Serie A
Sampdoria: Osti e Faggiano via? Come si muove la società
La situazione societaria incerta lascia dei dubbi sul futuro della Sampdoria. I due direttori dell’area sportiva, Daniele Faggiano e Carlo Osti, vengono accostati a diversi club di serie A e serie B.
La posizione della Sampdoria
I due direttori dell’area tecnica della Sampdoria sono legati, o meglio il loro futuro potrebbe esserlo. Chiariamo meglio il punto, innanzi tutto il consiglio d’amministrazione della società blucerchiata deve ancora pronunciarsi in merito all’organigramma della prossima stagione.
Per quanto riguarda il passaggio ad una nuova proprietà della Sampdoria, al momento, non ci sono prospettive a breve termine. Quindi la tendenza potrebbe essere quella di mantenere l’attuale staff dirigenziale dell’area sportiva.
D’altra parte però se uno tra Osti e Faggiano avesse voglia di cambiare aria non si cercherebbe di trattenerlo. Infatti a quanto pare entrambi i dirigenti sono cercati da club di serie A e serie B, si prospetta addirittura la possibilità che entrambi lascino la società del presidente Marco Lanna.
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Le possibilità per Osti e Faggiano
Prima ancora del calciomercato in Italia ci sarà molto movimento nel mercato dei dirigenti, siamo certi che almeno uno tra i due dirigenti della Sampdoria possa lasciare la squadra in vista della prossima stagione.
Ci saranno movimenti di dirigenti che coinvolgeranno molte squadre italiane tra serie A e serie B, si muoveranno dirigenti come Giovanni Sartori che lascerà l’Atalanta e Tony D’amico dell’Hellas Verona, che a Bergamo vorrebbero come suo sostituto. questo farà si che a cascata molte altre società cercheranno nuovi dirigenti.
Alcuni di questi movimenti potrebbero riguardare Carlo Osti che vorrebbero a Bologna per sostituire Riccardo Bigon. Mentre il ds Daniele Faggiano è cercato da due ambiziosi club del campionato cadetto come il Frosinone che dovrà sostituire Guido Angelozzi, a sua volta cercato da Bologna e Verona, oltre al Benevento che vorrebbe puntare su Faggiano per la caccia alla promozione in massima serie.
Insomma Osti e Faggiano potrebbero essere tra i protagonisti di una girandola che coinvolgerà molti dirigenti italiani.
Serie A
Genoa, Blazquez su Gudmundsson: “Tutti hanno un prezzo, ma decide lui. In estate…”
L’amministratore delegato del Genoa, Andres Blazquez, ha parlato del futuro di Albert Gudmundsson in un’intervista a Caught Offside.
Genoa, le parole di Blazquez su Gudmundsson
❝Abbiamo avuto già diversi interessi per Gudmundsson nelle scorse settimane. Abbiamo un rapporto molto stretto, per noi è come uno di famiglia. Noi sappiamo quali sono le sue priorità e troveremo un accordo per cederlo o per farlo rimanere che possa soddisfare entrambe le parti. Abbiamo aumentato in modo significativo il suo stipendio per farci considerare da lui un’opzione. Sappiamo che sta bene. Alla fine molto dipende dai suoi obiettivi personali. Si trova benissimo al Genoa, in città ed è uno dei calciatori più amati della squadra. Sarà una decisione personale, vedremo cosa accadrà. Se il prezzo salirà rispetto ai 30 milioni attuali?
Dovremo trovare il giusto bilanciamento tra quello che vuole Albert è quello che vogliamo noi come società. Come per il caso di Radu Dragusin, non la situazione con il prezzo più alto ma quella che garantisce le migliori condizioni per tutte le parti. Noi non vogliamo imporre niente a nessuno.
Abbiamo certamente parlato di un prezzo. Abbiamo avuto l’interesse di almeno tre squadre nelle migliori leghe che hanno espresso l’interesse per Albert. Non solo per lui ma anche per altri calciatori del gruppo.❞
Serie A
Osimhen, parole d’addio: “Onorato di aver giocato nel Napoli”
Victor Osimhen ha rilasciato un’intervista alla piattaforma digitale Betsson Sport, pubblicata poi su Youtube dal Napoli.
