Esteri
Roma-Shakhtar Donetsk, i precedenti: tra gioie e delusioni, rigori sbagliati e gomitate
Il sorteggio di Europa League mette di fronte per gli ottavi di finale Roma e Shakhtar Donetsk, l’ultimo precedente risale al 2018 quando l’allora squadra giallorossa guidata da Di Francesco superò gli ucraini, guidati allora da mister Fonseca, negli ottavi di finale di Champions League. La rete realizzata al ritorno da Dzeko ribaltò il 2-1 dello Shakhtar all’andata.
Questo fu l’ultimo precedente tra le due formazioni, ma non il primo. Le due formazioni avevano già avuto modo d’incrociarsi con risultati altalenanti. Nella stagione 2006-2007 Roma e Shakhtar si affrontarono nel gruppo D della Champions, all’andata a Roma i giallorossi s’imposero per 4-0, mentre al ritorno furono gli ucraini a vincere col minimo scarto 1–0. Una sconfitta che non precluse il passaggio della squadra di Spalletti agli ottavi.
La disfatta giallorossa della stagione 2010-2011
Ben più cocente fu la delusione nella stagione di Champions 2010-2011 quando gli ucraini eliminarono i capitolini dagli ottavi della massima competizione europea. All’andata all’Olimpico la Roma di Ranieri fu sconfitta 3-2 con polemica tra il tecnico romano e Boriello, che non le mandò a dire per il fatto di essere rimasto in panchina. Al ritorno sulla panchina giallorossa c’era l’esordiente Montella e Boriello… in campo, dove sbagliò anche il rigore del possibile 1-1, ma lo Shakhtar Donetsk chiuse la qualificazione con un netto 3-0. La gara finì anche con la prova televisiva che punì De Rossi per 3 turni per una gomitata a Srna.
Premier League
Bruno Fernandes: “Sono rimasto al Manchester United perché il club punta ancora al massimo”
Bruno Fernandes conferma la sua permanenza al Manchester United grazie all’ambizioso progetto del club di tornare ai vertici del calcio europeo.
Il piano ambizioso del Manchester United
Bruno Fernandes, la stella del Manchester United, ha recentemente rivelato il motivo della sua decisione di rimanere al club nonostante le difficoltà incontrate. In un’intervista, ha dichiarato che la sua permanenza è strettamente legata all’ambizioso progetto della società di tornare a essere competitivi ai massimi livelli. Secondo Fernandes, il club ha assicurato che l’obiettivo primario è quello di tornare a vincere trofei e di ripristinare il prestigio che ha caratterizzato la storia del Manchester United.

Bruno Fernandes of Manchester United reacts to a decision during the Carabao Cup Last 16 match Manchester United vs Leicester City at Old Trafford, Manchester, United Kingdom, 30th October 2024
(Photo by Gareth Evans/News Images)
Ritorno ai fasti di un tempo
“Non sarei rimasto al Manchester United se il club non mi avesse garantito che il nostro obiettivo è tornare ai vertici. L’obiettivo è tornare a vincere trofei e a essere il club di un tempo”, ha affermato il fuoriclasse portoghese. Queste parole testimoniano la sua fiducia nel progetto e la sua determinazione a contribuire al successo del team. Bruno Fernandes è stato una figura centrale nel recente cammino della squadra e la sua presenza è vista come fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨 Bruno Fernandes: “I would not have stayed at Manchester United if the club hasn’t told me our aim is still to get the highest we can be”.
“Here the plan is to get back to winning trophies, get back to be the club we were before”. pic.twitter.com/xo1wf4Ke0y
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) December 19, 2025
Premier League
Manchester City, l’era Guardiola verso la fine: Maresca in pole?
Secondo The Athletic il tecnico catalano potrebbe lasciare a fine stagione. Il Manchester City valuta l’ex collaboratore come erede ideale.
Pep Guardiola e il Manchester City potrebbero separarsi al termine della stagione. È l’indiscrezione lanciata da The Athletic, che cita fonti interne al club convinte della volontà dell’allenatore catalano di chiudere un ciclo straordinario iniziato nel 2016 e destinato a segnare in profondità la storia dei Citizens. Un percorso senza precedenti che ha visto la vittoria di 6 Premier League, 2 FA Cup, 4 Carabao Cup, 3 Community Shield e soprattutto la Champions League conquistata nel 2023. Sotto la guida di Guardiola, il club di Manchester ha smesso di vivere all’ombra dello United diventando una potenza globale, valorizzando campioni come Kompany, David Silva, Yaya Touré, Agüero e, più recentemente, Rodri.

