Serie A
Salernitana verso il match contro l’Inter: i convocati
Salernitana verso il match contro l’Inter. Gli uomini di Davide Nicola preparano la trasferta di San Siro, in programma alle ore 20:45 di domani.
Davide Nicola, nella sua conferenza stampa odierna, ha illustrato la situazione della sua squadra in vista della partita contro i nerazzurri. Ha sottolineato in primis di voler affrontare tutte le partite cercando di proporre un gioco offensivo.
La situazione dei granata parla di 10 punti di lontananza dalla zona salvezza, con due sfide da recuperare. La situazione potrebbe non essere ancora del tutto compromessa, soprattutto per l’esperienza del Mister che ha raggiunto salvezze molto difficili.
Ha sottolineato la consapevolezza di affrontare l’Inter che, nonostante il periodo di appannamento sa essere un avversario molto pericoloso e candidato alla vittoria del titolo. Tuttavia ha ribadito che i suoi non hanno intenzione di stare a guardare la squadra di casa giocare.
Rientrato Bonazzoli, il quale dovrebbe essere impiegato nel corso di questo match. Saranno invece indisponibili ancora Strandberg, Schiavone e Ribery (quest’ultimo vittima di incidente stradale con annesso un trauma cranico).
La Salernitana potrebbe scendere in campo con: Sepe, Mazzocchi, Dragusin, Fazio, Ranieri, Coulibaly, Radovanovic, Kastanos, Verdi, Djuric, Perotti.
I precedenti di questa sfida, allo Stadio San Siro, risalgono rispettivamente alle due stagioni disputate dai granata in massima serie: nel 1947/1948 e nel 1998/1999. In entrambi i casi la partita terminò con un 2-1 per i nerazzurri.
Nel 1948 la sfida vide a segno per i nerazzurri Bruno Quaresima e Benito “Veleno” Lorenzi, mentre per i campani Vaschetto. Nell’anno 1998 Di Michele aprì le marcature per i granata, mentre il duo argentino con Simeone e Zanetti ribaltò il match. Curioso fu l’esonero di Gigi Simoni pochi giorni dopo quest’ultima sfida citata.
La Salernitana, con il match di domani sera, toccherà le 100 partite complessive disputate in Serie A.
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Serie A
Empoli, Corsi: “Dai tifosi vogliamo rispetto”
Il presidente dell’Empoli Fabrizio Corsi ha voluto lanciare un messaggio ai propri tifosi, dopo i fischi ricevuto al termine della gara contro l’Udinese. Nell’ultimo turno di Serie A, l’Empoli dovrà battere la Roma sperando in una sconfitta dell’Udinese per mantenere la categoria.
Le parole del presidente dell’Empoli
“Ho fatto passare alcune ore, il tempo di smaltire le contrastanti emozioni di un finale di gara che ci ha visto prima ad un passo dalla vittoria e poco dopo uscire dal campo rammaricati per il pari. Ho visto una squadra che ha lottato senza paura, gettato il cuore oltre l’ostacolo grazie anche alla spinta di un pubblico che non ha mai smesso di incitarci. Resta il grande dispiacere per come si è conclusa la gara ma anche per come questa si è evoluta. Empoli agli occhi di molti può apparire come la piazza piccola o la squadra di provincia, talvolta anche scomoda, ma anche noi abbiamo la nostra dignità che vogliamo e dobbiamo tutelare. Abbiamo sempre scelto di pensare al nostro lavoro, a ciò che noi potevamo determinare, senza soffermarci troppo sugli episodi, sicuri che nell’arco dell’intera stagione l’attenzione nei nostri confronti non sarebbe mai venuta meno. Siamo i primi a sbagliare, a commettere errori, diamo ma allo stesso tempo pretendiamo rispetto verso di noi, verso la nostra società e verso tutti coloro che costantemente ci seguono”.
L’appello ai tifosi.
“Udine è il passato, oggi è il momento di tirare una riga, pronti a ripartire verso una partita importantissima, una serata che davvero ci potrebbe far entrare nella storia. Per scrivere quest’ultima, meravigliosa, pagina c’è ancora una volta bisogno di tutti, come fatto sabato alla partenza della squadra, come ripetuto ieri ad Udine con un finale di gara che meritava ben altro epilogo. Ci attende l’ultima tappa di un percorso lungo tanti mesi e pronto ad arrivare al termine. Oggi più che mai, insieme, verso quel traguardo che tutti sogniamo!”
Serie A
Lazio, Immobile: “Non voglio lasciare Roma”
Il capitano della Lazio, intercettato ai microfoni di TuttomercatoWeb, ha risposto ad alcune domande. Tanti i temi trattati da Immobile, dalla sua stagione sino all’addio di Sarri e all’arrivo di Tudor.
