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Panchina Udinese, Sottil a rischio?

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Udinese

La panchina dell’Udinese potrebbe traballare: se non ci sarà un’inversione di rotta il futuro di Sottil potrebbe essere in bilico.

Sarebbe quasi clamoroso dopo un inizio di stagione travolgente da parte dell’Udinese vedere sulla graticola il tecnico Sottil, ma come riporta l’edizione odierna del Gazzettino, l’ipotesi di un esonero non è remota.

L’Udinese è attualmente ottava in classifica con 29 punti, in piena corsa per un posto in Europa, la quota Conference League è al momento a quota 30 punti con il settimo posto del Torino.

Ventiquattro dei ventinove punti in classifica sono stati raccolti prima dell’inizio del Mondiale in Qatar, nelle ultime tredici gare, una sola vittoria a Marassi, nel finale contro la Sampdoria.

Dopo la sconfitta contro il Torino, la squadra ha deciso di andare in ritiro da giovedì per preparare il lunch match contro il Sassuolo.

Per l’Udinese e, soprattutto, per Sottil è ora di tornare alla vittoria.

Serie A

Atalanta, Palladino: “Le partite sporche servono per formare il gruppo. Sostituto Lookman? Ho 3 alternative”

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Atalanta

Il tecnico dell’Atalanta Raffele Palladino ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro l’Inter di Chivu, in programma domani alle 20:45.

La dea con il cambio gestione ha ritrovato un grande ritmo: 6 vittorie nelle ultime 7 partite tra tutte le competizione. Domani alla New Balance arena arriverà la capolista, ma l’Atalanta non ha di certo intenzione di interrompere questa striscia positiva di risultati. Della gara ha parlato Raffaele Palladino in conferenza stampa alla viglia del match.

Atalanta, le parole di Palladino

L’effetto Palladino sarà fondamentale per battere l’Inter?
“Rispetto a Fiorentina e Monza sono due annate diverse e squadre diverse. Noi sappiamo che il trend contro l’Inter non è stato positivo, ma i tabù sono fatti per essere battuti. Giocare in casa nostra è fondamentale e vogliamo continuare la nostra scalata”.

Tra Inter, Roma e Bologna sarà decisiva per capire il reale valore della squadra considerando il mercato?
“Io guardo partita dopo partita, ma queste tre gare saranno importanti per il nostro percorso. Sono partite fondamentali per la classifica e noi contro le grandi squadre abbiamo sempre grandi stimoli”.

Quanto è fondamentale Kolasinac? Una sorta di John Rambo dell’Atalanta
“Lui è un giocatore fondamentale per noi. Ma non solo Kolasinac è fondamentale, anche perché abbiamo anche Scalvini, Ahanor e Kossounou che sono giocatori che possono dare il 110%. Sono contento di Sead e anche di tutta la squadra”.

Atalanta

SEAD KOLASINAC E MARCO CARNESECCHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Quali sono le sensazioni dell’Atalanta dopo la vittoria contro il Genoa?
“A Genova è stata una partita un po’ sporca, ma certe volte queste partite sporche servono per formare il gruppo: vincere quando non giochi bene sono dei segnali. Ovviamente si cerca di giocare meglio, però nell’ultimo mese e mezzo ci siamo allenati poco tra coppe varie e tanti impegni. Sono positivo, ma alla squadra ho detto che non abbiamo fatto ancora niente: stiamo facendo bene, ma il bello viene adesso e per noi è fondamentale dare continuità”.

Preoccupato delle condizioni dei giocatori post feste?
“No, perché ho in mano un gruppo di professionisti seri oltre che a dei nutrizionisti seri. Io lascio molta libertà, ma i ragazzi si sono presentati abbastanza bene”.

Cosa pensa delle voci di mercato?
“Non mi piace come periodo, ma bisogna affrontarlo. L’Atalanta deve essere sempre concentrata e mai avere distrazioni: se noto distrazioni lo faccio presente perché è necessario che la squadra sia concentrata”.

Come si riadatterà l’Atalanta davanti considerando anche Sulemana e Maldini?
“Daniel Maldini si è comportato bene ed è stato decisivo. Per la partita di domani ho tre soluzioni: ho provato Sulemana e Maldini. Oggi ho ancora una rifinitura e in base a ciò prenderò delle decisioni sulla formazione”.

