Serie A
La Roma di Gasperini e l’incognita sul ruolo di Soulé
Nella nuova Roma a trazione Gasperini le regole di gioco cambieranno abbastanza velocemente e ci si chiede come risponderanno i vari giocatori.
Messo un punto sulla questione allenatore e trovato accordo con Gian Piero Gesperini, la Roma è a caccia di nuovi innesti per risultare più competitiva possibile in vista del prossimo Campionato di Serie A.
La stagione 2025/26 è, infatti, alle porte e si iniziano a vociferare anche possibili assetti di gioco immaginati ad immagine e somiglianza dell’allenatore di turno. Chi conosce Gian Piero Gasperini sa bene qual è il suo stile in campo e come concepisce la sua squadra nel rettangolo di gioco. Il modello Atalanta è diventato un modello vincente e ora ci si chiede come possa essere bissato anche sulla squadra giallorossa.
Uno dei punti che restano un po’ spinosi, o almeno un’incognita dal punto di vista tattico, è la questione Matias Soulé. L’argentino, classe 2003, è conosciuto per la sua velocità e capacità nel dribbling; naturalmente portato nel ruolo di ala destra può, in realtà, essere adoperato molto bene anche come trequartista.
Altra peculiarità dell’argentino è essere naturalmente mancino ma non disdegna entrare in profondità dalla fascia destra e provare ad essere incisivo in porta. Insomma, un giocatore davvero poliedrico come pochi nel suo genere e che può essere davvero prezioso in un ipotetico modulo gesperiniano.

MATIAS SOULE E CLAUDIO RANIERI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Ecco alcuni possibili scenari di gioco nella Roma per Soulé
L’ex allenatore dell’Atalanta è noto, anche, per cercare di valorizzare le caratteristiche tecniche dei propri giocatori in modo da creare una macchina perfetta in ogni suo aspetto e ci si chiede quale sarà, appunto, la collocazione che penserà più congeniale per Soulé?
Si sa che il centrocampista, per quanto versatile, non ami particolarmente il ruolo di trequartista puro e se si pensa al modulo di Gasperini (il 3-4-2-1) allora non si può non pensare a Soulé proprio in questa posizione e dove sarebbero Soulé e Dybala a dover dare supporto alla punta solitaria.
Ma ci sarebbe anche un altro possibile modulo (il 3-4-3 usato nel periodo del Genoa) dove l’argentino sarebbe – in realtà – collocato in campo nel suo ruolo preferito (come ala con diretto accesso all’attacco).
Il giocatore resta, comunque sarà, una delle certezze del club giallorosso anche perché i suoi numeri parlano chiaro: 15 presenze da titolare con 4 goal e 5 assist e che – come tutta la squadra – è chiamato a rinnovarsi nuovamente. Già perché questo concetto di sfida è ben chiaro a tutti in casa Roma dall’allenatore, alla dirigenze e ai giocatori.
Ci si chiede se Soulé soffrirà un po’ la mancanza di Claudio Ranieri che lo aveva fatto esplodere nella posizione di ala destra con ampio spazio di manovra: una posizione che gli era costato di retrocedere in copertura ma, al contempo, gli concedeva ampia possibilità di manovra in attacco e Soulé aveva semplicemente risposto presente! Già perché il centrocampista riesce davvero a dare il meglio quando è libero di spaziare e di creare con palla al piede.
Alcuni temono che questo cambio di allenatore possa tarpare le ali al talento argentino perché Gasperini e Ranieri restano due tecnici molto diversi: Ranieri più tradizionale mentre Gasp cerca un’esplosione di grinta e velocità sulle fasce. Riuscirà Soulé a reggere il ritmo?
Nell’ambiente, infatti, è noto che Gasperini sia un allenatore davvero esigente che pretende tantissimo e che, però, ricambia con costanza e partecipazione giorno dopo giorno.
Serie A
Sassuolo-Fiorentina (3-1): notte da sogno per Grosso, incubo viola
Sassuolo-Fiorentina 3-1: la Viola parte bene, ma gli emiliani pareggiano subito e dilagano. Gli ospiti salgono all’8° posto con 20 punti.
La partita si accende subito: al 9’ Rolando Mandragora porta in vantaggio la Fiorentina dal dischetto, spiazzando il portiere con un rigore ben angolato. Poco dopo, al 14’, il Sassuolo trova il pareggio grazie a Cristian Volpato, che approfitta di un mezzo errore di David De Gea.
Negli ultimi minuti del primo tempo è ancora la squadra di Fabio Grosso a fare la partita: al 46′ Tarik Muharemovic trova il gol del vantaggio direttamente da calcio d’angolo, chiudendo la prima frazione sul 2-1. La squadra di Grosso gioca col Joistik (commenta Mancini in telecronaca DAZN). Nella ripresa, al 64’, Ismael Konè spezza la difesa della Fiorentina e con un tiro preciso piazza il 3-1, spiazzando ancora De Gea. Poco dopo, al 78’, Cristian Volpato si vede annullare un gol nato dalla sua caparbietà e dalla forza fisica, dopo essere entrato in area e aver trovato la rete sotto l’incrocio di collo pieno.
È notte fonda per la Fiorentina, una squadra che sembra incapace di ‘mantenere’ in fase di non possesso e subisce le iniziative avversarie con troppa facilità. Ultimi i toscani che continuano a perdere, bene 8 volte su 14 match di Serie A. Sogna dall’altra parte il sassuolo che sale all’ ottavo posto con ben 20 punti.
Serie A
Inter-Como, le formazioni ufficiali: la decisione su Diouf
Tra circa un’ora avrà inizio la sfida tra Inter-Como: scopriamo quali sono le scelte ufficiali di formazione di Cesc Fabregas e Cristian Chivu.
Alle ore 18:00 San Siro sarà ospite di quello che a tutti gli effetti può essere chiamato “big match”. Il Como ha dimostrato di poter stare tra le prime della classe, mentre l’Inter è sicuramente una delle principali candidate per la conquista del titolo finale. Vediamo dunque quali sono le scelte dei due allenatori per una partita così importante, tra due squadre che giocano un calcio molto propositivo.

