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Genoa, Vieira: “Voglio una squadra che sia simili ai nostri tifosi, mi fa piacere che a tutti piaccia restare qui”

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Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal tecnico del Genoa Patrick Vieira in vista del match contro il Bologna valido per l’ultima giornata di campionato

Genoa, le parole di Vieira

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VIEIRA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal tecnico del Genoa Patrick Vieira in conferenza stampa, in vista del match contro il Bologna valido per l’ultima giornata di campionato ed in programma sabato 24 maggio alle 18:00 allo stadio Renato Dall’Ara:

Che settimana è stata?

“E’ stata una settimana come le altre. Dove abbiamo lavorato con intensità. Ho sempre chiesto ai giocatori che volevo finire il campionato in una bella maniera.

Sono ancora molto frustrato di come abbiamo perso l’ultima gara contro l’Atalanta e sarebbe bello chiudere il campionato con una vittoria che andremo a cercare a Bologna”.

Come si prepara una gara senza obiettivi di classifica?

“Cerchiamo anche di creare una mentalità e una è impegnarsi fino all’ultima giornata fa parte di questo. Contro l’Atalanta abbiamo impattato in maniera positiva e ora cerchiamo questa positività anche a Bologna giocando con intensità”.

Come stanno Cornet e Ahanor?

“Cornet e Honest si sono allenati tutta la settimana e faranno parte del gruppo”.

C’è un momento in cui la squadra ha svoltato e ha la possibilità di salvarsi?

“E’ difficile concentrarsi solo su un momento. Io parlerà più di atteggiamento dei giocatori da quando sono arrivati. Ho vito un gruppo concentrato e con tanta voglia di arrivare a questo obiettivo.

Questo gruppo non ha mai mollato, giorno dopo giorno e settimana dopo settimana. Hanno sempre lavorato con serietà e mi è piaciuto tantissimo questo gruppo”.

Che distanza c’è fra questo Bologna e il tuo Genoa?

“La distanza fra loro e noi sono gli anni. Siamo ai primi passi del progetto di stabilità. Inizia dal nuovo presidente e dai dirigenti che abbiamo. Dobbiamo crescere ma noi siamo anni dietro al Bologna.

Mi piace come hanno fatto crescere la squadra, sono giocatori che pensano prima al collettivo che all’individualità. Hanno preso dei calciatori per giocare in un modo chiaro. Sono una squadra cresciuta negli ultimi anni e bella da veder giocare.

E’ un messaggio da mandare alla mia squadra: quando le idee sono chiare ci si può allenare bene. Sono un esempio per noi per costruire una squadra di domani”.

Può essere l’occasione domani per qualcuno che ha avuto meno spazio?

“Ci sono giocatori che meritavano di giocare di più e giocheranno in questa gara”.

Un obiettivo per il futuro, nei limiti del possibili, mantenere un nucleo di giocatori?

“Ci vuole tempo. Io credo tantissimo alla stabilità. Per quello che mi piacerebbe che rimangano tutti i giocatori con cui ho lavorato in questi mesi. Purtroppo però è impossibile. Per il futuro credo sia importante avere questa stabilità per creare una squadra che possa andare a competere”.

Da fuori c’è l’idea che tu sia l’uomo giusto, nel momento giusto, nel posto giusto.

“Credo che anche io sono fortunato ad essere nel posto giusto al momento giusto. C’è il nuovo presidente che porta stabilità che ha una visione chiara, ci sono dirigenti con cui mi trovo bene e abbiamo giocatori giovani che stanno crescendo.

E’ un momento importante. Il prossimo mercato sarà importantissimo per portare quei giocatori che possano aiutare la società a fare passi avanti”.

Importante ripartire dai giovani? E nella tua testa c’è l’idea di far debuttare Scaglioni?

“
E’ importante trovare l’equilibrio giusto. Questi ragazzi hanno fatto bene perché i giocatori di esperienza hanno avuto un ruolo importante. Sarà importante lavorare con loro e dar loro tempo di crescere. E per crescere hanno bisogno di giocare e noi dobbiamo accettare che ogni tanto possono sbagliare”.

In che ruolo vorrebbe un giocatore per il prossimo anno?

“Io parlo sempre di equilibrio della squadra. L’esperienza è importante. Negli ultimi cinque mesi, se vediamo l’importanza di giocatori come Martin, Vasquez, Bani, Badelj o Leali in porta…I giovani devono crescere. Serve equilibrio fra i giovani e l’esperienza”.

Non avete fatto soffrire i genoani.

“Io sono molto orgoglioso del mio staff. Quando siamo arrivati qua abbiamo trovato uno staff che era già qui con una mentalità molto positiva. Hanno avuto un’importanza nell’integrazione nostra. Quando c’è gente intelligente al tuo fianco il lavoro diventa più facile”.

Che messaggi sta ricevendo dalla squadra?

“Mi fa piacere che tutti i giocatori vogliano rimanere qua. Vuol dire che si trovano bene e io vorrei restassero tutti. Vedremo. Ancora una volta è importante la stabilità, è una cosa che aiuta a vincere. Però è un momento dove si deve lavorare e vedere cosa si può fare”.

I tifosi?

“Loro sono importantissimi perché l’energia che danno a un giocatore aiuta la squadra. Abbiamo sentito questo supporto ed era importante andare in campo e dare il massimo con questa energia.

Non sempre abbiamo vinto ma abbiamo sempre sentito questa positività da parte dei tifosi. Per questo vogliamo creare una squadra che sia simile ai nostri tifosi. L’energia che ci dà il pubblico è una cosa importantissima e se noi riusciamo a portare qualità a questa energia si possono fare cose belle”.