Atalanta

DANIEL MALDINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Come sta Djimsiti e De Roon può giocare dietro?
“Sto valutando. Berat si è allenato individualmente da poco e oggi valuteremo le sue condizioni. Sono felice di aver recuperato Scalvini e De Roon sa fare tutto. Ho in mente delle soluzioni, valuterò oggi”.

Cosa ha riscontrato nelle precedenti sfide contro l’Inter?
“Loro sono una squadra che quando parte segna subito. Noi domani dobbiamo fare una grande partita e vogliamo invertire il trend per dare una grande risposta ai tifosi: spero in una grande bolgia”.

Vedere una squadra che non molla rappresenta lo spirito della sua Atalanta?
“E’ questo che voglio vedere dalla squadra. L’Atalanta deve lottare su tutti i palloni e andare forte fino alla fine: quelli che subentrano danno energia e qualità e molte volte a noi è successo anche questo. Fino ad ora ho visto un’Atalanta che ha sempre spinto fino al 90′ minuto”.

State seguendo la Coppa d’Africa e come sta Scamacca?
“Siamo in continuo contatto con Lookman e Odilon: speriamo ritornino in condizioni ottime. Gianluca sta crescendo e sono convinto che ha grandi margini di miglioramento, ma anche dagli altri. Mi aspetto che Samardzic continui a dare il suo contributo, stessa cosa Krstovic, Maldini e Sulemana: chi viene tirato in causa deve dare tutto”.

Questa partita può essere decisiva per fasce e centrocampo?
“Non bisogna basarsi su un singolo ruolo. L’Inter è una squadra che palleggia bene e che si difende bene: l’Atalanta deve attaccare insieme e difendere insieme. Affrontiamo una squadra completa di qualità e quantità: bisogna stare attenti”.

E’ difficile da gestire un gruppo così ampio?
“No, perché ho un gruppo di grandi uomini. Io do sempre l’occasione a tutti: per esempio a Samardzic e Brescianini che ci hanno dato una grande mano. Ho bisogno di tutti”.

Ha qualche rimpianto sui punti conquistati fino ad ora?
“Non faccio mai tabelle sui punti. Do gli imput alla squadra e penso sempre partita dopo partita considerando anche certi fattori. Il focus è pensare alla gara contro l’Inter. L’Atalanta ha la possibilità e le qualità per giocarsela con tutti. Siamo felici dei punti fatti: nel calcio quello che ottieni meriti, e noi abbiamo meritato questi punti”.

 

 

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Serie A

Sassuolo, Grosso: “Pensiamo partita dopo partita. Rientra Pinamonti”

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Sassuolo

Il tecnico del Sassuolo Fabio Grosso è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Serie A contro il Bologna.

Il Sassuolo si prepara a chiudere il 2025 affrontando il Bologna nel derby regionale. Dopo alcune gare in cui sono emerse ingenuità e cali di rendimento, Grosso punta a una partita di grande concentrazione, con l’obiettivo di ripartire con fiducia per il 2026. In conferenza stampa l’allenatore ha sottolineato il rientro di Pinamonti e Skjellerup, la necessità di fare la gara senza scorciatoie e l’importanza di trarre insegnamenti dalle ultime sfide.

Sassuolo, Andrea Pinamonti

Andrea Pinamonti player of Napoli, during the match of the Italian Serie A league between Napoli vs Sassuolo final result, Napoli 2, Sassuolo 0, match played at the Diego Armando Maradona stadium.

Sassuolo, le parole di Grosso

Ci si poteva aspettare qualcosa in più forse col Torino. Ora arriva il derby con il Bologna, che tipo di test sarà per il Sassuolo? Come sta Pinamonti?
“Andrea sta meglio, è rientrato in gruppo e oggi capiremo che tipo di utilizzo volerne fare. Siamo contenti di ritrovarlo perché è un giocatore importante per noi. Negli ultimi giorni è tornato anche Skjellerup dopo una lunga assenza, tempi e modi di utilizzo saranno da valutare per non andare a incappare in ulteriori passi falsi. Gli indisponibili che c’erano sono quelli che rimangono. Siamo in 20, 4 portieri. Siamo pronti per una gara contro un avversario forte ma vogliamo fare gara, vogliamo cercare di ottenere risultato come in ogni partita”.

