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Serie A

Fiorentina, sirene inglesi per Moise Kean

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Fiorentina, Como

Tre club della Premier League, dopo le eccellenti prestazioni di Kean, pronti a fare follie per strapparlo alla Fiorentina e portarlo oltre Manica.

Non poteva che accadere prima o poi, viste soprattutto le prestazioni mostrate da inizio anno con la Fiorentina. La Premier League ha “scoperto” Moise Kean. L’attaccante della Nazionale, con la Viola è rinato dopo le scarse stagioni con le maglie di Juventus e Psg. Interesse che, alla vigilia della Conference, potrebbe instillare pensieri nella mente del venticinquenne.

Kean il Magnifico

Nove luglio 2024: il giorno della rinascita. Quel giorno d’estate la Fiorentina annunciava  l’acquisto di Kean dalla Juventus, per 18 milioni di euro totali (13 fissi e 5 legati a bonus). Un regalo per Mister Palladino molto gradito. Il tecnico di Mugnano di Napoli, infatti, lo aveva già cercato quando allenava il Monza. In quel frangente, però, la trattativa era poi naufragata. Sul ragazzo, nato a Vercelli, aleggiava del pessimismo, in quanto nelle ultime stagioni non avesse brillato. Alla Juve soprattutto, con zero reti nella stagione precedente.

Fiorentina

RAFFAELE PALLADINO CARICA MOISE KEAN ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Pessimismo che Moise ha letteralmente spazzato via subito. Con la Viola 30 partite totali giocate e 21 tra gol e assist. Numeri mai fatti registrare fino ad adesso a questo punto della stagione.

Per trovare una stagione positiva, a livelli come questa, bisogna tornare indietro agli anni parigini. Con il PSG, stagione 20/21, Kean colleziona 41 presenze, 17 gol e un assist.

Fiorentina: London calling

Tali prestazioni con la Viola hanno acceso i riflettori nei confronti di Kean. Tante le squadre interessate a lui in Premier. A partire dal Newcastle. Secondo quanto riportato da givemesport il club, situato sulla riva nord del fiume Tyne,  starebbe pensando al numero di 20 di Raffaele Palladino in caso di partenza di Alexander Isak. Kean, inoltre, avrebbe le qualità perfette per il gioco espresso dalla squadra di Andrew Howe. Ma non solo. Ci sarebbero, infatti, sulle sue tracce anche due squadre di Londra, Tottenham e West Ham.

Cosa fa la Viola?

La Fiorentina di certo ascolta, ed avrebbe anche delle garanzie. Per prima quella contrattuale.

Il contratto di Kean ha una durata molto lunga ancora, fino al 2029. I club inglesi, dunque, per provare a prenderlo avrebbero un’unica chance: pagare la clausola da 52 milioni di euro.

A quel punto la decisione spetterebbe solo al giocatore, in teoria. Una cosa è certa: Moise Kean sembra aver raggiunto quella maturità che mancava. Il futuro del giovane italiano potrebbe essere dunque lontano dalla Serie A.

Se fosse in Premier sarebbe un ritorno, viste le 39 partite giocate con l’Everton tra il 2020 e il 2021. Un’altra annata decisamente non positiva. Ma Kean è cambiato.

Serie A

Lazio, adesso Baroni rischia: decisivo il finale di stagione

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Lazio

Il futuro di Marco Baroni sulla panchina della Lazio è a rischio. A Lotito non sono piaciute alcune scelte del tecnico ex Hellas Verona.

Dopo la pesante sconfitta per 5-0 contro il Bologna, il futuro di Marco Baroni alla Lazio non appare più così certo. Il tecnico biancoceleste, pur avendo portato la squadra ai quarti di Europa League e rimanendo in corsa per un posto nella prossima Champions League, dovrà dimostrare il proprio valore nelle ultime settimane della stagione. 

Se fino a dicembre il presidente Lotito sembrava intenzionato a proporgli un rinnovo oltre la scadenza del 2026, ora questa possibilità è stata congelata in attesa di vedere i risultati e la gestione del gruppo.

