Serie A
Allegri: “La Juve rimane serena. Con la Roma é uno scontro diretto. Su Lukaku…”
Allegri, tecnico della Juventus, é intervenuto ai margini della Conferenza Stampa di vigilia per presentare la sfida tra i bianconeri e la Roma di domani sera

La conferenza stampa del tecnico della Juventus
Allegri: “Roma scorbutica, ma…”
“Siamo in un buon momento ma, come sappiamo tutti, il calcio vive di equilibrio e dobbiamo restare con i piedi per terra.
La Roma é una squadra scorbutica, con un grande allenatore e che lascia pochi spazi. Dovremo restare concentrati e non strafare.
Con la Roma è uno scontro diretto perché è una squadra forte, che ha l’ambizione di lottare per i primi quattro posti e che a Milano ha perso solo all’80’. È una partita complicata. Sono sempre partite combattute e belle”.
Il punto sull’infermeria
“A parte De Sciglio, che ha fatto un paio di mezzi allenamenti assieme alla squadra. E’ ancora distante dalla forma migliore, ma sta meglio.
Alex Sandro non ha niente di preoccupante ma ci vorranno 10 giorni, Kean anche. Gli altri stanno più o meno tutti bene.
Abbiamo una partita importante domani ma tra 3 giorni abbiamo la Coppa Italia contro la Salernitana e dobbiamo passare il turno.
Non abbiamo tempo di respirare e goderci l’ultimo dell’anno. Le distrazioni in questo periodo sono dietro l’angolo. Le feste. Le famiglie. Le robe. Dovremo essere bravi a rimanere concentrati nonostante tutto.”
Allegri: “Valuto Cambiaso. Weah…”
“Weah al posto di Cambiaso? Domattina valuterò. Può giocarci lui, McKennie con Miretti mezz’ala: Stiamo tutti bene.
Non siamo abituati a subire gol così, ma ne abbiamo parlato. I dettagli fanno la differenza. Dobbiamo tornare ad avere paura di subire gol altrimenti fai errori di leggerezza“.
“Chiesa sta meglio. È sereno. Ha avuto un intoppo sul tendine rotuleo ma stamattina era bello pimpante come tutti.
Andiamo avanti con questa mentalità. Dobbiamo andare avanti sui nostri limiti, mettendo gli obiettivi personali al servizio della squadra.
Il risultato importante è che la Juve, per un valore tecnico ed economico, torni a giocare la Champions League“.
Allegri: “Contento del lavoro fatto”
“Sono contento del lavoro fatto, ma non abbastanza. Dobbiamo raggiungere gli obiettivi. Sono molto legato ad Andrea (Agnelli, ndr) e agli altri con cui ho lavorato alla Juventus.
I numeri sono di chi da 10 anni ha vinto alla Juve. Dall’ottobre 2021 è iniziato questo percorso che ha portato ad avere casini all’interno dall’esterno: da lì abbiamo lavorato.
Alla Juventus passano gli allenatori, i direttori sportivi, ma la Juventus rimane: è la parte solida della struttura.
Siamo a metà percorso. Dobbiamo continuare a lavorare col profilo molto basso per tornare a giocare la Champions, cosa che l’anno scorso ci hanno proibito“.
Sul suo futuro e i giovani:
“Non ho detto niente. Alla Società non ho detto niente. Dobbiamo pensare ai risultati. In un attimo cambiano tutte le opinioni.
Non dobbiamo né esaltarci né deprimerci. Stanno giocando anche dei bravi ragazzi come giocatori, questo è un merito di quanto è stato fatto nei 10 anni precedenti.
Qui colgo anche l’occasione, visto che c’è stata una decisione sul Decreto Crescita, per dire che fortunatamente la Juve ha lavorato così da 10 anni e ha un patrimonio sui giovani per il futuro.
La Juve rimane serena e tranquilla. Il resto non conta perché ciò che conta è che la Juve torni a giocare la Champions l’anno prossimo. Ora mancano due partite di campionato. In mezzo c’è anche un ottavo di Coppa Italia.
I giovani? Me li sono ritrovati. Li ho seguiti. Sono qui da 8 anni e il merito è di chi li ha scelti. La Juve si trova un patrimonio, per chi è ancora qui e chi è ancora fuori.”
“Su Yildiz deciderò domattina. La cosa importante è che tutti stanno bene. Questo spirito, questa mentalità, questa voglia dobbiamo portarla avanti indipendentemente da cosa succederà tra tre mesi.
Il futuro è la Roma. Poi la metteremo da parte e penseremo al 2024″.
La differenza tra Lukaku e Vlahovic
“Non lo so perché Lukaku non l’ho mai allenato. Vlahovic è importante per la Juventus. E’ stato un investimento importante. Sta crescendo. Domenica ha fatto un gol straordinario. È giovane. Gli auguro 10 anni di carriera.
L’altro giorno è entrato e ha fatto bene. Ha fatto gol. Ha fatto una partita buona tecnicamente come quando non aveva fatto gol.
C’è voglia di lavorare. Di migliorare. Di stare in un ambiente sereno in cui c’è voglia di fare qualcosa di importante“.
