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Carro armato Watkins: numeri da Superstar. E ora Southgate…
Con la doppietta rifilata ieri al Luton Town, sono 21 (più 12 assist) le reti realizzate in stagione dall’inglese Ollie Watkins.
Watkins, una stagione da record
Non si ferma più Ollie Watkins, centravanti del sorprendente Aston Villa di Unai Emery, che con la doppietta rifilata ieri pomeriggio al Luton Town ha messo il suo nome subito dietro a quello di Haaland nella classifica marcatori.
Sono 16 (in 27 partite) i gol segnati dall’inglese in Premier League: 19 in 37 gare fra tutte le competizioni. A questi numeri realizzativi da urlo (media quasi di un gol ogni due partite giocate) vanno sommati anche 12 assist.
Considerando i TOP 5 Campionati Europei, il centravanti dei Villans è sesto in graduatoria. In ex-aequo con Openda dell’RB Leipzig e dietro soltanto a Guirassy (22), Lautaro Martinez (25), lo stesso Haaland (27) oltre agli inarrivabili Kane (31) e Mbappe (32).
Proprio Kane sarà, con ogni probabilità, il suo compagno di reparto agli Europei che si terranno questa estate in Germania. Watkins partirà giocoforza dietro al centravanti del Bayern Monaco nelle gerarchie, dato che Southgate gioca con una sola punta, ma è impensabile che un giocatore con queste cifre realizzative possa essere lasciato a casa.
Anche se parliamo dell’Inghilterra: ovvero una delle nazionali più talentuose al mondo. L’attaccante nativo di Torquay sarà l’ennesima freccia dell’arco del CT inglese, oramai da diversi anni traboccante di potenziale, con il quale i vice-campioni d’Europa tenteranno nuovamente l’assalto al titolo.
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Leverkusen-Roma, De Rossi tenta l’impresa del 2018
Stasera alle 21 andrà in scena Leverkusen-Roma, una partita decisamente in salita per i giallorossi. Che, tuttavia, non sarebbe impossibile rimontare: l’impresa del 2018 ce lo insegna.
Nel 2018, otto anni prima di Leverkusen-Roma, andava in scena una partita che è entrata di diritto nella storia della Roma: il ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Barcellona.
L’impresa Roma-Barcellona del 2018
All’andata, il 4 aprile, la Roma era andata sotto di 3 gol, portandone a casa solo 1. Ma quel 4-1 non si rivelò un ostacolo insormontabile, complice il bonus legato ai gol fuori casa. Al ritorno all’Olimpico, il 10 aprile, ai giallorosssi riuscì un’impresa incredibile: umiliare il Barça 3-0 e conquistare, così, il passaggio in semifinale.
All’epoca, tra i traghettatori della Roma verso la fine terminale del torneo ci fu proprio Daniele De Rossi, che al 58esimo segnò un rigore decisivo per le sorti della squadra, che era già andata in vantaggio di una rete grazie a Dzeko. A chiudere i giochi, allora, fu Manolas all’82esimo.
Leverkusen-Roma, un sogno difficile ma non impossibile
Daniele De Rossi non è uomo da arrendersi: la sua intenzione è quella di replicare l’impresa, che allora, però, venne portata a termine in casa, con il sostegno dei tifosi dell’Olimpico.
Questa partita ha un coefficiente di difficoltà superiore: poche alternative valide in panchina, tanta stanchezza da fine campionato, un avversario fresco di nomina come Campione di Germania che di partite non ne sta perdendo più nessuna.
Eppure qualche chance c’è. Il Leverkusen, e il suo allenatore Xabi Alonso, staranno in allerta. Come ha dichiarato quest’ultimo alla vigilia della partita: “Sarà una partita pericolosa, come spesso quelle di ritorno.
Noi non potremo solo difenderci, perché basta un gol per cambiare tutto. Dobbiamo partire concentrati dall’inizio, controllare il gioco e difendere da squadra”.
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Mourinho: “Commesso un errore a non aver accettato il Portogallo quando ero alla Roma”
L’ex allenatore della Roma, José Mourinho, è tornato a parlare della sua esperienza sulla panchina giallorossa e sulla possibilità di lasciarla dopo Budapest.
José Mourinho è tornato a parlare della sua esperienza di due anni e mezzo sulla panchina della Roma. Il tecnico portoghese ha rilasciato una breve intervista ai microfoni del canale coreano di EA Sports su Youtube soffermandosi sul periodo dopo la finale di Budapest con la proposta di sedersi sulla panchina del Portogallo.
Le parole dello Special One
“Le due finali con la Roma sono state quelle più difficili da raggiungere. Forse anche l’Europa League con il Manchester United è stata molto difficile. Perché erano due squadre che quando sono arrivato erano in una situazione molto difficile. Alcuni allenatori sono magari più furbi e intelligenti e quindi scelgono l’incarico giusto con le condizioni ideali per arrivare al successo.
Io ho bisogno di lavorare sempre, sentire che sto facendo qualcosa e sto aiutando. Mi piacciono le sfide, anche se a volte sono ingiuste perché non ci si può aspettare che io vinca trofei quando la mia squadra non è la più forte.
Quale nazionale allenerei? È normale, il Portogallo. Ho avuto due volte la possibilità di andarci, ma non sono arrivate al momento giusto per me. Mi sono fatto prendere dalle emozioni quando non ho accettato l’ultima offerta, perché ho deciso di restare alla Roma e penso di aver fatto un errore. Perché ora il Portogallo ha una squadra fantastica, una delle migliori, tra le prime cinque.
Lo sapevo, ma mi sentivo in grande connessione con la Roma, con i tifosi, quindi non ho voluto prendere quella decisione. L’occasione Portogallo è arrivata due volte, credo però che arriverà anche una terza e la prenderò. Sperando che la generazione che avrò sarà forte come questa”.
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Inter: per l’Aiac il migliore è Inzaghi
Il grande cammino in campionato dell’Inter porta in prima pagina i volti di molti interpreti. Uno su tutti Simone Inzaghi, il tecnico premiato dall’AIAC.
Inter, Simone Inzaghi incoronato come miglior allenatore della Serie A per la stagione 2023-2024
Ci avviamo verso il concludersi della stagione ed oltre ai verdetti è tempo anche di riconoscimenti individuali per i protagonisti del nostro campionato.
Tra i premi che hanno già trovato un padrone c’è quello dell’AIAC (Associazione Italiana Allenatori Calcio), che ogni anno assegna questo riconoscimento a quello che è stato il miglior allenatore della stagione, attraverso una votazione.
Riconosciuto da molti, tifosi e non, come uno dei maggiori artefici della grande cavalcata scudetto dell’Inter, il vincitore non poteva che essere Simone Inzaghi.
Il tecnico interista ha battuto il collega e tecnico del Bologna Thiago Motta, con oltre il 55% dei voti a favore e riceverà il premio, assegnato in collaborazione col famoso marchio delle figurine Panini, a Rimini durante la terza edizione dell’evento “Premio Panini – The Coach Experience Figurina D’Oro” che si terrà dal 6 all’8 giugno.
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