Napoli, le parole di Osimhen
❝Io mi definisco determinato. Penso di essere quel tipo di persona che non si arrende mai, in qualsiasi circostanza mi trovo. Cerco sempre di impegnarmi al massimo per raggiungere quello che mi sono prefissato. Quando ho firmato per lo Charleroi in Belgio è stata la svolta della mia carriera.
Prima, quando mi sono trasferito al Wolfsburg, volevo tanto cominciare a giocare, ma anche imparare perché mi sono trasferito come un giovane attaccante e avevo bisogno di tempo per trasformarmi nel giocatore e nell’uomo che volevo diventare. A quel tempo ho potuto giocare con grandi giocatori come Draxler, Schurrle, Guilavogui. Venne anche Mario Gomez. Per me è stata un’opportunità poter imparare una o due cose da alcuni dei più grandi attaccanti di quel periodo. Poi mi sono trasferito in Belgio, ma sono stato rifiutato da due club lì prima che finalmente lo Charleroi mi offrisse un contratto. Quello è stato davvero il momento che mi ha fatto diventare il Victor Osimhen che vedete ora.
Io mi ispiro a Didier Drogba. Quando ero piccolo mi hanno fatto conoscere il suo stile di calcio. I tifosi appassionati e poi tutta la comunità mi ha spinto a seguirlo e quindi ho cominciato a interessarmi a lui, a guardare tante clip di lui e imparare dai suoi movimenti e integrarli nel mio modo di giocare. E tutto questo mi ha aiutato tantissimo. Per me il suo è una sorta di percorso che voglio seguire e assicurarmi che un giorno verrò ricordato per quello che ho portato anche io al calcio. Ci sto ancora lavorando, ma se mi guardo indietro ho fatto tanto: guardando da dove sono partito e come sono migliorato sia a livello di gioco che come uomo è davvero una buona crescita. Ho ancora tanto in serbo, ho ancora tanto da imparare, sto ancora crescendo.
I tifosi del Napoli sono straordinari. Quando devo cercare una parola per descriverli resto senza parole perché sono assolutamente travolgenti. È elettrizzante, una città così grande che prende il calcio così seriamente e il modo in cui i tifosi supportano la squadra è veramente da non credere. Per me è una sensazione fantastica. A Napoli sono i tifosi che rendono la quadra ciò che è. Il modo in cui tifano la squadra e ogni giocatore è davvero incredibile.
Mi ricordo Kalidou Koulibaly che mi ha raccontato dell’atmosfera dello stadio, di quando fai gol e i tifosi gridano il tuo nome come succedeva per Cavani e Higuain. Quindi ho sempre avuto in mente di anticipare il più possibile il momento del mio primo gol al Maradona, così da sentire lo stadio che gridava il mio nome. E’ stato per me come un sogno che diventa realtà, perché giocare sullo stesso campo in cui ha giocato il più grande giocatore di tutti i tempi, Maradona, e per me venire qui come un giovane giocatore che doveva ancora farsi un nome nel mondo del calcio è stato un grande privilegio e mi sento molto onorato.❞
Serie A
Roma: un attaccante non recupera per l’Udinese
Roma: i giallorossi sono subito tornati al lavoro questa mattina dopo il passo falso contro il Bologna, ora testa al recupero di Udine.
Dopo la sconfitta interna contro il Bologna di Thiago Motta, questa mattina la Roma è tornata subito a lavorare in vista del recupero con l’Udinese.
Giovedì i giallorossi dovranno giocare i restanti 19 minuti più recupero contro i bianconeri.
Nella seduta d’allenamento odierna solito scarico per chi ha giocato il match di ieri, mentre allenamento in gruppo per chi è rimasto in panchina o è entrato nella seconda frazione.
A Udine sarà ancora ai box Romelu Lukaku, che spera di recuperare per la semifinale d’andata di Europa League contro il Bayer Leverkusen.
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