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Serie A

Juventus, scudetto di “corto muso” si può: lo dice la storia

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Milan, Allegri

Vittoria di misura con la Fiorentina e la Juventus torna in corsa per il titolo, che può ottenere con il calcio pragmatico di Allegri. Del resto, è già successo

Juventus, a Firenze di “cortissimo muso”

Ormai non è più una novità. La Juventus di Allegri propone un calcio finalizzato al risultato che, spesso e volentieri, mette da parte un attimo lo spettacolo. Il tecnico livornese, che nel 2019 ha preso in prestito un modo di dire tipico dell’ippica per indicare l’utilità di una vittoria di misura, crede fortemente che basti mettere il muso avanti all’avversario per ottenere il massimo da una prestazione. E così è stato domenica sera al Franchi. Solo 4 tiri dei bianconeri contro i 25 della Viola, che ha tenuto meglio il campo chiudendo la Juventus nella propria metà campo per gran parte del match. Eppure i tre punti sono andati ai ragazzi di Allegri.

Calcio spettacolo e risultato: nemici o amici?

Vincere o far divertire? Questo è il dilemma. Ma per Allegri non ci sono dubbi. Anche se lo stesso tecnico in più occasioni ha rifiutato l’etichetta di allenatore poco incline al bel gioco. Oggi la Juventus è a sole due lunghezze dall’Inter, che sembra l’avversario da battere ma che, a differenza dei bianconeri, è impegnata anche in Champions League e questo potrebbe “distrarla” dalla principale competizione nazionale. Juventus e Inter. Due squadre così diverse eppure accumunate dallo stesso obiettivo, dal quale neppure Allegri si può più nascondere, ormai. Dopo questa doverosa premessa, è lecito chiedersi se si può essere vincenti, anche nel medio-lungo periodo, giocando in questo modo. Alcuni episodi del passato corrono in nostro soccorso.

Il “corto muso” e la Treccani

L’espressione usata dall’allenatore della Juventus in una ormai celebre conferenza stampa del 2019 è entrata nel dizionario Treccani, con l’accezione di Allegri. In quell’occasione si parlava della lotta scudetto tra Juventus e Napoli. Allegri ripeteva che per vincere lo scudetto bastasse mettere il muso davanti a quello dell’avversario, vincendo con un vantaggio minimo. Che sia una partita o un campionato intero poco importa. E quella stagione, a dirla tutta, ha dato ragione a lui: scudetto e ben 11 punti di vantaggio sul Napoli. Non proprio “corto muso”, quindi. Anche se va detto che 14 delle 28 vittorie bianconere sono arrivate con un solo gol di scarto.

Non solo Juventus

La regola di Max Allegri non vale solo in Italia. Anche nei tornei internazionali, la vittoria di “corto muso” si è dimostrata una strategia vincente. Il Real Madrid, ad esempio, ha vinto tutti i turni a eliminazione diretta della Champions League 2021/22 con un solo gol di differenza nell’arco dei 180 minuti di gioco. O la Roma di Josè Mourinho, che ha trionfato in questo modo in Conference League 2021/22 e stava per fare il colpaccio nella scorsa edizione dell’Europa League. Basti pensare alla semifinale vinta contro il Bayer Leverkusen, nata da un risicato 1-0 all’Olimpico e un ancor più equilibrato 0-0 in Germania. E l’Euroderby del 2002/03? Ben oltre il corto muso, poiché proiettò i rossoneri in finale addirittura con due pareggi e permise loro di vincere la sesta Champions League. Ai rigori dopo un pareggio nei minuti regolamentari, tanto per cambiare.

allegri juventus

Massimiliano Allegri coach player of Juventus, during the match of the Italian Serie A league between Salernitana vs Juventus final result, Salernitana 0, Juventus
3, match played at the Arechi stadium.

“Chiudere il negozio!”

La strategia della vittoria di misura non è nuova nel calcio italiano ed europeo e non è certo stata inventata da Massimiliano Allegri. Il Milan di Nereo Rocco, amante del Catenaccio, ha vinto numerose partite con un solo gol di scarto, come nella stagione 1967/68. In Inghilterra, invece, era il Nottingham Forest di Brian Clough a “chiudere il negozio”, come amava dire l’eccentrico allenatore, per indicare la tendenza a minimizzare il rischio di subire gli attacchi avversari. Per Clough bastava andare in vantaggio di un gol, ci avrebbe pensato poi la difesa a fare il resto. Grazie a otto vittorie di misura il Nottingham Forest ha sorpreso tutti vincendo il titolo in Premier League nel 1977/78. Nelle due stagioni successive, ancora meglio: vittoria di due edizioni della Coppa dei Campioni, nel 1978/79 e 1979/80. Risultato? Entrambe le volte 1-0, ovviamente, ai danni del Malmö e dell’Amburgo

Vincere di “corto muso” si può: la storia insegna

La Juventus ha dimostrato che una vittoria di misura vale esattamente come tutte le altre e che non c’è spettacolo migliore di un trionfo. Quindi, cos’altro si può volere di più? Nonostante il gioco possa essere meno scoppiettante, la capacità di sfruttare al meglio le opportunità e difendere con solidità può portare alla conquista di titoli importanti. Le tante assenze in difesa rapportate ai sei clean sheet consecutivi dicono tanto sui meriti della Juventus in questa stagione, che oggi riscopre gente come Rugani, schierata insieme a Gatti e Bremer per formare la linea arretrata bianconera. Ma quindi, si può vincere uno scudetto di “corto muso”? Certo che sì. E una vittoria simile sarebbe altrettanto soddisfacente? Beh, basterebbe rispolverare la massima di Giampiero Boniperti, per il quale: “Vincere non è importante. È l’unica cosa che conta”.