Bologna-Lazio

L’ESULTANZA DI MARCO BARONI CHE PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Lazio, le criticità che hanno cambiato gli equilibri

Se nei primi mesi della stagione Baroni sembrava essersi guadagnato la fiducia dell’ambiente, da Natale in poi sono emerse diverse criticità. La gestione dell’organico ha suscitato perplessità, con infortuni, squalifiche e scelte tecniche discutibili. Il mancato impiego dei nuovi acquisti, su tutti Belahyane, e il passaggio a una rigidità tattica con il 4-2-3-1 hanno creato tensioni a Formello. 

Anche alcune sostituzioni nelle ultime partite hanno sollevato malumori in una dirigenza solitamente poco incline a interferire con le scelte tecniche. Il destino di Baroni sarà quindi legato ai risultati delle ultime nove partite di campionato e all’andamento in Europa League, fattori determinanti per capire se la Lazio e il tecnico toscano continueranno insieme o se sarà il momento di voltare pagina.

Gilardino, Lazio

L’URLO DI ALBERTO GILARDINO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Gilardino nome caldo per la panchina

In caso di separazione da Baroni, il primo nome sulla lista della dirigenza biancoceleste sembra essere quello di Alberto Gilardino. L’ex tecnico del Genoa rappresenterebbe una scommessa interessante per la Lazio, dopo un’esperienza in rossoblù terminata con un esonero nella prima parte di questa stagione, ma che lo aveva visto protagonista della promozione in Serie A e di una salvezza tranquilla. Il suo profilo piace per la capacità di lavorare con i giovani e per il suo approccio tattico, ritenuto moderno e adatto al progetto biancoceleste.

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Serie A

Fiorentina, Fagioli: “Ho pianto quando ho lasciato la Juve”

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Italia

Nicolò Fagioli ha detto “addio” alla Juventus, si è preso in poco tempo la Fiorentina. Una scelta sentita dal giocatore, che ora ha acquisito più serenità.

Nicolò Fagioli ha detto “addio” alla Juventus, si è preso in poco tempo la Fiorentina. Una scelta sentita dal giocatore nata da un malcontento, infatti dichiara di essersi “riappropriato della sua vita”.

Il centrocampista è stato tra i migliori in campo nelle recente disfatta bianconera e si è concesso al Corriere della Sera un’intervista, probabilmente per fare chiarezza in merito all’abbandono della squadra.

Fiorentina, Fagioli

NICOLO FAGIOLI PERPLESSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Nicolò Fagioli, l’intervista

Il centrocampista, da poco entrato nella Fiorentina dopo un periodo di ansia e malcontento, dichiara il suo status ad un’intervista al Corriere, su quanto sia stata “liberatoria” l’uscita dalla squadra.

ADDIO JUVE – “Alla Fiorentina mi sono riappropriato della mia vita… Alla Juve sono stato undici anni, quando a fine dicembre ho deciso che me ne sarei andato mi sono sentito più leggero. Ma nel momento dell’addio ho pianto. Una bella botta. Ho pianto senza accorgermene, quel giorno mi sono reso conto che si chiudeva una lunga fase della vita, lasciavo i posti, i compagni, il tragitto di tutti i giorni. È stato traumatico. La Fiorentina mi ha accolto con tanto affetto e la novità ha finito per prevalere sul resto.”

COME KEAN – “La partenza da Torino mi ha permesso di esaurire la fase del ragazzino. Che mi stava molto stretta. La stessa cosa l’ha provata Moise. Alla Juve eravamo sempre quelli del settore giovanile, della Next Gen, trattati come tali. Uno scotto che abbiamo pagato.”

RAPPORTO CON MOTTA E ALLEGRI – “Alla Juve devi vincere vincere vincere, non puoi sbagliare. Se sbagli vai fuori. E se sei il giovane diventi il primo cambio e nessuno dice niente. Solo Allegri mi ha dato la possibilità di giocare con continuità. Dopo Genoa e Lipsia, Motta non mi ha più considerato. Firenze mi ha restituito il piacere e la leggerezza. Fagiolino è morto, oggi sono Nicolò.”

ALLA VIOLA – “C’era il Marsiglia, c’erano diversi club. Ho scelto chi mi ha voluto di più, sono state fondamentali le chiacchierate con Pradè, con Goretti e Palladino. Kean mi ha detto ‘vieni qui che si sta bene’. Il Viola Park è davvero fantastico.”