Lazio, le parole del Capitano
Di seguito le parole di Immobile:
Cosa è cambiato con Tudor?
“La Lazio ha cambiato andamento? In realtà quando si cambia allenatore ci sono queste scintille emotive che ti portano a raggiungere determinati risultati. Siamo stati bravi a capire subito quello che cercava Tudor perché siamo passati da un estremo ad un altro. Purtroppo quando cambi l’allenatore e anche di nome così importante come Sarri, come ho sempre detto per una squadra è una grande sconfitta. Eravamo i primi ad essere dispiaciuti, ma evidentemente si era rotto qualcosa e quindi bisognava cambiare. Poi quello che è successo nei giorni seguenti e quello che si è detto e ridetto erano tutte cose normali che succedono quando va via un allenatore come Sarri. Con Tudor abbiamo avuto quella scossa che ci ha permesso di risollevarci un po’ in campionato. Peccato per la Coppa Italia perché avevamo fatto una partita di ritorno importante, abbiamo pagato quella dell’andata”.
Sul futuro.
“L’ho detto, ho due anni di contratto con la Lazio e mi trovo bene. La mia famiglia si trova bene, non vedo il motivo per cui io debba andare via. È ovvio che dopo una stagione così ci sono molti punti interrogativi soprattutto da parte mia, un po’ di critiche arrivano. Ho fatto sette anni a livello eccezionale e un anno di calo e un po’ di difficoltà nella gestione del cambio allenatore non mi ha aiutato. Essendo negli anni quello che ha fatto più gol e più prestazioni belle, l’ho pagata di più ma ci sta”.
La stagione di Immobile.
“In realtà quando parti male inizi a perdere perdi un po’ di precisione sotto porta che mi ha sempre contraddistinto. Quando la perdi un pochino ti ritrovi in un tunnel nel quale forse io non ero abituato e mi ha penalizzato. Ma bisogna essere più equilibrati nel valutare certe cose. Una stagione non può sicuramente distruggere quello che di buono ho fatto con questa maglia”.
Sulla Nazionale.
“La Nazionale è sempre stata un obiettivo, è importante. È ovvio che bisogna essere anche razionali e veritieri nelle valutazioni e dopo una stagione così sicuramente non mi aspetto chissà che cosa. Poi se dovesse arrivare un regalo non lo rifiuto sicuramente. Spalletti? Non ci ho parlato, in Nazionale deve andare chi sta bene e chi è più in forma. In queste competizioni se Spalletti ritiene di avere bisogno di giocatori che hanno più esperienza e mi tiene conto, non posso sicuramente rifiutare”.
Serie A
Inter, giornata campale per Zhang: oggi scade il rimborso del prestito
Inter, il tempo è finito: tra alcune ore Zhang potrebbe non essere più il proprietario dell’Inter. Alle 17 di oggi scade il termine di rimborso del prestito.
Oggi è una giornata decisiva per il futuro della proprietà dell’Inter: oggi alle 17 scade il termine per il rimborso del prestito di 380 milioni di euro che Steven Zhang ha ottenuto da Oaktree nel 2021. Se il debito non verrà saldato, il fondo statunitense potrebbe diventare il nuovo proprietario del club nerazzurro.
Dopo i festeggiamenti per la vittoria anticipata dello scudetto, l’Inter vive momenti di grande tensione. Il tempo per restituire il prestito è giunto al termine. A partire dalle 17 di oggi Oaktree potrebbe annunciare in qualsiasi momento il passaggio di proprietà dell’Inter.
Inter, un bilancio della presidenza Zhang
Steven Zhang, 21esimo presidente dell’Inter, ha vinto 7 trofei: 2 scudetti (2021 e 2024), 2 Coppe Italia (2022 e 2023) e 3 Supercoppe italiane (2022, 2023 e 2024). Sotto la sua guida, l’Inter ha raggiunto due finali europee: l’Europa League nel 2020 e la Champions League nel 2023.
Con lo scudetto della Seconda Stella, Zhang è diventato il secondo presidente più vincente nella storia dell’Inter, alla pari con Angelo Moratti e superato solo da Massimo Moratti (11 trofei).
La cessione del club? Inevitabile
Stando a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, Steven Zhang sembra non avere alternative per evitare il passaggio di proprietà dell’Inter a Oaktree.
Anche il tentativo di accordarsi con il fondo Pimco per un rifinanziamento è fallito. L’era di Suning potrebbe quindi concludersi oggi dopo 2906 giorni, ovvero dal 6 giugno 2016, quando la holding cinese divenne azionista di maggioranza dell’Inter.
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