Quali sono le attenzioni maggiori da avere per il Bologna?
“Questa è una squadra che si è costruita negli anni e ha raggiunto la consapevolezza delle squadre forti del nostro campionato, hanno fatto 2 finali in due anni. Hanno delle certezze costruite nell’arco degli anni, hanno qualità all’interno, ed è una delle squadre forti dell’alta classifica. Ci siamo preparati per provare a fare gara, sempre con la stessa postilla, se saremo in grado di mettere in campo le nostre potenzialità, cosa che non siamo riusciti a fare nella partita scorsa e quando lo fanno gli avversari poi gli avversari possono prendere il sopravvento”.

Il Sassuolo concede qualche tiro di troppo ultimamente?
“I dati possono portare a delle riflessioni perché abbiamo creato tanto e fatto tanti gol, per fare l’una può darsi che concedi l’altra. Provare a fare quello che facciamo noi per una neopromossa non è mai facile ma crediamo in quello che facciamo e a prescindere dal modulo ci piace provare a fare le partite, senza andare a giocare di furbizia o malizia, cosa che dentro le partite che dobbiamo fare sono importanti per quello che vogliamo fare. La bravura è anche sapersi prendere quello che la partita ti dà quando non sei nelle migliori giornate, come contro il Torino, è importante anche capire che non per forza provare a vincere e prendere il punto che la partita ti dà”.

Contro il Toro però è stata commessa qualche ingenuità…
“Contro il Torino per me i centrali hanno fatto un’ottima gara, tenere botta agli attaccanti che c’erano non era facile. Non ricordo grandissime occasioni concesse. A metà del 2° tempo abbiamo commesso un’ingenuità, non siamo stati capaci di segnare, tante cose che hanno portato a un risultato negativo. Tutte le partite sono esperienze e proviamo a prendere insegnamenti, alla lunga poi quando le cose succedono più volte e non riesci a porre rimedio la domanda te la devi porre, ma noi siamo felici di quello che ti proponiamo e cercheremo di farlo anche domani. Nei percorsi ci sono degli alti e bassi, la bravura è cercare di essere migliori rispetto alla gara precedente”.

Anche qualche rigore di troppo concesso. Doig è irruente…
“Quello fa parte delle letture e degli errori, sono delle leggerezze, delle ingenuità. Ovviamente le notiamo, cerchiamo di migliorarlo, poi non riesci a risolvere tutto nell’immediato altrimenti tutte le squadre sarebbero perfette. Era un’occasione in cui la squadra ha avuto grande generosità, bisognava temporeggiare per poi ridifendere con ordine, come fatto per tratti della gara”.

Il Sassuolo tiene al primato regionale?
“Il nostro obiettivo è chiaro. Il Bologna ha avuto la bravura di sapersi strutturare. La nostra società lo ha fatto diversi anni fa, poi siamo passati attraverso delle difficoltà, e ora cercheremo di provare a mettere al centro la nostra realtà ma per ora i nostri obiettivi sono diversi da quelli del Bologna”.

Cos’è essere abruzzese per lei? Il neroverde era nella sua storia, da Chieti al Sassuolo…
“Ognuno è orgoglioso delle proprie origini. Ormai vivo a Torino da molti anni ma quando posso torno volentieri nella mia terra. Hai rispolverato ricordi piacevoli. Quando ero ragazzo ho avuto opportunità di giocare nel Chieti e dopo Chieti si sono spalancate le porte del calcio di primissimo livello e lo ricordo con molto piacere. È sempre molto bello rispolverare quei ricordi”.

Il Sassuolo si esalta in trasferta e poi a volte sembra non ci siano motivazioni in altre gare, specie in casa. Come si fa a motivare una squadra quando tutti ne parlano bene?
“Noi ci sproniamo a prescindere da quello che succede intorno, a volte riesci a esprimere le tue qualità, a volte gli avversari riescono a fare meglio di te. Gli episodi determinano i giudizi finali, alcune volte ci sono stati dei bivi che hanno indirizzato le gare. Abbiamo avuto delle caratteristiche per mettere dei timbri diversi e se passa il tempo vuol dire che non è una cosa episodica, continuiamo a lavorare, cerchiamo di fare una grande partita domani e fa parte della strada che stiamo percorrendo riuscirci o no e domani cercheremo di fare una grande partita ma senza le grandi partite non riesci a portare punti”.