Kostic in flessione?
“Assolutamente no. Iling è un cambio importante. Kostic è un giocatore sempre affidabile. Nella sua linearità non ha picchi massimi, ma quando è in campo ti dà la sua affidabilità”.
Ancelotti e Mourinho…
“Quando ci sentiamo non è che parliamo di essere accerchiati. Nel calcio non c’è una verità. Chi pensa di averla in tasca si fa del male.
Il calcio è una variabile impazzita. Ci sono mille variabili. Carlo è un allenatore straordinario, lo dimostrano i numeri.
Al Real ha vinto Champions. Campionato. Sta facendo un lavoro straordinario. José è un altro che ha vinto, i risultati sono inconfutabili. Il resto conta poco.
Essere accostato a loro è un orgoglio. Quando ho iniziato ad allenare loro avevano già vinto. Appena ho incontrato Mourinho ero a Cagliari: ero un bambino”.
Sull’importanza del risultato di domani…
“Si gioca per il risultato. Quando andavo in cortile da bambino, se andavo a casa dopo aver perso non ero contento. Anche voi lavorate sul risultato.
Sennò sarebbe un campionato senza punti, altrimenti a che servono? Non dico che quelli a cui sta bene perdere sono meglio“.
Propositi per il prossimo anno?
“Stare bene, che è la cosa più importante. Poi lavorare divertendosi”.
Serie A
Fiorentina-Udinese 5-1: clamoroso al Franchi, la Viola sa ancora vincere | Le pagelle gigliate
La Fiorentina trova sotto l’albero di Natale la prima vittoria in campionato: un netto 5-1 all’Udinese che regala qualche speranza.
L’Udinese porta bene alla viola, l’ultima vittoria Kean e compagni l’avevano ottenuta a Udine nell’ultimo turno dello scorso campionato, un 3-2 che aveva portato la squadra di Palladino ancora una volta in Conference.
Tre punti fondamentali, anche se i 9 in classifica sono ancora troppo pochi. Però la squadra di Vanoli, messa in campo con la difesa a quattro, stasera ha fatto travedere segnali di forte risveglio.
Certo, l’espulsione dopo 7 minuti del portiere bianconero Okoye ha spianato la strada alla vittoria, ma non era scontato che la squadra viola vista sin qui, potesse segnare cinque gol e creare altrettante nitide occasioni.
Una vittoria per ripartire. A Parma sabato prossimo scontro direttissimo, servirà la stessa Fiorentina.
Fiorentina-Udinese: le pagelle viola

Albert Guðmundsson ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
DE GEA 6– Vanoli lo sceglie come nuovo capitano. Neanche stasera riesce a tenere la porta inviolata, ma il tiro di Solet è imparabile.
DODÒ 6.5 – Gran primo tempo, coperto da Parisi soffre anche meno in difesa. Sforna diversi palloni buoni in attacco.
COMUZZO 6,5 – Partita solida del difensore friulano: anticipi e corpo a corpo con Davis a cui non concede nulla.
Dal 36’st VITI – S.v.
PONGRACIC 6 – Stasera l’attacco dell’Udinese, complice anche l’inferiorità numerica, non crea troppe apprensioni. Ma lui stasera è concentrato.
RANIERI 6 – Spogliato dalla fascia di capitano, gioca una partita di alta concentrazione e meno polemica.
MANDRAGORA 6,5 – All’inizio è lui ad avere le migliori occasioni e trova ancora il gol: il quinto. Speriamo l’infortunio non sia grave
Dal 7’st FORTINI 6 – Con il suo ingresso Vanoli passa dal 4-3-3 al 4-4-2: dinamismo e grinta.
FAGIOLI 6,5 – Continua con la sua striscia personale positiva di prestazione. Ottime giocate e assist anche stasera.
Dal 36’st NICOLUSSI CAVIGLIA – S.v.
NDOUR 6 – Non prende gli occhi, legnoso e non troppo tecnico. Dal suo ha la capacità d’inserimento, con il primo gol in A che chiude la partita nel finale della prima frazione.
PARISI 7,5 – Un’anima forte di questa Fiorentina. Si adatta alle richieste di Vanoli, inizia alto a destra, e ci mette corsa e cuore.
Dal 26’st KOUAMÈ 6 – Tiene la posizione e alimenta la vittoria finale.
GUDMUNDSSON 7,5 – Un primo tempo spettacolare: giocate e gol di livello superiore.
KEAN 7 – Oggi doppietta e qualche errore: serviranno diversi gol suoi per salvarsi.
Dal 26’st PICCOLI sv – Non trova la gloria personale
Serie A
Genoa-Atalanta, le formazioni ufficiali
L’ultima gara in programma nella domenica della 16° giornata di Serie A è quella tra Genoa e Atalanta. Di seguito le scelte ufficiali dei due allenatori per la sfida di Marassi.
