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Napoli, Mazzarri: “Con l’Inter al 45’dovevamo essere avanti noi. Io parlo solo della mia squadra”

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Napoli

Alla vigilia del match tra Juventus e Napoli, Walter Mazzarri ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa sulla partita e sul momento del Napoli.

Napoli, le parole di Mazzarri in conferenza stampa

Napoli, Mazzarri

Di seguito le parole del mister Walter Mazzarri in conferenza stampa in vista del match contro la Juventus.

Cosa rappresenta Juve-Napoli per lei? I prossimi 90′, dopo un certo lavoro, daranno risposte sul futuro della stagione?

“Credo che da quando sono arrivato ci siamo resi conto che al primo errore prendiamo subito gol, stiamo cercando di intervenire. Voglio dare come in passato più equilibrio alla squadra, attaccare bene come nel primo tempo con l’Inter e non concedere queste ripartenze clamorose che hanno caratterizzato la squadra anche prima del mio arrivo.

Le squadre di vertice devono avere un equilibrio, essere solide, non prende tanti gol e poi sentirsi importanti e fare le giocate davanti che sappiamo fare. Questo è il mio compito, pensando partita dopo partita, inutile fare troppi discorsi, iniziamo a vincere le partite e prendere pochi gol, come nel primo tempo con l’Inter. Juve-Napoli sapete cosa rappresenta, la squadra che ha vinto lo Scudetto, una delle più forti italiane, è una gara di rilievo, importantissima e dobbiamo farla bene anche per capire certi progressi”.

Squadra ha nel DNA le riaggressioni, c’è anche un problema fisico?
“Ho fatto capire chiaramente che qualche ingenuità mia del passato a livello di comunicazione non voglio più farla, non dirò cose che vanno contro la professionalità di chi c’era prima di me, non posso permettermelo a campionato iniziato. Certe valutazioni le tengo per me, col mio preparatore, ma restano nello spogliatoio”.

Hai parlato di ridare un’anima alla squadra, manca? Sui gol subiti: Natan sta dando le risposte giuste a sinistra?
“Contano i tempi nel calcio, l’anima conta sempre nel calcio, sia quando ne parlavo 14 anni fa che adesso. I ragazzi mi hanno fatto capire che con me danno l’anima, stanno iniziando a dare l’anima, l’importante è essere convinti di ciò che propone l’allenatore. Lasciamo perdere il passato, vedo un forte legame verso di me, sapete che io ci parlo anche singolarmente e stiamo iniziando un percorso. Al primo posto c’è l’anima, la squadra, la voglia di non soccombere.

Fase difensiva? Il calcio è cambiato da quando c’ero io qui, l’anno scorso al di là di giocare bene, la fase difensiva era stare corti e non farli ripartire, i contropiedi ci saranno sempre ma arrivavano in modo diverso. Sto lavorando in questo aspetto. Qualcosina s’è già visto, il primo tempo con l’Inter la squadra ha fatto molto bene, la squadra non ha concesso una ripartenza tranne che sul gol.

Meritavamo noi per quanto creato ed a fine primo tempo dovevamo stare noi in vantaggio. Su Natan a sinistra… se avrò tempo è l’unico che può farlo in assenza dei terzini. A differenza di Jesus è più giovane, fisico, ha intraprendenza, ha gamba per accompagnare di più l’attaccante”.

Osimhen in rodaggio, come sta fisicamente? Mario Rui è vicino al ritorno tra i convocati?

“Per la Juve Mario Rui non sarà con noi, i medici mi dicono che c’è la speranza per convocarlo col Braga, ma aspettiamo. Per Osimhen è normale un po’ di tempo per la sua stazza dopo un periodo fermo, non sarà al 100% ma credo mi darà più garanzie rispetto alle ultime partite”.

Manca Kim per difendere a campo aperto e la squadra non sa difendere bassa. C’è il rischio di un equivoco di fondo?
“Quando uno è da tanti anni nel calcio come me sa come funziona, qualsiasi cosa io dica significherebbe trovare delle scuse. Se parlo è normale dire ciò che penso, sono fatto così, altrimenti non vengo neanche.

Devo avere tempo per capire se con i miei allenamenti possiamo tenere quell’atteggiamento anche senza Kim, ma tutto passa dal lavoro per poter capire. Se mi dovessi accorgere che quello che hai detto è realtà, dovrò trovare un modo di fare calcio con accorgimenti diversi. Lo dicevo già anni fa, per un allenatore che subentra c’è una raccolta dati, è un processo, serve un po’ di pazienza”.

Quanto manca al suo Napoli per essere 90′ come nel primo tempo con l’Inter? A gennaio si aspetta qualcosa dal mercato?
“Quando arriveremo a fine di questo mese, se la società mi ascolterà… avrò più il polso della situazione e dirò cosa eventualmente poter fare. Dopo un mese e mezzo posso essere più cosciente nel dare indicazioni.