CRISTIAN CHIVU PUNTA IL DITO IN ALTO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Inter-Como, le formazioni ufficiali
Inter (3-5-2): Sommer, Akanji, Acerbi, Bastoni, Luis Henrique, Barella, Calhanoglu, Zielinski, Dimarco, Lautaro, Thuram. All. Chivu
Como (4-2-3-1): Butez; Posch, Carlos, Ramon, Valle; Perrone, Da Cunha; Addai, Paz, Rodriguez; Morata. All: Fabregas.
Serie A
Juventus, Spalletti: “La mia storia col Napoli è immortale ma mi porto dietro tutte le esperienze. Loro sono i Campioni, sarà difficile. Su Yildiz e David…”
Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Juventus. Il tecnico ha parlato delle sensazioni in vista del ritorno al Maradona.
I bianconeri proveranno a portare a casa il bottino pieno contro l’ex Conte dopo una serie di risultati positivi. Il clima sarà rovente ma l’emergenza nel Napoli potrebbe giocare a favore.
Juventus, le parole di Spalletti
Quanto pesano le ultime 3 vittorie consecutive?
“La maglia della Juventus è stata tessuta per vincere le partite. È chiaro che non stiamo vivendo un periodo bellissimo, ma arriviamo con più fiducia. È importante vedere che in allenamenti si vanno ad acchiappare cose nuove. Questo è fondamentale e mi dà fiducia”.
L’importanza della partita di domani.
“Ci sono momenti che durano giorni e settimane che passano in un attimo. Ci sono partite che valgono 3 punti e poi si disperdono. Poi ci sono partite che rimangono per sempre e questa per noi potrà dire tanto, perciò gli dedicheremo tanto”.
Domani sarà una prova di maturità?
“Si può mettere così. Noi dobbiamo farci trovare pronti e sappiamo della difficoltà della partita perchè giochiamo contro i Campioni d’Italia. Poi dobbiamo confrontarci con l’ambizione di fare dei passi in avanti”.
Sulla prima sfida ufficiale contro Conte.
“Ci siamo incontrati molte volte. Poi ci siamo visti a Coverciano. È un bravo allenatore e l’ha dimostrato. Però come persona non posso dire niente perchè non lo conosco. Lui è un top allenatore”.

LA GRINTA DI ANTONIO CONTE CHE INDICA IL SEGNO DUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Punta a ripetere con la Juve quanto fatto col Napoli?
“Qua mi rifaccio alle parole di John Elkann.. Tutti fanno riferimento alla storia della Juventus ma nessuno sa che storia sarà. Essere al fianco di una società del genere può portare alla possibilità di riportare la squadra dove tutti i tifosi sperano. Poi ci sono dei passaggi fondamentali come la qualità dei giocatori. Il percorso bisognerà diluirlo nel tempo”.
Su David?
“Non dipende mai dalle parole ma dai ritmi e dalla cadenze che tu vuoi andare ad acchiappare. Lui è un ragazzo intelligente, bravo ed ha un fisicità forte. Poi penso abbiamo questa voglia di dimostrare di che pasta è fatto. Io percepisco questa reazione ed è una cosa corretta che deve fare”.
Yildiz può giocare da centravanti domani?
“Preferisco dare la formazione ai calciatore perchè rischio di fare brutta figura. In queste partite bisogna prendersi tutto il tempo per deciderla, però mi sembra di saperla”.
Lei sente maggiormente questa partita?
“Sono stati due anni in cui con il Napoli ci siamo resi felici a vicenda. È stata un’emozione tremenda soprattutto quella dello Scudetto. Secondo me le belle storie hanno il potere dell’immortalità e rimarranno così per sempre. Poi ho vissuto emozioni importanti con Inter, Roma e Napoli.
Oggi sono avversario di Inter, Roma e Napoli, ma voglio portarmi dietro tutte le persone belle di queste esperienze. Favorita? Non lo so, perchè non parto con questi ragionamenti e lamentarsi non produce mai una buona classifica. A loro manca qualcosa a centrocampo, a noi manca qualcosa in difesa da tempo. Poi bisogna cercare di andare a vincere la partita, loro hanno un passato con certezze e noi siamo alla ricerca delle certezze”.

Weston McKennie in azione ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Su McKennie?
“È una persona forte che rende il calciatore forte. Lui diventa esecutivo in tutto quello che gli dici da fare. Lui la paura l’ha affrontato da piccolo e lui è coraggiosissimo. Poi tenta delle giocate che non sembrano alla sua portata, ma lui ci prova lo stesso. È perfetto per ogni allenatore”.
Su Locatelli?
“Locatelli ha personalità e ha la sua collocazione precisa nello spogliatoio. Poi conosce bene le sue caratteristiche anche se ogni tanto si fa trascinare in altre situazioni. In queste partite è stato pressoché perfetto e mi aspetto un’altra grande prestazione”.
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