasi quattro mesi. Un rientro fondamentale non solo per Antonio Conte, ma anche per tutto lo spogliatoio, che ritrova una delle sue figure più esperte e carismatiche.
Il ritorno del belga, però, si intreccia con un’altra grande verità delle ultime settimane: il Napoli sembra aver trovato finalmente la quadra in attacco. Dopo mesi di dubbi, rotazioni e difficoltà nel trovare la formula giusta, ora la squadra ha un’identità ben definita anche grazie a un Højlund sempre più determinante.
Per questo la domanda è inevitabile: come cambierà l’attacco azzurro con il rientro di Lukaku? Conte rinuncerà al danese o proverà a far convivere i due?

Rasmus Winther Hojlund punta il dito ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, Conte guarda al futuro con un occhio al passato
Højlund sta sostituendo Lukaku in modo importante, garantendo gol, assist e una crescita evidente sia tecnica che mentale. Panchinarlo adesso, nel suo momento migliore, rischierebbe di essere controproducente.
E allora non è utopia immaginare alcune partite con un attacco a due, con Lukaku e Højlund contemporaneamente in campo. Il belga potrebbe agire più da collante, legando il gioco e aprendo spazi, mentre il danese tornerebbe ad attaccare la profondità con continuità.
In questo senso, un 3-5-2 classico potrebbe essere una soluzione, ma non va esclusa nemmeno l’idea di riproporre quel 4-2-4 visto a Bari e nei primi mesi alla Juventus, per sfruttare anche gli esterni.

LORENZO LUCCA RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lucca verso l’addio?
La pista più probabile, almeno nell’immediato, è però un’altra: Conte potrebbe scegliere l’alternanza nel ruolo di riferimento offensivo nel suo 3-4-3, sfruttando i tanti impegni delle prossime settimane per gestire minutaggi e recuperi. In questo scenario c’è però chi rischia seriamente di perdere ulteriore spazio: Lorenzo Lucca, che già ora fatica a ritagliarsi minuti e che potrebbe addirittura lasciare Napoli già a gennaio, appena sei mesi dopo il suo arrivo.
Il rientro di Lukaku rappresenta dunque una grande notizia, ma anche un nuovo rompicapo per Conte. Un problema, però, che ogni allenatore vorrebbe avere: troppa qualità e troppe soluzioni.
Focus
Milan, i numeri di Pulisic: è lui la stella al momento
Continua il momento di forma strepitoso di Pulisic con il Milan. Paragonando le sue statistiche con quelle di Leao, è lui l’uomo chiave dei rossoneri.
Pulisic continua ad essere il trascinatore dei rossoneri: la doppietta di ieri sera contro il Torino ne è la prova. E pensare che il giorno prima della partita, il calciatore statunitense era a casa con la febbre a 39°C.
I tifosi considerano Leao la stella della squadra di Allegri, e si aspettano molto da lui. Tuttavia, mettendo a confronto le statistiche del calciatore portoghese con quelle di Pulisic, è evidente chi sia la stella attualmente.
Milan, Pulisic on fire: statistiche a confronto con Leao

CHRISTIAN PULISIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Nella stagione 2024/25, Pulisic ha realizzato 11 gol e fornito altrettanti assist in Serie A, mentre in Champions League ne ha segnate 4 di reti. Inoltre, è suo il gol del momentaneo pareggio nella finale di Supercoppa Italiana, poi vinta contro l’Inter da 2-0 a 2-3. Leao, invece, nella Serie A 2024/25 ha realizzato 8 gol e e 10 assist, mentre in Champions League 3 gol e 1 assist.
Per quanto riguarda questa stagione, Pulisic è attualmente il capocannoniere della Serie A con 7 gol insieme a Lautaro Martinez. Inoltre, è a quota 2 reti in Coppa Italia. Nel frattempo, Leao ha segnato 5 gol finora in questa Serie A, e fornito 1 assist.
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