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Un occhio alla Serie A
La dodicesima giornata del campionato ha riservato ben 7 pareggi in attesa dell’ ultima partita che si disputerà stasera tra Roma e Torino. Negli stadi come sempre vuoti che riecheggiano le urla dei giocatori e le linee guida dei mister, vediamo come il Milan sta affannando da qualche giornata. Anche ieri sera, gli uomini di mister Pioli sono stati costretti al pareggio, ingannati dalle alte probabilità di vincita, ma con la squadra decimata dagli infortuni. Mancavano infatti Kjaer, Gabbia, re Zlatan, Bennacer ed Hernandez. Un ottimo Genoa ha rischiato quasi di vincere con un Mattia Destro in ottima forma. Pareggio che salva i rossoneri che sono ancora in cima alla classifica ma che non smuove i grifoni dal basso della classifica, 2-2. Finita senza reti invece Udinese- Crotone, con i calabresi che seppur ancora ultimi in graduatoria, hanno preso 4 punti in due partite. Un punto che fa morale e da ottimi indizi per la salvezza. Non arriva ancora la vittoria per la Fiorentina. Altro pareggio contro il Sassuolo che sta dimostrando di meritarsi il quinto posto in classifica. Per gli uomini di Prandelli invece la situazione si fa sempre più difficile con questo 1-1 si portano a soli 3 lunghezze dalla terzultima. Non si fanno male Parma e Cagliari, altra partita a reti bianche così come pareggiano anche Spezia- Bologna. Liguri avanti di 2 reti con N’Zola in stato di grazia, ma i rossoblu non demordono, accorciando prima con Dominguez e poi al minuto 92 cin Barrow.
I fratelli Inzaghi si affrontano da allenatori. Dopo lo splendido goal di Immobile, pareggia i conti Schiattarella. Partita un po nervosa sul finire e Schiattarella espulso. Juventus- Atalanta. Mister Pirlo cerca la continuità di risultati contro un’ottima Atalanta che in parecchi frangenti ha pure dominato. Bianconeri avanti con Chiesa, ma raggiunti da Freuler e Ronaldo sbaglia un rigore. Risultato di parità giusto che serve ad entrambe ad accorciare la classifica. Vince la Sampdoria a Verona . Ekdal e Verre mattatori con Zaccagni che trasforma su rigore l’ 1-2. Juric non è contento viste le sue dichiarazioni a fine partita sul cambio di mentalità. E chiudiamo con l’ importante vittoria dell’ Inter sul Napoli per 1-0. Partita in salita per gli uomini di Gattuso visto l’ infortunio di Mertens al minuto 17. I nerazzurri vogliono dimenticare l’eliminazione dalla Champions e cercano di riflettere gli sforzi sul campionato. Partita comunque dura, Insigne espulso e Lukaku che trasforma il rigore. Vince l’ Inter e si porta a – 1 dal Milan capolista.
Classifica
Milan 28 Sampdoria 14
Inter 27 Cagliari 13
Juventus 24 Bologna 13
Napoli 23 Parma 12
Sassuolo 23 Benevento 12
Roma 21 Spezia 11
Verona 19 Fiorentina 10
Atalanta 18 Genoa 7
Lazio 18 Torino 6
Udinese 14 Crotone 6
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eFootball™: è iniziata la qualificazione per l’Arsenal
eFootball™: il 25 marzo sono iniziate le competizioni per il club inglese. Quattro round per decidere chi si qualificherà alla finale del 4 maggio.
Oggi si sta disputando la finale del Bayern, che ha visto fronteggiarsi 4 players di console e 4 di mobile.
Mentre è iniziata lunedì quella per l’Arsenal. Ecco il calendario.
Indice
Le qualificazioni online
Chi rappresenterà “I Gunners”?
Il primo round, iniziato il 25 marzo, è tutt’ora in corso.
Il secondo si svolgerà dal 1 al 4 aprile. Il terzo sarà dal 5 al 7 aprile.
L’ultima fase di qualificazione online si svolgerà il 20 aprile tramite la modalità torneo.
Finale il 4 maggio.
Gli altri club
Decretati un mese fa i gamers che rappresenteranno il Barcellona alle finali mondiali di Tokyo in estate.
Saranno l’americano LaCasAA su piattaforme mobile, e il brasiliano FuTeFacil su console.
Verso la finale, il 3 aprile, anche l’Inter.
I Canali ufficiali dell’evento eFootball™:
Website: konami.com/efootball
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Media
Ultras Juventus, messaggio profondo e incisivo
Gli ultras della Juventus sono pronti a sostenere la squadra fino alla fine della stagione, senza contestazioni, ma con una condizione chiara.
Ultras dei 7 Gruppi annunciano sostegno alla Juventus
Nel cuore di Torino, di fronte alla maestosità dell’Allianz Stadium e agli occhi vigili della Continassa, quartier generale della Juventus, si è verificato un momento di comunione straordinaria tra la squadra e i suoi tifosi più appassionati. Gli Ultras della Juventus hanno dato vita a un gesto che ha fatto eco nell’animo di molti: uno striscione, imponente e carico di significato, è stato srotolato con orgoglio e determinazione.