Pinamonti è cresciuto tanto. Quando non c’è lui chi mettiamo in campo? Tornerà Pinamonti dal 1′ minuto o può giocare Moro?
“Lo decideremo oggi in base alle sensazioni di quello che vedremo nell’allenamento. Domenica avremmo potuto e dovuto fare meglio ma avremmo dovuto metterli nelle condizioni di domenica, sono meno soddisfatto di come abbiamo portato la palla. Al 30′ c’è stata un’occasione con Armand dove con un briciolo di pulizia gli si spalanca la porta. Domani cercheremo di essere più propositivi e coraggiosi per portare”.

Quando ha affrontato le squadre più forti ha cambiato un paio di uomini a sinistra con Candé e Fadera. Dobbiamo aspettarci la stessa mossa domani?
“Potrebbe essere un’idea, potrebbe non esserlo. Il Bologna necessita di grandissime attenzioni, arriviamo in questo campionato da neopromosse ma questa è una squadra che fa gioco, porta tanti giocatori offensivi perché deve esserci grande equilibrio per provare a portare grande equilibrio”.

Firmerebbe per avere un terzino destro e una punta dal mercato di gennaio?
“Non ci penso, non firmo, non dico. Alcune cose le faremo, proveremo ad accontentare i ragazzi che hanno voglia di mettersi in mostra e dovremo essere bravi a puntellare la squadra per la seconda parte di campionato perché ci aspettano tante partite difficili, dovremo essere bravi a focalizzarci su quello che vogliamo senza farci trasportare. Oggi il nostro focus deve essere sulla partita di domani”.

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Serie A

Inter, Chivu: “Mercato? Un allenatore non potrà mai dirvi cosa manca, vorrebbe dire che i suoi non sono all’altezza. Martinez? Lo rivedremo presto”

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Calciomercato Inter

Il tecnico dell’Inter Cristian Chivu ha parlato in conferenza stampa alla viglia della sfida contro l’Atalanta di Palladino, in programma domani alle 20:45.

Inter, le parole di Chivu

L’Atalanta ha cambiato passo, che partita si aspetta?
“La partita con l’Atalanta è sempre stata ostica. Hanno costruito bene con Gasperini e hanno cercato di mantenere la stessa identità e hanno vinto l’Europa League. Con Raffaele hanno trovato continuità nel vincere. Con l’Atalanta non è mai semplice, per l’intensità, verticalità e difesa a uomo. Dobbiamo essere bravi e coraggiosi, vincendo le seconde palle e cercando di essere concreti”.

Arriva il mercato, siete a posto così?
“Mancano cinque o sei giorni all’apertura del mercato. Per un allenatore è difficile parlarne perchè rischia di mancare di rispetto ai giocatori. Un allenatore non potrà mai dirvi cosa manca, cosa serve perché vorrebbe dire che i suoi non sono all’altezza. Mi fermo qua. Non è mai semplice”.

Un bilancio del 2025? Cosa vuole e si aspetta dal 2026?
“Io non parlo mai di me stesso. Sono stati mesi difficili all’inizio pensando alla fine della stagione scorsa ma abbiamo fatto di tutto per metterci sulla strada giusta lavorando sodo e lasciando alle spalle le delusioni del passato. Ci sono alti e bassi e non siamo perfetti. Stiamo cercando di migliorare quegli aspetti che poi indirizzano la stagione. Abbiamo fatto cose buone e meno buone. Stiamo cercando di togliere dei difettucci dal punto di vista collettivo e individuale. La squadra deve mantenere l’ambizione giusta”.

L’Inter deve fare un salto di qualità?
“Ci sono partite importanti da giocare, alcune partite poi forse indirizzano una stagione. Per noi tutte le partite sono importanti, questa è la mentalità che dobbiamo avere. Dobbiamo essere la migliore versione di quello che siamo. Poi ci si giudica troppo sulle piccole cose. Stiamo combattendo per migliorare per quanto riguarda motivazione e responsabilità. Non dobbiamo perdere di vista la voglia di osare. La squadra per arrivare fino in fondo deve osare”.

Non c’è un sostituto omologo di Dumfries, Luis Henrique è la soluzione definitiva? Oppure è arrivato il momento di Diouf?
“La responsabilità dei giocatori è importante. Luis si è trovato in una realtà con pressioni altissime e ogni piccolo dettaglio viene messo sotto la lente di ingrandimento. Io in queste partite non ho visto un Luis Henrique non all’altezza, ha cercato di dare il suo contributo. Gli è mancata magari un po’ di iniziativa ma dal punto di vista tattico non ha fatto meno dei suoi compagni. Denzel poi è ovvio che è un giocatore importante, l’anno scorso tra l’altro se non sbaglio ha fatto dieci gol. Ma non dobbiamo giudicare Luis Henrique in base ai gol. Ha qualità”.

