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Genoa, De Rossi: “L’Inter se non trova una squadra perfetta di fronte rischia di umiliarti, dovremo essere perfetti per regalarci una serata magica”

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Genoa

Genoa-Inter: Daniele De Rossi presenta la sfida del Ferraris valida per la 15ª giornata di Serie A. Le parole del tecnico rossoblù in conferenza stampa.

Il Genoa si prepara alla sfida contro l’Inter, valida per il quindicesimo turno di Serie A. Daniele De Rossi, tecnico rossoblù, ha parlato in conferenza stampa per presentare la sfida dei suoi, che prenderà il via domenica 14 alle ore 18:00, presso lo stadio “Luigi Ferraris”.
Ecco le sue dichiarazioni.

 

Come arriva il Genoa a questa partita?
“Arriviamo un po’ meglio a questa partita ma con la consapevolezza che incontreremo una squadra molto forte. L’Inter se non trova una squadra perfetta di fronte rischia di umiliarti. Col Como sono riusciti a fare tanti gol, sarà una squadra arrabbiata perché contro il Liverpool non meritava di perdere ed è successo con un episodio brutto. Dovremo essere perfetti per regalarci una serata magica”.

Cosa hai detto alla squadra per cercare di trovare l’impresa?
“Non c’è bisogno che dica che l’Inter è migliore di noi, c’è la classifica a ricordarlo. Contro il Verona, per esempio, ho detto che per me siamo più forti ma puoi perdere se non fossimo altezza. lo ho giocato per 20 anni con una squadra forte ma abbiamo perso contro le ultime e battuto squadre che erano più forti. Ogni partita si può vincere. Ogni squadra forte ha una sua lettura e se sbaglieremo lettura la responsabilità sarà mia. Ma i nostri ragazzi dovranno essere perfetti per pensare di battere una squadra pronta e consapevole”.

Ti aspettavi di entrare in cosi poco tempo nella testa dei ragazzi?
“Speravo di entrare dentro la mente dei ragazzi così. Troppe volte facciamo confusione su quali siano gli strumenti di un tecnico. Troppe volte si dà troppo spazio alla tattica, ma conta quando hai tanto tempo per lavorare. La disponibilità che ci hanno dato è incredibile ma non perché sei entrato nella loro testa ma perché loro hanno deciso di darci tutto. Entrare dentro la testa dei giocatori è importante in qualsiasi categoria e in qualsiasi posizione di classifica.
Un giocatore non acceso non rende”.
Come sta Ostigard?
“Non sarà della partita e non sarà convocato. Non è un infortunio gravissimo ma non abbiamo tempo tecnico per farlo allenare ed è inutile rischiarlo. Vedremo come fare le prossima partita”.

Che effetto fa ritrovare da avversario in panchina Chivu?
“Eravamo molto giovani quando giocavamo insieme. In campo avevamo sempre qualcosa da dire, sia dal punto di vista tattico che di spirito. E’ un ragazzo molto intelligente. I suoi successi mi portano felicità, ovviamente non domenica sera. Merita il successo e le critiche positive che sta ricevendo. E’ un vantaggio avere una persona come Cristian”.

Quanto può aiutare dal punto di vista dell’autostima aver infranto diversi tabù in vista di questo trittico di partite difficili?
“Speriamo di poter fare punti in queste partite. Quei piccoli traguardi diventano grandi  all’interno del risultato finale positivo, delle vittorie. Sennò sarebbero solo statistiche. I risultati danno tanto e portano quell’autostima di cui ha bisogno la squadra. Noi andremo a fare la nostra partita. Non mi piace parlare di serenità e calma o dire che, con i punti fatti prima, se perdi contro l’Inter non è un dramma. Entriamo nel modo di pensare che se perdiamo contro l’Inter è un problema grande. Siamo in un club importante, davanti ai nostri tifosi che saranno belli carichi ed entriamo in campo con la testa che non dobbiamo perdere e se lo facciamo è un problema”.

 

 Cosa ti ha dato Genova?
“Mi ha dato rispetto, l’ho percepito da subito. Ha dimenticato quanto ero ostico e ‘ostile’ in campo perché poi il calcio io lo interpreto cosi, sia in campo che in panchina. Hanno percepito subito che questo spirito era piacevole dalla propria parte. lo sono felice di questo. L’altra sera all’apertura dallo store abbiamo respirato un’altra boccata di aria rossoblù, un’aria positiva”.