La frase incisa su questo striscione è stata una dichiarazione di intenti, una promessa di sostegno eterno: “Ciò che facciamo in vita riecheggia nell’eternità. Forza Juve, noi siamo la Serie A”. Questo potente messaggio è stato firmato dagli “Ultras Juve“, una firma che porta con sé un senso di autenticità e appartenenza profonda.
La citazione, tratta dal celebre film “Il Gladiatore”, non è stata scelta a caso. Evoca un senso di grandezza e immortalità, suggerendo che le azioni compiute durante la vita lasciano un’impronta indelebile nella storia. È un richiamo alla grandezza della Juventus, una squadra che ha scritto pagine di gloria nel panorama calcistico nazionale e internazionale, e che continuerà a farlo per sempre.
Ma il messaggio va oltre la semplice glorificazione del passato. Con la frase “Forza Juve, noi siamo la Serie A”, gli ultras ribadiscono il loro impegno totale verso la squadra e la competizione stessa. Essi si identificano con la Serie A, la massima espressione del calcio italiano, e considerano la Juventus come il suo cuore pulsante, il fulcro intorno al quale ruota tutto il mondo calcistico nazionale.
Questo gesto non è solo un atto di tifo, ma una testimonianza della profonda relazione che lega la squadra ai suoi tifosi più accesi. In un’epoca in cui il calcio è spesso dominato da polemiche e controversie, gli ultras della Juventus offrono un esempio di passione e dedizione.
Oltre al suo impatto emotivo, questo striscione rappresenta anche un richiamo alla responsabilità che la Juventus ha nei confronti dei suoi tifosi. È un impegno a dare sempre il massimo sul campo, a lottare per ogni pallone e a perseguire la gloria con determinazione e spirito di squadra.
In conclusione, lo striscione “Ciò che facciamo in vita riecheggia nell’eternità. Forza Juve, noi siamo la Serie A”, rimarrà come un simbolo tangibile della passione e della dedizione che caratterizzano il rapporto tra la Juventus e i suoi tifosi. E mentre la stagione calcistica continua il suo corso, questo messaggio continuerà a risuonare nell’anima di tutti coloro che amano e sostengono la Vecchia Signora.
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Juan Jesus, lo sfogo dell’agente: “Ricostruzioni fantasiose e offensive. Ecco come stanno le cose…”
Roberto Calenda, agente di Juan Jesus, si è sfogato su Twitter per la nota vicenda che ha visto coinvolti e il suo assistito e Acerbi.
Juan Jesus, il messaggio social di Calenda
In maniera particolare, il procuratore del brasiliano si è soffermato su un articolo recentemente pubblicato su “La Gazzetta dello Sport“, a firma di Elisabetta Esposito, ritenute da Roberto Calenda “fantasiose, se non addirittura offensive“.
Non è la prima volta quest’anno che la Gazzetta strumentalizza i fatti in modo tale da piegarli alla propria linea editoriale. Era già successo con il naufragio della trattativa fra Sensi e il Leicester, con l’articolo di Andrea Ramazzotti, che aveva fatto molto scalpore in Inghilterra e di cui vi ho parlato qui su CalcioStyle.
Di seguito, la versione integrale delle dichiarazioni di Calenda:
❝Ho sentito e letto varie ricostruzioni molto discutibili sui media riguardo gli ultimi sviluppi della vicenda Juan Jesus – Acerbi.
In particolare nell’articolo a firma della giornalista Elisabetta Esposito, pubblicato sulla Gazzetta dello Sport, sono contenute gravi inesattezze e deduzioni fantasiose e, per certi versi, offensive.
Voglio, quindi, precisare quanto segue a tutela della reputazione mia e di Juan a cui ho cercato di dare tutto il supporto in questi giorni così difficili:
- Juan Jesus si è presentato all’audizione senza avvocato perché essendo teste/persona offesa non è prevista la presenza di alcun legale: lo stesso Ufficio che lo aveva convocato aveva precisato questo aspetto. Non ci siamo dimenticati dell’avvocato: abbiamo seguito le regole. Basta conoscerle;
- Juan Jesus ha dato il suo contributo alle investigazioni, raccontando quanto successo e depositando anche un filmato, senza doversi affannare a “cercare” (ex post?) un compagno che potesse “confermare” quello che è chiaramente accaduto;
- Posso rassicurare tutti, e in particolare la dott.ssa Esposito, che Juan Jesus capisce perfettamente l’italiano, sa leggere un verbale di dichiarazioni e non è un ingenuo né uno sprovveduto come viene dipinto nell’articolo, con accenti che, sinceramente, sembrano figli di stereotipi (per non dire altro) duri a morire e che non fanno onore al più importante quotidiano sportivo italiano;
- Mi sarei piuttosto chiesto perché mai sia stata necessaria ad Acerbi una fitta preparazione di una settimana per “studiare la migliore strategia difensiva” se era così evidente l’assenza della discriminazione?
- Mi sarei piuttosto interrogato su quali “prove” abbia portato Acerbi oltre alla sua interpretazione delle parole rivolte a Juan Jesus, … ma non faccio il giornalista e, quindi, non so spiegarmi perché queste semplici domande non siano state neppure affrontate. Ancora una volta siamo di fronte al tentativo di non guardare il problema, fermandosi a considerazioni para-giuridiche maldestre e che non aiutano a capire. Peccato!❞
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