Quanto è importante aver raggiunto la salvezza in anticipo?

“Molto. Era una sfida molto difficile. Ora possiamo pensare che fosse facile ma era una sfida difficile. Sono molto orgoglioso e molto contento perché abbiamo raggiunto un obiettivo bellissimo con il lavoro e una qualità dello staff.

Abbiamo lavorato e sofferto però siamo sempre stati uniti senza mai perdere la concentrazione per questo la soddisfazione è grandissima”.

Vasquez può essere il capitano del futuro?

“Ha le qualità che rappresentano quelle dei tifosi. E’ stato uno dei giocatori più importanti come tanti. Si parla di rinnovo e spero si possa fare. E’ un giocatore fondamentale per il futuro della squadra”.

Le difficoltà dovute agli infortuni?

“E’ difficile da dire perché io ad inizio stagione non c’ero. Per una società come questa, gli infortuni sono stati troppi. Qualcosa deve cambiare per forza”

Serie A

Juventus, che impatto di Thuram: è il quinto più decisivo alla stagione d’esordio

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Juventus, Thuram

Khephren Thuram è stato uno dei pochi acquisti azzeccati della scorsa stagione. Il centrocampista francese non ha disilluso le grandi aspettative su di lui.

La Juventus si deve tenere stretta Khephren Thuram. Il centrocampista francese è stato uno dei giocatori fondamentali in questa travagliata stagione e uno dei pochi acquisti azzeccati dall’oramai ex direttore sportivo bianconero Cristiano Giuntoli.

Il classe 2001 è arrivato la scorsa estate alla Continassa per una cifra intorno ai 20 milioni di euro e, come già detto in precedenza, non ha disilluso le grandi aspettative da parte di tifosi e dirigenza.

Juventus thuram

Khéphren Thuram guarda avanti ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Infatti, l’ex Nizza in Serie A ha preso parte a 35 gare mettendo a referto 4 reti e 6 assist, per un totale di dieci partecipazioni al goal. Cifre molto importanti se le andiamo a confrontare con le prime di alcuni mostri sacri della storia del centrocampo della Juventus. Thuram si trova al quinto posto dei centrocampisti più incisivi all’esordio in bianconero.

Davanti a lui ci sono solamente quattro nomi. A quota 13 partecipazioni troviamo la coppia formata da Diego e Miralem Pjanic, seguiti a 10, tra goal e assist, da Arturo Vidal e Andrea Pirlo.

I numeri del giovane francese sono anche migliori se consideriamo tutte le competizioni. Tra campionato, Coppa Italia, Champions League e le prime due gare del Mondiale per club Thuram ha messo a referto 5 reti e 8 assist. Ovviamente l’apporto del giocatore all’interno delle gare non si rispecchia solamente nelle statistiche, ma sono sicuramente numeri che fanno sorridere ogni tifoso bianconero.

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Serie A, cambia la normativa sui contratti: nuova durata massima

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Serie A logo

Arriva una svolta in Serie A per quanto riguarda la durata massima dei contratti. Ecco la novità del Decreto sullo sport approvato in Consiglio dei Ministri.

Nella giornata di venerdì è stato approvato il testo del nuovo decreto legislativo che apporterà delle modifiche in materia di sport. Anche il calcio dunque beneficerà di questa nuova regola.

Serie A, svolta sui contratti: il limite passa da 5 a 8 anni

Un cambiamento minimo in termini testuali visto che la parola cinque è stata sostituita da otto, tuttavia questa novità introduce un grande vantaggio per i club italiani dal punto di vista economico.

Infatti, con l’aggiornamento della lunghezza massima di un contratto di un atleta da 8 anni ci sarà anche la possibilità di spalmare l’ammortamento dei costi per il medesimo periodo, aprendo così la strada a trasferimenti più onerosi nonostante la differenza di budget rispetto per esempio alla Premier League.

La nuova normativa non va inoltre a scontrarsi con quella introdotta dall’UEFA nel 2023, che prevede un massimo di 5 stagioni per spalmare il costo di un’operazione in modo da non gravare troppo sull’esercizio corrente, in quanto è riportato proprio nel testo ufficiale quanto segue: “Tale modifica non limiterà il modo in cui operano i club (vale a dire i club che sono autorizzati dai loro organi di governo nazionali a concludere contratti con i giocatori per un periodo superiore a cinque anni possono continuare a farlo) […]”.

Serie A Logo, Cremonese

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Juventus, Koopmeiners: “Devo ripagare la società”

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Juventus

Teun Koopmeiners si confessa: “Alla Juventus voglio dimostrare quanto valgo nonostante il tendine mi dia fastidio”.

Juventus, il desiderio di riscatto di Koopmeiners

Teun Koopmeiners, centrocampista della Juventus, ha recentemente rilasciato un’intervista a Repubblica, nella quale ha espresso il suo desiderio di riscattarsi dopo una stagione che lui stesso definisce non brillante. “La Juventus ha speso tanto per me l’anno scorso: riuscirò a sdebitarmi”, ha dichiarato il calciatore olandese. Nonostante i problemi al tendine che continuano a infastidirlo, Koopmeiners è determinato a dimostrare il suo valore sul campo.

Il ruolo sotto la guida di Tudor

Sotto la guida di Igor Tudor, Koopmeiners si ritrova a giocare in una posizione più avanzata rispetto al suo ruolo naturale. “Tudor mi vede avanti, ma non sono un attaccante”, ha spiegato, sottolineando l’importanza di adattarsi alle nuove richieste tattiche pur mantenendo il suo stile di gioco distintivo. L’obiettivo è chiaro: riscattare una stagione deludente e diventare un elemento chiave per i bianconeri.

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Fonte: l’account X di Schira

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