Esteri
La miglior partita di ten Hag al Manchester United è stata anche l’ultima
Secondo quanto riportato da “The Guardian“, la finale di F.A. Cup di ieri sera è stata l’ultima partita di Erik ten Hag sulla panchina dei Red Devils.
City, niente double e storia solo sfiorata
Fa strano dire ciò di una squadra che ha vinto tre trofei su sette disponibili, fra cui la Premier League, ma il City di quest’anno è stato “meno perfetto” di quello degli scorsi anni. I prodromi già nella finale del Community Shield giocata ad Agosto contro l’Arsenal. In quell’occasione soltanto una rete nel recupero dell’attuale giocatore del Chelsea Cole Palmer trascinò la gara agli shootout, premiando comunque la squadra di Arteta.
Stessa sorte, ma con esito diverso, nell’altra finale giocata ad Agosto. Vale a dire la Supercoppa Europea vinta (sempre ai rigori) contro il Siviglia. Anche in quel caso una rete di Palmer (stavolta a metà secondo tempo) evitò la sconfitta nei regolamentari, con la lotteria dal dischetto che ha visto prevalere la squadra di Guardiola.
Quindi l’eliminazione al terzo turno di League Cup contro il Newcastle e, soprattutto, quella nei quarti di finale di Champions League contro il Real Madrid. Ieri sera l’ennesima delusione per i citizens, ovvero la sconfitta in finale di F.A. Cup nel derby contro il Manchester United. Il minimo comune denominatore di (quasi) tutte queste sconfitte è l’incapacità del City di avere ragione di squadre che si difendono col blocco basso.
Paradosso ten Hag: la sua miglior partita è anche l’ultima
Una rarità, considerando che le squadre che promuovono il tiki taka preparano (come prima cosa) le situazioni di gioco a difesa schierata. Tuttavia, come spesso gli capita, Guardiola si è complicato la vita da solo, cadendo di nuovo in quell’overthinking che gli era già costato la finale di Champions League del 2021.
Fuori Ruben Dias e Akanji, uno dei segreti della solidità difensiva della squadra, dentro Stones e Aké. Non certo gli ultimi arrivati, ma i meccanismi del City sono talmente mandati a memoria che anche il più piccolo degli accorgimenti può gettare sabbia negli ingranaggi. Erik ten Hag questo lo sa e abdica al suo proverbiale 4-2-3-1 per tornare al 4-3-3 (sebbene molto più compatto) esibito durante la sua soddisfacente esperienza all’Ajax.
In difesa si rivedono Martinez e Varane, una rarità vederli giocare insieme dal primo minuto quest’anno, con il redivivo Amrabat a fare da frangiflutti dietro alla rivelazione Mainoo e all’insostituibile McTominay. Proprio allo scozzese il compito di avanzare di quei 10-15 metri propedeutici ad accompagnare la pressione offensiva del trittico composto da Bruno Fernandes largo a destra, Garnacho largo a sinistra e Rashford “centravanti“.
Impresa ten Hag, ma il futuro è già scritto
Proprio Garnacho (il migliore in campo) sfrutta un clamoroso disimpegno sbagliato di Gvardiol (che taglia fuori Ortega) per depositare in rete a porta sguarnita. Lo stesso argentino, pochi minuti più tardi, sfrutto un lungo-linea-laterale per scappare dietro la linea (altissima) del City e servire l’accorrente Rashford a porta spalancata.
Rete annullata per fuorigioco millimetrico, ma è solo il preludio al vero e proprio raddoppio che arriva appena due minuti più tardi. Bellissima azione dei Red Devils, sublimata da un no look di prima intenzione di Bruno Fernandes che premia l’inserimento di Mainoo. Delizioso colpo da biliardo dell’enfant prodige di Stockport e United avanti due a zero. Guardiola prova a rimediare ai propri errori con i cambi, ma è troppo tardi.
Lo spagnolo rinuncia al possesso palla esasperato per inserire Jérémy Doku: un anarchico prestato al calcio e in grado di mandare in crisi qualsiasi marcatura studiata con le sue imprevedibili accelerazioni. E’ proprio il funambolo belga a trovare la rete dell’illusione, ma sorprendentemente non con una galoppata in fascia. Molto meno sorprendente la solita papera di Onana, che interviene goffamente su un velleitario destro da fuori area.
Ancora una volta il portiere camerunese ex-Inter dimostra la sua cronica incapacità di mantenere costante la soglia dell’attenzione e del rendimento nel corso della partita, ma nonostante ciò lo United argina l’assalto finale del City e mette in bacheca la 13esima F.A. Cup della sua storia. Una vittoria che il sapore della rivincita ma anche dell’insperata qualificazione alla prossima edizione dell’Europa League, nel giorno dell’addio di ten Hag.