Sulla partita, io al 45′ ero contentissimo. Essere in vantaggio o in svantaggio cambia la partita, per capire davvero se c’è stato un calo bisogna considerare anche il livello psicologico. Essere campioni e ritrovarsi a perdere gare in casa può essere anche un discorso psicologico per spiegare questi cali o chiamiamoli sbandamenti. Può essere anche la testa, datemi il tempo e spero di allenarla di più”.

Lavora più sullo spirito o sugli errori dei singoli?
“Col tempo si migliora, se studi in continuazione e ti aggiorni… io penso che siamo sulla strada giusta ma devo attendere le verifiche. Affrontiamo tutte le migliori ed il Real anche la migliore in Europa. Sono gare particolari, vedremo, sono convinto che si può fare bene. I ragazzi mi seguono e serve anche un po’ di fortuna negli episodi per ritrovare morale”.

Il Napoli concretizza poco, ma è primo per tiri e possesso, cosa manca?
“Serve lucidità dei giocatori, a volte noi allenatori ce ne accorgiamo e parliamo di brillantezza, per fare gol serve quel guizzo e quella lucidità che ora manca e c’è l’aspetto mentale della tranquillità, ci sta un contraccolpo anche psicologico e ci sono tante componenti che sto cercando di capire velocemente.

Stiamo facendo vedere che non siamo sfilacciati per 90′, quando attacchiamo pure. Anche per il recupero immediato, di cui tanto si parla, restando corti e al di là dell’azione col fallo di Lobotka non ho visto contropiedi clamorosi contro la squadra più forte in questo momento”.

La classifica è veritiera, c’è quel distacco dalla Juventus? Cosa serve per vincere?
“Essere più compatti, fare meno errori sotto porta, non prendere ripartenze come prima del mio arrivo ed essere concreti sotto porta. Ed un pizzico di fortuna, credetemi, a volte ti gira tutto male, un episodio ti fa svoltare.

Se vediamo le rose dell’anno scorso non ci sta, ma quest’anno siamo in ritardo, è così, parla la classifica ma quel primo tempo con l’Inter contro la migliore… non ha dimostrato di essere inferiore anzi il Napoli meritava di chiudere avanti il primo tempo”.

Kvara più centrale può essere una soluzione per sfuggire dalle marcature e aiutare Osimhen tra i centrali?
“Domanda interessante. Una squadra che vince lo Scudetto, con gli attori principali così ormai conosciuti, vengono attenzionati maggiormente ed era prevedibile da parte degli allenatori avversari.

Perciò bisogna metterli in condizione di non essere raddoppiati sempre e quindi deve spostarsi ogni tanto venendo dentro al campo e si trovano soluzioni per liberarlo dalle marcature. Ma se vanno in 3 su Kvara, significa che un paio sono liberi e dobbiamo far bene anche con gli altri che ci vanno dietro. La squadra deve capire che se sono chiusi i due più rappresentativi, si va con gli altri”.

Sta vedendo di più Lindstrom, come può essere inserito?
“Ho visto un po’ di filmati di lui con la squadra precedente, per capire meglio dove può essere impiegato. Era importante con la squadra precedente, ma qui c’è un modulo consolidato, devo capire dove può rendere di più ma ha belle qualità e ora inizia a star bene perché è rientrato da 6-8 giorni”.

Massa designato per una gara di B, a distanza di qualche giorno dopo la rabbia vuole dire qualcosa?
“E’ un Mazzarri nuovo, sono stato fermo a posta per ripulirmi del passato, non voglio più essere quello che parla di arbitri. Anche le prossime volte non parlerò degli arbitri, il Mazzarri vecchio è in pensione. Preferisco fare come domenica e non venire perché immaginavo si sarebbe parlato di quello. Vorrei parlare solo della squadra”

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Leonardo Bonucci : è addio al calcio!

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Juventus, Bonucci

Leonardo Bonucci ha dato l’addio al calcio giocato attraverso i suoi social. Lascia a 37 anni uno storico componente della BBC juventina. 

Attraverso un video affidato ai social, Leonardo Bonucci ripercorendo la sua carriera, comunica l’addio al calcio.

“19. Forever” si legge all’ inizio della descrizione , quel numero che lo ha accompagnato nei suoi storici traguardi.

E’ tra i protagonisti dell’ Italia che raggiunge il tetto d’ Europa a Wembley, e in patria con la Juventus diventa uno dei migliori difensori al mondo nella “BBC” con Barzagli e Chiellini suoi compagni di squadra. Vince con i bianconeri 8 scudetti , 5 Supercoppe e 4 Coppe Italia.

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L’ arrivederci 

E’ vero, “gli amori fanno dei giri immensi e poi ritornano “.

E’ l’anno 2017, quando, Bonucci decide per  un “momento di rabbia” cosi da lui stesso definito, il trasferimento al Milan desideroso di cambiare aria e di indossare la fascia da capitano rossonera appartenuta, tra gli altri, a Franco Baresi. L’amore che il difensore prova per l’altra maglia a strisce bianconere è però talmente forte che decide dopo soli 12 mesi di chiedere il trasferimento, coadiuvato dal Milan in una situazione societaria instabile.