Enzo Maresca Manager of Chelsea celebrates his sides victory in the Premier League match Tottenham Hotspur vs Chelsea at Tottenham Hotspur Stadium, London, United Kingdom, 8th December 2024 (Photo by Mark Cosgrove/News Images)
Manchester City-Guardiola: rapporto al capolinea?
Tuttavia, i primi segnali di un possibile addio erano emersi già nella scorsa stagione, la più complicata dell’era Guardiola, chiusa lontano dai vertici in Premier, con l’eliminazione agli ottavi di Champions e la sconfitta nella finale di FA Cup contro il Crystal Palace. Il successivo rinnovo fino al 2027, breve e mirato, aveva di fatto lasciato aperta la porta a una separazione anticipata, oggi sempre più concreta.
In parallelo, il Manchester City starebbe già lavorando al futuro. In cima alla lista dei possibili successori ci sarebbe Enzo Maresca, un nome tutt’altro che casuale. L’allenatore italiano conosce bene l’ambiente siccome ha guidato l’Under 23 dei Citizens nella stagione 2020-21 vincendo il campionato e lanciando talenti come Cole Palmer, per poi entrare nello staff di Guardiola tra il 2022 e il 2024. I successi successivi con Leicester e Chelsea, culminati con una Conference League e un Mondiale per club, hanno rafforzato la sua candidatura.
La dirigenza del City vedrebbe in Maresca il profilo ideale per garantire continuità tattica e filosofica, pur inaugurando una nuova fase. Resta però l’ostacolo contrattuale siccome l’italiano è legato al Chelsea fino al 2029, anche se nelle ultime settimane non sono mancate tensioni legate alle critiche ricevute.
Sullo sfondo, come alternativa, prende quota anche il nome di Oliver Glasner, attuale tecnico del Crystal Palace.
Esteri
Gazientep, Burak Yilmaz cambia agente: addio alla Turchia?
Burak Yilmaz ha scelto il Wasserman Group come nuova agenzia, una mossa strategica che potrebbe influenzare il suo futuro: magari lontano dal Gazientep.

Una Scelta Strategica per Yilmaz
L’allenatore del Gazientep Burak Yilmaz, ex attaccante turco noto per essere stato a un passo dal vestire la maglia della Lazio nel 2012, ha recentemente deciso di affidarsi al Wasserman Group, una delle agenzie di rappresentanza più influenti nel mondo dello sport. Questo cambio di rotta potrebbe segnare un punto di svolta nella carriera del tecnico, aprendo nuove opportunità nel panorama calcistico internazionale. Il Wasserman Group è rinomato per la sua capacità di negoziare contratti vantaggiosi e per la gestione di atleti di alto profilo, il che potrebbe portare Yilmaz a esplorare nuove destinazioni o contratti più remunerativi.
Le implicazioni per il Gazientep
L’ingresso di Burak Yilmaz nel circuito del Wasserman Group non è solo un cambiamento personale, ma potrebbe avere ripercussioni significative anche sul calciomercato degli allenatori. Gli esperti del settore sono già in allerta, considerando che l’agenzia ha la reputazione di orchestrare alcuni dei trasferimenti più rilevanti nel mondo del calcio. Le trattative future di Yilmaz saranno sicuramente seguite con attenzione, poiché il suo nuovo team di rappresentanza potrebbe portare a colpi di scena interessanti: arricchendo ulteriormente le dinamiche del mercato. Il suo club di riferimento “trema”, dato che il tecnico potrebbe anche lasciare il paese.
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Fonte: l’account X di Schira.
Burak #Yilmaz has chosen Wasserman Group as new agency. Keep the eyes on this move… #transfers
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 18, 2025
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