SCOMMESSE – Fagioli si è messo ormai alle spalle la sua battaglia contro la dipendenza dalle scommesse, che lo ha portato a una squalifica di sette mesi e oggi ne parla con maturità, ricordando i momenti duri che ha passato. “È iniziato tutto come un gioco. La noia mi ha rovinato la vita. Il centro della mia vita erano le scommesse, non più il calcio. Mi sentivo soffocato ma non bisogna aver paura di chiedere aiuto.”

IDOLO E MODO DI GIOCARE – Modric mi piace, è il mio idolo, lo osservo sempre con attenzione. I suoi movimenti con e senza palla, le giocate di esterno, su quelle lavoro sul serio. Ho anche avuto la fortuna di incontrarlo agli Europei. Spero di poter tornare in Nazionale il più velocemente possibile, non posso non considerarlo un obiettivo. Dove gioco? Dipende da cosa mi chiede l’allenatore, se devo stare più alto o più basso. Con Palladino gioco a tre e mi trovo bene. E le tre partite in una settimana non mi pesano. La stanchezza? A vent’anni è impossibile, a trenta forse. È anche vero che il giocatore esperto sa come dosare le energie. Se giochi in una squadra come la Juve, l’Inter, il Milan e il Napoli è naturale avere tanti impegni, lo sai in partenza.”

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Serie A

Juventus-Yildiz, rapporto incrinato: stabilita la cifra per la cessione

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Serie A

Il futuro di Kenan Yildiz sembra sempre più lontano dalla Juventus. La storia tra i bianconeri e il talento turco sembra essere giunta ormai al termine.

In una Juventus che continua a deludere tra prestazioni indecorose e un ambiente sempre più ostile a Thiago Motta, anche le problematiche con alcuni giocatori sono finite sotto i riflettori. 

Se il destino di Dusan Vlahovic, ormai destinato all’addio, era già in bilico da tempo, la situazione di Kenan Yildiz è quella che ha sorpreso di più. A inizio stagione il talento turco era stato investito di un ruolo centrale nel progetto,  con anche la maglia numero 10 che fu del suo idolo Alex Del Piero. 

Una scelta che sembrava il preludio a una lunga avventura bianconera. Negli ultimi mesi, però, la situazione è cambiata radicalmente. Nelle ultime due parte contro Atalanta e Fiorentina, che avrebbero potuto essere decisive per l’obiettivo Champions e anche per riaprire un piccolo spiraglio per lo Scudetto, Yildiz ha giocato in totale solo 45 minuti.

Contro la Dea è stato sostituito all’intervallo sullo 0-1, mentre nella trasferta a Firenze ha assistito alla disfatta per 3-0 dalla panchina. Segnali evidenti di una rottura con l’allenatore ormai difficile da ricucire.

Juventus, Cristiano Giuntoli

CRISTIANO GIUNTOLI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Juventus, Mendes è già al lavoro

In questo scenario, la posizione della società è chiara: Yildiz non è considerato incedibile. L’obiettivo primario della Juventus rimane la qualificazione alla prossima Champions League, un traguardo essenziale sia per la sostenibilità economica del club che per la costruzione del futuro progetto tecnico. 

Ma, in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo, anche il destino del giovane turco potrebbe cambiare. Jorge Mendes, agente del giocatore, ha già avviato i primi contatti con diversi club di Premier League.

Cristiano Giuntoli valuta il suo talento tra i 75 e gli 80 milioni di euro, una cifra molto importante per un giocatore che, nonostante le tante difficoltà, ha comunque contribuito con 6 gol e 5 assist in stagione.

Juventus-Empoli, Thiago Motta

Kenan Yıldız e Thiago Motta ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Yildiz, da simbolo del futuro a possibile addio

Quella che sembrava poter essere una lunga e gloriosa avventura bianconera rischia di trasformarsi in una storia interrotta troppo presto. Il talento cristallino di Yildiz, la fiducia iniziale della società e l’investitura con la maglia numero 10 lasciavano presagire un percorso di crescita insieme. 

Invece, le crepe nel rapporto con Thiago Motta e i dubbi della dirigenza hanno reso il suo futuro più incerto che mai.

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