La domenica della 16° giornata si chiude allo stadio Marassi di Genova con la sfida tra Genoa e Atalanta. I padroni di casa sono reduci dalla sconfitta interna contro l’Inter, che ha interrotto una serie di 4 gare consecutive senza sconfitte, dall’arrivo di Daniele De Rossi in panchina. Con 14 punti raccolti fin qui, il Grifone ha bisogno di ottenere punti per tenersi a distanza dalla zona retrocessione.
Dall’altra parte c’è l’Atalanta di Raffaele Palladino. i bergmaschi vengono dal successo interno contro il Cagliari, e sono alla ricerca di continuità di risultati. I nerazzurri devono risolvere il mal di trasferta: la Dea non vince fuori casa in Serie A dal 21 settembre scorso. Di seguito le scelte ufficiali dei due allenatori per la gara delle 20:45.
Genoa-Atalanta, le formazioni ufficiali
GENOA (3-5-2): Leali; Marcandalli, Otoa, Vasquez; Norton-Cuffy, Ellertsson, Frendrup, Malinovskyi, Martin; Vitinha, Ekuban. Allenatore: Daniele De Rossi.
ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi; De Roon, Hien, Kolasinac; Zappacosta, Musah, Ederson, Bernasconi; De Ketelaere, Maldini; Scamacca. Allenatore: Raffaele Palladino.

Serie A
Torino, Baroni: “Chiaro che siamo contenti per la vittoria, per la classifica, la società, il presidente, i tifosi, il direttore, la squadra”
Il tecnico del Torino Marco Baroni ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match vinto contro il Sassuolo 1 a 0 a Reggio Emilia.
Il tecnico del Torino Marco Baroni ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match vinto contro il Sassuolo 1 a 0 a Reggio Emilia. Tra i temi affrontati, la partita contro gli emiliani, quanto conta questa vittoria e la porta inviolata per la settima volta.

MARCO BARONI FA IL SEGNO OK ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Torino, Baroni: “Io ho sempre avuto fiducia nella squadra perché la vedevo lavorare”
Il tecnico del Torino Marco Baroni ha parlato poco fa in conferenza stampa al termine del match vinto contro il Sassuolo 1 a 0 a Reggio Emilia. Tra i temi affrontati, la partita contro gli emiliani, quanto conta questa vittoria e la porta inviolata per la settima volta.
“Chiaro che siamo contenti per la vittoria, per la classifica, la società, il presidente, i tifosi, il direttore, la squadra, ma quello che mi rende più soddisfatto è come la squadra ha approcciato perché gli ho chiesto una partita di fiducia e lo abbiamo fatto andando a difenderci in avanti. Questo è quello che voglio. Il Sassuolo non riusciva a gestire la palla, abbiamo creato occasioni. Questo lo ha fatto per la nostra pressione non perché non fosse in giornata. Con questa prestazione è arrivata una prestazione importante e non dobbiamo scendere da questo livello”.
Quanto sono importanti prove come queste per i tifosi?
“È fondamentale e tocca a noi perché il Torino ha una storia bellissima. Il popolo granata è meraviglioso, dobbiamo essere noi a far scattare questa scintilla con le prestazioni e la dedizione. Ho detto alla squadra che chi indossa questa maglia deve sentirsi addosso il mantra ‘vogliamo gente che lotta’ come hanno cantato i tifosi”.
Questo è il settimo clean sheet stagionale…
“Io ho sempre avuto fiducia nella squadra perché la vedevo lavorare. Quando ci sono queste componenti è chiaro che il tuo lavoro può avere i frutti. Noi abbiamo fatto un percorso strano perché dopo alcune difficoltà la squadra si è trovata a fare risultati importanti. Vittorie importanti come la vittoria col Napoli, il pareggio a Bologna e forse contro il Como abbiamo perso 4 giocatori fondamentali e non eravamo pronti a sopperire in quel momento. La squadra poi si è sciolta negli ultimi minuti. Negli ultimi 33 anni solo questo Torino e un altro hanno fatto 7 clean sheet ma siamo la peggior difesa perché 4 partite hanno sporcato questo percorso. Con l’Atalanta in meno di 7 minuti abbiamo preso 3 gol, ma questa partita deve segnare un livello sotto il quale non si può scendere”.
Questa vittoria può essere un trampolino di lancio? Vlasic quanto è importante?
“Sì, può esserlo perché viene contro una squadra che gioca bene a calcio, ha fisicità, tecnica, e vinci con questa personalità, generosità. Vlasic ha messo dentro le due fasi, sta giocando bene da mezzala, sta dando un contributo importante però possiamo e dobbiamo crescere”.
Gli ingressi di Ilic e Simeone hanno spaccato la partita…
“Sì, ci serviva, era anche preventivata. Duvan era più sporco oggi, ma fa parte del recupero, è stato fermo a lungo. C’era lo spazio per andare a far male a loro e credo che chi è andato dentro ha fatto bene. Anche Ilic che ha tanta qualità, ogni tanto si smarrisce ma io lo voglio riprendere perché può dare ancora molto. Tameze ha fatto una grandissima partita, non voleva uscire ma aveva i cramp. Non potevo rischiare perché lì abbiamo due assenze. Bene dai, ci serviva questa personalità e questo atteggiamento nella gara”.
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