Nella Juventus, è capitano dopo l’addio di Chiellini, taglia il traguardo delle 500 presenze, ma dopo due partite è fuori dal progetto a  causa di infortuni e diversità di vedute.

Nuova vicenda che lo porterà definitivamente lontano da Torino accettando la corte dell’ Union Berlino.

Bonucci vuole la Nazionale

E’ per amore dei colori azzurri che Bonucci accetta la squadra tedesca, desideroso di calcare ancora il terreno di gioco e far capire a Roberto Mancini ( Ct Italia, ai tempi dell’ Europeo) che potesse ancora contare su di lui per la difesa azzurra.

Il difensore, però, non gioca e dopo  la risoluzione dal contratto decide di trasferirsi in Turchia e giocare per il Fenerbahçe per tentare il tutto per tutto in vista dell’Europeo, e ci riesce.

A Wembley si mangiano gli spaghetti

https://www.torinotoday.it/social/bonucci-chiellini-pasta.html

Leonardo Bonucci è tra i protagonisti dell’ Europeo che vede l’Italia alzare la Coppa dopo 52 anni. Giorni dopo la premiazione, celebre uno scatto che lo ritrae in compagnia di Giorgio Chiellini, suo compagno di squadra, mentre mangiano la pasta asciutta in risposta agli sfottò inglesi prima della partita.

Lascia il calcio uno dei migliori  difensori italiani, lascia il calcio uno degli eroi di Wembley e della Juventus “stellare”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Chievo: Allegretti non è più l’allenatore

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Riccardo Allegretti dopo tre anni alla guida della Clivense, non sarà più l’allenatore del nuovo Chievo Verona. A comunicarlo è la società sui propri canali.

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Chievo Verona, Pellissier commenta: “Ho conosciuto ancor di più un grande amico e un allenatore preparato”

3 anni, tanto è durato il matrimonio tra Riccardo Allegretti e la Clivense, oggi tornata ChievoVerona dopo l’acquisizione di Sergio Pellissier, prima che le strade si dividessero.

Proprio la società gialloblù attraverso un comunicato ufficiale sui propri canali, si congeda dal tecnico:

A.C. ChievoVerona comunica che Riccardo Allegretti non sarà l’allenatore della Prima Squadra nella prossima stagione, interrompendo il rapporto professionale iniziato nel 2021. Il Club ringrazia il tecnico per il lavoro straordinario, augurandogli le migliori fortune per il prosieguo della carriera.”

“Tutta la società ringrazia Riccardo Allegretti per aver guidato la Clivense in questi tre anni, centrando il triplete al primo anno con la vittoria del Campionato Terza Categoria, la Coppa Verona e il Titolo Provinciale, nonché la conquista della promozione in Serie D dopo il trionfo in Eccellenza 2022/23. Fino all’8° posto e salvezza nella stagione appena conclusa.”

“Riccardo con la sua professionalità e umanità ha saputo valorizzare la rosa e ha incarnato fin dal primo giorno i valori fondamentali del Club.”

Il commento del Presidente, Sergio Pellissier:

“In questi tre anni ho avuto modo di conoscere ancor di più un grande amico e un allenatore preparato, che ha sposato fin da subito la causa senza badare alla categoria. Non posso che ringraziarlo e augurargli il meglio per il futuro.”

Le parole del vice Presidente, Enzo Zanin:

“Con Riccardo tre anni fantastici, affrontando ogni sfida nei campi più disparati della Terza Categoria della Provincia fino allo Stadio Garilli di Piacenza. Grazie al suo lavoro sono arrivati quattro titoli che hanno contribuito a far crescere rosa e società, se oggi siamo qui grande merito è suo. Per noi è un arrivederci.”

 

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Ufficiale Bayern: ecco il nuovo allenatore

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Bayern Monaco

È arrivata l’ufficialità di Vincent Kompany come nuovo allenatore del Bayern Monaco. L’ex giocatore del Manchester City ha firmato un contratto triennale.

Come già anticipatovi la settimana scorsa, mancavano solo le firme per l’ufficialità di Vincent Kompany come nuovo allenatore del Bayern Monaco.

Oggi la firma è arrivata, per un contratto che legherà il belga ai tedeschi fino al 30 giugno 2027.

Di seguito il comunicato del club bavarese:

“L’FC Bayern ha ingaggiato Vincent Kompany come nuovo allenatore. Il 38enne belga ha firmato fino al 30 giugno 2027

Kompany Bayern Monaco

Bayern Monaco, le prime dichiarazioni di Kompany

Il nuovo allenatore dei tedeschi ha voluto presentarsi ai tifosi rilasciando le seguenti dichiarazioni ai microfoni del club:

“Non vedo l’ora di affrontare la sfida Bayern Monaco. È un grande onore lavorare per questo club che è un’istituzione del calcio internazionale. Come allenatore, devi lottare per quello che sei: io amo il possesso palla e la creatività, ma bisogna essere anche aggressivi e coraggiosi sul campo. Ora non vedo l’ora di dedicarmi alle cose fondamentali: lavorare con i giocatori e costruire una squadra. Una volta che le basi saranno solide, il successo sarà una conseguenza”.

 

 

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