Inter

Luis Henrique Tomaz de Lima in azione ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Manca poco per trovare continuità negli scontri diretti?
“Noi dobbiamo essere più forti di frustrazioni e ingiustizie. Noi abbiamo l’obiettivo di lavorare sodo e di aggiungere qualcosa in più dal punto di vista motivazionale. Non dobbiamo sempre fare le cose belle, la squadra ha un’identità e c’è qualcosa da aggiungere. Potevamo magari accelerare il processo ma non è mai facile aggiungere tanto in poco tempo. Siamo consapevoli di quello che ci manca. Stiamo lavorando con determinazione e responsabilità. Dobbiamo uscire dalla comfrot zone”.

Avete pensato a Frattesi esterno?
“Non ho mai pensato a questo. Abbiamo provato esperimenti con Carlos e Diouf, che comunque può interpretare il ruolo per impatto fisico e caratteristiche che ha. A Davide non abbiamo mai pensato a questo. Lo abbiamo provato sotto punta, poi Davide per vari motivi ha giocato meno ma non posso raccontare tutte le cose. Alcune cose non posso venire a raccontarle. Abbiamo un giocatore come Luis Henrique per ricoprire il ruolo a destra e lo sta facendo discretamente bene. Diouf quando subentra ci dà degli spunti, come saltare e nel cercare la porta”.

Calhanoglu può tornare titolare? Gioca Martinez?
“Calhanoglu ha dato continuità e sta bene ed è ha disposizione per domani. Per quanto riguarda Pepo ha dato buoni segnali in semifinale a Ryiad. In questo mese e a gennaio lo rivedremo ancora”.

Inter

JOSEP MARTINEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Cosa si porta dopo la Supercoppa?
“Sarei ipocrita dicessi che siamo contenti. Negli ultimi anni giocare contro il Bologna non è mai stato semplice. Nel secondo tempo la prestazione è stata giusta, ho visto delle cose buone e dobbiamo aggiungere qualcosa. Con il bello a volte non si vincono sempre le partite. Bisogna trovare le chiavi giuste e aggiungere qualcosa in più. Io non voglio togliere ma aggiungere”.

Bisogna mettere qualcuno sulla graticola per ottenere qualcosa in più?
“Le cose che si dicono in uno spogliatoio si dicono in faccia. Si fa critica e autocritica. Io mi sono sempre posto come principio il rispetto dei giocatori ma questo non vuol dire che non dica le cose nello spogliatoio. Noi siamo consapevoli di quello che possiamo migliorare. Sembra semplice visto da fuori ma non lo è. Questa squadra sta lavorando sodo e ha il coraggio di mettersi in gioco. Poi è ovvio che quando si vince non è semplice. Però abbiamo sempre cercato di mettere tutto quello che abbiamo per migliorare. Sono consapevoli di quello che manca, perchè li si responsabilizza sempre per tirare fuori qualcosa in più. Si lavora sempre per migliorare e accettare i difetti. Bisogna guardarsi nello specchio è chiedersi cosa fare per uscire dalla zona confort. Le risposte ci sono state anche dall’inizio della stagione con il gruppo che si è compattato”.

Cosa pensa di Alexander Stankovic? Può tornare all’Inter?
“Sono il suo primo tifoso insieme alla sua famiglia. Ho avuto la fortuna di allenarlo e di trasmetterli alcuni valori. Ha avuto il coraggio di tagliare il cordone ombelicale. Conosce le sue ambizioni e il suo interesse. Lui è nato con i colori nerazzurri nel sangue, lo seguiamo e mi fa piacere che le prestazioni lo facciano guardare con attenzione”.

Ti fa paura essere in una centrifuga come diceva Trapattoni?
“Mi stimola, io l’esperienza l’ho sempre avuta e la cosa importante è imparare e avere la pelle dura. Io so chi sono e la mia lealtà è forte e so cosa posso portare a tavola. La cosa che ho imparato nella vita però è anche che non ho paura di stare da solo a tavola. Ho una dignità che non è in vendita. So cosa porto e cosa posso portare in una squadra competitiva”.

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