Otoa sia a Bergamo che a Udine ha fatto bene. Sarà un test importante per lui?
“Può fare tanti passi avanti. E’ un ragazzo giovanissimo, ero già consapevole delle sue qualità. Lo vedo come un giocatore moderno, tecnico, freddo e da quando si è messo a lavorare con noi in gruppo è molto attento. A volte lo stimolo perché vorrei parlasse di più. In una squadra con cosi tanti stranieri, parlare la lingua italiana sarebbe più importante. Non sarà mai un urlatore in campo, è un ragazzo sereno ma non è ‘moscio’. E’ pacato, educato e ha un potenziale incredibile. Sappiamo che ha passato qualche infortunio, avessi potuto non gli avrei fatto giocare la terza partita di seguito ma con l’infortunio di Ostigard non ho scelta”.

Il centrocampo dell’Inter?
“E’ uno degli elementi da arginare. Non hanno lati deboli loro. A volte se vuoi essere perfetto con l’Inter e vuoi arginarli ti ritrovi con la coperta troppo corta. Loro non sono una squadra semplicemente forte, è una squadra che gioca bene”.

I cambi offensivi di Udine. Significano che hai lo spogliatoio in mano?
“Non c’è bisogno di tenere in mano lo spogliatoio se composto da giocatori seri. lo ho fatto entrare tre giocatori di qualità perché volevo mantenere un po’ di qualità in mezzo al campo. Messias in questa settimana si è allenato benissimo. I giocatori di qualità ne abbiamo tanti e vanno messi in campo. Gli allenatori dipendono dai loro giocatori e io ho la fortuna di avere ragazzi in campo che ci provano sempre”.

Bloccare l’ampiezza dell’Inter come hai fatto una volta con la Roma?
“Con la Roma difendevamo spesso a quattro e abbassavamo El Shaarawy. Qui noi partiamo a cinque come loro e saremo più ‘schiantati’ addosso a loro. Non dovremo concedere il palleggio interno. lo sono fiducioso, non per quello che ho in mente ma perché alleno una squadra forte che giocherà in casa in uno stadio che mi piace molto con un ambiente un po’ più felice per i risultati. Il mio sogno ricorrente è fare i punti per il Genoa”.

malinovskyi genoa

Rome, Italy 27.08.2023: Malinovskyi in action during the Italy Serie A TIM 2023-2024 football match day 2, between SS Lazio vs Genoa CFC at Olympic Stadium in Rome.

Serie A

Pisa, Gilardino rischia l’esonero?

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Pi

Il morale non è alto in casa Pisa: con una classifica che preoccupa, le voci sul futuro in panchina di Gilardino tornano a farsi sentire.

Non si può certo dire che il morale, in casa Pisa, sia alle stelle. La sconfitta contro il Lecce ha lasciato strascichi pesanti, forse più di quanto dica il semplice risultato. Terzo ko consecutivo, settima sconfitta stagionale e una classifica che continua a preoccupare: il Pisa resta in piena zona retrocessione, con la salvezza ora distante quattro punti. Un margine non ancora definitivo, ma che inizia a farsi sentire con il passare delle giornate.

A rendere il momento ancora più delicato è stata la prestazione offerta contro i salentini, probabilmente la prima davvero insufficiente di questo campionato. Un Pisa rinunciatario, poco incisivo, lontano parente di quello organizzato e propositivo visto finora. 

Una prova che ha inevitabilmente riacceso le voci su un possibile esonero di Alberto Gilardino, già emerse un paio di mesi fa quando la prima vittoria in campionato tardava ad arrivare.

Pisa-Parma

M’Bala Nzola ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Pisa, la salvezza non è un miraggio

Limitarsi ai numeri, però, rischia di offrire una lettura parziale della stagione nerazzurra. Finora il Pisa ha spesso tenuto testa a chiunque, ben figurando anche contro le big del campionato e mostrando un’identità precisa. La classifica è stata condizionata da diversi episodi sfavorevoli, tra sviste arbitrali e una cronica imprecisione sotto porta che ha inciso più del dovuto.

I dati sugli expected goals sono emblematici: il Pisa avrebbe dovuto realizzare circa sette reti in più, un dato che lo accomuna a Hellas Verona e Fiorentina, anch’esse coinvolte nella lotta salvezza. La squadra di Gilardino gioca, produce occasioni, resta dentro le partite, ma paga a caro prezzo la mancanza di cinismo nei momenti chiave.

Per questo motivo, la sensazione è che l’allenatore non sia realmente a rischio nell’immediato. La società continua a credere nel suo lavoro e nel percorso intrapreso, consapevole che questa sarebbe stata una stagione complicata. 