Serie A

Torino-Cremonese, le ultimissime: sarà Zapata contro Vardy

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Il sabato di serie A si apre con il match dell’Olimpico Grande Torino tra i granata e la Cremonese di Davide Nicola. 

Si apre il sipario sul sabato del massimo campionato italiano con la sfida tra Torino e Cremonese, valida per il turno numero quindici.

La formazione di Marco Baroni vuole vendicare subito la sconfitta in rimonta, da 2-0 a 2-3, contro il Milan di settimana scorsa.

I grigiorossi, invece, puntano a espugnare la casa dei granata dopo aver regoloto per 2-0 il Lecce domenica scorsa.

Qui Torino

Baroni ha due dubbi di formazione, uno in porta e uno in attacco.

Tra i pali Paleari è in vantaggio su Israel, il quale non è apparso impeccabile nelle ultime uscite e potrebbe essere sacrificato.

In avanti dovrebbe essere Simeone, e non Adams, ad affiancare uno Zapata sicuro del posto.

Qui Cremonese

Squadra che vince non si cambia, e infatti Davide Nicola non dovrebbe stravolgere il team vittorioso allo Zini sul Lecce.

In avanti spazio, ancora una volta, all’ormai più che collaudata coppia BonazzoliVardy, con Sanabria pronto a subentrare a gara in corso.

In difesa Terracciano, Baschirotto e Bianchetti proteggeranno Audero, mentre a centrocampo si va verso la fiducia per la fantasia di Vandeputte.

Probabili formazioni

Torino (3-5-2): Paleari; Ismajli, Maripan, Coco; Pedersen, Casadei, Asllani, Vlasic, Nkounkou; Simeone, Zapata. Allenatore: Marco Baroni

Cremonese (3-5-2): Audero; Terracciano, Baschirotto, Bianchetti; Barbieri, Payero, Bondo, Vandeputte, Pezzella; Bonazzoli, Vardy. Allenatore: Davide Nicola

La squadra arbitrale

Arbitro: Marinelli

Assistenti: Mastrodonato – Pistarelli

Quarto ufficiale: Turrini

Var: Meraviglia

AVar: Di Bello

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Serie A

Elkann categorico: la Juventus non è in vendita

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Juventus

Nonostante il concreto interesse e l’importante offerta di Tether, John Elkann ha già preso la sua decisione: la Juventus non è in vendita.

La scelta di John Elkann

Le recenti indiscrezioni sul futuro della Juventus hanno acceso il dibattito tra tifosi e addetti ai lavori. La storica società bianconera sarebbe stata nel mirino di Tether, azienda nota nel settore delle criptovalute. Nonostante queste voci, John Elkann, presidente della holding Exor che controlla la Juventus, ha categoricamente smentito qualsiasi ipotesi di vendita. Le dichiarazioni di Elkann confermano che la famiglia Agnelli è intenzionata a mantenere il controllo del club, rafforzando così la tradizione e la storia della Juventus nel calcio italiano e internazionale.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: l’account X di Schira

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Serie A

Lecce, una vittoria del destino: il primo gol di Stulic per festeggiare le 500 partite in giallorosso di Corvino

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Lecce-Sassuolo

Nikola Stulic segna il suo primo gol in Serie A, regala tre punti importanti al Lecce e festeggia nel migliore dei modi il direttore generale Pantaleo Corvino.

Nikola Stulic ha segnato il suo primo gol in Serie A durante la partita contro il Pisa, regalando al Lecce una vittoria cruciale per 1-0. Questo evento assume un significato particolare poiché coincide con la 500ª partita ufficiale del direttore generale Pantaleo Corvino con la squadra giallorossa. Corvino ha festeggiato questo importante traguardo nel migliore dei modi, vedendo il suo attaccante brillare in campo.

Un passo avanti per il Lecce

Grazie a questa vittoria, il Lecce si allontana ulteriormente dalla zona retrocessione, portandosi a sei punti di vantaggio. Il successo contro il Pisa non solo rafforza la posizione del club in classifica, ma sottolinea anche l’efficacia della strategia di Corvino nel costruire una squadra competitiva e capace di affrontare le sfide della Serie A. Il debutto di Stulic e il suo contributo decisivo rappresentano una promessa per il futuro del Lecce, che continua a crescere sotto la guida esperta del suo direttore generale.

Per altre notizie sul calciomercato, clicca qui.

Fonte: l’account X di Schira

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