Esteri
PSG-Flamengo 1991, i brasiliani vincono ai rigori al Parco dei Principi
Oggi si gioca la finale della Coppa Intercontinentale PSG-Flamengo, negli anni ’90 c’è stato un precedente nel 1991, con vittoria brasiliana ai rigori.
Oggi si gioca la finale della Coppa Intercontinentale PSG-Flamengo, negli anni ’90 c’è stato già un precedente, in amichevole nel 1991, vittoria brasiliana ai calci di rigore al Parco dei Principi.

Mondiale per Club, trofeo
PSG-Flamengo 1991, quell’amichevole al Parco dei Principi e i tiri dal dischetto che favorirono i brasiliani
Oggi a Doha è finale di Coppa Intercontinentale PSG-Flamengo, una finale annunciata che vede i campioni d’Europa con i campioni del Sudamerica, per la conquista del trofeo di campioni del mondo. Negli anni ’90 la sfida ha avuto un precedente in amichevole nel 1991, esattamente nel torneo di Parigi, il 10 luglio, allora andiamo rivivere la sfida del Parco dei Principi.
In quel Psg militava un giocatore che avrebbe giocato in Italia, Daniel Bravo nel Parma, ma c’erano altri elementi di sicuro valore come Paul Le Guen, David Rincon e Pascal Nouma. Il PSG andò in vantaggio con Perez al 51′ minuto, pareggio brasiliano con Zinho al 75′ minuto. Il match si chiuse ai calci di rigore, con il Flamengo che vinse 3 a 1. Una sfida che valeva per il torneo di Parigi, quella di oggi al Coppa Intercontinentale, si spera in una rivincita nel trofeo più importante del mondo.
Premier League
Chelsea, problema muscolare per Estevão: salta il Newcastle
Estevão non sarà disponibile per il prossimo match di Premier del Chelsea contro il Newcastle a causa di un piccolo problema muscolare.
Problemi fisici per Estevão
Il giovane talento brasiliano Estevão dovrà fermarsi temporaneamente. Secondo quanto riportato dal noto esperto di mercato Fabrizio Romano, Estevão non sarà in campo nel prossimo incontro del Chelsea contro il Newcastle. Il motivo è un piccolo problema muscolare che lo costringe a restare fuori dai giochi.
Impatto sull’organico del Chelsea
L’assenza di Estevão rappresenta un duro colpo per la squadra londinese, che dovrà fare a meno delle sue abilità tecniche e della sua creatività in campo. L’allenatore del Chelsea dovrà quindi rivedere le strategie e trovare soluzioni alternative per affrontare il Newcastle senza il contributo del brasiliano.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨⚠️ Estevão, not available due to a small muscular problem as the Brazilian will miss Chelsea’s next game vs Newcastle as well. pic.twitter.com/8MDp3Cb7c1
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) December 17, 2025
Esteri
Luis Enrique vince il premio FIFA come miglior allenatore
Luis Enrique trionfa ai FIFA The Best 2025, vincendo il prestigioso premio di miglior allenatore dell’anno per la conquista, tra le altre cose, della Champions.
Un riconoscimento meritato
La cerimonia dei FIFA The Best 2025 ha visto l’incoronazione di Luis Enrique come miglior allenatore dell’anno. L’allenatore spagnolo, noto per il suo stile di gioco innovativo e la capacità di gestire squadre di alto livello, ha superato la concorrenza di allenatori di calibro internazionale. Questo riconoscimento arriva dopo una stagione straordinaria sulla panchina del PSG in cui ha dimostrato grande abilità tattica e leadership, portando la sua squadra a raggiungere traguardi importanti come la vittoria della Champions League.
Il percorso di Luis Enrique
Luis Enrique è noto per il suo approccio strategico e la capacità di adattarsi a diverse situazioni di gioco. La sua carriera è costellata di successi, sia a livello di club che di nazionale. Questo premio ai FIFA The Best non solo celebra i risultati ottenuti sul campo, ma anche la sua dedizione e passione per il calcio. Il suo lavoro ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama calcistico internazionale, rendendolo un punto di riferimento per molti aspiranti allenatori.

Luis Enrique
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Fonte: l’account X di Gianluca Di Marzio
FIFA The Best, il premio di miglior allenatore dell’anno va a Luis Enrique👉 https://t.co/Vj2KnShW48 pic.twitter.com/jCbG7mlKsv
— Gianluca Di Marzio (@DiMarzio) December 16, 2025
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