Gennaio, però, rappresenterà uno snodo fondamentale: serviranno rinforzi mirati per dare più peso offensivo e provare a invertire una tendenza che finora non ha premiato il campo.

Il Pisa ha dimostrato di poter stare in Serie A. Ora tocca ai risultati confermare quanto di buono si è visto: solo così le voci sul futuro potranno lasciare spazio a una rincorsa ancora possibile.

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Serie A

Fiorentina-Hellas Verona 1-2: botte da Orban, viola distrutti | Le pagelle gigliate

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Doppietta di Orban e Fiorentina ancora al tappeto: è già finito il campionato per i viola? Non si vedono rimedi ad una retrocessione annunciata.

Al 93′ Orban gela il Franchi. L’attaccante gialloblu, complice l’ennesima dormita della squadra viola, regala tre punti pesantissimi all’Hellas Verona.

L’attaccante di Zanetti entrato a metà primo tempo a sostituire Giovane infortunato, con due reti, una nel finale della prima frazione e l’altra a tempo quasi scaduto inchioda Vanoli e i suoi in una posizione che non sembra poter dare più speranze alla tifoseria viola.

Una classifica inguardabile e avvilente: ultimissimo posto in classifica con solo 6 punti, senza essere riusciti a vincere neanche una gara su 15 portano la Fiorentina di Commisso diritta in Serie B, la zona salvezza è lontana 8 punti.

Fiorentina-Hellas Verona: le pagelle viola

DE GEA 5 – Ormai anche lo spagnolo diventa una delle spine della rosa viola, altro errore di posizione sul vantaggio veneto.

PONGRACIC 6 – Prova a far ripartire l’azione, dalla sua parte l’Hellas non sfonda.

COMUZZO 5,5  – Confermato dopo la partita di Coppa, forse non dà troppa copertura sul primo gol. Ringhia sempre sull’avversario.

RANIERI 4,5 – Perde clamorosamente la sfida con Orban sul primo gol, prende la traversa ad inizio ripresa. Anche sfortunato.

Dal 15’st FORTINI 5,5 – Prova a dare un po’ di sprint, ma anche lui è distratto nel gol che chiude la gara.

DODÒ 5 – Attacca con continuità, ma la precisione non c’è.

Dal 86′ st VITI – S.v.

MANDRAGORA 5  – Oggi si vede molto poco e si sente molto poco.

Dal 15’st RICHARDSON 6 – Mette un po’ di raziocinio in mediana, forse meriterebbe più spazio.

FAGIOLI 6,5 – Nella gara più difficile, forse la sua migliore prova stagionale. Offre ottimi palloni a Kean, che puntualmente spreca.

Dal st 86′ NDOUR – S.v.

SOHM 4– Inguardabile, come il pallone che serve a Kean ad inizio ripresa, sballatissimo, e poteva essere un’occasione d’oro.

Dal 23’st DZEKO 5,5 – Raro pallone toccato, e male.

PARISI 5,5 – Dalla sua parte la Fiorentina si fa infilare a fine primo tempo, anche se lui la sua prova di generosità la fa per tutta la gara.

GUDMUNDSSON 5,5 – Sempre nel vivo del gioco, prova a farsi vedere. Spreca però un contropiede per eccesso di altruismo in modo clamoroso.

KEAN 5 – Troppi errori, troppe occasioni sprecate. Senza gol non si vince. E la Fiorentina non vince, mai.

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Serie A

Genoa-Inter, le formazioni ufficiali

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A pochi minuti dal fischio d’inizio di Genoa-Inter, sono state diramate le formazioni ufficiali che scenderanno in campo al Ferraris alle 18.

Alle 18, al Ferraris, va in scena GenoaInter, sfida tra due delle squadre più in forma della Serie A. Il Grifone, infatti, ha cambiato marcia con De Rossi. Dall’arrivo in panchina dell’ex Roma, i rossoblù hanno collezionato due pareggi e due vittorie in campionato, di cui l’ultima in casa con l’Udinese, e oggi cercano un altro risultato di prestigio per allungare sulla zona retrocessione.

La squadra ligure dovrà però fare i conti con un’Inter in cerca di riscatto dopo la sconfitta in Champions contro il Liverpool e che ha bisogno dei tre punti per rimanere aggrappata alla vetta.

Genoa

DANIELE DE ROSSI AMAREGGIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Genoa-Inter, le formazioni ufficiali

Genoa (in attesa):

Inter (in attesa):

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